«Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke ‘l sosterranno in pace,
ka da Te Altissimo, sirano incoronati»

Lettehawariat Ghebregziabhier nasce a Degrà libè, odierna Eritrea, nel 1953.
«(…) una bambina come tante, amata dalla sua famiglia, ma destinata alla sorte delle femmine: non frequenta le scuole, si occupa del gregge familiare e nei pascoli impara la solitudine del pensare e del pregare. Poi continua a non andare a scuola, perché è giusto che vadano prima i fratelli. Sono le tradizioni del paese, ma la sua scelta di fede la porta all’Asmara, dalle Suore di sant’Anna, dove fa la postulante per quattro anni, poi viene rimandata per mancanza di cultura: la terza elementare è troppo poco. A Saganeiti le Cappuccine accoglievano anche le non-scolarizzate: con loro la ragazzina intraprende finalmente la sua via. Via non facile anche materialmente perché ogni giorno, per anni, bisognerà percorrere 12 km per andare alla scuola della missione (…) a 23 anni lascia la famiglia ed entra nella Congregazione come aspirante: non sa che non arriverà alla consacrazione perpetua, ma lei vuole vivere per Gesù, con Lui e in Lui, e questo le basta (…)»1.

Il 6 agosto 1978 veste l’abito delle Cappuccine di Madre Rubatto e il 23 settembre 1980 emette i primi Voti religiosi ad Asmara dove spira, dopo essere stata ferita mortalmente da un militare, il 2 agosto 1982 a Saganeiti.

Di seguito riportiamo la trascrizione della relazione stilata da sr. Silvia Frigeni, allora Delegata per l’Etiopia, per la Madre generale, nella quale viene descritto il ferimento a morte, l’esemplare agonia e trapasso di suor Lettehauriat (Asmara, 5 agosto 1981)2.

     «(…) sono le 11 di sera e ci stiamo alternando nella veglia della salma di suor Lettehauriat. È molto grande il dolore, ma ti assicuro che è pure grande la serenità che lo accompagna Leggi di più

Nella cartella personale di suor Lettehawariat sono conservati tre manoscritti indirizzati alla Madre generale in occasione dei passaggi canonici previsti per la vita religiosa.
«Ringrazio perché mi avete aiutato a conoscere questo grande dono»
Lettera alla Madre generale (Asmara, 14 agosto 1978)3

«Son contenta di seguire questa strada, perché è la vita di santificazione della mia anima»
Lettera alla Madre generale (Saganeiti, 13 giugno 1980)4

«Dopo aver scoperto il valore della mia scelta, ho accettato l’invito del Divin Maestro»
Lettera alla Madre generale (Saganeiti, 12 luglio 1981)5

«Non riesco con la mia forza, ma ho piena fiducia che il Signore mi aiuta a compiere bene un impegno così grande per me»
Lettera alla Madre generale (Saganeiti, 31 [agosto] 1981)6


1 G. CODRIGNANI in G. Merlatti, Perdono a Saganeiti, Milano, 2002, pp. 5-6.
2 ASCG sezione Suore, serie Cartelle personali: matr. 1463.
3 Ivi.
4 Ivi.
5 Ivi.
6 Ivi.