«Dov'è pazienza e umiltà,
ivi non è ira né turbamento»
Suor Maria Orsola di san Costante, al secolo Maria Giuseppina Sbruzzi, era nata a Pontedecimo, in provincia di Genova, il 25 giugno 1892 da Costante e Maria Parodi. Entrata tra le Terziarie Cappuccine, veste l’abito religioso a Genova il 21 ottobre 1915. Il 22 ottobre 1917 emette i Voti con la prima Professione e il 30 settembre 1922 professa quelli perpetui, sempre a Genova.
Durante la Grande Guerra presta servizio nell’Ospedale militare di Milano e, anche dopo la fine del conflitto, vi rimane fino al 1935, quando viene mandata come Superiora nella Clinica del Prof. Castelli di Bergamo. Nel 1947, sempre come Superiora, è nell’Ospedale di Alzano lombardo, nel 1953 ancora nella “Clinica Castelli” e nel 1957 nella Casa di Varese come Vicaria.
Muore dopo una lunga malattia nella “Casa di salute san Francesco” di Bergamo il 9 maggio 1962.
Tra gli effetti personali di sr. M. Orsola era conservata una lettera del suo Direttore spirituale dove in calce aveva annotato: «Ricevuta dal mio Direttore la mattina che partivo in convento, un’ora prima». È molto consunta, a dimostrare quanto l’abbia letta e riletta nei suoi quarantasette anni di vita religiosa per rinnovare, attraverso la memoria di quel giorno, le motivazioni della sequela del Signore.
Lettera di don Giovanni Pedemonte 1
(Leivellato, 18 aprile 1915)
Durante la Grande Guerra presta servizio nell’Ospedale militare di Milano e, anche dopo la fine del conflitto, vi rimane fino al 1935, quando viene mandata come Superiora nella Clinica del Prof. Castelli di Bergamo. Nel 1947, sempre come Superiora, è nell’Ospedale di Alzano lombardo, nel 1953 ancora nella “Clinica Castelli” e nel 1957 nella Casa di Varese come Vicaria.
Muore dopo una lunga malattia nella “Casa di salute san Francesco” di Bergamo il 9 maggio 1962.
Tra gli effetti personali di sr. M. Orsola era conservata una lettera del suo Direttore spirituale dove in calce aveva annotato: «Ricevuta dal mio Direttore la mattina che partivo in convento, un’ora prima». È molto consunta, a dimostrare quanto l’abbia letta e riletta nei suoi quarantasette anni di vita religiosa per rinnovare, attraverso la memoria di quel giorno, le motivazioni della sequela del Signore.
Lettera di don Giovanni Pedemonte 1
(Leivellato, 18 aprile 1915)
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GLI SCRITTI
«Giugno 18 ore 4 1916, dopo un mese che ero in Noviziato mio caro ricordo»
(18 giugno 1916)2
Propositi dei S. Esercizi 1933 3
Propositi dei S. Esercizi 19524
Atto di offerta (11 gennaio 1957)5
Propositi dei Ss. Esercizi 19596
IL DONO DELL’AMICIZIA
Sr. M. Orsola è stata profondamente legata a sr. M. Pia Vernazza fin dai tempi della condivisione dell’anno di Noviziato. È la fine di ottobre 1959 e sr. M. Pia, Madre generale ormai a fine mandato, è molto malata e dopo meno di un mese morirà. Pubblichiamo questa lettera, forse una delle ultime che la Nostra ha potuto scriverle, nella quale si palesa tutto l’affetto, la stima, la devozione e la fedeltà che sr. M. Orsola ha serbato intatti negli anni per la sua sorella e madre.
Lettera a Madre Pia Vernazza
(20 ottobre 1959)7
COME L’HANNO RICORDATA
Alla fine del 1957 sr. M. Orsola è destinata alla Casa di Biumo (Varese) in qualità di vicaria. Di seguito pubblichiamo due lettere di p. Emiliano ofmcap che ringrazia per la presenza della Nostra a Bergamo e fa riferimento ad uno dei molti doni ricevuti dal Signore, che ha trafficati sapientemente: l’apostolato nella promozione vocazionale della famiglia cappuccina.
Lettera p. Emiliano ofmcap
(Bergamo, 8 novembre 1957)8
Ricordo di sr. M. Ines della b.V. Maria della Mercede
(21 novembre 1963)9
«Giugno 18 ore 4 1916, dopo un mese che ero in Noviziato mio caro ricordo»
(18 giugno 1916)2
Propositi dei S. Esercizi 1933 3
Propositi dei S. Esercizi 19524
Atto di offerta (11 gennaio 1957)5
Propositi dei Ss. Esercizi 19596
IL DONO DELL’AMICIZIA
Sr. M. Orsola è stata profondamente legata a sr. M. Pia Vernazza fin dai tempi della condivisione dell’anno di Noviziato. È la fine di ottobre 1959 e sr. M. Pia, Madre generale ormai a fine mandato, è molto malata e dopo meno di un mese morirà. Pubblichiamo questa lettera, forse una delle ultime che la Nostra ha potuto scriverle, nella quale si palesa tutto l’affetto, la stima, la devozione e la fedeltà che sr. M. Orsola ha serbato intatti negli anni per la sua sorella e madre.
Lettera a Madre Pia Vernazza
(20 ottobre 1959)7
COME L’HANNO RICORDATA
Alla fine del 1957 sr. M. Orsola è destinata alla Casa di Biumo (Varese) in qualità di vicaria. Di seguito pubblichiamo due lettere di p. Emiliano ofmcap che ringrazia per la presenza della Nostra a Bergamo e fa riferimento ad uno dei molti doni ricevuti dal Signore, che ha trafficati sapientemente: l’apostolato nella promozione vocazionale della famiglia cappuccina.
Lettera p. Emiliano ofmcap
(Bergamo, 8 novembre 1957)8
Ricordo di sr. M. Ines della b.V. Maria della Mercede
(21 novembre 1963)9
1 ASCG sezione Suore, serie Cartelle personali: matr. 402.
2 Ivi.
3 Ivi.
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5 Ivi.
6Ivi.
7 Ivi.
8 Ivi.
9 Ivi.
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