Anche Madre M. Luciana si fa costantemente presente a tutte le Suore dell’Istituto attraverso lettere circolari per le solennità liturgiche della Pasqua e del Natale nonché in occasione delle feste dei patroni san Francesco e santa Veronica; tuttavia è da annotare una sua particolarità, ovvero scrivere un’esortazione per il tempo liturgico della Quaresima. Anche nel suo generalato cadono degli importanti anniversari ai quali dedica una circolare: il 75° di fondazione dell’Istituto (1960) e il 60° del martirio di Alto Alegre (1961).
A partire dal 1963 alcune circolari sono relative alla missione in Africa e allo spirito missionario che desidera rinvigorire in tutte le Suore. Dopo l’elezione al secondo mandato, sulla scia dell’intenso evento ecclesiale del Concilio Vaticano II, un po’ tutte le lettere all’Istituto avranno invece come tema dominante la preparazione e la celebrazione del Capitolo straordinario, in forma di questionari, sintesi e comunicazione dei lavori delle commissioni.
«Colui che è potente ha fatto sì che un piccolo drappello si sviluppasse e prosperasse»
Circolare del 23 gennaio 1960
«Per la loro immolazione Dio ha reso tanto fecondo il lavoro delle consorelle missionarie in America»
Circolare per la festa della Purificazione della b.V. Maria 1961
«Siate gioiosamente allegre, vogliatevi bene e aiutatevi fraternamente a vicenda per l’acquisto della virtù»
Circolare per la solennità del santo Natale 1962
«La richiesta della nostra opera nel continente africano rientra nel piano della Divina Provvidenza»
Circolare per la festa di san Francesco 1963
LETTERE CIRCOLARI 1959
(ASCG, serie Corrispondenza, I.1, 1959)Circolare nella quale comunica il telegramma del Santo Padre all'indomani del Capitolo generale elettivo (Genova, 30 novembre 1959) Leggi di più
Genova, 30 novembre 1959
Rev.da cara Madre Superiora e Suore,
Dopo il Capitolo venne inviato da Genova, quale omaggio di filiale devozione, un telegramma al Santo Padre il Papa al quale si degnava rispondere il 25 novembre c. m. con il seguente messaggio telegrafico:
Da Città del Vaticano 25 novembre
All’Istituto Suore Terziare Cappuccine ai suoi membri alle opere e particolarmente a Vostra Reverenza circostanza elezione superiorato generale e alle componenti Consiglio l’augusto Pontefice grato del devoto omaggio invia di cuore propiziatrice continuati copiosi celesti favori e confortatrice santi propositi implorata apostolica benedizione.
Firmato: Cardinale Tardini
(A Suor M. Luciana Superiora Generale Terziarie Cappuccine Genova)
Ci facciamo premura notificare a tutte il pensiero e la paterna benedizione del Santo Padre.
N. B.
La Reverenda Madre ricorda il dovere di interessarsi affinché tutte le suore siano in regola per votare, votino, e votino bene. Se non risultassero regolarmente iscritte al posto ove attualmente si trovano la Superiora si interessi se il certificato elettorale è stato notificato alla residenza che avevano precedentemente affinché possono andare a votare dove sono iscritte e non perdano il voto. Sanno che il votare e il votare bene, è un dovere sacrosanto. In caso di necessità si rivolgano, per tempo, alla Rev.da Madre . Si ricorda la carta d’identità, e il ribasso ferroviario - presentando alle ferrovie il certificato elettorale - nel caso che le suore dovessero spostarsi fuori residenza attuale.
Alla Madre Superiora
Ricordo un dovere che molto mi sta a cuore: riferendomi agli art. 439 e 440 del Cap. XIII° delle nostre Costituzioni, ricordo che è necessario chiedere sempre i permessi ogni qualvolta necessiti di portarsi presso i parenti; evitare gli abusi di portarsi da una casa all’altra senza necessità, o in luoghi lontani per spasso; raccomando però la materna comprensione verso quelle suore che hanno i genitori o i fratelli colpiti da un’infermità o nell’indigenza, ché allora è nostro dovere assisterli e aiutarli. E mi permetto ancora ricordare il dovere di lasciare piena libertà alle suore che espongono il desiderio di comunicare per lettera o di presenza con la Madre Generale, onde evitare di caricarsi la coscienza di una grave responsabilità.
Ringrazio poi tutte, per la cooperazione al bene dell’amata Comunità e in particolare mi raccomando alle fervorose loro preghiere.
In Gesù aff.ma Madre
Circolare nella quale comunica il riconoscimento giuridico dell'Istituto (Genova, 30 novembre 1959) Leggi di più
Genova, 30 novembre 1959
Rev.da cara Madre Superiora,
Come sa il nostro Istituto dal 22 gennaio 1955 ha conseguito il “riconoscimento giuridico” cioè agisce in nome e per conto proprio negli atti notarili, atti pubblici ecc., rappresentato in tutto dalla sua “LEGALE RAPPRESENTANTE“ che ha sede nella nostra Casa di Genova. Dimodochè non è più necessario ricorrere ad un gruppo di suore che davano il loro nominativo per intestarvi un nuovo acquisto, o ricevere una donazione ecc. a beneficio dello stesso Istituto nostro. Questo “riconoscimento giuridico” avvenuto porta dei vantaggi economici non indifferenti ma per usufruire occorre che le RR. Superiore tengano ben presente le seguenti norme:
1) In caso che qualche benefattore, od assistito ecc. volesse lasciare, o per testamento o con donazione notarile, qualche bene a favore nostro, il beneficio deve essere precisato a favore: dell’ISTITUTO SUORE TERZIARE CAPPUCCINE di LOANO con SEDE IN GENOVA VIA MADRE FRANCESCA RUBATTO 3 (giuridicamente riconosciuto con Decreto del Presidente della Repubblica N° 88 del 22 gennaio 1955). Lo scritto fra parentesi si può anche tralasciare.
Se il benefattore volesse specificare il nome di una suora o di una Casa locale (giacché non tutte le nostre Case sono passate all’Ente) il lascito non usufruirebbe dell’esenzione di tasse e di beneficio sarebbe pressoché nullo. Sarà invece dovere di questa Casa Generalizia rispettare la volontà del donante col fare avere poi quanto dovuto alla Casa che ne ha il diritto. E questo si può sempre far presente a chi dona.
2) Sovente ci viene chiesto se il nostro Istituto, o Casa, ecc. è ENTE MORALE. Ecco la risposta: Si tratta di ente morale in senso generico, ciò di ENTE RICONOSCIUTO DALLO STATO, ma non è tale se l’espressione Ente morale si vuole riferire alle sole istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza riconosciute ai sensi della legge del 17 luglio 1890 N° 6972. L’Istituto delle Suore Terziare Cappuccine di Loano, con Sede in Genova, Via M. F. Rubatto 3 è stato riconosciuto come Ente di Culto ai sensi dell’art. 29 lett. B. del Concordato con Decreto N° 88 del 22 gennaio 1955 del Presidente della Repubblica e l’Ente non è invece Pubblica Istituzione di Assistenza e beneficenza a sensi della legge 17-7 1890 N° 6972 e pertanto non è tenuto alla presentazione del bilancio e del contoconsultivo all’Autorità Governativa (Prefettura, Ministero ecc.) L’Istituto nostro è Ente religioso giuridicamente riconosciuto.
Queste nozioni tornano certamente utili a sapersi e si prega le Madri Superiore a tenerle presente in caso di bisogno.
Un’altra raccomandazione - da parte dell’Economato - si fa presente:
1) Tra le postulanti, che speriamo per la grazia di Dio s’accrescano in numero e bontà, c’è sempre stato per il passato un buon numero che usufruiscono per i primi sei mesi di postulato del diritto che hanno (le già lavoratrici, impiegate, presso aziende, enti, stabilimenti) anche loro di riscuotere il sussidio della cosiddetta “disoccupazione” presso la “Previdenza Sociale”. Le stesse, oltre alla Tessera (marchette) e certificato di cessazione di servizio da parte del datore di lavoro, devono sempre presentare all’Istituto anche il talloncino (attualmente di color rosa) che comprovi l’iscrizione dell’interessata all’Ufficio Collocamento da cui dipendeva il suo lavoro, e retro al quale talloncino farà scrivere dallo stesso Ufficio Collocamento che viene autorizzato l’Ufficio Collocamento di Genova a timbrare (per 5 mesi) le mensilità successive, dato il trasferimento in Genova stessa dell’assicurata. Può dire benissimo, se le circostanze lo richiedono, che entra in Convento però, siccome non è ancora religiosa e potrebbe ritornare anche fra breve tempo alla vita che ha lasciato, intende non perdere alcun diritto e usufruire di quanto le compete. Non portando questo talloncino d’iscrizione non si può dar corso alla pratica di liquidazione.
Ringraziando e cordialmente salutandola in unione di preghiera
In C. J. Aff.ma
Madre Luciana di Gesù Crocifisso
Circolare del Santo Natale 1959 Leggi di più
Genova S. Natale 1959
Gloria in excelsis Deo et in terra pax!
Rev. Madre Superiora e Suore,
A tutte le mie care e direttissime figlie auguro la pace!
È questo l’augurio fervidissimo, il saluto affettuoso in questo mio primo incontro con voi per il S. Natale!
Il Signore che volle, benché immeritevole e incapace, affidarmi il compito difficile e grave di Madre, esaudisca il mio fervido voto per tutte e mi conceda di essere per ciascuna veramente Madre buona, come Lui vuole.
Nell’atto accettare il difficile incarico, ho pronunciato tremante il mio fiat! Rinnovando il sacrificio di me stessa al Signore per il bene di tutte, fiducia in Dio, ma pur fidente di trovare in ogni suora quella docilità e corrispondenza senza della quale è impossibile realizzare qualcosa di bene. Per certo io credo, che tutte animate da quello spirito di fede che ci fa vedere Dio nei Superiori, vorrete essere buone, ubbidienti e generose. Così, nella notte di Natale, mi sentirò felice di avvicinarmi a Voi per farvi gli auguri santi e il saluto affettuoso e materno.
Ringrazio le buone Madri Superiore e suore per i telegrammi e lettere di auguri pieni di espressioni e affetti figliali. Il bambino Gesù, che tra poco adoreranno nel Presepio, ci rallegri per il Suo arrivo, nasca nelle nostre anime con la Sua grazia e le riempia del Suo amore, per seguire con generosità le orme da Lui tracciate. Seguiamo dunque Gesù: le virtù che in Lui brillano sono le caratteristiche della vita religiosa: UBBIDIENZA, POVERTÀ, UMILTÀ e CARITÀ. Cerchiamo Dio in tutte le cose, la sua gloria, il suo amore; così la nostra vita sarà felice, mai sentiremo pene né risentimenti e godremo un paradiso anticipato sulla terra!
Nella notte di Natale ci incontreremo spiritualmente nella Betlemme Eucaristica per ricambiarci gli auguri più sinceri di pace, come cantarono gli angeli ai pastori: et in terra pax hominibus!
Buon Natale, Buon Anno per tutte, questo è l’augurio che di tutto cuore vi desidera la vostra Madre, che benché non vi conosca tutte, pure sente di amarvi molto e desidera da ciascuna la corrispondenza per progredire nel bene e nel fervore il nostro amato Istituto.
Vi saluto caramente augurandovi buone feste Natalizie anche a nome delle Madri, Madre Delegata e suore di America; vi lascia ai piedi della culla di Gesù e vi benedice la vostra aff.ma Madre
Suor Maria Luciana di Gesù Crocifisso
Genova, 30 novembre 1959
Rev.da cara Madre Superiora,
Come sa il nostro Istituto dal 22 gennaio 1955 ha conseguito il “riconoscimento giuridico” cioè agisce in nome e per conto proprio negli atti notarili, atti pubblici ecc., rappresentato in tutto dalla sua “LEGALE RAPPRESENTANTE“ che ha sede nella nostra Casa di Genova. Dimodochè non è più necessario ricorrere ad un gruppo di suore che davano il loro nominativo per intestarvi un nuovo acquisto, o ricevere una donazione ecc. a beneficio dello stesso Istituto nostro. Questo “riconoscimento giuridico” avvenuto porta dei vantaggi economici non indifferenti ma per usufruire occorre che le RR. Superiore tengano ben presente le seguenti norme:
1) In caso che qualche benefattore, od assistito ecc. volesse lasciare, o per testamento o con donazione notarile, qualche bene a favore nostro, il beneficio deve essere precisato a favore: dell’ISTITUTO SUORE TERZIARE CAPPUCCINE di LOANO con SEDE IN GENOVA VIA MADRE FRANCESCA RUBATTO 3 (giuridicamente riconosciuto con Decreto del Presidente della Repubblica N° 88 del 22 gennaio 1955). Lo scritto fra parentesi si può anche tralasciare.
Se il benefattore volesse specificare il nome di una suora o di una Casa locale (giacché non tutte le nostre Case sono passate all’Ente) il lascito non usufruirebbe dell’esenzione di tasse e di beneficio sarebbe pressoché nullo. Sarà invece dovere di questa Casa Generalizia rispettare la volontà del donante col fare avere poi quanto dovuto alla Casa che ne ha il diritto. E questo si può sempre far presente a chi dona.
2) Sovente ci viene chiesto se il nostro Istituto, o Casa, ecc. è ENTE MORALE. Ecco la risposta: Si tratta di ente morale in senso generico, ciò di ENTE RICONOSCIUTO DALLO STATO, ma non è tale se l’espressione Ente morale si vuole riferire alle sole istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza riconosciute ai sensi della legge del 17 luglio 1890 N° 6972. L’Istituto delle Suore Terziare Cappuccine di Loano, con Sede in Genova, Via M. F. Rubatto 3 è stato riconosciuto come Ente di Culto ai sensi dell’art. 29 lett. B. del Concordato con Decreto N° 88 del 22 gennaio 1955 del Presidente della Repubblica e l’Ente non è invece Pubblica Istituzione di Assistenza e beneficenza a sensi della legge 17-7 1890 N° 6972 e pertanto non è tenuto alla presentazione del bilancio e del contoconsultivo all’Autorità Governativa (Prefettura, Ministero ecc.) L’Istituto nostro è Ente religioso giuridicamente riconosciuto.
Queste nozioni tornano certamente utili a sapersi e si prega le Madri Superiore a tenerle presente in caso di bisogno.
Un’altra raccomandazione - da parte dell’Economato - si fa presente:
1) Tra le postulanti, che speriamo per la grazia di Dio s’accrescano in numero e bontà, c’è sempre stato per il passato un buon numero che usufruiscono per i primi sei mesi di postulato del diritto che hanno (le già lavoratrici, impiegate, presso aziende, enti, stabilimenti) anche loro di riscuotere il sussidio della cosiddetta “disoccupazione” presso la “Previdenza Sociale”. Le stesse, oltre alla Tessera (marchette) e certificato di cessazione di servizio da parte del datore di lavoro, devono sempre presentare all’Istituto anche il talloncino (attualmente di color rosa) che comprovi l’iscrizione dell’interessata all’Ufficio Collocamento da cui dipendeva il suo lavoro, e retro al quale talloncino farà scrivere dallo stesso Ufficio Collocamento che viene autorizzato l’Ufficio Collocamento di Genova a timbrare (per 5 mesi) le mensilità successive, dato il trasferimento in Genova stessa dell’assicurata. Può dire benissimo, se le circostanze lo richiedono, che entra in Convento però, siccome non è ancora religiosa e potrebbe ritornare anche fra breve tempo alla vita che ha lasciato, intende non perdere alcun diritto e usufruire di quanto le compete. Non portando questo talloncino d’iscrizione non si può dar corso alla pratica di liquidazione.
Ringraziando e cordialmente salutandola in unione di preghiera
In C. J. Aff.ma
Madre Luciana di Gesù Crocifisso
Circolare del Santo Natale 1959 Leggi di più
Genova S. Natale 1959
Gloria in excelsis Deo et in terra pax!
Rev. Madre Superiora e Suore,
A tutte le mie care e direttissime figlie auguro la pace!
È questo l’augurio fervidissimo, il saluto affettuoso in questo mio primo incontro con voi per il S. Natale!
Il Signore che volle, benché immeritevole e incapace, affidarmi il compito difficile e grave di Madre, esaudisca il mio fervido voto per tutte e mi conceda di essere per ciascuna veramente Madre buona, come Lui vuole.
Nell’atto accettare il difficile incarico, ho pronunciato tremante il mio fiat! Rinnovando il sacrificio di me stessa al Signore per il bene di tutte, fiducia in Dio, ma pur fidente di trovare in ogni suora quella docilità e corrispondenza senza della quale è impossibile realizzare qualcosa di bene. Per certo io credo, che tutte animate da quello spirito di fede che ci fa vedere Dio nei Superiori, vorrete essere buone, ubbidienti e generose. Così, nella notte di Natale, mi sentirò felice di avvicinarmi a Voi per farvi gli auguri santi e il saluto affettuoso e materno.
Ringrazio le buone Madri Superiore e suore per i telegrammi e lettere di auguri pieni di espressioni e affetti figliali. Il bambino Gesù, che tra poco adoreranno nel Presepio, ci rallegri per il Suo arrivo, nasca nelle nostre anime con la Sua grazia e le riempia del Suo amore, per seguire con generosità le orme da Lui tracciate. Seguiamo dunque Gesù: le virtù che in Lui brillano sono le caratteristiche della vita religiosa: UBBIDIENZA, POVERTÀ, UMILTÀ e CARITÀ. Cerchiamo Dio in tutte le cose, la sua gloria, il suo amore; così la nostra vita sarà felice, mai sentiremo pene né risentimenti e godremo un paradiso anticipato sulla terra!
Nella notte di Natale ci incontreremo spiritualmente nella Betlemme Eucaristica per ricambiarci gli auguri più sinceri di pace, come cantarono gli angeli ai pastori: et in terra pax hominibus!
Buon Natale, Buon Anno per tutte, questo è l’augurio che di tutto cuore vi desidera la vostra Madre, che benché non vi conosca tutte, pure sente di amarvi molto e desidera da ciascuna la corrispondenza per progredire nel bene e nel fervore il nostro amato Istituto.
Vi saluto caramente augurandovi buone feste Natalizie anche a nome delle Madri, Madre Delegata e suore di America; vi lascia ai piedi della culla di Gesù e vi benedice la vostra aff.ma Madre
Suor Maria Luciana di Gesù Crocifisso
LETTERE CIRCOLARI 1960
(ASCG, serie Corrispondenza, I.1, 1960)Circolare per il 75° anniversario di Fondazione dell'Istituto (Genova, 23 gennaio 1960) Leggi di più
Genova 23 gennaio 1960
Carissime figlie, Superiore e suore,
Nell’esultanza dello spirito che vede l’Istituto rifiorire dopo 75 anni di intensa vita spirituale a servizio della Chiesa, in ogni campo di apostolato, invito tutte, mie carissime, a ringraziare e lodare con me il Signore, che si è servito dell’ “umile” la piccola nostra comunità, per fare cose grandi. “ Colui che è potente e di cui Santo è il Nome “, ha fatto sì che il piccolo drappello formatosi 75 anni or sono a Loano, dovesse svilupparsi, consolidarsi, prosperare, ed ora , dopo la prova, le sofferenze, vuole rifiorire in un più vasto raggio di opere di bene, attingendo forza appunto dal sacrificio delle prime consorelle, dall’eroismo delle sorelle “martiri” e per l’intenso desiderio di ciascuna di vedere glorificata dalla Chiesa l’amatissima Madre Fondatrice.
Chiniamo riverente e grato il pensiero alle Madri e Consorelle che ci hanno preceduto, e procuriamo di renderci degne di continuare l’opera di bene da loro iniziata. Il nostro spirito addolorato si volge pure a Colei che ci ha da poco lasciate: la nostra Rev.da Madre Pia di s. m. che oggi ci è certo spiritualmente vicina.
Questa data, o carissime figlie, deve segnare per ciascuna una ripresa: il “sempre più e sempre meglio” di un’anima generosa, deve divenire il nostro motto, che pure vogliamo essere anime generose venute alla religione. Il bene della Comunità, il suo progresso spirituale, la sua santità, il suo maggior sviluppo, è subordinato alla generosità, al progresso spirituale, alla santità di ciascun membro. Meditiamo bene la responsabilità di ciascuna di fronte alla Comunità a questo riguardo.
Il mio più grande desiderio, carissime, è di vedere tutte all’opera per una ripresa ad una vita più perfetta, e questo, per noi religiose dedicate alla carità, consiste nell’acquistarsi meriti servendo il Signore nei suoi poveri, nei sofferenti, in perfetta fedeltà al proprio dovere, in assoluto abbandono al volere di Dio manifestato nell’obbedienza, con l’accettazione paziente e amorosa delle fatiche, delle pene e contrarietà della vita, con l’esercizio della carità fraterna, il precetto divino, la virtù celeste, per cui la vita del Cielo rifiorisce sulla terra, e con l’esercizio delle virtù religiose, come ci vengono suggerite dalla nostra Santa Regola e Costituzioni. Oh, allora, solo l’occhio della fede potrà giudicare del prezzo e dell’utilità di una tale vita davanti a Dio! E solo così potremo contribuire al benessere e al progresso dell’amato Istituto che io e tutte voi desideriamo. Io, vostra Madre, procurerò di precedervi con l’esempio, per quanto mi è possibile e le mie forze lo permettono, nel compimento dei miei doveri; ma Dio che vede nell’intimo del mio cuore, può valutare l’interno affanno che mi è procurato dalla croce che mi è stata data, che, comunque, mi sarà più lieve se ciascuna se ne prenderà un pezzetto, la sua parte, quella assegnatale da Dio con l’ubbidienza.
Conto sulla comprensione e sulla buona volontà di ciascuna, prego per tutte la grazia e l’aiuto del Signore e copiosa la sua benedizione, quella del Padre S. Francesco e della ven.ta Madre Fondatrice.
Auguro buona festa in lieta e serena armonia, vi saluto con materno affetto nel Signore, mentre mi raccomando alle vostre fervorose preghiere.
Vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per la festa della Purificazione di Maria (Genova, 2 febbraio 1960) Leggi di più
Festa della Purificazione di M. V.
Carissime figlie, Superiore e suore,
La prossima festa della Purificazione, mi si presenta propizia per invitarvi, care figlie, ad un po’ di riflessione, esaminando insieme la nostra condotta in relazione alla virtù di cui ci dà luminoso esempio Maria SS. In questo Santo Mistero: il Suo amore per l’ubbidienza, le fa adempiere scrupolosamente la prescrizione della Legge. Questa preziosa virtù, che è l’elemento essenziale della vita religiosa, ci facciamo forse rincrescere a praticarla, costandoci molto alla natura. Forse abbiamo cercato scuse, pretesti, motivi a giustificazione delle nostre evasioni; ci siamo forse dimenticate di avere fatto voto di ubbidire sempre, in tutto e non possiamo ritirarci senza mancare alla parola data a Dio nel giorno solenne della nostra Professione. Probabilmente s’è potuto portare qualche scusa per esimerci dall’ubbidienza, ma la vera ragione, riconosciamolo figlie carissime, è la diminuzione del fervore religioso, è la tiepidezza che si è sovrapposta allo slancio dei primi anni di religione. L’ubbidienza importa per ogni suora, l’accettazione della guida della M. Superiora, per cui è necessaria la virtù dell’umiltà; ecco perché costa tanto alla nostra natura!
Perciò ricordo alle care figlie, che per vivere nell’ubbidienza, dobbiamo vedere nelle disposizioni dei Superiori la S. Volontà di Dio, dobbiamo ubbidire sempre, anche se costa sacrificio, e infine è necessario sottoporre la propria iniziativa all’approvazione della Madre Superiora e in tutto operare diretta da lei. Solo così la nostra ubbidienza sarà meritoria e potrà essere offerta a Dio come atto di puro amore.
Chiediamo alla nostra Mamma Celeste, in questa Sua festa, che ci illumini, ci istruisca e ci sostenga, per poterla imitare in questa preziosa virtù che fa della religiosa un olocausto gradito a Dio.
Raccomando poi alle Madri Superiore che facciano tutto il possibile affinché ogni suora possa fare, nell’anno, il suo corso di esercizi spirituali, essendo questo un dovere imposto dalla S. Chiesa a cui dobbiamo ubbidire. Per facilitare loro il compito e dare possibilità di disporre per tempo l’assegnazione del corso a ciascuna suora, con la circolare di Pasqua sarà dato l’elenco di tutti i corsi di esercizi che si terranno durante l’anno, mentre, per ora, è fissato solo quello di Varese-Biumo, dal 19 al 25 marzo p.v. Faccio appello allo zelo delle Madri Superiore e alla buona volontà delle suore, che dovrebbero sentire il bisogno e la necessità di un po’ di ritiro, dopo un anno di lavoro e di attività, che è sempre di danno alla vita interiore.
Il prossimo 13 marzo ricorre il 60° anniversario del sacrificio eroico delle nostre Sorelle martiri: commemoriamole con particolari preghiere e funzioni religiose. Ricordiamo che per la loro immolazione Dio ha benedetto la Congregazione che era ai suoi primi anni di vita e reso tanto fecondo il lavoro delle consorelle missionarie in America. Parliamone, facciamo conoscere le nostre consorelle martiri, gloria del nostro Istituto, specialmente alla gioventù; in quelle case in cui c’è possibilità, potrà servire allo scopo anche breve accademia.
Teniamoci unite nella preghiera a reciproco conforto ed aiuto spirituale: il Signore ci benedica e ci faccia sante!
In Gesù aff.ma Madre Suor Maria Luciana
P.S. Per Biumo Sup. parte il pulman dalla staz. Varesine che arriva sul posto. Sarà opportuno mandare presto le prenotazioni.
Promemoria
Il giorno 23 gennaio prossimo, ricorre il 75° di fondazione del nostro Istituto. Desidero che questa data venga commemorata col maggior fervore e devozione possibile: perciò esorto le Madri Superiore a voler disporre l’animo delle Suore con opportune speciale preghiere e, in quelle case che lo possono, con triduo, ore di adorazione, per ottenere dal Signore molte grazie alla nostra cara Comunità e in particolare di quelle di cui ha necessità in questo momento.
Confido nello zelo di tutte e di ciascuna e intanto Vi saluta caramente e Vi benedice nel Signore
la Vostra aff.ma Madre
Circolare per la santa Pasqua (Genova, 17 aprile 1960) Leggi di più
Questo è il giorno che ha fatto il Signore!
Esultiamo e rallegriamoci in esso!
S. Pasqua 1960
Mie carissime figlie, Superiore e suore,
È mio vivo desiderio che giunga a tutte l’augurio pasquale per il giovedì Santo, la Pasqua Eucaristica. Poiché la Pasqua nostra è Gesù, ed è con l’unione a Lui che possiamo risorgere veramente ad una vita soprannaturale. È Gesù che in ogni santa comunione mette in noi il germe della vita Divina, che è vita d’immolazione, vita di cielo. Perciò, con tutto l’affetto di cui è capace il mio cuore, porgo a tutte, e a ciascuna, negli auguri per una Pasqua Santa, affinché, riunite in una medesima comunione, si risaldino sempre più e meglio i vincoli della fraterna carità e santa dilezione. Accolga ogni cuore il testamento sacro di Gesù: “amatevi come io vi ho amato!”, onde sia spinto ad impegnarsi alla realizzazione pratica, nella quotidiana vita di comunità, del comando divino, che faccia di noi tutte: “cor unum et anima una”.
Buona Pasqua! carissime figlie, e lieta Pasqua di resurrezione! Resurrexit, Alleluia! Gesù è risorto, esultiamo e rallegriamoci!
Con Gesù risorgiamo noi pure, applicandoci fervorosamente all’esercizio delle virtù proprie della vita religiosa,dando spirito e vita all’impegno già ratificato con Dio nei S.ti Voti; risorgiamo ad una più intensa vita interiore, tenendoci come “tralci” strette alla “vite” che è Cristo, affinché il nostro apostolato sia fecondo e di maggior gloria a Dio. Gesù ci ha elette per essere corredentrici, contribuendo col nostro sacrificio alla salvezza del mondo: vivendo la nostra vocazione otterremo le grazie divine sopra l’umanità triste e traviata, cooperando alla sua salvezza. Oh, sentiamola questa responsabilità di fronte a Dio, all’Istituto, al mondo, che guarda a noi e ci vuole sante.
Questo invito alla santità, carissime figlie, sgorga spontaneo e pressante dal mio cuore: sia accolto da tutte!
Auguri e carissimi saluti pure dalle Madri Assistenti e Comunità, dalla M. Delegata e suore d’America. Gesù Risorto li avvalori con le più copiose benedizioni e colmi ogni cuore di letizia e di pace.
Vi saluta cordialmente e vi benedice nel Signore
La vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per la festa di santa Veronica (Genova, 9 luglio 1960) Leggi di più
Festa di S. Veronica 1960
Carissime figlie, Superiore e suore,
La prossima festività di S. Veronica Giuliani, la grande penitente, l’innamorata di Dio, che il nostro Istituto si onora di avere patrona e speciale protettrice, mi porge occasione di mandare a tutte, e a ciascuna in particolare, il mio saluto pieno di santa dedizione a Dio e al prossimo, che sono per noi strettamente unite.
Non posso inviarvi gli auguri di buona festa se non animandovi a quelle virtù in cui particolarmente si distinse la nostra Santa. Il giorno della sua professione religiosa, nel fervore del suo spirito, chiese a Gesù un pezzetto della sua croce: venne esaudita e noi sappiamo dalla sua biografia come, ricevendo le S. Stimmate, soffrì in sé stessa i dolori della Passione di N. Signore. Ma oltre a ciò, fu vero modello di religiosa dedita alla virtù. Con la continua mortificazione attese al disprezzo di se stessa e a distruggere il proprio io con l’ubbidienza gradatamente sempre più perfetta; in conseguenza di ciò si dimostrò e fu in ogni occasione povera ed umile, tutto animando, preghiera, lavoro, vita comune, con l’ardore della carità di cui il suo cuore era pieno per Dio e per le anime.
Queste le virtù di una religiosa cappuccina; così figlie carissime, vi desidera la vostra Madre, e questo ardentemente vi augura, unitamente ad ogni cosa buona che possa desiderare il vostro cuore, impetrandovene la grazia per mezzo della preghiera. Non potremo mai essere vere religiose, se non ci daremo alla mortificazione, se non ci impegneremo all’ubbidienza, costi quel che costi. Considerando la nostra fragilità, per cui tante volte abbiamo offeso il Signore con l’infedeltà ai propositi di bene da Lui ispirati, potremo convincerci della nostra pochezza: capaci di ben poco senza l’aiuto dell’Alto. Anime di predilezione, sappiamo corrispondere con tutta la forza di cui è capace il nostro cuore: sappiamo amare nel sacrificio, nella dedizione a bene del prossimo; ogni giorno che ci è concesso di vita, ci trovi pronte ad ogni nostro dovere, alla carità. Desidero ed auguro che la carità fraterna, vincolo di amore, sia la caratteristica di ogni nostra casa; che ogni casa sia una vera famiglia in cui regna la pace e l’armonia dei cuori. La Madre Superiora sia “madre buona”, paziente e benigna, che sappia, con intuito materno, valutare la forza fisica e morale delle sue figlie, comprendere e compatire, intervenire a tempo opportuno con l’incoraggiamento o il rimprovero. Le suore siano figlie buone, docili e sottomesse, non siano causa di pena alla loro madre, si comportino fra loro da vere sorelle, che nessuna si permetta critiche, mormorazioni o parole in offesa alla bella carità, ma tutte unite si lavori in fraterna dilezione e in scambievole emulazione di virtù.
Ringrazio tutte le Madri Superiore che hanno portato, o mandato, offerte per le spese sostenute in occasione delle feste del 75° di fondazione; ringrazio per l’aiuto di preghiere e l’appoggio morale al mio lavoro: di tutto compensi il Signore come io di cuore lo prego.
La Rev. Madre Clelia, le Madri Assistenti, la Madre Delegate e le consorelle d’America, con gli auguri di buona festa, mandano tanti cari saluti.
Con religioso affetto nel Signore vi saluta e benedice.
La vostra aff.ma Madre Suor M. Luciana di G. C.
Circolare per la festa di san Francesco d'Assisi (Genova, 3 ottobre 1960) Leggi di più
S. Francesco 1960
Carissime figlie, Superiore e suore,
Mi è oltremodo gradito fare atto di presenza in ogni casa ed essere spiritualmente vicina ad ognuna delle mie figlie d’Italia e d’America, oggi che, unite in santa dilezione, festeggiamo il nostro Serafico Padre S. Francesco.
Egli ci benedica tutte poiché ci professiamo sue figlie, aiutandoci a corrispondere fedelmente alla vocazione, ad osservare la S.ta Regola, sentiero da Lui tracciatoci onde camminare sicure alla santità; ci doni il suo spirito di penitenza, l’amore alla santa povertà e alle virtù religiose; soprattutto di doni il suo spirito di fraternità, così come Lui l’ha vissuto, amando con cuore grande, aperto a tutte le sofferenze e i bisogni del prossimo. Se ciascuna di noi si studierà di avere questo spirito di fraternità, sarà anche la nostra una grande famiglia, in cui cammineremo unite nel compatimento, nel vero amore, dandoci la mano per la strada seminata di difficoltà e pene qual’è quella della perfezione: famiglia unita nel cuore, nella preghiera, nella carità, nella dedizione al prossimo. Ci guardi il serafico Padre con paterna compiacenza, noi sue figlie; rafforzi la nostra buona volontà per praticare fedelmente questo suo spirito ed essere vere apostole del messaggio evangelico della carità; ci soccorra e ci aiuti sempre, affinché un giorno possiamo raggiungerlo lassù in Paradiso.
Figlie carissime, è necessario essere buone, virtuose; dobbiamo pregare molto, onde ottenere presto la beatificazione della nostra Venerata Madre Fondatrice! Dobbiamo essere generose, offrendo ogni giorno i nostri sacrifici, le pene, le nostre lotte e vittorie. Sappiamo nascondere tutto ciò che ci è di sofferenza, sappiamo dimenticarci per essere di sollievo alle consorelle che, vicine a noi, soffrono forse più di noi; questo nostro soffrire nascosto, non sfugge all’occhio di Dio che saprà compensare come Lui solo può. Tutto questo mettendo l’intenzione che la Chiesa pronunzi, in un giorno non lontano, la Sua infallibile parola innalzando la Venerata Madre Fondatrice agli onori degli altari. Nutriamo nell’animo nostro un santo zelo per propagarne la devozione, onde ottenere grazie per sua intercessione.
Auguro a tutte una santa, lieta festa, mentre a questi miei auguri e voti sinceri, unisco quelli della Rev.da Madre Clelia, Madri Assistenti, Madre Delegata e consorelle d’America.
Ringrazio per le lettere che continuamente mi giungano da ogni casa e per le preghiere per me, mentre raccomando tanto tanto di pregare sempre secondo le mie intenzioni. Ogni giorno io prego per tutte invoco su ciascuna la benedizione del Signore
Aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per il santo Natale (Genova, 25 dicembre 1960) Leggi di più
S. Natale 1960
Mie carissime figlie, Superiore e Suore,
Eccoci riunite per la celebrazione del Natale Santo di Gesù, festività che possiamo definire “dell’amore”, festa di cuori!
I miei auguri vengano portati a voi dal canto gioioso degli Angeli: Gloria a Dio! Pace agli uomini di buon volere!
Questa eco di canto giulivo che risuona da secoli, ritorna oggi più che mai gradita al cuore di ognuno. La pace tra gli uomini, auspicata da tutti, per il vivere sereno della Società; la pace individuale delle anime, che tanto benessere, serenità e gaudio apporta allo spirito: pace subordinata alle anime “di buona volontà”, a coloro che servono fedelmente Dio, fuggono il male e praticano il bene.
Raccogliamoci insieme, direttissime figlie, dinanzi al Presepio, e disponiamoci con docilità ed umiltà di sentimenti a ricevere questo prezioso dono, che Gesù ci vuole fare nel Natale di quest’anno. Gesù ci fa capire che la vera pace sta nel nostro agire per Lui e per Lui solo, a contrasto di ogni interesse e soddisfazione umana, che solo è retaggio di coloro che combattono, che si combattono, impegnati nella continua lotta contro il proprio “io”. La religiosa che non sa dominarsi, che cede ai primi impulsi, che manca per un nonnulla alla carità fraterna, facile alla critica, alla mormorazione, al tratto sgarbato, al giudizio poco favorevole verso le consorelle, non potrà mai avere in cuore la pace di Gesù, così come non può trovarsi nella casa religiosa in cui manca la carità fraterna, in cui le suore non si amano da vere sorelle! Oh, che ciò non avvenga mai nelle nostre case, figlie dilette! Ma che in tutte si possa celebrare il Santo Natale come festa dell’amore, festa di cuori uniti carità!
Vogliatevi bene, care suore, vogliamoci bene!
Quando, nelle brevi visite alle case, posso constatare in esse la regolare osservanza, per quanto lo consente l’ambiente di lavoro, la docile sottomissione delle suore alla loro Madre Superiora, il fraterno affetto che unisce le consorelle tra loro, in comunione di intenti, di preghiera, di aiuto vicendevole, in emulazione di virtù, oh, con quanta consolazione parto da quella casa! Lì veramente regna Gesù con la Sua pace e vi effonde i Suoi preziosi doni! Torniamoci spesso, a questa culla benedetta, nei prossimi santi giorni, per rinnovare lo spirito con nuovi propositi di bene. Gesù vi benedica e vi aiuti ad esservi fedeli, come di cuore vi auguro, mentre con religioso affetto, benedico e saluto tutte e ciascuna in particolare.
Buon Natale, care figlie, anche da parte della Madre Clelia, Madri Assistenti, Madre Delegate e suore d’America, buona e lieta festa!
In Gesù aff.ma Madre
Suor M. Luciana
P.S. Mi è grato rendere noto alla Comunità, come il giorno 15 dello scorso mese di ottobre, ho avuto udienza privata dal Sommo Pontefice Giovanni XXIII al quale, presentando la Vita della Venerata Madre Fondatrice, ho raccomandato la Causa di Beatificazione che, da tre anni, aspetta di essere introdotta a Roma. Il Santo Padre ha degnato di un’ampia benedizione la Congregazione e ciascuna religiosa in particolare, assicurando del Suo interessamento onde accelerare le pratiche per la Beatificazione della nostra Madre Fondatrice. Esultiamo nella speranza e seguiamo con preghiere!
Raccomando caldamente la distribuzione delle immagini e della nostra stampa, raccomando di raccogliere i nomi delle persone che hanno ricevuto grazie e i nomi delle persone che hanno fatto le offerte, che è doveroso pubblicare; perciò, mandando l’offerta pro-causa, specificare, con elenco nominativo, gli offerenti.
Anche l’appoggio della nostra stampa è doveroso, oggigiorno che la propaganda si rende necessaria: prego perciò che ogni casa concorra anche con poco, e prego unire indirizzi di persone conoscenti che si pensa possano aderire con offerta.
Facciamoci tutte santamente operose, apostole per questa causa, e sarà più grande il nostro gaudio, il giorno che vedremo venerata sugli altari la nostra amata, Venerata Madre Fondatrice!
LETTERE CIRCOLARI 1961
(ASCG, serie Corrispondenza, I.1, 1961)Circolare per la santa Pasqua (Genova, 2 aprile 1961) Leggi di più
S.ta Pasqua 1961
Carissime figlie, Superiore e suore,
Il festoso suono delle campane diffonde ovunque un inno di gioia e di gloria: è Pasqua! È il giorno che ha fatto il Signore per la nostra esultanza, per la nostra letizia!
Oh, come vorrei essere presente in ogni casa, portarmi vicina ad ognuna delle mie figlie, tanto vicina da poter parlare cuore a cuore, per comunicare loro il mio augurio: Buona Pasqua di Resurrezione con Gesù!
Il giorno della resurrezione di Gesù è stato preceduto dalla dolorosa passione con tutte le sue pene senza fine e la morte crudele… e noi ne abbiamo fatto oggetto di meditazione particolare durante la Quaresima, seguendo l’amato nostro Redentore, dal Getsemani al Calvario, con amore e commozione. Ma quale migliore disposizione alla Pasqua di Resurrezione che il sacrificio della vita religiosa, vissuto nella sua integrità? I voti, la S.ta Regola, il vivere in comune, che tanto esercizio di sopportazione e mortificazione richiede, il quotidiano lavoro nell’assistere i malati o nei manuali lavori di casa, quel continuo dipendere e rinunciare a se stesse, tutto questo è immolazione, è vera morte della natura, che porta alle conquiste dello spirito.
Nutro certezza che tutte le mie figlie, senza eccezione alcuna, con animo volonteroso, abbiano accolto il mio invito per una più esatta osservanza dell’obbedienza, per una docile e amorosa sottomissione alla volontà di Dio. Non vi rincresca che abbia a ripeterlo per il bene della Comunità, per il bene di ciascuna.
Ci siamo date a Dio nella pienezza del nostro slancio giovanile, impegnandoci a seguirlo, rinunciando a noi stesse: è necessario tenerlo presente e nutrire nell’animo generosi propositi di fedeltà alle promesse fatte, onde essere pronte ad accettare qualunque sacrificio ci venga richiesto, e che è di fede se viene dai Superiori viene da Dio.
In quest’atmosfera di generosità, nella luce dell’amore, di un amore grande e puro, come quello della sposa fedele al suo Signore, celebreremo bene la nostra Pasqua di Resurrezione con Gesù, nostro gaudio e nostra consolazione!
Per tutte il mio cordiale e affettuoso saluto, quello della Rev.da Madre Clelia e Madri del Consiglio, della Madre Delegata e Madri e Consorelle d’America. Buona festa, Gesù Risorto ci benedica tutte!
Aff.ma in Gesù
Suor Luciana
S.ti esercizi a Genova: dal 15 al 24/4 - Vestizione il 25/4
A Loano: dal 4 al 13 /5 - Professione il 14 /5
A Genova: dal 15 al 20/5 solo per le M. Superiore
A Sanremo: dal 20 al 27/8
Nel mese di ottobre altri corsi a Genova e Loano di cui sarà precisata la data a suo tempo.
Circolare per la festa di santa Veronica (Genova, 9 luglio 1961) Leggi di più
S. Veronica 1961
A tutte le mie care figlie delle case d’Italia.
Pace e bene nel Signore!
Quest’anno la festa liturgica della nostra protettrice S. Veronica, mi trova in viaggio: non per questo vi sono lontana, che anzi il mio spirito è presente in ogni casa, per comunicare a tutte le mie care figlie gli auguri di buona festa, in lieta e serena armonia.
Sono partita da Genova fiduciosa nelle vostre preghiere, ma soprattutto nella vostra buona volontà di essere in qualunque occasione, a qualunque costo, fedeli alle promesse fattemi in occasione dell’ultimo nostro incontro, ben sicure che quanto vi ho detto è da Dio, e ciò che avete promesso è a Dio, sostenute da quello spirito di fede che a tanto eleva ogni parola o disposizione dei Superiori.
Con amore di predilezione Dio ci ha chiamate alla religione per farci sante e in questa casa benedetta, a questo fine, siamo circondate di particolari attenzioni, nulla viene trascurato di ciò che è atto alla nostra santificazione, al nostro bene spirituale di cui la vita religiosa è intessuta, preziosi grani d’oro con cui possiamo manifestare a Gesù il nostro amore. Così, per quelle che avendo cambiato casa o ufficio sentono tanta difficoltà e faticano per ambientarsi, per quelle per le quali è difficile la convivenza con la consorella d’ufficio, per quelle che devono lottare per mantenersi buone e sante religiose, per tutte, con la mia preghiera, la mia materna parola d’incoraggiamento: è breve la vita, vale la pena di viverla da santi! Dio lo vuole, le anime attendono la Grazia per il nostro sacrificio!
A tutto ciò c’invita anche la nostra grande Madre S. Veronica con l’esempio della sua vita di religiosa penitente e, in tutto e sempre, tendente alla perfezione. Il mio attestato si rivolge in particolare alle care figlie che lasciamo sofferenti moralmente e fisicamente, per quelle che la malattia tiene nell’inazione e nella continua sofferenza: sono le anime più care a Dio, le mie figlie più care, le perle più preziose della Comunità per le molte grazie che possono ottenere.
Gesù Eucaristico sia il nostro conforto quotidiano, la nostra forza, la nostra gioia e, come già detto nella precedente circolare, l’appuntamento, il nostro incontro di ogni giorno.
A tutte, Superiore e suore, novizie e postulanti, il mio religioso saluto e augurio, con affetto grande nel Signore.
Aff.ma Madre Suor M. Luciana di G. Crocifisso
Se qualcuna si trovasse nelle necessità di scrivere, indirizzare a:
Casa della Delegazione Suore TT. Cappuccine - Calle Minas 1393 MONTEVIDEO (URUGUAY)
(sempre per aerea affrancata di L. 175)
Circolare per la festa dell'Assunta (Genova, 15 agosto 1961) Leggi di più
Festa dell’Assunta 1961
Carissime figlie, Superiore e suore,
Felicissima di trovarmi nuovamente in mezzo a voi, porgo a tutte, con materno affetto, il mio religioso saluto, e il mio augurio per la festa dell’Assunta.
La gioia ineffabile che pervade oggi gli animi nostri, viene dalla certezza, dataci dal Dogma, che una Madre abbiamo in Cielo, una Mamma che ha per noi amore di predilezione, essendo anime consacrate, Spose del Suo Figlio Divino, e il Suo amore, ci assicurano i Santi, è più grande di quanto potrebbe essere l’amore di tutte le mamme terrene messo insieme. Guardiamo al Cielo, figlie carissime: Essa è lassù nella patria celeste che ci aspetta, dove non ci saranno più nè lagrime, nè lotte, ne nè separazioni. Da lassù ci invita ad essere buone, ci guida, ci previene col suo aiuto perché non abbiamo alcune volte a cadere; ci sostiene nel quotidiano esercizio di virtù richiesto dal nostro stato per meritarci il premio del Paradiso. Nutriamo nel nostro cuore questo desiderio del Cielo, la fiducia nell’amore e nell’aiuto di Maria SS.; stiamole spiritualmente unite durante il giorno, parliamo a Lei delle nostre pene, delle difficoltà, delle lotte quotidiane, come se la Mamma celeste ci fosse materialmente accanto. Allora una pace serena, vittoriosa sul dolore e sul male, si farà nell’animo nostro.
Buona e santa giornata di festa nella serena atmosfera che eleva al Cielo!
Figlie carissime, la vostra cordiale accoglienza mi ha commossa e vi ringrazio anche per i telegrammi di felicitazione per il buon viaggio, giuntemi da ogni parte, espressione di sincero affetto dell’animo. Gradirei potervi avere vicine tutte ad un tempo, ma siccome ciò non è possibile, attendiamo pazienti il giorno destinato, che non è più lontano.
Vi porto il saluto affettuoso della Comunità d’Italia, della Rev. Madre Clelia, delle Madri del Consiglio, delle suore e novizie, tutte e sempre unite a voi da fraterna dilezione, nella preghiera e nel quotidiano sacrificio.
Maria SS. in questa Sua festività, benedica la nostra cara Comunità. Unite in un sol cuore la renda prosperosa, santa e santificante per la gloria di Dio e per il bene delle anime.
Vi benedice di cuore la Vs. aff.ma Madre
Suor M. Luciana di G. Crocifisso
Circolare per la festa di san Francesco d'Assisi (Montevideo, 3 ottobre 1961) Leggi di più
Montevideo, S. Francesco 1961
Carissime figlie, Superiore e suore,
In questa festa tutta nostra che possiamo dire “di famiglia”, perché festa del Padre, in cui sentiamo più forte il bisogno di unirci in santa intimità di affetti e di preghiere, vengo a voi, mie carissime figlie, col mio cordialissimo augurio: pace e bene!
È il cuore della Madre che parla alle figlie lontane, desiderosa del loro vero bene, che ripete loro l’esortazione del Serafico Padre, esortazione che compendia tutta la spiritualità francescana basata sull’evangelica carità.
Che sia tra voi la pace, frutto della fraterna dilezione e carità, premio conseguito dall’anima che tende a Dio con generosità e nella semplicità dello spirito, che vive della santa obbedienza e nella Divina volontà. Per circostanze di ufficio o impegno quotidiano sta sempre bene, a conforto e sprone, il detto del nostro Serafico Padre: «Tanto è il bene che mi aspetto, che ogni pena m’è diletto!».
Così vi desidero care figlie, e così mi piace pensarvi mentre mi siete presenti nei momenti di preghiera: così desidero trovarvi al mio ritorno. Mi trovo ancora a Montevideo per celebrare la festa di S. Francesco nella casa di Delegazione, ma già ho potuto visitare tutte le case dell’Uruguay, quelle cioè di Montevideo, sei Ospedali e due collegi (i collegi di Maldonado e di Punta del Este alla periferia), e gli ospedali, molto lontani, di Salto, Minas e di Trenta y Tres, divisa fra loro da tanti chilometri di pianura selvaggia, veri luoghi di missione, dove le consorelle lavorano con molto profitto per le anime, ma anche con molto sacrificio. Cosicché prossimamente, a Dio piacendo, mi porterò nell’Argentina, a rivedere anche quelle buone consorelle, che pure lavorano in Ospedali e collegi con vero zelo missionario, sacrificandosi generosamente a bene delle anime: mi piace attestare come riviva qui lo spirito della Venerata Madre Fondatrice per la carità con cui si assistono i poveri infermi, per lo zelo del bene delle anime, per quello spirito di apostole della carità che è, e dev’essere, la caratteristica del nostro Istituto. Unite quindi dalla preghiera e dallo stesso spirito, formeremo un esercito compatto contro il male che tanto avanza nella società moderna. Il Serafico Padre, in questa sua festività, benedica la nostra cara famiglia religiosa, le nostre case, le opere, il lavoro di apostolato, le iniziative di bene, i nostri propositi per la vita spirituale, e ci aiuti a farci sante con l’esercizio della bella virtù della carità.
La Rev.da Madre Delegata, la M. Segretaria e tutte le consorelle di qui, augurano buona festa e mandano cari saluti.
Il Signore ci benedica e ci faccia sante!
La vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per il santo Natale (Montevideo, 25 dicembre 1961) Leggi di più
Montevideo, S. Natale 1961
Figlie carissime nel Signore,
Natale è giunto anche quest’anno che mi trovo da voi lontana, col suo richiamo alla gioia, nell’osanna festante degli Angeli e nel tripudio di tutto il creato; e la gioia del Natale è pura, apre gli animi alla speranza, alla fiducia in giorni migliori, induce ogni cuore alla bontà, al risveglio per una ripresa di vita nuova, permeata della Divina Carità.
Andiamo, care figlie, al Presepio, e davanti al piccolo Bambino Gesù tutto amore per noi, ammiriamo, nella Sua Umanità dolorante, la sofferenza salvatrice del mondo, la nostra redenzione, la nostra salvezza! Disponiamoci allora ad umili sentimenti, riconoscendo sinceramente i nostri torti, l’incostanza nel bene, la freddezza del cuore, la negligenza nel Suo servizio e la incorrispondenza alla Grazia, alla grande grazia della vocazione religiosa, manifesta predilezione del Suo Cuore. Non è forse verità che ci tocca tutte e ciascuna?
Sentimenti di umiltà e generosità dell’animo: generosità in quella piccola parte che c’è richiesta per completare l’opera della Redenzione. Ce lo chiede il Bambino Gesù con le Sue braccine tese, ci chiede il cuore, ci chiede la nostra volontà, il nostro sacrificio. Completo però, anche di quello che più ci costa, perché soltanto ciò che costa vale. Con la fedeltà nel sacrificio quotidiano, manifestiamo a Gesù il nostro amore, facciamo della nostra giornata, un susseguirsi di prove di amore. Lo richiede la nostra vocazione allo stato religioso, specialmente oggi che attraversiamo tempi tristi; è necessario che il nostro sacrificio sia completo, perché il mondo ritrovi la sua via, la via che conduce a salvezza; perché la Chiesa combattuta sia sempre vincitrice e, come sempre attraverso i secoli, sia foriera di civiltà e di benessere a tutti i popoli.
Con questi sentimenti, figlie dilette, celebreremo bene il S. Natale e la Comunione della Notte Santa, ci troverà tutte unite, come fossimo un sol cuore che palpita vicino a Gesù. Godete, vi auguro col salmista, delle pure gioie di questi santi giorni, siate ripiene di consolazioni, accolga ciascuna il Natale di Gesù nel proprio cuore e l’abbondanza della pace!
Mi trovo ferma a Montevideo, avendo terminato un primo giro in tutte le case purtroppo non privo di difficoltà nel viaggio a motivo dei disordini politici e i prolungati scioperi dei trasporti. Però il soggiorno nella silenziosa Casa della Delegazione, serve bene per ritemprare dalla stanchezza dei viaggi; il Signore mi aiuta anche con buona salute, certamente per le vostre preghiere. Di questo ve ne sono grata.
Sempre con tanto piacere leggo le Vs. letterine, che mi portano le notizie, i saluti e le Vs. cordiali espressioni augurali. Vi ricordo sempre ad una ad una, e vi tengo presenti nella preghiera perché Gesù provveda ad ogni Vs. necessità. Mi piace pensarvi buone, volonterose nel Vs. quotidiano sacrificio, bene animato ad ogni Vs. dovere di carità a beneficio del prossimo, generose a farvi qualche merito nelle molte e belle opportunità che ci presenta la nostra condizione di religiose e il nostro vivere in comune. Le consorelle che lavorano con molto maggiore sacrificio in questa terra d’America, abbiano a trovare in voi un appoggio e una cooperazione affinché il premio sia da tutte condiviso nel gaudio eterno.
Di cuore vi saluto, unitamente alla Madre Segretaria, Madre Delegata, Madri Superiore e consorelle tutte di qui, sempre molto unite con religioso affetto, con la preghiera e il quotidiano sacrificio.
Buon Natale! Dalla vostra aff.ma
Madre Suor M. Luciana di G. C.
Circolare per il santo Natale alle Novizie d'Italia (Montevideo, 25 dicembre 1961) Leggi di più
Montevideo, S. Natale 1961
Carissime Novizie,
Ho mandato a tutte la Comunità gli auguri per il Santo Natale con la circolare che la Madre Superiora leggerà in refettorio, come d’uso, ma un augurio e un saluto particolare al Noviziato, dove stanno le figlie più piccole, quelle che più mi stanno a cuore, non posso fare a meno di mandarlo. Gesù Bambino nella Notte Santa faccia sentire molto profondamente a ciascuna quanto è grande e preziosa la vocazione religiosa, la chiamata divina alla religione per dedicare tutta una vita all’apostolato, per far conoscere e per far amare Gesù, quanto sublime e meritorio il nostro stato di “consacrate a Dio”, per cui ogni atto diventa meritorio, acquista valore soprannaturale perchè associato alla Redenzione!
Care Novizie, meditiamo bene la responsabilità che abbiamo, ciascuna di noi, di fronte all’opera redentiva di Gesù. In questi due mesi passati, ottobre e novembre, ho percorso tutta l’Argentina per la visita alle nostre case: un’immensità di terra popolata soltanto nelle grandissime città. La popolazione che vive nella campagna vede raramente il sacerdote quando, forse una volta all’anno, fa il giro di missione, e allora battezza, cresima, amministra matrimoni, celebra e comunica… Ve l’immaginate il disagio di queste povere anime (molti sono emigrati italiani) senza mai il conforto della fede, in un lavoro duro e pesante com’è quello dei campi, con giorni e giorni di sacrifici e rinunce di ogni genere? Eppure lo sapete che proprio da queste capanne sperdute nell’immensa pianura argentina, la pampa sterminata, escono vocazioni religiose? Forse è il sacrificio nascosto di un’anima religiosa che continuamente si offre a Dio, o la preghiera di un’anima ardente di apostolato, zelante per la salvezza delle anime, che Dio si compiace di esaudire. Gesù Bambino, fattosi nostro Redentore, ci vuole collaboratrici nella Sua opera di redenzione delle anime. Per questo ci ha fatto il dono della vocazione, ci dona le gioie della Sua intimità, le gioie e le soddisfazioni di un apostolato fecondo. Prima però bisogna arrivare al Calvario, come Lui, bisogna morire, o meglio, bisogna far morire il nostro “io”, la nostra personalità coi suoi difetti di carattere, di indole, con le abitudini apprese nel mondo, le nostre vedute corte ed errate… Bisogna arrivarci a morire per Gesù, costi quel che costi; bisogna morire perché in noi viva Gesù con la Sua Grazia.
Vedeste con quale spirito missionario lavorano le nostre consorelle delle case d’America! Quelle negli Ospedali mettono una cura particolare, fanno uno studio speciale per arrivare ad essere le confidenti del loro malato; e allorquando l’anima è più malata del corpo, raddoppiano le cure per far guarire l’uno e l’altra. Hanno molto lavoro e poco tempo disponibile, ma nelle ore di libertà della domenica, vanno alla periferia della città a fare il catechismo alla povera gente che abita nel “ranchito”, povere capanne messe insieme con lamiere vecchie, legno e paglia. E così le suore che lavorano nei collegi: nei tempi delle vacanze, vanno in aiuto al sacerdote in giro di missione per due mesi, affrontando i sacrifici dei viaggi e dei posti lontani e disagiati. Sacrifici che lo zelo per le anime fa trovare leggeri e che Gesù compensa con la soavità dei Suoi favori. Così come faceva la Ven.ta Madre Fondatrice tanti anni or sono, poiché qui è molto conservato lo spirito missionario di sacrificio e di zelo per le anime. Par di vederla la Ven.ta Madre, in queste case fondate ancora da Lei, par di sentirla vicino con lo spirito, con la Sua parola incitatrice e il Suo esempio trascinatore!
Care Novizie, in questo santo Natale promettete alla vostra Madre, che per necessità si trova lontana, ma spiritualmente in mezzo a voi a celebrare il santo Natale, di esaminare con tutta sincerità il vostro cuore perché, se non fosse di Gesù, abbiate con volontà decisa a fargliene nuovamente dono, perché serva a Sua gloria e salvezza di tante anime. Continuate poi a seguirmi con la preghiera, di cui sento tanto la necessità. Buon Natale, liete, serene ed allegre!
Vi saluta e vi benedice la vostra
Aff.ma Madre Suor Luciana
LETTERE CIRCOLARI 1962
(ASCG, serie Corrispondenza, I.1, 1962)Circolare per la santa Pasqua (dall'America 1962) Leggi di più
S. Pasqua 1962
Mie carissime figlie, Superiore e suore,
con l’ultima mia lettera, scritta dalla lontana America, vi avevo lasciato alla culla di Gesù Bambino, in contemplazione del Suo sacrificio redentore: vi ritrovo ora con Gesù trionfatore della morte e del peccato nella santa Pasqua di Risurrezione.
Mie carissime, Gesù Risorto è ancora in mezzo a noi, tra le sue fedeli: le anime che gli sono sempre state vicine, anche nel tempo della Passione, che insieme a Lui hanno sopportato pene e travagli, con Lui hanno sofferto e pianto. Avendo passato bene la S.ta Quaresima, seguendo con amore Gesù sofferente, possiamo ora con Lui risorgere rifatte, purificate, spiritualizzate.
Tutta la Liturgia di questa festa porta a un rinnovamento interiore: abbandonare la vecchia natura e sostituire l’uomo nuovo: “Se siete risorte con Cristo - ci esortava S. Paolo - cercate le cose del Cielo”! Per noi religiose particolarmente valido è questo invito. C’è sempre qualcosa da riformare: negligenze, pigrizia, mancanza di zelo, perdita di tempo, fervore illanguidito, mancanza di controllo, carità fraterna offuscata…. Tutte siamo fragili e colpevoli!
Fin dalle prime ore di questo radioso mattino noi ci siamo trovate vicino a Gesù come la Maddalena, per sentire da Lui le prime parole: “Sono con te per sempre”. Via dunque ogni timore, fiducia in Dio! Egli, che ha trionfato sulla morte, farà cadere ogni difficoltà e noi potremo camminare speditamente nella via della Grazia e della santificazione.
Buona festa, mie care figlie! Prego perche abbiate sempre nel cuore il giubilo di questo giorno di Pasqua!
Vi esorto poi alla preghiera, secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, per la salvezza del mondo, chè ancora una volta la Chiesa possa trionfare dei suoi nemici. Vi esorto a pregare per il buon esito del Concilio ecumenico, la cui data d’inizio si sta approssimando. Non dimenticate le intenzioni particolari della Madre e delle Madri Assistenti che lavorano, in unione di intenti, al bene dell’Istituto. Raddoppiamo il fervore di preghiera per la Causa di Beatificazione della Ven.ta Madre Fondatrice, per cui spero potervi dare presto notizie consolanti. M’immagino quant’è grande il desiderio di tutte perché sia glorificata con l’onore degli altari la nostra Venerata Madre che, è certo, ancora ci guida, ci protegge, prega per ciascuna e ci aiuta nel cammino della santificazione.
Prima di partire dall’America, poiché veloce passa il tempo e il mio ritorno in Italia è ormai prossimo, lascerò qui sulla Tomba i vostri nomi, pregandola a benedirvi: unitevi alla mia preghiera con tutte le vostre intenzioni o desideri e non dubitate che ne sarete consolate.
Ricevete il saluto della Madre Delegata e M. Segretaria, delle consorelle tutte d’America che sono sempre a voi unite nella preghiera e nella quotidiana offerta; ricevete con la benedizione, il mio cordiale abbraccio nel Signore.
Vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana di G. Crocifisso
Circolare per la festa di santa Veronica (Genova, 9 luglio 1962) Leggi di più
Genova, Festa di S.ta Veronica 1962
Carissime figlie, Superiore e Suore,
Le vostre preghiere e il vostro figliale affetto, che mi hanno accompagnato durante tutto quest’anno di assenza nei lunghi e difficoltosi viaggi, mi hanno ottenuto l’assistenza del Cielo per un felice ritorno fra voi.
Diamo lode di ringraziamento al buon Dio che così ha disposto nella Sua grande bontà!
Questa giornata di festa del nostro Istituto ci trovi tutte unite, pronte nel rinnovato spirito di fede alla S.ta Volontà di Dio, che ogni cosa dispone per il bene dell’anima nostra. La chiamata alla vita religiosa è vocazione alla santità; potremo realizzare la nostra santificazione solo accettando, in atto di amore, con rettitudine d’intenzione, ciò che Dio dispone per noi giorno per giorno. L’obbedienza, le virtù religiose, gli impegni della vita quotidiana, sono tutti mezzi atti alla nostra santificazione e da ciascuna liberamente accettati entrando in religione. Mie care figlie, accogliamo nella sua interezza il nostro bello e grande ideale, viviamo con amore il nostro programma di religiose cappuccine! Solo così, nella piena donazione a Dio, troveremo il nostro riposo e la vera pace! Ce ne ha dato esempio la nostra M. S.ta Veronica, con la sua vita religiosa vissuta in un fervore di spirito straordinario; ce ne hanno lasciato esempio anche le nostre consorelle Martiri, fedeli a Dio e all’ubbidienza fino alla immolazione e al sacrificio della vita: sono Esse che, dalla tomba ossario di Barra do Corda, ci invitano alla santità, per poi raggiungerle in Paradiso!
Quale commozione e quanto gaudio spirituale su quella venerata tomba, mentre il Vescovo, Mons. Bossi, celebrava il S.to Sacrificio della Messa ad onore dei Martiri, per ottenere per loro intercessione molte grazie al nostro Istituto! Non mi riusciva di staccare gli occhi dalle care immagini che pare sorridano dall’alto dell’Altare! Porto con me alcune reliquie, la tela posata sulla tomba e la benedizione particolare del Vescovo per ciascuna.
Vi porto pure il religioso saluto delle consorelle d’America, a noi unite con santo vincolo di religioso affetto.
Nella certezza di avere quanto prima possibilità di fare il giro delle case, mi riserbo per allora ogni altro particolare.
Buona festa, mie care figlie, di cuore vi auguro, unitamente alla M. Clelia e Madri del Consiglio, della Madre Delegata e suore d’America, un caro saluto con arrivederci presto.
Vostra aff.ma Madre in Gesù
Suor M. Luciana di G. C.
Circolare per la festa dell'Assunta (Montevideo, 15 agosto 1962) Leggi di più
Montevideo, Festa dell’Assunta 1962
Carissime figlie, Superiore e Suore,
Vi torni gradito il mio augurio per la festa dell’Assunta che vi invio, con materno affetto, da questa terra tanto lontana.
La gioia ineffabile che pervade oggi gli animi nostri viene dalla certezza, dataci dal Dogma, che una Madre abbiamo in Cielo, una Mamma che ha per noi amore di predilezione, essendo anime consacrate, Spose del Suo Figlio Divino, e il Suo amore, ci assicurano i Santi, è più grande di quanto potrebbe essere l’amore di tutte le mamme terrene messo insieme. Guardiamo al Cielo, figlie carissime! Essa è lassù, nella Patria Celeste che ci aspetta, dove non saranno più lagrime, nè lotte, nè separazioni.
Da lassù ci invita ad essere buone; ci guida, ci previene col Suo aiuto perché non abbiamo qualche volta a cadere, ci sostiene nel quotidiano esercizio di virtù richiesto dal nostro stato, per meritarci il premio del Paradiso. Nutriamo nel nostro cuore questo desiderio del Cielo, la fiducia nell’amore e nell’amore e nell’aiuto di Maria SS., stiamole spiritualmente unite durante il giorno, parliamo a Lei delle nostre pene, delle difficoltà delle lotte quotidiane, come se la Mamma Celeste ci fosse materialmente accanto: allora una pace serena, vittoriosa sul dolore e sul male, si farà nell’animo nostro.
Buona e santa giornata di festa, nella serena atmosfera che eleva al Cielo!
Penso e spero tutte in buona salute, volonterose ciascuna nel proprio ufficio, nella S.ta Volontà di Dio. La mia salute pure è buona e stanno bene anche le suore che mi hanno accompagnata; il viaggio, sebbene non privo di disagi, l’abbiamo sopportato bene, per amore di Dio che così ha disposto, nella certezza che sarà per il bene delle anime e dell’Istituto.
Ringrazio delle preghiere con le quali mi avete accompagnato durante il viaggio: siano ancora queste a tenerci unite nella carità, nel vero amore. Ringrazio per le lettere trovate al mio arrivo e per quelle giuntami in questi giorni, sempre tanto gradite. Anche se materialmente divise dal grande Oceano, mi siete sempre presenti allo spirito e tutte tengo in cuore, augurando a ciascuna ogni bene nel Signore.
La Rev. Da Madre Delegata, la M. Segretaria e tutte le consorelle di qui, si uniscono a me nel cordiale, fraterno saluto.
In Gesù Vs. aff.ma Madre
Suor M. Luciana di G. Crocifisso
Circolare per la festa di san Francesco d'Assisi (s.l., 3 ottobre 1961) Leggi di più
S. Francesco 1962
Carissime figlie, Superiore e suore,
Il ritorno della festa liturgica del nostro Serafico Padre ci trovi tutte pronte, in questo principio d’autunno, per una ripresa di iniziative, di santi propositi, in un tono di fervore nuovo. Il termine della stagione estiva, anche nei nostri ambienti di lavoro e di apostolato, ospedali, scuole materne, case religiose, segna sempre una riprese di attività. E credo bene che, se i nostri impegni di apostolato richiedono da noi un rinnovato sforzo, l’obbligo di tendere alla perfezione domanda tutta la nostra attenzione, perché non c’è impegno che vada al di sopra di ciò che abbiamo promesso quando ci siamo consacrate al Signore.
I turni di S.ti Esercizi Spirituali sono terminati: certamente tutte abbiamo avuto la grazia di parteciparvi e abbiamo potuto pregare, meditare, riflettere sulla nostra posizione di fronte a Dio e sui nostri doveri. Abbiamo anche meditato che il tempo passa veloce, che ciò che non è fatto per Dio, per il bene delle anime, con retta intenzione, è sciupato, e ci siamo convinte che è necessario approfittare delle pene che ogni giorno porta con sé, per farci qualche merito per il Cielo.
Carissime figlie, tre anni sono già trascorsi dal giorno che, sottomettendomi all’ubbidienza, alla santa Volontà di Dio, ebbi la forza, per Sua Grazia, di abbracciare la croce del governo della Comunità; ma fin d’allora mi rivolsi a ciascuna delle mie figlie perché mi avessero ad aiutare, portando con amore la propria piccola parte di croce. Nell’attuale atmosfera di rinnovamento, ricordiamo anche questo: dipende dallo sforzo individuale realizzare nella vita il nostro ideale di perfezione, il maggior incremento delle opere dell’Istituto, la sua espansione in più vasto raggio, il suo affrancarsi nella Chiesa e nelle opere sociali. Sono certa che tutte sentiamo amore a questa nostra famiglia francescana, alla casa religiosa che ci da ricetto custodendoci dai mali del mondo, e nella quale troviamo tutti gli aiuti atti alla nostra santificazione, famiglia che oggi ha bisogno di noi, della nostra cooperazione. Coraggio dunque, carissime figlie, in una santa gara, in emulazione di virtù, a bene individuale e a bene della cara Comunità. Nelle preghiere mi siete sempre presenti, tutte, con le necessità di ciascuna, pene, malattie, lavoro sfibrante. Il Serafico Padre tutte benedica, ci comunichi il Suo fervore di preghiera, il Suo desiderio di virtù, il Suo zelo apostolico per il bene delle anime.
Mi è doveroso ricordare come la virtù della S.ta Povertà, che ci chiede il distacco da cosa o persona, metta un limite alle visite e permanenza presso i propri parenti: ci sono delle eccezioni che la M. Superiora vorrà benevolmente vagliare, ma il permesso annuale, con permanenza di più di un giorno, viene ad essere un abuso che dobbiamo evitare.
Uniamoci poi in una preghiera più fervorosa per ottenere da Dio le due grazie che più stanno a cuore al Sommo Pontefice: la pace del mondo e il felice svolgimento del Concilio Ecumenico. Pregate anche per me che il Signore mi trovi docile ai Suoi Voleri e sempre pronta a corrispondere alle Sue Grazie.
Buona festa, mie carissime figlie, anche da parte della M. Clelia e Madri del Consiglio, M. Delegata e consorelle d’America.
In Gesù aff.ma Madre
Suor M. Luciana di G. C.
Circolare per il santo Natale (dall'America, 25 dicembre 1962) Leggi di più
Natale 1962
Carissime figlie,
Buon Natale! Gradito vi giunga il mio cordiale, fervido augurio, con le soavi armonie della notte Santa.
Per noi religiose, dall’animo fatto più sensibile per l’abituale raccoglimento e la vita d’unione con Dio, trascorrano sereni e lieti questi santi giorni nella considerazione del Mistero sublime dell’Incarnazione: mistero di fede, che racchiude l’amore di Dio per le anime.
Voglia Gesù, in questo Natale, farci il dono di una comprensione più profonda del Suo messaggio d’amore: “Amatevi scambievolmente, quanto io vi ho amato”! sicchè con rinnovata buona volontà, ci disponiamo all’attuazione pratica della carità fraterna, indispensabile per la pace della religiosa famiglia e, per le anime, fonte di serenità e di gaudio spirituale.
Ci studieremo allora di rendere sempre bene per male, di trattare con riguardo chi ci avvicina, evitando con ogni cura gli scatti del cattivo umore, le parole pungenti, le critiche e le mormorazioni; ma usando con tutti affabilità e compiacenza, sempre pronte a sopportare e a compatire, sempre santamente premurose a rendere servigi, amando tutti per amore di Dio!
Mie carissime figlie, per amore di Dio sappiamo accettare anche le disposizioni dell’ubbidienza che, forse, ci sono dolorose. Sappiamole vedere nella luce della fede: è Dio che vuole la nostra cooperazione alla salvezza delle anime! Accogliamo generosamente le sofferenze che ci procura questo nostro stato di religiose: vicino a Gesù Bambino, nella povera mangiatoia, dolorante nella Sua umiltà, troveremo conforto e consolazione.
La santa Comunione della notte Santa di Natale, vi faccia sentire il mio spirito tanto unito alle anime vostre nella preghiera, nella rinnovata offerta di tutte voi stesse per la santificazione di ciascuna, per la salvezza delle anime, di quelle che, forse, attendono proprio dalla nostra generosità l’aiuto per il ravvedimento.
Gesù Bambino ci benedica tutte e ci doni ogni consolazione e pace!
Con gli auguri vi giunga gradito il mio cordiale saluto quello della Rev.da Madre Clelia, delle Madri del Consiglio, della M. Delegata e di tutte le consorelle d’America, unite da fraterno religioso affetto
Nel Signore aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per il santo Natale alle Novizie d'Italia (dall'America, 25 dicembre 1962) Leggi di più
S. Natale 1962
Mie carissime Novizie,
la vostra bella letterina,con le preziose espressioni augurali, i propositi sinceri e la promessa di preghiere, mi è tornata tanto gradita, come il dono più bello di cui il Natale poteva essermi apportatore: di cuore ve ne ringrazio e vi assicuro del mio ricambio di preghiere alla culla di Gesù Bambino, che nulla oggi ci può negare. E poiché mi sta molto a cuore il bene delle anime vostre, amandovi come figlie predilette, perché siete le più piccole della nostra famiglia religiosa, la mia preghiera per voi sarà tutta particolare.
Il nostro spirito ha gustato, in questi passati giorni, le belle funzioni liturgiche della Novena della Natività, così espressiva di trepida attesa, e oggi più che mai gode, festeggiando con gioia la nascita del nostro Redentore e Salvatore Gesù. A noi religiose, chiamate da una vocazione di privilegio a partecipare più davvicino ai Misteri della Redenzione, a partecipare al sacrificio di Gesù fino all’immolazione per la salvezza delle anime, a noi sono riservate le gioie e la soavità dei favori Divini, sempre però in relazione alla nostra generosità.
Andiamo al Presepio, care novizie, davanti all’Umanità di Gesù sofferente per amore e, tornando col pensiero alla nostra vita passata, meditiamo un poco alle molte grazie, materiali e spirituali, ricevute da Dio, soprattutto al dono della vocazione alla vita religiosa e alla santità. Ce le siamo forse meritate? E allora, se Dio ci ha così tanto amate, come corrisponderemo noi a questo Suo grande amore? Le risoluzioni che prenderete le comunicherete a Gesù nel momento di più intima comunicazione con Lui: nella S.ta Comunione.
Siate serene, gioiosamente allegre, vogliatevi bene, fraternamente aiutandovi a vicenda per l’acquisto della virtù, sì da formarvi buone, sante religiose. Buon Natale, il Signore vi benedica, come io di cuore vi auguro.
Vs/ aff.ma Madre
Suor M. Luciana di G. C.
LETTERE CIRCOLARI 1963
(ASCG, serie Corrispondenza, I.1, 1963)Circolare per la santa Pasqua (Genova, 14 aprile 1963) Leggi di più
S.ta Pasqua 1963
Carissime figlie, Superiore e suore,
L’alba radiosa della S.ta Pasqua ci trovi tutte unite, dolce armonia di anime in comunione: “Cor unum et anima una”, esultando con la Chiesa nel cantare le glorie di Gesù Risorto.
Resurrexit! Alleluia! Alleluia!
Ci trovi, come già gli apostoli nel Cenacolo, con l’animo fiducioso aperto alla grazia, affinché Gesù Risorto possa infondervi lo spirito della sua “carità” e dopo averci saziate con la Comunione pasquale ci faccia gustare il gaudio e la pace, frutti della sua risurrezione!
Augurio migliore non saprebbe farvi il mio cuore: la carità! Il precetto divino sgorgato dal Cuore di Gesù nel Cenacolo alla vigilia del suo supremo atto d’amore e lasciato come testamento particolarmente a noi, religiose: “Da questo vi conoscerete per miei, se vi amerete l’un l’altro”.
Dilette figlie, è questa virtù della fraterna carità che desidero veder fiorire in ogni casa religiosa e che raccomando con tutto il cuore. Carità, come dice l’apostolo, paziente e benigna, disinteressata, che non si adira e non pensa male di alcuno, che non tiene conto dei torti che riceve, che tutto sopporta, tutto scusa e perdona: ciò impone una seria sorveglianza sui nostri sentimenti e ci impegna ad un energico, continuo controllo sopra noi stessi, ma è condizione per avere la pace nella Comunità.
Vogliamoci bene, care figlie, sappiamo amarci in Gesù! E per Gesù, che ogni giorno ci perdona e si da a noi con tanto amore, sappiamo con anime generoso perdonare, sopportare le nostre consorelle. Poniamo attenzione, nelle nostre quotidiane relazioni con loro, di trattare con religiosa educazione, con amabilità per non offendere, di andare incontro ai loro bisogni con delicata comprensione. Sappiamo dimenticarci per essere sempre disponibili e per intuire più facilmente le loro sofferenze, onde avvicinarle e dar loro sollievo con una parola buona suggerita dalla carità.
Soprattutto, care figlie, sappiamo custodire la lingua, frenando il desiderio di criticare, di mormorazione, di censura: è indizio di animo nobile e virtuoso saper tacer sui difetti del prossimo e parlare bene di tutti! Quest’impegno, vissuto con generosità e fervore, ci prepara un giudizio benigno e favorevole da parte di Dio e la sua ricompensa eterna.
Buona Pasqua, care figlie, nelle mie povere preghiere tutte e ciascuna raccomando a Dio, implorandovi le sue benedizioni e le sue predilezioni! Pregate per me, per le RR. Madri Assistenti e per l’Istituto, che sia oggetto delle divine compiacenze e abbia a prosperare a gloria di Dio e a bene delle anime. La quotidiana preghiera ci unisca a Dio e ci dia forza onde, risorte con Cristo, possiamo un giorno trovarci riunite in Paradiso.
Buona e santa festa e che Gesù ci benedica tutte!
Vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per la festa di santa Veronica (s.l., 9 luglio 1963) Leggi di più
S.ta Veronica 1963
Carissime figlie, Superiore e suore,
Mi è oltremodo gradito far giungere a tutte, e a ciascuna in particolare, il mio cordiale saluto e il mio augurio di ogni bene nel Signore, in questa ricorrenza liturgica della Santa Veronica Giuliani, che l’Istituto si gloria di avere a patrona e speciale protettrice.
Durante la novena di preghiere in preparazione alla festa, abbiamo nuovamente ricordato la sua figura e poste alla nostra considerazione le virtù che distinsero la santa religiosa cappuccina, il suo grande amore per Dio e per le anime, assillo costante del suo cuore, per cui si fece mediatrice fra Dio e gli uomini e apostola di carità; soprattutto la sua eroica corrispondenza alla grazia divina, portata ad una generosità che non conosceva limiti.
Valga il suo esempio a suscitare anche nel nostro animo tanto desiderio di assecondare gli impulsi della grazia, onde realizzare il piano di santificazione che il Signore ha per ciascuna di noi. Dio chiama tutti alla santità: ad alcuni da anche grazie straordinarie ma, per lo più, conduce lentamente sulla via della perfezione con mezzi ordinari, quali l’esercizio quotidiano delle virtù imposte dalla vita in comune e dai santi Voti. Con la vocazione religiosa, grazia veramente inestimabile, il Signore ci dà la possibilità di arrivare alla perfezione, ci invita, ci mette sulla via e ci conduce: non rendiamo vane queste sue sollecitudini paterne, carissime figlie, ma, con rinnovato impegno, attendiamo alla nostra santificazione, con una fedele adesione alla volontà di Dio.
Ci sia valido aiuto la Madre Veronica a perseverare nella vocazione, nelle promesse dei fulgidi giorni della Professione: continuiamo a lavorare nel campo dell’apostolato dove il Signore ci ha chiamate, con pazienza e costanza, fino alla chiamata di Dio. Potremo sentire la stanchezza, la tentazione forse di volgerci indietro e rimpiangere il passato: coraggio, mie care figlie, in alto i cuori e le preghiere. Animo aperto alla fiducia in Dio, in Lui il nostro soccorso, la nostra forza e la nostra gioia! Teniamoci unite a Gesù fra le molte occupazioni giornaliere, a Gesù che vive in noi per mezzo della Grazia: lavoriamo per Lui, conversiamo con Lui confidandogli le nostre pene, sottoponendogli le difficoltà, i disagi, le sofferenze quotidiane. Soltanto se coltiveremo così la vita interiore potremo fare del bene.
Mi è caro comunicarvi che nei giorni 18-24 luglio sarò pellegrina a Lourdes, sulla terra benedetta dalle apparizioni di Maria SS. Vi porterò le vostre preghiere ed ogni vostra intenzione, soprattutto chiederò per ciascuna una benedizione particolare: seguitemi con le vostre preghiere.
Ricordiamo sempre le molte necessità dell’Istituto, preghiamo e offriamo per le consorelle che ci vivono accanto, nella vostra stessa famiglia religiosa e per quelle che sono lontane, le care missionarie; pregate anche per la vostra Madre che il Signore l’aiuti nel compito sempre tanto gravoso e difficile che le incombe. Ricevete il saluto affettuoso anche della Rev. Madre Clelia e Madri del Consiglio, come pure quello delle Madri e consorelle d’America.
Buona e santa festa nel gaudio santo di Dio!
Aff.ma Madre
Suor Luciana
Circolare per la festa dell'Assunta (Genova, 15 agosto 1963) Leggi di più
Festa dell’Assunta 1963
Carissime figlie, Superiore e suore,
In questo giorno di tanto gaudio per noi, celebrando con la Chiesa le glorie di Maria SS. assunta in cielo, accogliete il mio augurio di buona, santa festa, fervorosa di preghiere, di sante aspirazioni, di saldi propositi.
Uniamoci nella preghiera onde ottenere, per la valida intercessione di Maria SS., molte grazie all’amata Comunità, alla Chiesa, al mondo intero, a questo povero mondo irrequieto in cerca di pace! Invochiamola, la Madonna, nei momenti di sofferenza, di lotta, quando, mancando di generosità, più ci costa il sacrificio continuo richiesto dal nostro stato di religiose. Non dubitiamo: sempre ci verrà in aiuto, ce la sentiremo vicina, maternamente buona e amorevole.
Scenda copiosa la benedizione della cara nostra Mamma celeste su tutte e su ciascuna onde riconfortate e fortificate nella fede, possiamo riprendere, serene e fiduciosa, il cammino sulla nostra via, la via che ci viene indicata giorno per giorno dall’ubbidienza, che è anche quella che Dio ha tracciato per ciascuna di noi, via che riporterà alla santificazione e al Cielo!
Colgo l’occasione per avvertire la Madri Superiore come i santi Esercizi, che si devono tenere in Genova dal 9 al 18 ottobre, sono stati sospesi perché i lavori di riparazione della Chiesa non saranno ultimati per tale data. Cosicché la vestizione religiosa delle postulanti si farà nella casa di Loano e i S.ti Voti perpetui nella Casa di Cura S. Francesco di Bergamo. Restano però invariate le date dei santi esercizi che si terranno a:
Sanremo dal 1° all’8 settembre
Loano dal 24 settembre al 3 ottobre
Varese dal 20 al 26 ottobre.
Ricordo alle Madri Superiore il dovere grave che tutte le suore abbiano da fare il loro turno di S.ti Esercizi spirituali, dovere che nessun impegno deve impedire; cosicché quelle suore che non hanno potuto finora, vengano sostituite nell’ufficio e mandate in uno dei tre corsi dei mesi di settembre e ottobre.
Avverto anche che sono pronti gli almanacchi per l’anno nuovo: è necessario che ogni casa faccia sapere il numero che presumibilmente potrà occorrere affinché si possa farli pervenire presto, per poterli distribuire a tempo debito.
Buona festa, care figlie, nella serena armonia di cuore che vivono unite nella fraterna carità. Le consorelle missionarie nei loro frequenti scritti sempre aggiungano saluti e assicurano la loro unione con le consorelle italiane nella preghiera e nel sacrificio quotidiano.
Ricambio con generosità al loro fraterno affetto.
In Gesù aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per la festa di san Francesco d'Assisi (Genova, 3 ottobre 1963) Leggi di più
S. Francesco 1963
Carissime figlie, Superiore e suore,
La festa del Serafico Padre anche quest’anno torni ad allietarci, portando pace e serenità allo spirito, e questo valga a ritemprarci nella buona volontà che si trova forse infiacchita dalle troppe sollecitudini materiali. Il nostro gaudio sia pieno nella certezza di avere, con la benedizione del Padre, il valido aiuto per un risveglio spirituale, come questo principio d’autunno segna una ripresa di attività in ogni campo dopo la pausa dei mesi estivi.
“Facciamo un po’ di bene, perché finora abbiamo fatto poco”! Questa frase, che S. Francesco spesso ripeteva ai suoi frati, e che è passata a noi attraverso il suo testamento spirituale, mi è caro ricordala oggi che ricorre la sua festa liturgica.
Mie care figlie, per molte le occupazioni giornaliere sono così impegnative e assillanti che invece di essere mezzo per andare a Dio, tornano a svantaggio della vita spirituale. Troppo poco si prega in alcune case, troppo si lavora con un’attività incontrollata, forse anche non benedetta dall’obbedienza, troppo sono trascurati i veri valori spirituali. Forse non ricordiamo che la nostra grandezza di anime consacrate a Dio sta solo nella ricchezza, nella vita di grazia e che tutti i valori umani quali la salute, l’intelligenza, le capacità intellettuali o fisiche, a nulla valgono se non in quanto saranno trasformati dalla Grazia, coadiuvata dalla nostra buona volontà. Questo è il motivo per cui dobbiamo ammettere di avere fatto poco finora! E affinché non avvenga per noi di trovarci al rendiconto a mani vuote, riprendiamo oggi con vigore e generosità a vivere con fede la nostra consacrazione a Dio, i nostri santi voti, che ci mettono in una posizione di privilegio, di fronte a tante altre anime forse migliori di noi.
Mie carissime, accogliete, vi prego, questa esortazione della vostra Madre sinceramente fatta col cuore, che mira solo al vostro bene spirituale e al bene comune, perché le religiose sante, fanno santa e benedetta da Dio la cara Comunità. Che sia controllato e moderato il lavoro di ciascuna, che sia più curata la vita di comunità nei suoi atti più importanti quali la preghiera in comune, il refettorio, la ricreazione, il silenzio; che ciascuna s’impegni a mantenere le cordiali relazioni fraterne, specie la carità, che rende serena e bella la vita di comunità.
Facciamo un po’ di bene, il vero bene, quello cioè che viene da un’anima di vita interiore, da un cuore che ama Dio e che tutto fa per suo amore, che accoglie come dono prezioso le sofferenze di ogni giorno, la fatica del lavoro, i sacrifici della vita di comunità: tutto serve a bene dell’anima per l’acquisto del Paradiso. Ho il piacere di comunicare anche una notizia che, non dubito, sarà gradita da tutte e accolta con gioia: l’Istituto ha accettato una missione in Etiopia, da aprire prossimamente con sei suore, tre italiane e tre che verranno da Montevideo. È un sacrificio veramente grande che ci s’impone, particolarmente oggi per la carenza di vocazioni; penso però che l’attuale richiesta delle nostre suore nel continente africano rientri nel piano della Divina Provvidenza, o, per usare una frase della Ven.ta Madre Fondatrice, “È Dio che ci viene incontro con un benefizio, dandoci la possibilità da fare molto bene”. Così la suora che si sentisse chiamata alla vita missionaria e disposta ai sacrifici che questa impone, può scrivere alla Madre.
Mi raccomando tanto alle vostre preghiere, mentre vi posso assicurare che ogni giorno prego per ciascuna; pregate per le care sorelle missionarie con le quali viviamo lo stesso ideale di santità e di apostolato, affinché possiamo un giorno, terminato il corso della vita, vinta la buona battaglia, trovarci tutte riunite in Paradiso.
Buona festa, mie care figlie, il Serafico Padre tutte ci benedica.
Vi saluta di cuore la Vs. aff.ma Madre.
Suor M. Luciana
Circolare per il santo Natale (Genova, 25 dicembre 1963) Leggi di più
S. to Natale 1963
Carissime figlie, Superiore e suore,
Tutta la pace e tutta la gioia spirituale, che il Bambino Gesù ha portato al mondo con la sua nascita, riempia il nostro cuore affinché in questo santo giorno il nostro gaudio sia completo!
La bella liturgia del tempo di Avvento ci ha fatto entrare nello spirito della Chiesa permeato di attesa del Salvatore. Seguendo l’invito del profeta, ci siamo industriate per preparare a Lui la via, col disporre cioè i nostri cuori alla sua venuta, colmando i vuoti in noi lasciati dalle trasgressioni ai nostri doveri, alla S.ta Regola e ai S.ti Voti, frutto di negligenza e di pigrizia. Abbassando i colli accumulati in noi dalla superbia, dall’amor proprio e dall’attaccamento al nostro giudizio. Ci siamo impegnate a raddrizzare le vie storte prodotte da secondi fini, scappatoie o piccoli sotterfugi, sostituendo la rettitudine, la semplicità, l’umiltà, l’agire solo e sempre per piacere a Dio. Sono queste le migliori disposizioni alla venuta di Gesù, che vuole entrare nel nostro cuore e possederlo da padrone assoluto giacchè a Lui lo abbiamo volontariamente consacrato con la professione dei S.ti Voti.
Quanto ci commuove questo atteggiamento di Gesù, questa Sua insistenza nel voler prendere possesso delle nostre anime, predilette dal suo amore, ammesse alla sua intimità, alle sue grandi promesse! Scuotiamoci dunque dal nostro torpore!
Mie care figlie, è soprattutto la virtù dell’umiltà, che piace a Dio trovare nelle anime religiose per cui - ve lo dico con tutto il cuore - vorrei vedere tutte impegnate, come in gara, nell’esercizio di questa virtù: umiltà nell’accogliere le disposizioni dei Superiori che, nella luce della fede, sono disposizioni di Dio. Umiltà nelle nostre relazioni con le consorelle che fa mantenere la carità fraterna nella religiosa famiglia; umiltà nei nostri rapporti col prossimo, per cui saranno benevolmente accolte le nostre prestazioni di carità, con la conseguente migliore riuscita anche nel campo dell’apostolato spirituale. Se manca questa virtù nelle suore, manca la pace individuale e collettiva della famiglia religiosa, manca la carità, manca il soffio spirituale di Dio che fa lieta e gioiosa la vita religiosa. Preghiamolo il Bambino Gesù, che ci aiuti a comprendere bene come questa virtù sia necessaria proprio a noi che, lo abbiamo esperimentato molte volte, siamo così deboli e indecise nella lotta contro i difetti della nostra umanità! Preghiamolo a farci ricche di quanto Egli ci ha meritato con la Sua incarnazione e con le sue sofferenze!
Andiamo insieme, care figlie, al presepio e a lui, nostro Messia e Redentore, confidiamo tutte le nostre pene, tutti i nostri desideri di bene, le intenzioni e, insieme con gli Angeli, anche noi cantiamo l’inno della gioia e della riconoscenza, della nostra fede e della nostra speranza!
La nostra preghiera, cordiale, fervorosa, sia anche per le superiore, gravate da più responsabilità, per le consorelle, con le quali vengono condivise le fatiche della giornata, le gioie e le pene della vita di comunità, per le consorelle missionarie, per la Chiesa e i bisogni attuali, per tutto il mondo, e infine per la vostra Madre che tanto vi pensa, vi desidera ogni bene, vi desidera tutte sante!
Prego le Madri Superiore e tutte le suore di fare in questi giorni preghiere particolari per la Causa di Beatificazione della nostra Ven.ta Madre Fondatrice: che Gesù benedica il lavoro di chi è impegnato a questo scopo, affinché si possa giungere alla conclusione di qualcuna delle molte pratiche necessarie. Il Rev.do Postulatore trova indispensabile che si faccia propaganda per mezzo della stampa, molto più di quella che s’è fatta finora, specialmente dalle suore addette agli ospedali e alle cliniche che hanno possibilità di avvicinare molte persone.
Quindi vi esorto a più zelo per questo apostolato, onde dare alla Chiesa una santa in più: distribuite la biografia, distribuite le immagini, invitate a fare la novena, suggerite ad aver fede di ottenere grazie per sua intercessione; infine sappiamo essere buone e sappiamo offrire qualche fioretto con questa intenzione.
Accogliete il mio cordiale saluto, quello delle Madri del Consiglio, della Madre Delegata e consorelle di America, sempre a noi unite da religioso fraterno affetto, dalla preghiera e dall’ideale santo della Ven.ta Madre Fondatrice.
Buone e sante feste natalizie vi augura di cuore
la Vs. aff.ma Madre
Suor M. Luciana
LETTERE CIRCOLARI 1964
(ASCG, serie Corrispondenza, I.1, 1964)Circolare sulle norme di sicurezza degli impianti a nafta (Genova, 15 febbraio 1964) Leggi di più
Genova, 15 febbraio 1964
Rev. Cara Madre Superiora,
Prego tutte le Madri Superiore nella cui Casa o per il servizio della stessa è stato impiantato il deposito nafta con caldaia ed accessori (per caloriferi od uso cucina) - o bollitori o macchinari di responsabilità in genere - ad assicurarsi se la Ditta che ha compiuti i lavori ha fatto, anche per nostro conto, quelle denunce obbligatorie a cui siamo tenute in Comune (Vigili del fuoco) per avere il sopralluogo e regolare licenza dove altrove necessitasse.
Se ciò non fosse stato eseguito, raccomando di farlo al più presto onde evitare tutti quei possibili gravissimi danni che, a causa di infortunio o di incendio, potremmo essere resi colpevoli, anche nei riguardi dei vicini, o per multe per mancate denunce all’autorità.
Mi auguro che tutto sia regolare.
Ricordo ancora quanto sia necessario lo “spegnitore” e quanto si potesse “l’avvisatore” o un buon quatitativo di sabbia in riserva per estinzione del fuoco. Questo per un dovere ed una saggia, doverosa prudenza da parte nostra, anche se poi ogni protezione ed aiuto l’attendiamo da Dio.
Saluto caramente tutte pregando Gesù a benedirle
In C. J. l’aff.ma
Madre Luciana
Circolare per la santa Quaresima 1964 Leggi di più
S.ta Quaresima 1964
Mie carissime figlie,
La pena grande che mi preme sul cuore mi induce a raggiungervi con lo scritto in questa prima domenica di Quaresima, alle porte cioè della Settimana di Passione.
La dolorosa passione di Gesù, a cui per noi religiose una particolare vocazione ci fa partecipare davvicino, onde essere cooperatrici alla salvezza delle anime, oggi più che mai s’impone alla nostra meditazione. Col sitio di Gesù morente, rivelatore del suo ardente desiderio di salvare tutte le anime, e l’accorato lamento: “molta è la messe, pochi gli operai”.
Carissime figlie, questa scarsità di vocazioni, che tutti gli Istituti religiosi lamentano, è sentita molto anche dalla nostra cara Comunità per cui, volendo indagarne il motivo (che non abbia a dipendere da noi forse un affievolimento dello spirito religioso), spesso mi trovo a chiedermi se gli impegni assunti con Dio nella santa Professione siano ben presenti alle nostre menti. Se il nostro spirito è sempre pronto, con la generosità dei primi anni di religione, alle richieste di Gesù che, nel sacrificio e nell’immolazione, vuole associarsi alla Sua Passione per la redenzione delle anime. Se non è così care figlie, siamo ben lontano dallo scopo per cui abbiamo lasciato il mondo e la nostra famiglia e ci siamo fatte religiose!
Si presenta allora propizio il tempo sacro della Quaresima a proporci un rinnovamento spirituale. Non vi rincresca di ascoltare il mio accorato appello, mie carissime, ma v’induca a seguirlo la generosità del vostro cuore. Ci metteremo insieme, tutte con buona volontà; io, vostra Madre per la prima, come mi è di dovere per essere di esempio. Proponiamo dunque: un poco più di impegno per fare bene la meditazione e le preghiere comunitarie; un poco più di controllo sul nostro carattere per non mancare alla carità fraterna nei rapporti con le consorelle, e, per quelle che lavorano tutto il giorno nell’ambiente secolare, per mantenersi in ogni occasione religiose col portamento, con le parole, col tratto educato e cordiale. Un poco più di umiltà e di spirito di mortificazione, le due virtù proprie della spiritualità francescana, le virtù che dovremmo amare e preferire come cara eredità del Serafico Padre e che, ancora, ci ottengono le compiacenze di Gesù, che vede nel nostro intimo e ci dona in cambio la Sua Grazia.
Con l’impegno, rinnovato ogni giorno, di una vita interiore più intensamente vissuta, staremo vicine a Gesù sofferente e vivremo in unione con Lui, soffrendo nascostamente, in atto di amore, quelle pene che quotidianamente la vita ci offre, santificandoci proprio su quella croce che Dio ci ha destinato.
Il Signore mi suggerisce un’altra proposta, che lascio all’arbitrio della Madre Superiora di ciascuna casa: sarebbe certamente bello se, di mutuo accordo, fosse scelta una giornata al mese nella quale ciascuna donasse le ricchezze della propria preghiera, delle fatiche, dei sacrifici richieste per la fedeltà al dovere, onde implorare per le anime restie o tentennanti alle sollecitazioni della Grazia, un “sì” generoso alla divina chiamata. Potrebbe anche essere l’occasione per ringraziare insieme Dio per il dono della vocazione e chiedere il dono della santa, fervorosa perseveranza.
Ultimamente ebbi ancora la grazia di un’udienza privata dal Santo Padre che, accogliendo con vivo piacere l’offerta di preghiere della Comunità secondo le Sue intenzioni, mi affidò la Sua benedizione per ciascuna suora e diede buone speranze alle sollecitazioni per l’avanzamento delle pratiche riguardanti la beatificazione della Ven.ta Madre Fondatrice, esortando però alla imitazione delle sue virtù e alla preghiera fiduciosa, onde ottenere da Dio molte grazia per intercessione della Ven.ta Madre.
Mie care figlie, nutro fiducia che tutte vorrete accogliere queste mie esortazioni con fede, parlandovi io in nome di Dio, e sono certa che molte di voi, nella generosità del loro cuore, si accingeranno con buona volontà per metterle in pratica: il Signore tutte benedica, a tutte sia di aiuto con la Sua Grazia, onde passare una santa Quaresima, che sia preparamento ad una santa Pasqua di Resurrezione.
Con le RR. Madri del Consiglio vi saluta di cuore la Vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per la santa Pasqua (Genova, 29 marzo 1964) Leggi di più
S. Pasqua 1964
Carissime figlie, Superiore e suore,
Pace e gioia spirituale a tutte di cuore auguro a ciascuna in questa santa Pasqua di Risurrezione!
Gesù ci ha aperto la via alla letizia per mezzo del Suo Sacrificio Redentore e alle più belle gioie spirituali. Godiamo di questi doni Divini, apriamo i cuori alla gratitudine e ricambiamo con una vita vissuta nell’impegno dei Santi Voti, nell’adempimento di quelle promesse che ciascuna in particolare avrà formulato nei momenti di intimità con Dio, durante la passata Quaresima.
Care figlie, viviamo con entusiasmo quell’ideale di perfezione a cui ci ha chiamate Dio con amore di predilezione, senza nessun nostro merito, e con ardore, con uno slancio nuovo, impegniamoci nel compimento assiduo e generoso, dei doveri imposti dal nostro stato.
Amiamo la nostra vita di Comunità che ci fa sorelle in un’unica grande famiglia; amiamoci tra noi, donandoci scambievolmente il prezioso dono della preghiera e quell’aiuto morale che solo la carità fraterna può dare, fatto di buon esempio, di reciproca stima e fiducia, di dedizione. Amiamo il nostro prossimo, cui la nostra S.ta Regola ci invita di vedere Dio nelle sue membra doloranti; sappiamo sopportare, compatire, sappiamo donarci generosamente per amore di Dio e troveremo in questo le più belle gioie spirituali.
Mie care figlie, ancora raccomando quanto comunicato con la circolare di Quaresima; non vi rincresca di rileggerla, di tenerla presente: mi sta tanto a cuore. È Dio che vi parla per mezzo della vostra Madre che sinceramente vi ama e desidera il vostro bene spirituale e il bene della Comunità.
Gesù benedica la vostra ubbidienza e la generosità del vostro cuore e ve ne renda merito. Ci comunichi in abbondanza la Sua Grazia, acquistataci col Suo Sacrificio Redentore, e ci faccia sante.
Buona e santa festa! Accogliete gli auguri e i saluti della Rev.da Madre Clelia e Madri del Consiglio, della Madre Delegata e consorelle d’America che sempre inviano attestazioni di fraterno affetto e di unione spirituale.
Pregate per me che tutte ricordo, una ad una, e sempre vi tengo in cuore.
Vi saluta e vi benedice la vostra aff.ma Madre
Nel Signore
Suor M. Luciana di Gesù Crocifisso
Circolare per la festa di santa Veronica (Genova, 9 luglio 1964) Leggi di più
S.ta Veronica 1964
Carissime figlie, Superiore e suore,
mi è grato pensare che in questi passati giorni, precedenti la festa di S.ta Veronica Giuliani, le particolari preghiere comunitarie, preparando gli animi alla celebrazione liturgica, abbiamo spiritualmente unita la Comunità tutta, Superiore e suore di ciascuna casa, con le consorelle della Casa generalizia e d’America, un cuor solo ed un’anima sola! Oh, quanto è consolante per la Madre questa unione di animi nella preghiera e nella santa dilezione e fraterna carità! Sono queste le migliori disposizioni per ricevere le grazie di Dio, grazie di cui tanto abbisogna oggi la cara Comunità, la Chiesa, il mondo: povero mondo che si lascia trascinare così ciecamente dal male. Oh! salviamolo con la nostra preghiera, l’offerta quotidiana del nostro sacrificio e il nostro sforzo per l’ascesa giorno per giorno verso la santità noi religiose che, non dimentichiamolo, una vocazione particolare vuole collaboratrici per la salvezza delle anime.
È vero, mie care figlie, che la vita religiosa porta con sé delle grandi rinunce e dei gravi sacrifici; ma se misuriamo il ricambio che ci viene dato, se, soprattutto, paragoniamo il nostro soffrire con quello di tante povere creature nel mondo prive di tanti conforti spirituali, davvero saremmo delle egoiste se ci dovessimo adagiare in una colpevole mediocrità.
Figlie, vi esorto con tutto il cuore: non siamo insensibili ai bisogni odierni dell’umanità e, soprattutto, non sia la nostra vita religiosa senza spirito che ritardi il trionfo della Chiesa sui nemici che la perseguitano!
Rivediamo allora oggi, nella luce che ci viene concessa da Dio, per l’intercessione della Madre S.ta Veronica, i nostri doveri di religiose, di anime consacrate coi santi Voti, impegnate in un quotidiano age contra. Che sia la nostra ubbidienza senza riserve, pronta e gioiosa: è a Gesù che ubbidiamo! Che sia il nostro cuore tabernacolo e luogo di riposo per Gesù che ogni giorno vi entra con l’abbondanza delle Sue grazie; infine proponiamo speciale attenzione alla virtù della povertà a salvaguardia del Voto, perché troppo spesso si scivola in presunti permessi, in dare e ricevere piccole cose, in tenere gruzzoli, senza sottoporre ai superiori. Che il nostro proposito, per la grazia di Dio, sia efficace, onde essere, per l’avvenire, vere spose di Gesù, sempre sollecite al Suo beneplacito che per Lui lavorano, si affaticano, si consumano senza riserve, senza stanchezze, senza rimpianti, ma in serena letizia, fiduciose del promesso grande premio che attente nel Cielo.
Buona festa, mie care figlie, vi auguro di cuore, con la Madre Clelia e Madri del Consiglio, con le Madri e le consorelle d’America, che il cordiale fraterno affetto, il comune spirito e la preghiera tengono incessantemente unite alle consorelle d’Italia.
Vi abbraccia, vi saluta di cuore e vi benedice
La Vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana di G. C.
Circolare per la festa di san Francesco d'Assisi (Genova, 3 ottobre 1964) Leggi di più
Festa di S. Francesco 1964
Carissime figlie, Superiore e suore,
La festa del Serafico Padre S. Francesco mi da anche quest’anno desiderata occasione per venire a voi con questa mia lettera circolare per dirvi il mio costante ricordo, per assicurarvi della mia preghiera, per darvi la mia benedizione.
Abbiatevi la certezza della mia materna sollecitudine per tutte, e per ciascuna, per i vostri problemi, per i vostri impegni quotidiani e giornalieri sacrifici, per i vostri desideri: che nessuna, per nessuna ragione, si senta sola con le sue preoccupazioni.
Mi è cara inoltre questa circostanza, per farvi partecipi delle mie ansie e preoccupazioni per la nostra amata Comunità, la cui vita e floridezza a tutte deve stare a cuore.
È nota la partenza delle sei consorelle per l’apertura della nuova missione d’Africa. È stato un vero e grande sacrificio richiesto alla Comunità, ma pure fatto volentieri, nella certezza che quello che si dà al Signore per le opere missionarie ci viene da Lui reso centuplicato. Infatti ne abbiamo una prova concreta nelle sette postulanti che abbiamo nella casa di Saganeiti e in quelle che ancora chiedono di entrare, per cui è certo un ulteriore sviluppo dell’Istituto anche in quel Continente.
Figlie carissime, sappiamo che l’ideale francescano, a cui ci ha chiamate una particolare vocazione, e di cui noi ci fregiamo e ci gloriamo, è l’ideale missionario per eccellenza. Ricordiamo l’ansia e il desiderio del P. S. Francesco di andare in terra di missione e come, al giungere della notizia che i suoi primi missionari erano stati trucidati, disse piangendo di intima consolazione: “finalmente ho dei veri frati minori”. La nostra Venerata Madre Fondatrice ebbe sommamente a cuore l’ideale missionario, per il quale varcò tante volte il mare, impegnò tutte le sue forze fino all’ultimo giorno di sua vita in eroico sacrificio, mentre, come un simbolo e un insegnamento, anche le sue spoglie mortali riposano in terra di missione! Le Consorelle Missionarie, dalla Tomba del loro olocausto in Alto Alegre, ci sono di esempio e di sprone!
È a questo spirito missionario sul quale sta fondato l’Istituto, che la festa del Serafico Padre e gli avvenimenti di tanta importanza di questi giorni, ci danno occasione di richiamare i nostri pensieri e le nostre considerazioni.
Spirito Missionario: ciascuna di noi è ben convinta che la propria vita religiosa è impegnata, per vocazione divina e per mandato della santa Chiesa, su due grandi traettorie: il Regno di Dio da diffondere e Cristo da imitare. La Chiesa, nostra provvida Madre, è in perenne stato di missione perché ha per mandato divino di portare il Vangelo a tutte le creature, e noi, come figlie devote, dobbiamo partecipare a questa missione della Chiesa. La nostra professione religiosa esige da noi una costante e attenta imitazione di Gesù che è per eccellenza il missionario del Padre. Ci sono fratelli che Cristo ha redento, ma che sono ancora oltre l’ovile e noi non possiamo disinteressarcene. Dio si è degnato di servirsi anche di noi per questo sublime compito di chiamare tutti i fratelli alla conoscenza della Redenzione da Gesù operata, e noi dobbiamo essergliene grate. La religiosa è, per divina chiamata, l’anima che per eccellenza incarna il divino: in ogni atto della sua vita deve rispecchiare il soffio trascendente del Padre Celeste, dev’essere testimone del soprannaturale e richiamo ai valori eterni, come filtro incontaminato di salvezza per tutte le anime. Per conseguenza primo nostro dovere è quello di essere a sua disposizione per il Vangelo. Noi non siamo né maestre né infermiere; per prima cosa, e sopra ogni altra cosa, siamo religiose, predilette del Signore, sue testimoni in un mondo che fa sempre più fatica a credere. Dobbiamo dar prova al Signore di avere apprezzato il suo amore di predilezione. Dobbiamo rispondere con generoso amore a questo suo amore, dobbiamo esserne fiere! “Servire nella casa del Signore è regnare!” dice la Sacra Scrittura. Un amore audace dev’essere il nostro, sorretto da spirito di fede, provato nella fedeltà. Un amore che nulla stanchi, che non teme il sacrificio, fatto di serenità conquistata, di capacità di sopportazione, di generoso slancio.
La nostra vocazione esige da noi che diventiamo religiose di avanguardia pronte a dissodare, a penetrare, a donare, ad esaurirsi. E questo vale per tutte, per ogni compito e per ogni luogo. Gesù ha dato la sua vita per noi: noi dobbiamo farci capaci di molti sacrifici per Lui.
È questo lo spirito missionario che richiama a noi la figura del Serafico Padre S. Francesco, tutto ardore apostolico. Spirito di cooperazione, di fraternità: un essere a disposizione del Signore ovunque e sempre.
È necessario che prendiamo sempre più e sempre meglio conoscenza dell’obbligo di apostolato, e perciò missionario, che incombe a ciascuna di noi. Il Santo Padre, poco prima di diventare Sommo Pontefice, parlando a Milano a dei missionari, diceva: “Quando la Chiesa prende coscienza di se stessa, diventa missionaria”. Ciò vale per ognuna di noi. Se siamo veramente sorrette da spirito apostolico, se siamo religiose, non possiamo restare indifferenti al richiamo di Gesù, missionario del Padre.
Mie carissime, qualunque sia il posto e il compito affidatoci in Comunità, noi possiamo essere missionarie, anzi, dobbiamo essere missionarie. Solo per questo noi serviamo negli Ospedali, nei Ricoveri, nelle Pensioni, negli Asili d’infanzia, nelle scuole. Solo per questo ogni notte delle nostre consorelle vegliano accanto al letto degli ammalati. Che questa festa di S. Francesco porti a ciascuna di noi dono di una maggiore comprensione dello spirito del nostro Serafico Padre e un rinnovato impegno nel desiderio sincero di amarlo e di imitarlo, di esprimere la vita e le virtù in semplicità e umiltà, in pazienza e sacrificio.
Buona festa, mie care figlie, vi sono vicina anche nella serena letizia che allieta oggi la mensa e di cuore vi saluto e benedico.
Aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per il santo Natale (Genova, 25 dicembre 1964) Leggi di più
Genova, S.to Natale 1964
Carissime figlie, Superiore e suore,
Se la corrispondenza epistolare, che occupa la maggior parte della mia giornata di lavoro, mi da solitamente interna consolazione avendo possibilità di avvicinare e comunicare con lo spirito delle figlie, tanto più e sensibile il mio animo nell’inviare gli auguri per la festa liturgica della Natività di Gesù, festa così caratteristica di antiche usanze, tanto belle e suggestive, festa che invita all’unione dei cuori nell’intimità famigliare.
Anche la nostra piccola Comunità è una famiglia: voluta da Dio è opera Sua, realizzazione di un suo disegno particolare. Lui che, a suo tempo, ci ha chiamate in questa casa religiosa, ci ha avvicinate, riunite e, mediante il suo amore, ha fatto di noi una cosa sola! Oggi possediamo e godiamo insieme gli stessi beni spirituali e materiali, unite per donarci e per ricevere, in uno scambio continuo, in mutuo fraterno affetto, con l’animo aperto ai bisogni del prossimo, secondo il santo ideale di carità in cui la cara Congregazione ha preso vita e vive. Oh, amiamola questa nostra famiglia, da cui abbiamo ricevuto tanto! Sappiamo essere generose, contribuendo con tutte le nostre forze fisiche, ma soprattutto spirituali, al suo benessere, al suo sviluppo, oggi che maggiormente ha bisogno di essere benedetta con buone e numerose vocazioni! Sappiamo però che queste grazie saranno concesse in proporzione del merito e del grado di spiritualità dei singoli. Se dunque ciò è necessario, proponiamo insieme, care figlie, e senza indugio, di impegnarci in una vita spirituale più intensa; maggior raccoglimento, quindi, unione con Dio e adesione alla Sua Volontà anche nelle piccole cose, nelle ubbidienze, nelle contrarietà giornaliere, nelle difficoltà di convivenza, nel compito del quotidiano dovere, nel sacrificio che richiede l’osservanza dei Santi Voti e della Regola. Teniamo presente come presso Dio vale non tanto la riuscita nelle opere, sia pure di apostolato, bensì lo sforzo della buona volontà e la retta intenzione, cioè le azioni ordinarie di ogni giorno fatte per amore di Gesù e in unione con Lui, ché allora saranno accette e gradite al Padre.
Mie carissime, anche gli atti di regolare osservanza tengono un posto d’importanza particolare per mantenere il fervore spirituale nella Comunità, per cui tanto lo raccomando, rivolgendomi specialmente alla Madre Superiora, come la persona direttamente responsabile: sia sua premura di riunire tutta la religiosa famiglia per le pratiche in comune: preghiera, refettorio, ricreazione. Ci potrà essere un motivo che giustifichi la saltuaria assenza, ma che questa non diventi un’abitudine. Raccomando pure la recita del Piccolo Ufficio della B.V. Maria, dove e quando è possibile. A questo proposito ci è stato suggerito di far tenere alle suore qualche conferenza che spieghi i salmi e ne illustri il significato, onde poterli comprendere e gustare ed essere in grado di sentire, per mezzo di essi, la Parola di Dio. I recenti studi fatti durante il Concilio sulla Sacra Liturgia, porteranno delle innovazioni anche a riguardo della Santa Messa: la Madre Superiora s’interessi affinché le suore siano istruite e si trovino pronte per la 1^ Domenica di Quaresima, quando queste andranno in vigore. Assecondiamo, per quanto ci è possibile, il fervore di ripresa liturgica della Santa Chiesa: è un dovere come figliuole devote e obbedienti, e un pascolo spirituale di grande vantaggio.
Preghiamo il Bambino Redentore perché suggelli con la sua benedizione questi nostri propositi, perché sappiamo esservi fedeli, ben convinte, purtroppo, che la nostra natura è tanto debole e nulla può senza di Lui.
Con queste considerazioni e raccomandazioni, che il buon Dio mi ha ispirato di farvi, vi lascio il mio augurio per un santo Natale: per tutte e per ciascuna il mio abbraccio cordiale a testimonianza di affetto, di comprensione e reciproco compatimento dei naturali difetti o involontarie mancanze. Tutte Gesù benedica e faccia sante!
Le consorelle missionarie a Saganeiti scrivono sempre buone notizie: salute buona, lavoro molto, rinunce e sacrifici all’ordine del giorno…Ma è tale il loro zelo e lo spirito missionario da cui sono animate, che tutto ciò è da loro considerato pochissima cosa. Si raccomandano però alle nostre preghiere e noi lo faremo, sostenendole nelle loro fatiche apostoliche e aiutandole con le offerte che cercheremo di raccogliere, nel nostro possibile. Intanto sono sette le postulanti che, a Dio piacendo, faranno la santa vestizione fra qualche mese: entreranno così a far parte delle nostra famiglia religiosa le prime consorelle nere.
Proprio in questi giorni un altro sacrificio si è imposta la Comunità con l’accettazione di un incarico nella Svizzera, in cui vengono richieste quattro suore; incarico che le RR. Madri del Consiglio hanno trovato opportuno accettare per il bene della Comunità in considerazione dei tempi difficili che attraversiamo per l’instabilità del Governo. Anche per questa intenzione invito alla preghiera, all’unione cordiale delle direttive dei Superiori e della Chiesa: nell’unione c’è la forza per superare le difficoltà con maggiore possibilità di riuscita.
Buona festa, mie carissime figlie! Ricevete gli auguri e saluti delle Madri e consorelle missionarie d’America, Brasile e Africa, i saluti e gli auguri di Madre Clelia e delle Madri del Consiglio e un particolare fervido augurio dalla vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
LETTERE CIRCOLARI 1965
(ASCG, serie Corrispondenza, I.1, 1965)Circolare per la convocazione del Capitolo generale per le Superiore d'Italia (Genova, 2 marzo 1965) Leggi di più
Genova, 2 marzo 1965
Carissime figlie, Superiore e suore,
Giunga loro questo mio scritto all’inizio della S. Quaresima quale attestazione della mia sollecitudine per il bene spirituale di ciascuna. In questo periodo sacro di tempo accettevole, come ci insegna la Chiesa, tutte desidero impegnate in un santo sforzo di ascensione alla santità, in vicendevole gara di abnegazione e di carità, nell’esercizio di questa bella virtù che, in Comunità, rende concreta l’unione dei cuori e impegna ad uscire dal nostro egoismo, a rinnegare la pigrizia e a darci con generosità ai bisogni spirituali e materiali del prossimo.
Guardiamoci attorno, care figlie, e riflettiamo: le condizioni attuali del povero mondo in cui viviamo non permettono le mezze misure nelle anime religiose. È dunque necessaria una donazione generosa e totale, oggi più che mai! Sentiamo e comprendiamo nella sua interezza la nostra responsabilità di chiamate ad essere, col sacrificio e con l’azione, strumento di salvezza per tante anime. Ricordiamo anche i nostri doveri verso la Comunità, doveri che ci siamo assunte facendoci parte di essa: come dobbiamo amarla questa nostra famiglia, santa e benedetta, e cooperare al suo bene, vivendo da sante religiose.
Affidiamo questi nostri propositi al Signore: confidiamo in Lui che ci conosce e sa che siamo deboli creature; ma se ci fideremo di Lui, ci sentiremo aiutate in modo meraviglioso!
Buona e santa Quaresima dunque, mie carissime! Vorrei essere per tutte e per ciascuna ragione di grande conforto e di spirituale aiuto. Mi sentano a loro vicina soprattutto le ammalate e quelle che in qualche modo soffrono nel corpo e nello spirito. Sappiano, queste consorelle, che sono in Comunità una benedizione del Signore e che la Madre è loro accanto nella sofferenza e nelle pene dell’animo.
Mi valgo dell’occasione per comunicare che, nell’adunanza tenuta il 1° c. m., il Consiglio Generalizio ha stabilito il 17 settembre il giorno da tenersi il Capitolo Generale, salvo imprevisto. Nella festa delle S. Stimate del Serafico Padre, quindi, come pegno della sua benedizione, saranno convocate le Capitolari a dare il voto per le Madri Superiore che dovranno reggere la Comunità. Mi preme pertanto raccomandare anzitutto la preghiera per avere la benedizione di Dio sui lavori del Capitolo e perché tutte, consapevoli del grave compito che loro incombe, vi si preparino con coscienza, rettitudine e spirito di fede.
Pertanto, è necessario predisporre per l’elezione delle discrete, fissandone il giorno (entro il 31 corr.) e procedendo a norma delle S. Costituzioni (dall’art .293 al 299). Ricordo che, sempre a norma delle nostre Costituzioni, la M. Superiora della casa composta da 12 o più suore, ha diritto per sé stessa. In questo caso saranno fatte due votazioni: la prima per la discreta, la seconda per la suora che, per impossibilità di una o dell’altra, dovrà intervenire al Capitolo. Invece, nel caso di unione di due famiglie religiose, logicamente le votazioni saranno tre. Le Madri Superiore troveranno, in allegato, le disposizioni del Consiglio Generalizio coi nominativi delle suore e le destinazioni fissate per le votazioni che riguardano le famiglie religiose che non raggiungano il numero di dodici. Ad elezioni compiute la M. Superiora ne trasmetterà l’esito a Genova con rescritto firmato dalle due capitolari maggiori.
Verrà a suo tempo comunicato il giorno in cui tutte le Capitolari dovranno trovarsi a Genova, insieme alla conferma del giorno del Capitolo Generale. Intanto è bene che le Madri Superiori preparino per portare:
• dichiarazione scritta che dimostri che i libri dei conti di entrata e uscita, con tutti i mesi, sono stati riveduti, esaminati e firmati. La dichiarazione dev’essere firmata dalla Vicaria e da una suora assistente;
• l’inventario generale della casa (mobili, guardaroba, cucina e cappella);
• i nominativi dei benefattori più insigni nel sessennio, se ve ne sono stati, con l’indicazione del beneficio avuto;
• breve, ma esauriente, la relazione dello stato morale e disciplinare della Comunità cui presiede, con la distinta dei nomi delle suore e gli uffici dalle stesse disimpegnati.
Come prescrivono le nostre Costituzioni all’art. 307 in tutte le case, tre giorni prima del Capitolo, oltre le preghiere consuete, si aggiungerà la recita del Veni Creator, le Litanie dei Santi e le suore faranno la S. Comunione per il buon esito del Capitolo. Il giorno del Capitolo poi, in tutte le case si farà celebrare la santa Messa col canto Veni Creator e la benedizione Eucaristica.
Preghiamo, preghiamo tanto, care figlie! Il bene della cara Comunità richiede che siamo generose nell’offerta del nostro sacrificio: così Dio esaudirà i nostri desideri e le sante aspirazioni del nostro cuore.
Tutte saluto e abbraccio con materno affetto, fiduciosa nella cordiale comprensione e nella buona volontà di ciascuna.
Vostra aff.ma Madre nel Signore
Suor M. Luciana
Circolare per la convocazione del Capitolo generale per la Delegata d'America (Genova, 2 marzo 1965) Leggi di più
W Gesù, Maria, Giuseppe e S. Francesco
2 marzo 1965
Rev.da e carissima M. Delegata, Madre Santina,
M’è grato comunicarle con la presente che nell’adunanza tenutasi il 1° corr. , il Consiglio Generalizio ha stabilito il 17 settembre c.a. il giorno da tenersi il Capitolo Gen.le a Dio piacendo e salvo imprevisti. Nella Festa delle S. Stimmate del Serafico Padre quindi, come pegno della sua benedizione, saranno convocate le Capitolari a dare il voto per le Madri Superiore che dovranno reggere l’Istituto.
Mi preme pertanto raccomandare anzitutto la preghiera, per avere la benedizione di Dio sui lavori del Capitolo, e perché tutte, consapevoli del grave compito che loro incombe, vi si preparino con coscienza, rettitudine e con molto spirito di fede.
Pertanto è necessario predisporre, per l’elezione delle discrete, fissandone il giorno, e procedendo a norma delle S. Costituzioni (dall’art. 293 al 299). Come le è noto la Delegata per se stessa ha diritto ad intervenire al Capitolo Gen.le, quindi le votazioni dovranno essere fatte per le due discrete (una dell’Uruguay e una dell’Argentina) e per le suore che, in caso d’impossibilità delle discrete, dovranno sostituire. A elezioni compiute trasmetterà l’esito a Genova con rescritto firmato dalle due capitolari maggiori e timbrato.
Mi permetto intanto ricordarle che dovrà portare:
• una breve ma esauriente relazione dello stato disciplinare e morale di tutte le case della Delegazione;
• una distinta dei nominativi delle suore della Delegazione e la specifica degli uffici dalle stesse disimpegnati.
Come prescrivono le nostre S. Costituzioni all’art 307 in tutte le case, tre giorni prima del Capitolo, oltre le preghiere consuete, si aggiungerà la recita del Veni Creator e le Litanie dei Santi e le suore faranno la S. Comunione pregando per il buon esito del Capitolo. Il giorno del Capitolo in tutte le case si farà celebrare la S. ta Messa col canto del Veni Creator e con la benedizione Eucaristica.
La prego di esortare opportunamente le care suore a pregare, pregare tanto! Ricordi loro i doveri verso la Comunità, assunti entrando a far parte di essa: come è dovere di amarla, questa nostra famiglia santa e benedetta, e cooperare al suo bene vivendo da sante religiose. Il bene della Comunità richiede che siamo generose nell’offerta del nostro sacrificio, così Dio esaudirà i nostri desideri e le sante aspirazioni del nostro cuore!
La saluto, cara Madre Delegata, con religioso affetto, augurandole ogni bene dal Signore e saluto con materno affetto tutte le care suore, raccomandandomi alle loro preghiere fiduciosa nella loro cordiale comprensione e nella buona volontà di ciascuna.
Aff.ma Madre Suor M. Luciana di Gesù Crocifisso
Circolare per la santa Pasqua (Genova, 18 aprile 1965) Leggi di più
S. Pasqua 1965
Mie dilette figlie nel Signore,
Gioioso preludio all’annunzio della Resurrezione pasquale di quest’anno è stata la notizia, giunta improvvisa da Roma, dell’apertura della discussione, presso la S. Congregazione dei Riti, per l’avanzamento della Causa di Beatificazione della Ven.ta Madre Fondatrice. Annunzio di gioia e di grande gaudio spirituale per tutte, che ha mosso l’animo alla riconoscenza per grazia tanto segnalata da parte di Dio, grazia che sinceramente sentiamo di non aver meritato.
Pertanto, celebrando la santa Pasqua con doppio motivo di gioia, più pronta si deve trovare la nostra volontà nell’aderire all’invito della liturgia del tempo che richiama al rinnovamento interiore: abbandonare la vecchia natura legata al peccato, al disordine spirituale incline alla pigrizia, ai propri comodi, per rivestirsi di natura nuova, tendente alla santità e alle virtù religiose che conducano al Cielo, pronta all’azione apostolica per il bene delle anime e la gloria di Dio, nella misura indicata dalla nostra sante Regole e dall’ubbidienza.
Purtroppo, lo constatiamo ogni giorno, difficile ci riesce il lavoro di mortificazione quotidiana particolarmente richiesto dal nostro stato di religiosa, e forse dopo la Santa Professione, dopo tanti anni di vita religiosa, dobbiamo constatare che le nostre possibilità sono ben limitate se Dio non ci sostiene con la Sua Grazia.
Perciò, con la preghiera fervorosa e con serena fiducia, rivolgiamoci a Gesù chiedendogli l’aiuto per realizzare i frutti della Sua Resurrezione, onde con vigore nuovo camminare speditamente per la via della Grazia e della santificazione.
Spiritualmente unita all’animo loro chiedo a Dio per ciascuna, il dono della Grazia, onde gustare le gioie dello spirito e dare principio ad una vita nuova, come frutto principale di questa santa Pasqua. Insieme poi, preghiamo per le molte necessità della cara Congregazione, che tutte sentiamo di amare perché nostra famiglia di adozione, che ci ha accolte con amore e con tanta cura ci ha avviate e guidate nella via dello spirito. Noi le dobbiamo tutta la riconoscenza del nostro cuore e dobbiamo cooperare con generosità al suo benessere e alla sua prosperità. Preghiamo anche per la Chiesa, per i Suoi Ministri, per i lavori del Concilio e per il buon fine dei lavori avviati per la Causa di Beatificazione della Ven.ta Madre Fondatrice. Sia la nostra preghiera di vicendevole, fraterno aiuto, alimentando la carità per l’unione dei cuori e delle forze spirituali. Ricordiamo le consorelle ammalate, quelle per le quali Dio permette prove o afflizioni, le care missionarie di America e di Africa, che sempre si raccomandano al nostro religioso ricordo.
Buona festa, mie carissime figlie, buona santa Pasqua di Resurrezione auguro di cuore, unitamente alla M. Clelia e Madri del Consiglio, alle Madri e consorelle missionarie.
Ricevete il religioso saluto e la materna benedizione della
Vs. aff.ma Madre Suor M. Luciana di G. C.
Circolare per la festa di santa Veronica (s.l., 9 luglio 1965) Leggi di più
S. Veronica 1965
Carissime figlie, Superiore e suore,
la prossima festa liturgica di S. Veronica Giuliani mi da desiderata occasione di mandare a tutte le figlie, con l’espressione del mio religioso e materno affetto, il mio cordiale augurio di pace e bene!
Questo giorno di particolare solennità del nostro Istituto ci trovi tutte spiritualmente unite, rinnovando lo spirito di fede nell’ubbidienza e nella volontà di Dio, di quel Dio che ci è Padre e ogni cosa dispone per il bene delle anime. La chiamata alla vita religiosa è vocazione alla santità: potremo realizzare la nostra santificazione solo accettando, in atto di amore, ciò che Dio dispone per noi giorno per giorno. L’ubbidienza, le virtù religiose, gli impegni della vita quotidiana, sono tutti mezzi atti alla nostra santificazione e da ciascuna di noi liberamente accettati entrando in religione.
Mie care figlie, accogliamo nella sua interezza il nostro bello e grande ideale, viviamolo con amore il nostro programma di religiose Cappuccine! Solo così, nella piena donazione a Dio, troveremo la vera pace e le gioie dello spirito!
All’attuale fervore di rinnovamento a cui ci chiama la Chiesa, rispondiamo con tutto il nostro spirito, con tutte le nostre possibilità e il nostro entusiasmo, come figlie docili, desiderose solo di cooperare all’alta missione della Chiesa stessa, al fine per cui è stata costituita, e contribuire alla salvezza delle anime. Badiamo però di capirli bene i criteri del Santo Padre circa il desiderato “adattamento alle esigenze odierne”. Sappiamo di certe tendenze di talune che credono di dover adattare, per una proficua collaborazione, la forma parlamentare e democratica; di certe opinioni moderne, che pure poggiano su motivi apparentemente buoni (sviluppo della personalità - senso della responsabilità), portano ad una visione troppo umana di quella vita che è invece basata solo su principi soprannaturali: questo è proprio in aperto contrasto con ciò che è sempre stata la base fondamentale della vita religiosa e, invece di favorire il rinnovamento, lo soffocherebbe.
Pertanto figlie carissime, procuriamo di conservare nella sua integrità il concetto dell’ubbidienza religiosa e non svuotiamolo della sua vera ricchezza di olocausto di se stessi per amore di Dio. La prossima Sessione Conciliare tratterà proprio nei suoi particolari i problemi sorti dai tempi che attraversiamo: saranno studiate e valutate le opinioni delle persone più dotte della Chiesa e quindi sarà determinata la forma e la misura dell’adattamento a cui dovremo unificarci. Attendiamo quindi le direttive della Santa Madre Chiesa che, sempre sollecita del bene delle anime, desidera solo venirci incontro con valido aiuto, onde portarci a quella pienezza di vita in Cristo propria delle anime consacrate.
Con questo augurio e la materna benedizione vi lascio, non senza raccomandare caldamente l’offerta di preghiere e di sacrifici al fine del buon esito del prossimo Capitolo Generale: ricordiamo che ciascuna ha la propria parte di responsabilità!
Le suore missionarie in Africa stanno bene e mandano il loro fraterno saluto. A Saganeiti si prega, si lavora, si fanno sacrifici, si vive la vera carità evangelica, per cui possiamo essere certi della particolare benedizione di Dio sull’Istituto.
Vi saluta di cuore con la Madri del Consiglio e le consorelle d’Italia
la vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per la festa dell'Assunta (Genova, 15 agosto 1965) Leggi di più
Genova, festa dell’Assunta 1965
Carissime figlie, Superiore e suore,
sono oltremodo lieta di far noto alla Comunità, in questa festa liturgica di Maria SS. Assunta, che ci è giunta la copia del Decreto col quale, nella Discussione tenuta il 30 marzo c.a. e per il cui buon esito tutte ci eravamo impegnate con la preghiera e con l’offerta, la S. Congregazione dei Riti ha deciso l’introduzione della Causa di Beatificazione della Ven.ta Madre Fondatrice.
Vorrei, sorelle e figlie carissime, potervi comunicare il giubilo del mio cuore e la commozione che mi pervase l’animo all’atto di ricevere e leggere il prezioso documento: non è molto il raggiunto, ma segna un altro passo avanti verso l’onore degli altari della Ven.ta nostra Madre.
Pertanto tutte invito ad innalzare una preghiera di ringraziamento a Dio e a Maria SS. Assunta, che ci ha fatto questo bel dono proprio nella sua festa liturgica. Preghiamola, questa nostra cara Mamma del Cielo, che ci tiene per Figlie carissime e tante volte ci ha manifestato la Sua predilezione, che tutte ama e tutte attende lassù, nella beatitudine eterna. Affidiamoci a Lei nella certezza che non mancherà di aiutarci, onde possiamo realizzare la nostra santificazione proprio per mezzo dello spirito e sulle orme della Fondatrice della Congregazione, di cui vogliamo oggi proporci uno studio più attento e più profondo.
È dovere di ogni religiosa lavorare per l’acquisto dello spirito della Fondatrice, non badando a sacrifici pur di realizzare l’ideale che le si è rivelato con una particolare chiamata. Ricordiamo quanto ha lottato e sofferto la Ven.ta Madre per dare inizio e consolidare l’Istituto; ricordiamo il Suo amore per le figlie, lo zelo per la santificazione di ciascuna, la vita virtuosa, il suo amore per la Chiesa e per le anime, che si manifestava in un apostolato senza riposo. Coi suoi esempi ecco ritorna a noi Sue figlie, per invitarci a seguirla nella scia luminosa della sua santità.
Figlie carissime, la nostra riconoscenza vada anche a coloro che si occupano e lavorano per l’avanzamento della Causa: insieme ai RR. Superiori della S. Congregazione, ricordiamo S. Ecc. Rev.ma il Card. Paolo Giobbe e il M. Rev.do P. Bernardino da Siena, Postulatore Gen.le dei Minori Cappuccini: è nostro dovere. La copia stampa del documento si trova esposta nelle principali chiesa della nostra città di Genova; poi passerà in tutte le città dove lavorano le nostre suore e dovrà stare esposta trenta giorni. Le Madri Superiore se ne prendano l’impegno.
Colgo l’occasione per confermare il giorno del prossimo Capitolo Generale, anticipato al 16 settembre onde dare possibilità al Delegato Moniale di presiedervi. Pertanto le RR. Madri Capitolari si dovranno trovare a Genova per la sera del 13 settembre, onde meglio prepararsi con un triduo di preghiere e meditazioni che saranno tenute dal M. Rev. P. Cassiano da Langasco.
Per quanto altro è necessario venga portato al Capitolo, prego le RR. Madri Superiore a voler rileggere la circolare in data 2 marzo, tenendo presente che la relazione dovrà essere fatta sullo schema di quella annuale, ma in più dovrà portare i nominativi delle suore che compongono la casa con l’ufficio delle stesse disimpegnato A tutte poi ricordo la necessità delle preghiera: se vogliamo bene alla Comunità dobbiamo averne a cuore l’incremento, il suo sviluppo, il suo vero bene. Ricordiamo la grave responsabilità che ci incombe, ricordiamo che l’Istituto avrà i Superiori che si sarà meritati!
Buona festa, mie care figlie: a tutte auguro di cuore, insieme alla Rev.da Madre Clelia e Madri del consiglio, alle consorelle d’America, Brasile ed Africa, che si dicono sempre a noi spiritualmente unite.
Vi abbraccia e vi benedice
La vostra aff.ma nel Signore
Suor M. Luciana di G. C.
Circolare per la festa di san Francesco d'Assisi (Genova, 3 ottobre 1965) Leggi di più
Genova, festa di S. Francesco 1965
Alle RR. Madri Superiore e alle figlie tutte,
Dilette nel Signore, pace e bene!
Non trovo augurio migliore per questa festa del Serafico Padre e per questa mia lettera circolare dopo la rielezione.
Che sia, questo motto che S. Francesco aveva adottato e che gli era tanto caro ripetere, un programma di vita anche per noi, Sue Figlie, in questo sessennio che ci sta davanti e a cui ci vogliamo inoltrare insieme, dandoci la mano, camminando compatte, in unione di intenti, di preghiere, di dedizione al prossimo, nel santo programma di apostolato lasciato alla Congregazione dalla Ven.ta Madre Fondatrice e a noi trasceso dall’esempio delle Madri e Consorelle che ci hanno preceduto. Pace e bene ripeteremo a noi stesse incontrando difficoltà nel compimento del dovere o quando, per l’accordo con le consorelle, ci verrà chiesto un atto di virtù. Pace e bene quando il nostro prossimo esigerà più di quanto le nostre forze possono dare e la stanchezza peserà sul corpo. Pace e bene se l’ubbidienza ci chiederà di rinunciare alle nostre vedute, ci chiederà un atto di umiltà che costa, un distacco, forse doloroso. Ecco, in breve, un modo di attuazione pratica del motto di S. Francesco che vogliamo proporci in questa festa liturgica del Serafico Padre, nella certezza che vi troveremo la pace dell’anima, tanto preziosa, che il Signore dà alla buona coscienza, e il vero, il maggior bene, delle anime nostre.
A tutte poi, dilette figlie d’Italia e d’America, buone missionarie, care più di tutte al cuore della Madre, l’espressione del mio grato animo per l’apporto di bene alla Comunità in virtù, sacrificio e preghiera. Particolarmente grata per le preghiera fatte onde ottenere lumi alle Madri Capitolari, per il buon esito dello stesso. Accogliamo con fede, figlie dilette, ciò che Dio ha disposto per me, per tutte: la Volontà di Dio è la nostra santificazione!
Io riprendo la mia croce, certa di avere ancora in tutte comprensione, docilità, dedizione e l’aiuto spirituale che mi otterrà quell’abbondanza di grazia che sento necessaria per il compimento del mio dovere.
Buona festa, mie carissime, in unione di preghiere e di gioia serena. Ricevete il cordiale saluto delle RR. Madri del Consiglio, della Rev.da Madre Delegata, che si trova in visita alla nostra missione di Africa, e il saluto cordiale della vostra aff.ma nel Signore
Madre Luciana di G. C.
Circolare per il santo Natale (Genova, 25 dicembre 1965) Leggi di più
LETTERE CIRCOLARI 1966
(ASCG, serie Corrispondenza, I.1, 1966)Circolare per l'anniversario di fondazione dell'Istituto (Genova, 13 gennaio 1966) Leggi di più
Carissime figlie, Superiore e suore,
abbiamo da poco iniziato il nuovo anno nel gaudio spirituale delle belle feste natalizie, anno che auguro per tutte ricco di grazie e di doni del buon Dio. Ci inoltriamo così nell’anno giubilare che il Papa Paolo VI, in relazione al Concilio, ha definito ‘primavera della Chiesa’ e ‘nuova pentecoste’; anno nel quale la Chiesa stessa aspetta di vedere realizzate dai suoi figli più devoti e fedeli – i religiosi – i principi, le norme, i suggerimenti emanati coi sedici documenti – 4 Costituzioni, 9 Decreti e 3 Dichiarazioni - prezioso frutto del Concilio ecumenico Vaticano II.
È nostro dovere, care figlie, prendere visione di questi documenti, tutti, ma specialmente quelli che ci riguardano in particolare, come ad es. la Costituzione sulla Sacra Liturgia, il Decreto del Rinnovamento della Vita religiosa. A proposito il nostro giornale ‘Ancilla Domini’ – al quale penso siano tutte abbonate le nostre Case – ci da, volta per volta, esauriente spiegazione. Ma è necessario leggerlo, bisogna trovarlo il tempo, anche se molto occupate dagl’impegni quotidiani, onde tenerci aggiornate ed essere in grado di adempiere anche a questi nostri doveri.
Fin d’ora però, già conosciamo l’intento della Chiesa, sempre sollecita del bene delle anime: essa c’invita a rinnovarci ad una vita più santa e più apostolicamente feconda, nello spirito dei Santi Fondatori. Ci stimola a vivere più coscientemente la nostra vocazione come dono di sé a Dio attraverso la dedizione al prossimo. Ecco dunque che viene propizia quest’anno la celebrazione della festa della ricorrenza della data commemorativa di Fondazione dell’Istituto.
Questa data, a noi tanto cara, ci fa rivivere il fervore e la gioia spirituale della Ven.ta Madre e delle prime consorelle, nel giorno che vestirono l’abito religioso, mentre ci commuove il riflettere alle circostanze e al modo in cui venne vissuto quel giorno, quella cerimonia, nella vera, serafica, povertà e semplicità. Sappiamo delle privazioni, anche del necessario alla vita, che accompagnavano i giorni delle prime consorelle. Sappiamo del quotidiano sacrificio nel fervore della vita apostolica con tanta semplicità di mezzi per la sua attuazione! Sappiamo che l’ubbidienza era la regola della loro vita, che vivevano e godevano nella fraterna carità, e che ogni sacrificio era motivo di gioia. Sappiamo della loro opera di assistenza ai malati, diretta preferibilmente ai poveri. Sappiamo del loro intento, che era sempre quello di raggiungere l’anima per avvicinarla a Dio: le nostre prime consorelle rendevano vera testimonianza di vita evangelica!
Mie carissime, a questo c’invita oggi la Chiesa. A questo allude il ‘rinnovamento’ di cui tanto si è parlato e si sente parlare: “costante ritorno alle fonti e alla primitiva ispirazione dell’Istituto, e adattamento alle mutate condizioni dei tempi”.
Care figlie, non trovo opportuno dire di più, ma ciascuna può fare i suoi confronti e le sue riflessioni. Tutte dobbiamo trovarci impegnate in una cordiale adesione all’invito della Chiesa, conforme allo spirito rinnovatore del Concilio. È necessario, mentre il mondo corre alla perdizione, la nostra testimonianza di vita evangelica che sia il frutto di una più intensa vita interiore e una dedizione al prossimo, con preferenza ai poveri, ai rioni popolari, ai lavoratori della terra, delle fabbriche e delle officine. È necessario avvicinare e soccorrere chi, più di noi, si trova nel bisogno. È necessario volerci bene e insegnare agli uomini come vivere ‘volendoci bene’! La Ven.ta Madre Fondatrice, le care Madri e Consorelle defunte, che ricordiamo con venerazione e amore, le nostre Martiri, ci siano vicine e ci ottengano da Dio la grazia della fedeltà alla nostra vocazione e ai santi propositi che formula oggi il nostro cuore.
Buona festa, mie care figlie, vi auguro di cuore, mentre ringrazio per le letterine e i voti augurali giuntimi per il mio giorno onomastico: Gesù tutte compensi largamente, come Lui sa fare, mentre io cordialmente ricambio i vostri doni di preghiera e offerte che veramente mi hanno commosso.
Il Signore tutte ci benedica e ci faccia sante.
La vostra aff.ma Madre Suor M. Luciana di G.C.
P.S. Ricordo a chi ancora non l’avesse fatto, di mandare il bilancio di fine anno; l’iscrizione all’anagrafe per quelle che hanno cambiato di casa. Aggiungo le date dei prossimi Esercizi spirituali:
a Genova dal 6 al 12 marzo per le Madri Superiore
a Genova dal 14 al 23 aprile per le suore
a Varese dal 1° al 7 maggio per le suore
Genova, 13 gennaio 1966
Circolare per la santa Pasqua alle Sorelle italiane (Genova, 10 aprile 1966) Leggi di più
S.ta Pasqua 1966
Carissime figlie, Superiore e suore,
l’incontro in Casa generalizia delle Madri Superiore, venute per i loro Esercizi spirituali, è stato più che mai opportuno, cordiale e di conforto per tutte. Ho visto con soddisfazione che tutte sono tornate alle loro case per riprendere la propria croce più serene, con rinnovato spirito di fede, certe dell’aiuto di Dio nel quotidiano loro dovere. Ho potuto constatare che veramente il Signore è stato presente in questi giorni con la sua Grazia, e pertanto ringrazio le buone suore che hanno sentito il dovere e la necessità di seguire i giorni dei santi Esercizi della loro Madre Superiora con la preghiera e l’offerta, perché è certamente questo che ha ottenuto la grazia. Ora aspetto numerose suore, quelle che potranno venire, destinate dalla M. Superiora, secondo le disponibilità della casa. Mi sembra che tutte le suore dovrebbero sentire il desiderio di ritornare ogni tanto nella Casa generalizia, che è la casa comune, ed è come il cuore della Comunità; la casa alla quale ci legano tanti ricordi di cerimonie e di giorni belli che mai potremo dimenticare. Anche per le suore ci sarà qualche ora in cui potremo ritrovarci insieme e, senza mancare al silenzio dei santi Esercizi, scambiarci idee, fare obiezioni, suggerimenti in riguardo alla vita religiosa e di apostolato, così come ci viene suggerito e raccomandato dai Superiori ecclesiastici, e come lo trovo di utilità, sotto vari aspetti, al bene dell’Istituto.
Dopo questi di Genova, dal 14 al 23 aprile, si terrà un corso a Loano dal 24 al 30 aprile.
Intanto i miei fervidi auguri che tutte possano celebrare, col calore della nostra fede, i misteri pasquali e godere della gioia di una risurrezione con Gesù! Con l’anima purificata quant’è bello inginocchiarci per ripetere a Dio la nostra gratitudine per averci create, redente e averci rese oggetto delle sue predilezioni! Che gioia poter ascoltare la Sua parola attraverso il santo Vangelo e poterlo gustare nella santa Eucaristia, per divenire capaci di compiere ogni giorno, con fervore di spirito e per suo amore, la Sua santa Volontà!
Ripetiamo insieme, mie care figlie, la nostra offerta per i bisogni dell’umanità: che la nostra carità, purificata da ogni egoismo, sia fatta solo per Dio; che sia più universale per giungere a soccorrere spiritualmente tutti i sofferenti che sono nel mondo, perché in Gesù ci sono fratelli. Un amore che abbia un limite non è vero amore. Come qualunque donazione non è veramente preziosa e valevole se non è frutto di sacrificio: “Ciò che non costa nulla vale” diceva la Venerata Madre Fondatrice! non vi è sincero amore senza sacrificio.
Quest’anno Dio, nella sua bontà, e per mezzo del suo Vicario il Papa Paolo VI, ci ha elargito un grande dono: il Giubileo, che ringiovanisce la Chiesa con una grande purificazione e l’arricchisce di nuovo e più vivo fervore, che ci offre il mezzo di saldare tutti i nostri debiti, di ottenere il perdono delle nostre infedeltà e negligenze nel servizio di Dio. Noi ne approfitteremo di questo dono e ci faremo apostole del Giubileo, in modo che tutte le persone che avremo possibilità di avvicinare, ne comprendano la grandezza e il valore, e approfittino di questa fonte di grazia.
Mie care figlie, come mi siete presenti in questo momento che scrivo, tutte e ciascuna, con le vostre croci, con le pene, con i problemi degli impegni quotidiani, così vi assicuro mi siete presenti ogni qualvolta mi trovo davanti a Dio per assolvere i miei doveri di pietà religiosa. Sappiate che il bene delle vostre anime mi sta a cuore più di qualunque cosa, che tutte vi desidero sante religiose, apostole fervorose, vere figlie della Venerata Madre Francesca di Gesù, che si è santificata lasciandocene l’esempio e che, speriamo presto, vedremo glorificata dalla Chiesa. Infatti le pratiche per l’avanzamento della Causa di Beatificazione procedono ora più celeri e il Rev.do P. Bernardino, Postulatore generale, pensa di portarsi a Montevideo, per la ricognizione della salma, entro il prossimo anno. Preghiamo, preghiamo molto, diffondiamo la devozione, facciamola conoscere ai nostri ammalati e a quanti soffrono e hanno bisogno di ottenere grazie. Anche qui lavoriamo con fede: è questa che manca a volte, per cui rimaniamo deluse nelle nostre aspettative.
Rimaniamo poi unite nella preghiera, in fraterna dilezione, tutte in collaborazione con Dio per la diffusione della vita dello spirito nell’ambiente in cui viviamo, scopo principale della missione a cui siamo state chiamate. Gesù, vincitore della morte, tutte benedica: le ammalate, le anziane, le nostre missionarie, le nostre Madri Superiore, consorelle e novizie, e tutte renda partecipi della Grazia che ci ha meritato col suo sacrificio redentore.
Di cuore vi abbraccia la vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per la santa Pasqua alle Sorelle americane (Genova, 10 aprile 1966) Leggi di più
S.ta Pasqua 1966
Carissime figlie, Superiore e suore,
con questa mia lettera circolare, ripiena di tutto l’affetto di cui il mio cuore è capace, vengo a voi, dilette figlie tanto lontane, ma pure al mio spirito molto vicine, col più fervido augurio di santa Pasqua di Risurrezione!
Dio, nella sua bontà, e per mezzo del suo Vicario il Papa Paolo VI, ci ha elargito un grande dono: il Giubileo, che ci offre il mezzo per saldare tanti nostri debiti, di ottenere il perdono per le nostre infedeltà e negligenze nel servizio di Dio, che ringiovanisce la Chiesa con una grande purificazione, che l’arricchisce di nuovo e più vivo fervore.
Noi ne approfitteremo di questo dono e ci faremo apostole del Giubileo, così che tutte le persone che avremo possibilità di avvicinare, ne comprendano la grandezza e il valore e approfittino di questa fonte di grazie.
È questo il primo modo di attuare le direttive del Concilio che deve trovare in noi le docili esecutrici delle sue disposizioni. Un esercito d’avanguardia il nostro, che nelle città, nei piccoli centri, porti al popolo con l’esempio e spieghi a parole i desideri del Papa e le direttive della Chiesa. Nel momento difficile che attraversiamo, nel quale in America, come in Italia, si tenta di soffocare la scuola cattolica e non se ne vuol riconoscere l’importanza educativa e il suo apporto alla civiltà nazionale, è più che mai necessario stringerci compatte alla Cattedra della Verità. Noi continueremo il nostro lavoro umile e nascosto, infonderemo nel cuore delle alunne, insieme al sapere, l’amore di Dio, della famiglia, della Chiesa, della Patria: il Signore non vorrà abbandonarci alla mercè di gente ostile alla Chiesa, alla scuola cattolica, bisogna però meritarci quest’aiuto divino.
Perciò noi ci impegneremo a seguire le preziose indicazioni dei Decreti emanati dal Concilio, che mirano soprattutto a rinnovare i cuori con un maggior fervore di vita religiosa, maggiore aderenza al Vangelo e allo spirito dei Santi Fondatori.
Mie care figlie, come mi siete presenti in questo momento che scrivo, tutte e ciascuna, con le vostre croci, con le pene, con i problemi degli impegni quotidiani, così vi assicuro mi siete presenti ogni qualvolta mi trovo davanti a Dio per assolvere i miei doveri di pietà religiosa. Sappiate che il bene delle vostre anime mi sta a cuore più di qualunque cosa, che tutte vi desidero sante religiose, apostole fervorose, vere figlie della Venerata Madre Francesca di Gesù, che si è santificata lasciandocene l’esempio e che, speriamo presto, vedremo glorificata dalla Chiesa. Infatti le pratiche per l’avanzamento della Causa di Beatificazione procedono ora più celeri e il Rev.do P. Bernardino, Postulatore generale, pensa di portarsi a Montevideo, per la ricognizione della salma, entro il prossimo anno. Preghiamo, preghiamo molto, diffondiamo la devozione, facciamola conoscere alle nostre alunne, ai nostri ammalati, a quanti hanno bisogno di ottenere grazie per Sua intercessione.
Rimaniamo unite nella preghiera, nella fraterna dilezione, nella collaborazione con Dio per la diffusione della vita dello spirito, scopo principale della missione a cui siamo state chiamate. Gesù ci doni la sua pace e il gaudio della sua Risurrezione!
Di cuore vi saluta e vi abbraccia la vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per le Sorelle in Esercizi spirituali a Loano (Genova, 16 aprile 1966) Leggi di più
W G.M.G.F.
Genova, 16/4/1966
Carissime figlie (casa di Loano),
in questi giorni è a voi che spontaneamente si rivolge il mio pensiero sovente durante il giorno, mentre nel raccoglimento dello spirito attendete ad uno dei più importanti doveri delle anime religiose. E sono molto spiacente che gli impegni del mio ufficio non mi permettono di essere io pure presente per raccogliere con voi, per mezzo della parola di Dio trasmessa dal suo Ministro, il prezioso nutrimento dell’anima.
Era pure mio desiderio realizzare un incontro giornaliero, come fatto a Genova durante gli Esercizi spirituali, per un semplice e cordiale scambio di sentimenti e di vedute tra madre e figlie, tanto utile per l’unione e dilezione familiare, e anche per scambiarci le nostre personali esperienze, giacchè oggi, specialmente la vita pratica religiosa, è resa più difficile dagli impegni di lavoro apostolico, che assorbe la più parte delle ore del giorno a danno dello spirito. Ma poiché a tutto devo rinunciare, mi tengo spiritualmente unita a ciascuna esercitanda pregando il Signore che ne disponga l’animo ad accogliere le verità di fede come in un buon terreno, affinchè produca a suo tempo il cento per uno.
Ogni incontro, ogni avvenimento, ogni circostanza non è mai casuale nella vita: tutto è inserito nel piano di Dio e serve per i suoi disegni d’amore. Non sia sciupato, mie care figlie, questo grande dono di Dio, questa settimana di meditazioni, di preghiere, di grazie particolari. Potrebbe essere per qualcuna il richiamo decisivo per una ripresa di vita spirituale, necessaria alla salvezza dell’anima, oppure, per qualche altra, potrebbero essere gli ultimi Esercizi spirituali.
Raccomando perciò, con tutto il cuore, di approfittarne. Per ciascuna di voi, che è stata chiamata a questi Esercizi, Dio ha qualcosa da dire, qualcosa da chiedere e, senza dubbio, anche qualcosa da dare: sappiate ascoltarlo, sappiate comprenderlo, sappiate corrispondere con generosità ai suoi doni.
Le mura benedette che vi accolgono in questi giorni sono testimoni delle virtù delle prime consorelle, della Ven.ta Madre Fondatrice e delle Venerande Madri che ci hanno preceduto nell’eternità. Hanno visto i loro fervori di preghiere e di lavoro, hanno contato i loro sacrifici, i loro passi, stanchi per la molta fatica richiesta dalle opere buone. Che siano queste mura, testimoni pure della vostra conversione a una vita più santa, e del vostro proposito fermo e deciso di rinnovamento spirituale, quel rinnovamento a cui ci invita la Chiesa che, praticamente, è un ritorno alla primitiva ispirazione dell’Istituto; un copiare, il più perfettamente possibile, le virtù religiose della Ven.ta Fondatrice e delle prime consorelle che, nella semplicità e nell’umiltà, rendevano vera testimonianza di vita evangelica.
Mentre vi seguo con tutto il mio affetto, prego soprattutto perché abbiate a capire l’importanza, per noi religiose consacrate all’apostolato attivo, di essere ben fondate nella vita interiore che si realizza con l’unione con Dio mantenuta durante tutto il giorno; la retta intenzione, la preghiera continua, la vigilanza sopra se stesse, onde rendersi sempre amabili, cordiali nella nostra carità col prossimo, sempre ugualia se stesse, pronte a rinunciare a ciò che la natura continuamente ci chiede, che è sempre a danno del nostro spirito. Vi sembra molto? Vi sembra così difficile? Ma se l’hanno fatto le nostre care Madri e Consorelle defunte? Se sono riuscite loro, perché non dovremmo riuscire pure noi con la Grazia di Dio? Coraggio, dunque, incominciamo! La vita interiore così intesa rinvigorisce le forze, moltiplica le energie, dà gioia e consolazione ed è, per le nostre opere di bene, condizione della loro fecondità. Siamo religiose non perché portiamo una divisa, il saio francescano, ma perché viviamo la vita dello spirito. Le nostre consorelle che si sono santificate, vivevano la vita interiore, erano animate dallo spirito di Dio, per questo in loro si poteva notare la potenza di attrazione e di bene, ciò che non si scorge in noi, che siamo forse superficiali e dissipate. Saremmo ben più utili alla Chiesa e più gradite a Dio se consacrassimo più tempo all’orazione e agli esercizi della vita interiore.
Con queste considerazioni e con questi pensieri, che il mio cuore mi ha suggerito di mandarvi, vi lascio, care figlie, chiedendovi una preghiera secondo le mie intenzioni, che sono sempre per il bene della cara Comunità.
Il Signore tutte benedica, ciascuna con le proprie intenzioni e i propri buoni proponimenti.
Vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per le Sorelle italiane nella festa di santa Veronica (s.l., 9 luglio 1966) Leggi di più
Festa di S.ta Veronica 1966
Carissime figlie, Superiore e suore,
non vi è certamente sconosciuto il problema che da parecchi anni assilla e preoccupa, e gli sforzi che la Comunità sta compiendo per l’incremento delle vocazioni all’Istituto.
La mia prima visita del sessennio, da poco compiuta, se mi è stata di consolazione alla constatazione del molto bene che si va compiendo, della carità che anima e unisce in santa dilezione i membri di ciascuna famiglia religiosa, mi è stata pure di pena, considerando gli effetti del sovraccarico di lavoro in quasi tutte le case, per cui un buon numero di suore sono state ritirate per malattia o anzianità, altre messe a riposo, le più senza possibilità di sostituirle, perché le poche entrate in questi ultimi anni si trovano ancora in noviziato per terminare la loro formazione e preparazione.
Così mi sorprendo spesso in un interrogativo che sale spontaneo dal mio animo, cosciente della sua responsabilità: non sarà forse conseguenza della mancanza di quel fervore di vita interiore che dovrebbe informare lo spirito di ciascuna, per cui ne venga coinvolta tutta la Comunità? Sapeste quanto fa soffrire questo pensiero, figlie carissime!
Certamente potrebbe accadere anche a noi che al fervore degli inizi della vita religiosa segua un certo rilassamento, la tiepidezza, l’adattamento al quieto vivere. Si cerca il proprio tornaconto, una serie di piccole comodità, di umane soddisfazioni, ci si trascina nell’osservanza regolare senza lo spirito interno che vivifica ogni azione. Figlie carissime, questa festa liturgica a noi tanto cara della nostra santa Patrona, potrebbe essere occasione propizia per rivedere un poco la nostra spirituale posizione, e riprendere, semmai, a vivere a fondo la nostra consacrazione, dando il primo posto ai valori soprannaturali. E dovremo incominciare con le preghiere di regola: una vita di pietà nell’intima unione con Dio, nell’osservanza dei santi Voti, nel lavoro giornaliero e di apostolato accolta come penitenza. Lo so che tutto questo importa un sacrificio non da poco. Lo so che alle volte la stanchezza, il caldo, l’assistenza ai malati, ai bimbi irrequieti, mettono a dura prova la nostra virtù e vogliono vincerla sulla nostra buona volontà! Ci conforti allora il pensiero della fede e la consapevolezza della nostra posizione di privilegio davanti a Dio, alla Chiesa, al mondo, e siamo certe che la nostra giornata di religiose, impostata sui valori soprannaturali, sarà efficace richiamo di grazie e di favori divini per l’amata Comunità.
Potremo poi dare a Gesù una prova maggiore del nostro amore prestando attenzione alle piccole cose, le antiche usanze di comunità a cui tanto tenevano la Ven.ta Madre Fondatrice e le care Consorelle anziane, come ad es. il ‘benedicite’, come atto di umiltà e dipendenza, il nostro ‘sia per amor di Dio’ detto col cuore, così caratteristico e pure tanto bello!
Diportiamoci da religiose nel tratto: il saluto religioso incontrando la consorella, il parlare educato e corretto, che sempre è possibile mantenere anche nei momenti di maggior lavoro e preoccupazione, se lo spirito è abituato all’unione con Dio. Vorrei, care figlie, che fosse completamente tolto quell’uso così scorretto di dare il ‘tu’, che in talune è quasi un’abitudine. Portiamolo bene il nostro santo abito, e trattiamoci con dignità e con rispetto. Vogliamo incominciare insieme, care figlie?
Vi lascio con questi brevi pensieri e con il mio augurio fervido di buona, santa festa. Gesù vi benedica, di cuore ve lo auguro, vi tenga nella sua dilezione, accolga ogni vostra offerta, la vostra buona volontà, il sacrificio di voi stesse che oggi vorrete ripetere con tutto il cuore, affinchè il vostro spirito viva e lavori nella pace serena, in attesa che si realizzino le promesse fatte da Gesù stesso alle anime che, amandolo, lo hanno voluto seguire nella via della perfezione evangelica.
Ricevete i saluti delle Madri del Consiglio, delle madri e consorelle d’America, delle missionarie in Africa, novizie e postulanti di Montevideo e di Saganeiti, tutte spiritualmente unite nella preghiera e nella carità.
Vi abbraccia e benedice la vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
P.S. In ottemperanza ai desideri della S. Congregazione che invita a semplificare l’abito religioso, il Consiglio Generalizio ha in programma la modifica di alcuni dettagli della nostra divisa (modestino e soggolo). Prego codesta Comunità a voler dare il proprio voto, a schede segrete, se aderisce o no. Fattone lo spoglio, sarà cura della M. Superiora mandare il risultato a Genova.
Gli Esercizi spirituali saranno tenuti:
A Genova dal 21/9 al 30/9
A Sanremo dall’11/9 al 17/9
A Varese dal 9/10 al 15/10
A Loano dal 23/10 al 29/10
Circolare per le Sorelle americane nella festa di santa Veronica (s.l., 9 luglio 1966) Leggi di più
Fiesta de S.ta Veronica 1966
Mis queridas hijas, Superioras y hermanas,
Acabo de terminar la gira en las casas de la bella Lombardia, en lo cual, acercando las hermanas, me convenci, una vez mas, de que el afecto fraterno úne los miembro de nuestra pequeña Comunidad; las buenas hermanas no se dejan vencer en generosidad, no escatiman sacrificios y saben renunciar a tantas pequeñas y grandes satisfaciònes, para contribuir a las necesidades de las hermanas misiòneras de Africa y America: preguntan se preocupan, y tambien se ofrecen para sostituirlas o unirse a ellas para trabajan a pro de las almas que aun esperan un rayo de luz para conocer y amar el Señor.
Este espiritu de celo y fervor que alimentan en el corazon michas jovenes, me consuela y atemia la pena que me causa la imposibilidad de enviar nuevas recluteas en aquellas tierras, por falta de vocaciònes, que desde varios años, purifica la Comunidad, pues las que entran, no bastan para remplazar los puestos que dejan las ancianas y las enfermas. A menudo me pregunto: esta falta de vocaciònes, es talvez un castigo por nuestro escarso fervor, por la poca mortificaciòn y vida disipada? Si supierais queridas hijas, como hace sufrir esta incertidumbre! Es muy facil que suceda a nosotras lo que a muchos, que al fervor de los primeros años, subentra la tibieza, el amor a las comodidades, y nos formamos un espiritu de piedad mediocre, quedando satisfechas y tranquillas con una observancia exterior y de ventajas personales.
Obrando asi la vida religiosa pierde su valor y en vez de miembros utiles, nos transformamos en miembros inutiles y Diós no lo quiera, talvez dañoso. Las palabras de Jesus “Quien quiere venir en pos de mi, nieguese a si mismo” fueron indirizadas a todos su discipulos, y a nosotras en modo especial, que hemos ascogido seguirlo en los caminos de perfectiòn, obligandonos a negarnos voluntariamente. Si, la observancia de los Votos exige sacrificio. Es poco dejar los bienes materiales; la donaciòn mas sublime y de inestimable valor, es renunciar a lo que somos! Y nosotras lo hemo prometido al Señor! Soy una convencida que el voto de obediencia, especialmente en esos tiempos que tanto se habla de libertad, valor personal, es lo que mas cuesta: para cumplir bien y con merito la santa obediencia, es necesario espiritu de fé, generosidad en la renuncia de si misma; la lucha es dura, mas esta es la senda que nos conducita al alcanze de la perfecciòn y a la santidad.
Hijas quridas, esta fiesta de S. Veronica, seia ocasiòn oportuna de vér si nuestra situaciòn espiritual es como Diós la quiere, y para formular los firmes proposito de vivir verdaderamente nuestra vocaciòn.
Termino, querida hijas, augurando a todas buena fiesta, tambien de parte de las Madres del Consejos, y pidiendo oraciònes por las grandes necesidades del Instituto y por mis necesidades espirituales.
De corazon envio un abrazo para todas y mi maternal benediciòn.
Afc.ma Madre
Sor M. Luciana
Circolare per le Sorelle italiane nella festa di san Francesco d'Assisi (Genova, 3 ottobre 1966) Leggi di più
S. Francesco 1966
Carissime figlie, Superiore e suore,
di ritorno dalla visita alle case di missione in Africa, mi è tanto caro portare a ciascuna il saluto cordiale e fraterno delle consorelle, e quelli altrettanto affettuosi delle novizie, postulanti e aspiranti indigene, che si dicono felici di appartenere alla nostra famiglia religiosa.
Un senso di soddisfazione, una serena fiducia per il prossimo avvenire ha provato il mio animo nel vedere questa residenza di missione che, in soli due anni, è stata trasformata dall’attività e dallo zelo delle nostre suore, per cui ora si presenta un complesso di edifici bello e accogliente, con la casa di noviziato per la formazione religiosa delle novizie e l’aspirandato per la preparazione delle giovani, che numerose si presentano chiamate alla vita religiosa.
Pertanto ringraziamo il Signore, care figlie, che così visibilmente benedica l’apostolato delle consorelle missionarie e premia il loro grande sacrificio con le più belle ed ambite soddisfazioni; fra le altre, e principalmente, quella di contribuire col missionario alla diffusione del Vangelo in terra d’Africa.
Davanti a quest’opera di bene tanto grande, realizzata in così breve tempo, sovente il pensiero mi riportava quella frase della nostra Ven.ta Madre Fondatrice che tutte conosciamo, e che mi piace riportare in questa mia lettera circolare, affinchè serva a tutte di meditazione: “Preghiamo e fatichiamo molto nel campo che il Signore ci ha preparato…ricordiamo figlie, che non noi abbiamo fatto il bene, ma la grazia di Do…”.
Un invito all’apostolato, dunque, ma poi subito ci indica Dio, fattore del bene, di ogni bene, e la sua Grazia in aiuto alla debolezza nostra. Infatti la salvezza nostra e quella del mondo intero è opera che solo Dio può compiere. Bisogna dunque che anche noi, diffidando delle nostre forze, mettiamo tutta la nostra fiducia in Dio. Potremo così, con l’aiuto di Dio, essere salvatrici di anime, trasformando tutta la nostra vita con le sue piccole e grandi croci, con gli insuccessi, con i suoi sacrifici giornalieri, in una vita intensamente apostolica. Una grande responsabilità ci viene ci viene, come religiose, di essere apostole instancabili, pronte a qualunque sacrificio per promuovere la gloria di Dio e la salvezza delle anime; vigili, per non lasciarci sfuggire nessuna occasione che ci si offra per fare del bene, per dire una parola buona, per condurre un’anima a Gesù.
Care figlie, lo sentiamo noi questo spirito apostolico, questo zelo ardente e generoso, quest’amore per Gesù e per le anime, caratteristica dello spirito che animava la nostra Ven.ta Madre Fondatrice e che è stato lasciato a noi come cara eredità?
In questa festa liturgica di S. Francesco rivediamo, alla luce degli insegnamenti del Concilio, le nostre posizioni spirituali di fronte a questo nostro dovere. Preghiamo il Serafico Padre che ci dia lumi, ci guidi, ci sostenga nelle nostre attività apostoliche, per un operoso santo rifiorire delle nostre case in Italia, in America e in Africa, a gloria di Dio, per il bene della Chiesa.
Buona festa, mie carissime figlie, di cuore vi auguro, unitamente alle madri del Consiglio, mentre di cuore tutte benedico.
Aff.ma Madre
Suor M. Luciana
N.B. A Loano gli Esercizi saranno dal 20 al 26 ottobre.
Circolare per le Sorelle americane nella festa di san Francesco d'Assisi (Genova, 3 ottobre 1966) Leggi di più
S. Francisco 1966
Mis queridas hijas, Superioras y Hermanas,
de regreso de mi viage a la misiòn de Africa, me alegro traer para todas, los saludos cordiales y fraternos de nuestras hermanas misiòneras, unidos a los de la novicias, postulantes y aspirantes indigenas, que se sienten felices de partenecer a nuestra familia religiosa.
Una grande sadisfaciòn, por los grandes adelante de esta misiòn, que en solo dos años de vida, ha ha subido una notable transformaciòn: un lindo noviciad con su debita clauura; locales hermosos y bien abastecido forman el postulado y aspirantado; entre todas ha yaqui una religiosa familia de cuarenta personas, que rezando y trabajando, dan gloria al Señor.
Todo esto es fructo de celo, sacrificio y dinamismo de estas incansables misiòneras, que no escatiman nada con tal de hacer el bien, con un solo interes: salvar las almas y conducirlas a Cristo. Las jovines acuden numerosas y piden con insistencia se admitidas a la vida religiosa, asi que la campiña se presenta rica de mies madura: a nostras cultivarlas para que llege bien preparada para el dia de la siega.
Por lo tanto demos gracias al Señor, queridas hijas, que tan visiblemente bendice los sacrificios con las mas hermosas satisfaciònes, especialmente con la de contribuir con el misiònero a la difusiòn del Evangelio en tierra africana. Delante de esta obra de bien, realizada en tan breve tiempo, el pensiamento me lleba a repetir aquellas frases de nuestra Madre Fundadora, que todas conocemos y que me es grado recorda en esta circular, para que nos sirva de meditaciòn: “Hay que rezar y sacrificarse nucho en el campo que el Señor nos ha preparado…debemos recordarnos, hijas, que no nosotras hemos hecho el bien, ma la gracia de Diós y su ayuda…”.
Queridas hijas, nuestra salvaciòn y la del mundo entero es obra que solo Diós puede cumplir. Es preciso tener mucha coonfianza en Diós y transformar nuestra vida con sus pequeña y grandes cruces, con los sacrificios diarios, en una vida intensamente apostolica. Podremo asi, con la gracias del Señor, ser salvadoras de almas, como lo exige nuestra vocaciòn.
Queridas hijas, tenemos nosotras este espiritu de celo ardiente, apostolico y generoso, caracteristica del espiritu de nuestra Madre Fondadora y que fué dejado a nosotras como eredidad?
En esta fiesta liturgica de nuestro Padre S. Francisco examinemonos a la luz de las directivas del Concilio, frente a nuestros deberes, rogando al Serafico Padre que nos enlumine, nos guie y sostenga en las actividades apostolicas, por un fecundo reflorecer de nuestras casas en Italia, America y Africa, por la gloria de Diós y el bien de la Iglesia.
Buena fiesta, mis queridas hijas, unids todas en un unico abrazo, con las Madre del Consejo y hermanas, novicias y postulantes.
Augurandoles paz y bien las bendigo.
Afc.ma Madre
Sor M. Luciana
Circolare per le Sorelle italiane per il santo Natale (Genova, 25 dicembre 1966) Leggi di più
S.to Natale 1966
Carissime figlie, Superiore e suore,
eccoci di nuovo a celebrare la solennità del santo Natale, la più dolce ricorrenza che porta, in tutti gli animi, gioconda letizia. Quest’anno però non possiamo distogliere il pensiero da quelle regioni recentemente colpite dalle furie della natura, quelle lontane con terremoti, in Italia con le alluvioni, che tanto danno e dolorose situazioni hanno portato, per compiangere le persone provate dalla sventura, specialmente per quelle che hanno perduto persone care, abitazione ed ogni cosa! Pertanto le nostre preghiere di questi santi giorni vadano particolarmente in soccorso di questi nostri fratelli, e perché il Signore ancora usi misericordia al povero mondo!
Carissime figlie, ringraziamo il Signore che ha voluto fossero preservate le nostre case, le nostre consorelle; ringraziamolo di tanti doni, soprattutto per il beneficio della Redenzione, che proprio alla grotta di Betlemme ha avuto inizio. La nostra riconoscenza diventa un dovere ancora più impegnativo se consideriamo il dono della vocazione religiosa, il dono più grande, perché ci prepara alla beatitudine eterna, promessa da Gesù in cambio della nostra generosa accettazione. Infatti ricordiamole parole del Vangelo: “Se vuoi essere perfetto…rinnega…vieni, seguimi e avrai un tesoro nel Cielo”. Quindi noi, che abbiamo scelto di seguirlo, dobbiamo con ogni sforzo tendere alla perfezione, alla virtù. Alle nostre belle virtù religiose: carità, umiltà, semplicità. Dobbiamo impegnarci al rinnegamento di noi stesse, all’abnegazione, in una continua disponibilità alla volontà di Dio espressa nell’obbedienza, nel dovere quotidiano, nelle circostanze in cui ci veniamo a trovare e per mezzo delle quali Dio ci guida ad una più intima unione con Lui. Delle anime consacrate unica dev’essere la preoccupazione: una sempre più intima comunione di vita con Dio.
Care figlie, meno preoccupazioni materiali quindi, meno egoismo, meno ricerca di sé stesse, onde essere coerenti alla nostra fede e alla stato di vita che abbiamo abbracciato. Riprenderemo insieme e in questo santo Natale ricominciamo con propositi seri, efficaci, e particolari, dopo aver bene riflettuto la posizione della nostra anima di fronte ai suoi doveri di consacrata. Che Gesù ci parli al cuore; ci faccia comprendere il particolare amore che ha per ciascuna di noi, anime, fra tante, le più dilette. Ci faccia comprendere il sacrificio suo da Betlemme al Calvario, in obbedienza ai disegni di Dio Padre. Meditiamolo bene, in questi giorni, il sacrificio di Gesù, la sua obbedienza, la sua disponibilità continua: Lui che si è detto nostro fratello maggiore, che ci ha preceduto, che ci ha dato l’esempio…
Quante cose vorrebbe ancora dirvi il mio cuore! Gesù Bambino accolga questo mio desiderio e si prenda l’impegno di parlare Lui all’anima di ciascuna delle mie figlie che, ne sono certa, più che il mio il suo intervento sarà valido, opportuno ed efficace.
Per ciascuna assicuro il religioso ricordo e la materna comprensione di quanto costituisce problema o sofferenza; con l’espressione del mio religioso affetto, abbiatevi il mio cordiale augurio di buon Natale e la mia benedizione. Le consorelle di America, di Africa, le madri del Consiglio, uniscono i loro auguri e fraterni saluti in unione di preghiere.
Nel Signore vi abbraccia la Vs. aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per le Sorelle americane per il santo Natale (Genova, 25 dicembre 1966) Leggi di più
Navidad de 1966
Muy queridas y amadas hijas en el Señor,
Henos nuevamente en la grande y Hermosa fiesta de Navidad, la mas dulce solemnidad que nos colma de Leticia y ternura. Mas, en este año, no podemos dejar de pensar a los pobrecitos de las regiònes castigadas por grandes inundaciònes, terremotos y ciclones; unemonos a estos pobres afligidos que han perdido los seres queridos, casas y haberes, para que Diòs le dé a todos la resignaciòn en esta grande prueba y los alivis con la ayuda de medios materiales, por la caridad de los hermanos, que a Diòs gracias, no faltò en esta ocasiòn.
Los daños de la inundaciòn superò en Italia los de la grande y ultima guerra. Nuestras plegarias, en estos dias, vayan para nuestros hermanos y para que el Señor se apiade y use misericordia para la pobre humanidad.
Queridas hijas, agradescamos al Señor que ha preservado nuestras casas de tanta desgracia; demosle gracias por tantos beneficios y, primero de todo, por al de la Redenciòn, que se iniciò propriamente en la gruta de Belen. Nuesto agradecimiento es un deber, especialmente si consideramos el don de la vocaciòn religiosa, don el mas grande, porqué nos prepara para la felicidad eterna, que nos ha prometido Jesùs, en cambio de nuestra generosa aceptaciòn. Deseo recordar a todas, queridas hijas, que nuestra vida de consagradas, escogidalibremente, para cada una de nostras exige sacrificio y disponibilidad continua, por ende debe servida de mas intensa comuniòn con Diòs. En esta Navidad Jesùs nos haga comprender el amor de preferencia que tiene por las almas consagradas y non haga partecipe de su sacrificio, desde Belen hasta el Calvario, en obediencia a la voluntad de Diòs Padre. Meditamos bien continua sumisiòn de Jesùs que nos ha precedido dandonos ejemplo…
Hijas queridas, cuantas cosas quiciera deciros! Mas os exorto a pacientar un poco; vuestros problemas los examinaremos juntas y trataremos de resolverlos a la lùz de las directivas Conciliares.
El Divino Niño escuche mis deseos y tome El el encargue de hablarles al corazòn de mis hijas, que ciertamente les darà pàz hasta el proximo encuentro.
En la santa Misa de Noche buena, las tendré a todas muy cerquita; para cada una le pediré al Divino Infante generosidad, espiritu de fé y mucho amor de Diòs.
Buena fiesta para todas, en nombre tambien de las Madres del Consejo, de las hermanas de Italia y de Africa. De mi parte les envio mi afecto y mi pobre bendiciòn.
Afc.ma Madre
Sor M. Luciana de J. C.
Circolare per le Superiore italiane (Genova, 25 dicembre 1966) Leggi di più
S.to Natale 1966
Carissime Madri Superiore,
mi è caro rivolgere loro un mio scritto particolare.
Intanto rendo noto che nei primi mesi del prossimo anno, in data da fissare, sarà disposto un corso di santi Esercizi spirituali appositamente per le Madri Superiore, nella certezza che faranno in modo di poter partecipare e, mi auguro, sia la completo. È una grazia che il Signore ci procura di rivedere i doveri particolari del nostro stato e del nostro ufficio: non lasciamo di approfittare.
Dalla Sacra Congregazione abbiamo avuto in questi giorni l’approvazione della modifica da apportare alla nostra divisa: delle due foto mandate quella approvata è questa che viene unita alla circolare, onde sia fatta vedere anche alle suore. Quelle case che non l’avessero, la chiedano in visione alle case vicine.
Mentre auguro un buon principio d’anno, esorto ciascuna ad impegnarsi in ciò che costituisce il primo e più importante dovere di una madre Superiora: mantenere il buono spirito della religiosa famiglia, la pace e la carità, l’osservanza regolare; procurare che le suore non siano oberate di lavoro e che abbiano il tempo per la preghiera, un po’ di sollievo, soprattutto nella ricreazione comune.
Vedano di non lasciar mancare le conferenze mensili, il giorno di ritiro, lo studio dottrinale e della S. Liturgia. È necessario dare a leggere il nostro “Ancilla” e quegli articoli de “La Rivista delle Religiose” che portano il commento dei documenti conciliari. Tutte cose che i superiori ecclesiastici raccomandano come necessari, oggi particolarmente in cui la Chiesa sta attraversando momenti difficili, le cui conseguenze hanno ripercussioni sugli ordini e Congregazioni religiose.
Care Madri Superiore, il momento è grave anche per la nostra Comunità: facciamolo sentire alle suore invitando alla preghiera e trasciniamo alla virtù dandone l’esempio.
Alle Madri Superiore interessate rendo noto che la nuova Legge del 24 giugno c.a. estende l’assicurazione obbligatoria contro le malattie in favore dei religiosi e religiose che prestano attività lavorativa presso terzi (cliniche, ospedali, case di riposo). Prego pertanto a voler chiedere all’amministrazione dell’Opera da cui dipendono, che voglia perfezionare la pratica presso l’INSM del luogo, affinchè tutte le suore, all’occorrenza, ne possano beneficiare.
Dietro sollecitazione della Madre Economa Gen.le, prego a voler inviare il rendiconto semestrale entro, e non oltre, il 31 c.m. i conti potranno essere chiusi anche dieci giorni nel mese di gennaio. La cifra in uscita, sotto la voce ‘consegnato alla casa generalizia’ dev’essere realmente già consegnata e non ‘da consegnare’.
Raccomando ancora la divulgazione del nostro periodico, la biografia della madre Fondatrice e le immagini: lo zelo delle nostre suore dovrebbe arrivare a far sì che tutti i nostri ammalati abbiano a conoscere la nostra Madre e averne devozione. Ricordo che tutte le suore devono essere munite di carta d’identità quando viaggiano, da poter presentare ad eventuale richiesta.
Rinnovo gli auguri per un Santo Natale in serena, fraterna carità, e tutte caramente saluto.
Nel Signore aff.ma Madre
Suor M. Luciana
LETTERE CIRCOLARI 1967
(ASCG, serie Corrispondenza, I.1, 1967)Circolare per le Sorelle italiane nella festa di san Francesco d'Assisi (Sastre, 11 settembre 1967) Leggi di più
“ PACE E BENE “
Sastre, 11/9/1967
Mia carissima Superiora e Suore,
Penso siano già in possesso della mia lettera circolare, desidero però far giungere Loro, da questa casa dove la Venerata Fondatrice ha dedicato le Sue ultime fatiche apostoliche animata di serafico ardore per le anime, l’augurio di “pace e bene” per la festa del Serafico Padre S. Francesco.
Assicuro per tutte il mio particolare ricordo nella preghiera Eucaristica; mi sentano unita anche se lontana. Mi raccomando caldamente alle Loro fervorose preghiere perché il Signore mi voglia concedere le necessarie grazie per la missione che sto compiendo tra le consorelle nella terra dove la nostra Madre Fondatrice tanto si sacrificò per la gloria di Dio, il bene delle anime e del nostro amato Istituto.
Le spero bene tutte anche se poche notizie mi giungano. Le auguro ogni bene nel Signore e, salutandole di cuore anche a nome di Madre Amalia, Madre Delegata, Superiore e suore tutte, maternamente Le benedico.
Vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare della Vicaria generale riguardo ai questionari in preparazione del Capitolo straordinario (Genova, 29 ottobre 1967) Leggi di più
W CRISTO RE
Genova, 29.10.1967
Revv. Madri Superiore e carissime consorelle,
Compio il dovere di inviare alle Comunità d’Italia, a nome della Rev.ma Madre Generale, il primo lavoro compiuto dalla Commissione di studio preparatorio al Capitolo Straordinario, accompagnandolo con qualche pratica istruzione necessaria per la compilazione delle schede.
A queste si è trovato opportuno premettere una breve e semplice esposizione dello spirito della Ven.ta Madre Fondatrice coi riferimenti alle biografie e al Libro dei Processi, che potrà servire ad agevolare il lavoro di compilazione, per chi ne volesse approfittare.
La Commissione di studio è composta da suore nominate dal Consiglio Generalizio ed è guidata in questo importante ed impegnativo lavoro, con vera competenza, dal M.R.P. Cassiano Capp.
I°- Le religiose sono libere di rispondere o no, in tutto o in parte, a seconda della propria competenza ed esperienza. Possono essere personali o di gruppo. II°- Le risposte devono essere, per quanto possibile, meditate e concise, scritte nello spazio lasciato in bianco dopo ogni singola domanda.
III°- Ciò non esclude che ogni religiosa è libera di aggiungere, in un foglio a parte, le sue personali proposte ed osservazioni relative però all’argomento del questionario.
IV°- Sarebbe gradito che le risposte, pur essendo anonime, per essere più qualificate contenessero i seguenti dati: età, anni di professione e ufficio.
V°- Ogni religiosa consegnerà le schede compilate in busta chiusa alla propria Superiora, la quale avrà cura di raccoglierle tutte in un’unica busta da far pervenire, nella forma più discreta possibile, alla Commissione di studio, in casa Generalizia, entro il mese di novembre.
Gesù Redentore, Re delle anime religiose, in questa sua festa liturgica nella quale diamo inizio al lavoro di cooperazione al Capitolo Straordinario per il rinnovamento e l’aggiornamento della vita religiosa e delle Costituzioni, alla nostra buona volontà aggiunga il Suo aiuto, indispensabile, e tutte benedica.
Unita alla Rev.ma Madre, che dall’America segue il nostro lavoro e tutte maternamente abbraccia, vi saluta di cuore la vostra
Aff.ma Suor M. Felicita del S. Cuore
Circolare della Commissione di studio per il secondo questionario (Genova, 12 novembre 1967) Leggi di più
Genova, 12 novembre 1967
Pace e bene!
Nell’accompagnare il secondo questionario, col quale si chiede il nostro contributo di studio e di esperienze sulla “Vita regolare“, non sembra superfluo un richiamo alla considerazione della grande responsabilità che ci assumiamo, dovendo le nostre risposte servire alla Commissione del Capitolo Straordinario come orientamento per la revisione delle Costituzioni.
Questa responsabilità tocca a tutte: “Un efficace rinnovamento e un vero aggiornamento non possono aver luogo senza la collaborazione di tutti i membri dell’Istituto“ (Perfectæ caritatis n. 4).
Pertanto è necessario impegnarci con buona volontà confidando nell’aiuto del Signore. A questo scopo la Chiesa raccomanda di leggere i documenti conciliari e tutte quelle stampe che orientano ad una preparazione adeguata a questo rinnovamento: le meditazioni e le letture spirituali potrebbero essere fatte con libri che spigano la vita religiosa attraverso la luce del Concilio. Ad es. “Ma io vi dico…” di A. Pronzato e “Rinnovamento della vita religiosa” di P. Gambari S.M.M., tutti dell’Editrice Ancora.
Viene pure vivamente raccomandata la lettura di “Ancilla“ e della rivista “A.L.A.”, la partecipazione assidua a tutte le conferenze indette dalla Federazione delle Religiose ecc.
Per la compilazione dei questionari, come già detto nella precedente circolare, ciascuna è libera di mantenere l’anonimato.
Le risposte dovranno pervenire entro, e non oltre, il 15 dicembre p.v.
Anche per la spedizione, ciascuna può agire con la massima libertà: può spedire tramite la M. Superiora oppure individualmente all’indirizzo sottosegnato.
In unione di preghiera e di lavoro, al fine del bene comune dell’Istituto, cordialmente salutiamo.
La Commissione di studio
Suore TT. Cappuccine
Via Madre F. Rubatto 3
16124 GENOVA
Circolare della Vicaria generale per l'inaugurazione del nuovo abito (Genova, 15 novembre 1967) Leggi di più
Genova, 15/11/1967
Carissima e Reverenda Madre Superiora, Il giorno 21, festa liturgica della Presentazione di Maria SS. al Tempio, in accordo con la Rev.da Madre e con le Madri del Consiglio, indosseremo la nostra nuova divisa.
Nella Casa Generalizia, per la funzione della benedizione degli abiti, verrà il Delegato Moniale il giorno prima, così il giorno 21 indosseremo la nuova divisa benedetta, presenteremo pure noi al Signore il nostro atto di ubbidienza alla Chiesa che ci vuole aggiornate anche nell’abito, nella certezza che, se fosse ancora presente la Ven.ta Madre Fondatrice, non avrebbe esitato a farlo.
Cara Madre Superiora, se crede bene e ha possibilità di farlo, può regolarsi così anche per la sua casa religiosa.
Le do intanto buone notizie della Rev.da Madre che sta bene e spera proprio di poter tornare in Italia nel prossimo mese di dicembre; tutte ricorda, saluta e manda a ciascuna la sua benedizione.
Restiamo sempre unite nella preghiera e nell’offerta quotidiana per i molti bisogni della cara Comunità presentemente impegnata alla preparazione del Capitolo Straordinario: che tutte le suore sentano la grave responsabilità del momento che stiamo attraversando.
Di cuore saluto Lei e le carissime suore, ed invoco per tutte la benedizione del Signore
Aff.ma
Sr. M. Felicita del Sacro Cuore
Circolare alle Sorelle italiane per la festa dell'Immacolata (Rosario, 19 novembre 1967) Leggi di più
Festa dell’Immacolata
Rosario, 19/11/1967
Mie carissime Superiore e Suore,
Per la lieta ricorrenza della festa dell’Immacolata, celeste Patrona del nostro Istituto, mi è caro far giungere da questa terra lontana, alle mie figlie d’Italia, il ricordo di bene e gli auguri; auguri che trasformerò in fervida preghiera, per ogni loro più bella intenzione.
Le esorto con materno cuore a trascorrere una santa e fervorosa Novena, invocando una speciale protezione sulla nostra amata Comunità. Sempre abbiamo bisogno dell’aiuto della Madonna, ma specialmente ora che stiamo lavorando per preparare le nuove Costituzioni e il Capitolo Straordinario. Ognuna di noi senta questo dovere; la Chiesa, nella Sua materna bontà, ha posto in ogni membro dell’Istituto tanta fiducia e per questo dobbiamo sentire questa grande responsabilità, pertanto andiamo a Maria Mediatrice di tutte le grazie. Anche qui le Suore stanno lavorando con serio impegno.
Le penso tutte bene e buone, Le sento tutte vicine e quotidianamente le presento a Gesù. Le notizie che mi giungono mi sono di conforto, ciò nonostante sento il dovere di animarle a compiere il loro ufficio per la gloria di Dio, il bene delle anime e la prosperità del nostro Istituto.
Siamo nell’anno della fede: sia impegno di ognuno ravvivare questa fede nelle disposizioni delle Superiore che esprimono la volontà di Dio; procurino l’amore vicendevole, la pace e l’unità nella propria casa religiosa, faremo così delle nostre case delle vere Betania dove Gesù abiterà con piacere.
Mi trovo qui a Rosario, città dell’Argentina, per un incontro con le suore: questa città fu campo d’intenso lavoro, ansie e sacrifici, per la nostra Madre Fondatrice; quante cose parlano della Sua grande anima d’Apostola! In questi giorni hanno festeggiato il 75° anno di Fondazione dell’Ospedale Italiano di questa città con tanta festa: è emersa in primo piano la figura della nostra Venerata Madre. Fu Lei, infatti, a portare le Suore al momento dell’apertura di questo Nosocomio e con Loro divise le prime dure fatiche. Calcando le orme della Madre ancora oggi le nostre Suore continuano ad essere le mamme e le sorelle dei degenti qui ricoverati: sentiamoci orgogliose di essere figlie di tanta Madre, e imitiamo le Sue virtù.
Desidero tanto di rivederle e riabbraciarle tutte per trasmettere l’emozione provata nel vedere l’esumazione delle Venerate spoglie della nostra Madre, e per infondere in loro i sentimenti che ancor più mi legano alla Comunità da Lei fondata e lasciata a noi in sacro deposito.
Ringrazio di vero cuore, Superiore e Suore, per gli scritti e i telegrammi in interessamento della mia salute, e soprattutto per le preghiere innalzate al Signore: le prego vivamente a volermi continuare questa grande carità. Chiedano a Gesù che si degni di fecondare la missione che sto compiendo tra le consorelle d’America, che sento d’amare come Loro, affinchè siano sempre delle vere e autentiche Cappuccine.
Chiedo scusa per le mancate e ritardate risposte ai Loro graditi scritti: l’intenso lavoro, i continui viaggi per le lontananze da una casa all’altra, mi assorbono tanto tempo e talvolta devo rinunciare anche a dei legittimi desideri.
La Madre Delegata e le Madri Superiore, riunite giorni sono in questa Delegazione per i S. spirituali Esercizi, m’incaricano di porgere i Loro saluti, e quelli delle Loro Suore, nonché gli auguri per la festa della Madonna.
Unita a Madre Amalia, rinnovo gli auguri per tutte, la promessa di preghiere, gli affettuosi saluti e, con un presto arrivederci, la mia materna benedizione. Con grato e affettuoso ricordo nel Signore aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare della Commissione di studio per il terzo e quarto questionario (Genova, 13 dicembre 1967) Leggi di più
Genova, 13 dicembre 1967
Pace e bene!
Presentando il III e il IV questionario, riguardanti rispettivamente “Voti - Vita di Comunità” e “Governo dell’Istituto”, le consorelle della Commissione di Studio sentono il dovere di ringraziare quante, rispondendo con sincerità e chiarezza, danno un notevole contributo al lavoro di spoglio dei questionari.
Si è notato, nella maggior parte, un impegno di collaborazione, certo nell’intenzione di concorrere col proprio contributo al bene comune; anche se minimo, il nostro individuale aiuto è sempre efficace perché è nell’unione che si fa la forza per raggiungere lo scopo. Per questo si sentano incoraggiate a rispondere, sia pure con semplicità di espressione, quante vorrebbero astenersi sentendosi incapaci: in questo caso è il Signore che viene in aiuto.
I presenti questionari, dovrebbero giungere alla Commissione entro il 15 gennaio p.v.; del primo tre sono giunti dopo dieci giorni, quindi hanno dovuto essere scartati e questo dispiace.
Si prega caldamente, per un più ordinato lavoro, che le risposte siano date sullo stesso questionario e non su fogli a parte; semmai, si potrà scrivere sulla contropagina.
Anche le risposte in gruppo è necessario si possa sapere il numero delle suore che lo compongono.
A tutte il fervido augurio di santo e lieto Natale!
La Commissione di studio
Via Madre Francesca Rubatto
16124 GENOVA
Circolare per le Sorelle italiane per il santo Natale (s.l., 25 dicembre 1967) Leggi di più
S.to Natale 1967
Carissime figlie, Superiore e suore,
Mentre già pensavo di trovarmi in Italia per il santo Natale, ecco che un imprevisto mi obbliga a rimandare la partenza, cosicché partendo il 6 gennaio p.v. verso sera, arriverò a Roma domenica, giorno sette, alle ore undici.
Mi trovo così al termine della missione impostami dal dovere verso le nostre case d’America e, mentre ringrazio il buon Dio per il bene che la sua Grazia mi ha dato modo di compiere, a conforto di queste nostre care suore, rivolgo un pensiero riconoscente a quante, dall’Italia, non hanno cessato di sostenermi con la preghiera, in questo dovere così impegnativo, perché grave di responsabilità e di particolare preoccupazione.
Così care figlie oggi, di tutte le fatiche e sofferenze permesse da Dio in questo passato anno, di quanto abbiamo sopportato per Suo amore, delle lotte sostenute per essere fedeli alla nostra santa vocazione, di tutto facciamo un fascio e l’offriamo a Gesù Bambino, umile nostro dono, imitando il Suo amore infinito che ha donato se stesso a noi.
Buon Natale care figlie, santi e sereni giorni di festa in unione di preghiera, nella fraterna carità e nel vicendevole amore che rende più facile la vita e ci fa diventare più buone!
Ci rivedremo presto, a Dio piacente, e intanto tutte di cuore saluto, unendo pure gli auguri e i saluti della M. Amalia, M. Delegata, Superiore e consorelle d’America, mentre prego il Signore a volere tutte benedire.
Aff.ma
Madre Luciana di Gesù Crocifisso
Nel mandare alle case la copia della circolare della Rev.da Madre, unisco il saluto e l’augurio cordiale di Buon Natale a tutte la Madri Superiore e consorelle, assicurando il mio ricordo nella preghiera, che sarà in questo Natale fervorosa per ottenere da Gesù Bambino una benedizione particolare suoi lavori del Capitolo Straordinario che sarà attuato nel prossimo anno, come pure per le molte necessità dell’Istituto.
Avverto intanto le Madri Superiore che è desiderio della Madre che nessuna si porti a riceverla a Roma. Pertanto le attendo tutte a Genova il giorno 10 gennaio sera per partecipare alla funzione che si terrà nella nostra Cappella il successivo giorno 11 e per la festa di benvenuta.
Le suore che non potranno partecipare offrano il fioretto e si uniscano alle preghiere delle consorelle della casa di Genova, onde la Comunità si ritrovi tutte unite nella preghiera di ringraziamento.
Ringrazio cordialmente quante mi hanno mandato gli auguri, che ricambio di cuore, e tutte abbraccio con religioso affetto nel Signore
Aff.ma Madre Felicita del S. Cuore, Vic. Gen.le
LETTERE CIRCOLARI 1968
(ASCG, serie Corrispondenza, I.1, 1968)Circolare della Commissione di studio riguardo il V questionario in preparazione del Capitolo straordinario (Genova, 15 febbraio 1968) Leggi di più
Genova, 15 febbraio 1968
Pace e bene!
Il V° Questionario, che riguarda la vita apostolica e professionale, è pronto per la compilazione e viene inviato alle consorelle unitamente ai migliori auguri. Dallo spoglio dei precedenti, si è notato un interesse crescente e una collaborazione sempre più viva, ciò che rivela in tutte la convinzione della necessità di un lavoro coordinato per riuscire a risultati concreti, di profitto alla Congregazione.
Tutte sentiamo che il momento è impegnativo: “I religiosi pongano ogni cura affinché, per loro mezzo, la Chiesa abbia ogni giorno meglio da presentare Cristo ai fedeli e agli infedeli” (Lumen gentium n. 45).
Tutte abbiamo accolto questo richiamo della Chiesa che vuole la vita religiosa “servizio sacro e positivo alle necessità dei tempi”. Questo è oltremodo consolante e apre i cuori alla fiducia!
Aderendo ad alcune richieste pervenute a mezzo dei questionari, si precisa che le suore che fanno parte di questa Commissione di studio, sono state designate dal Consiglio Generalizio, secondo istruzioni precise che qui vengono fedelmente riportate:
“Perchè il Consiglio Generale che deve procedere alla preparazione del Capitolo, e uno dei modi determinati dal motu proprio per questa preparazione è la costituzione delle Commissioni, evidentemente appartiene al Consiglio Generale scegliere le persone che dovranno formare queste Commissioni. E ciò con libera scelta, cioè indipendentemente dalle norme determinate nelle proprie Costituzioni, per la determinazione delle persone che devono essere convocate per il Capitolo Generale. La funzione che corrisponde a queste Commissioni è totalmente diversa da quella che appartiene al Capitolo Generale. Qui si tratta della preparazione, non della celebrazione del Capitolo Generale" (da ”Rivista delle religiose” anno 1967, suppl. N°5 pag. 138).
Si prega vivamente che sia data la possibilità a tutte le suore di studiare e capire i Decreti conciliari perché qualcuna dice di non sentirsi in grado di rispondere; altre lamentano di non avere l’aiuto di un sacerdote o persona competente; altre chiedono più libertà per la compilazione e per l’aiuto dei questionari.
Si prega inoltre di segnalare il numero delle componenti di ogni gruppo e che ciascuna si renda conto di ciò che l’incaricata scrive, affinché le risposte siano date con senso di responsabilità.
Il presente questionario deve ritornare completato entro, e non oltre, il 15 marzo p. v.
Ricambio i saluti ringraziando
Le suore della Commissione di studio
Suore TT. Cappuccine
Via Madre F. Rubatto 3
16124 GENOVA
Circolare per le Superiore delle case-pensionato (Genova, 21 marzo 1968) Leggi di più
Genova, 21 Marzo 1968
W G.M.G.F.
Carissima Madre Superiora,
Penso e spero di trovare Lei e le suore in buona salute e in fervorosa preparazione alla santa Pasqua per mezzo di una più attenta osservanza dei doveri religiosi, con la preghiera più assidua, con una ripresa nello spirito, in questo periodo di tempo quaresimale. È tanto necessario e lo raccomando molto a Lei e alle suore, a Lei particolarmente, che deve essere l’esempio che trascina e stimola la comunità cui presiede.
Se per meglio attendere alla vita spirituale e ai doveri religiosi sarà necessario rimandare ad altro tempo il lavoro, anche se si trattasse di un malato, lo faccia M. Superiora, essendo doveroso, particolarmente oggi, in un mondo tanto dinamico e dissipato, provvedere a che lo spirito delle suore non venga ad affievolirsi e anche perdersi, col tempo: che il Signore non lo permetta! Questo può succedere quando le suore si trovano oberate di lavoro: la stanchezza fisica fa pregare male e col tempo, subentrando anche la stanchezza spirituale, abbiamo suore vuote di spirito che si trascinano in Comunità senza fervore e senza ideale. A noi, cui il Signore ha dato la responsabilità delle anime delle suore che ci sono affidate, spetta di provvedere, affinchè questo non succeda.
Lei sa già tutto questo, buona M. Superiora, per cui resto certa della sua comprensione e della sua docilità nell’accoglienza di queste mie esortazioni per il bene della famiglia religiosa; Le notifico pure che nell’ultima adunanza di Consiglio, tenuta l’8 febbraio scorso, è stato deliberato di eliminare la forma di pensione stagionale nelle case in cui viene fatta, limitando l’assistenza (alloggio e vitto) alle signore anziane o, tutt’al più, a qualche mamma con bimbi bisognosi di cure marine.
Questo riempire la casa di bagnanti o di forestieri di passaggio, dà luogo a molti inconvenienti, e le lamentele arrivano anche alla casa generalizia e alla Curia, cose che dobbiamo proprio impegnarci per evitare.
Mi fido di Lei, Madre Superiora affinchè, con prudenza e con tatto, sappia togliere questi usi che si sono andati facendo in questi ultimi anni e che non sono altro che di danno.
Mi voglia comprendere e scusare, e voglia gradire la benedizione del Signore che di cuore invoco per Lei e care suore. Tutte abbraccio con religioso affetto e saluto caramente.
Aff. Ma Madre
Suor Maria Luciana di G. C.
Circolare per la santa Pasqua alle Sorelle italiane (Genova, 14 aprile 1968) Leggi di più
S.ta Pasqua 1968
Nel Signore carissime figlie, Superiore e suore,
Col mio saluto, il fervido augurio per una santa Pasqua di Risurrezione in lieta esultanza e nella serena armonia che caratterizza le nostre religiose famiglie. Questo saluto e augurio intendo sia personale, cioè che raggiunga l’animo di ciascuna delle mie figlie a cui, pur nelle molte preoccupazioni, continuamente è rivolto il mio pensiero ed è unito il mio spirito in quanto è loro di sofferenza la vita comune, il lavorio intimo della propria santificazione, l’impegno del quotidiano lavoro.
Sorelle e figlie carissime! Non è a caso che ci troviamo riunite insieme come membri di questa religiosa comunità, bensì vi siamo state portate da una speciale chiamata di Dio il quale vuole proprio che ci amiamo, che ci aiutiamo fraternamente per servire Lui e il prossimo con fervore sempre crescente, con impegno sempre più intelligente, con una collaborazione sempre più fraterna. Oh! Ringraziamo il Signore che ci ha tolte dal mondo, ci ha attirate a sé con un dono tanto grande di predilezione! La nostra risposta sarà quindi di amarlo in quanto sta nelle nostre possibilità, di farlo conoscere con un impegno di ardente apostolato che sia di esempio e di attrazione ai tanti nostri fratelli di fede. Questo impegno di apostole noi lo vogliamo riconfermare oggi, ben comprese che non si può essere apostole vere se non si ha una propria, profonda e ardente vita interiore.
Pertanto ecco propizia la proposta della Chiesa che invita ad un ritorno allo spirito di origine, ciò che richiede tutto un lavoro di rinnovamento interiore personale. Per grazia del Signore la Comunità già si trova impegnata in questo lavoro; ed è evidente il fervore con cui è stato accolto il rinnovamento liturgico, come pure ne danno prova le risposte ai formulari che si fanno, volta a volta, sempre più soddisfacenti, per l’interesse che rivelano ad ogni problema sottoposto e la buona volontà di collaborare al lavoro preparatorio al Capitolo Straordinario in via di attuazione.
Care figlie, il tempo in cui viviamo è carico di responsabilità per tutte; il lavoro per il Capitolo Straordinario che, come sapete, dovrà essere concluso entro l’anno, è molto impegnativo e richiede preghiere e sacrifici da tutte giacché, ne sono certa, tutte comprendiamo quanto sia necessario un rinnovamento e un aggiornamento anche in seno alla cara Comunità.
Allora riprendiamo insieme il nostro cammino con coraggio, con santo ardore, con molto spirito di fede, pur nel disagio che tutte sentiamo in questo momento difficile che sta attraversando la Chiesa e che veramente fa soffrire! Se è grande la nostra pochezza, se sono molto limitate le nostre possibilità, tanto più dobbiamo riporre tutta la nostra fiducia in Dio! Unite a Lui, per mezzo del colloquio intimo della preghiera e in adesione filiale alle sue disposizioni, nessun timore ci deve cogliere o intimorire. La Chiesa supererà questo momento difficile, questo periodo di disorientamento, per le preghiere e le offerte generose di noi, anime consacrate.
Anche gli Esercizi spirituali annuali sono una grazia del buon Dio, un aiuto al nostro spirito, oltreché un dovere che ci viene imposto dalle nostre Costituzioni.
È già stato predisposto un corso in Casa Generalizia dal 15 aprile sera al 24 mattino, con la funzione di Professione dei S.ti Voti di tre novizie, e nella casa di Varese dal 28 aprile al 4 maggio; in seguito ce ne saranno altri onde dare possibilità a tutte di partecipare. Nel mese di giugno ci sarà un corso per giovani e per le nostre infermiere e inservienti, come da invito che viene unito alla circolare, e che prego le Madri Superiore a voler distribuire alle interessate. A suo tempo sarà comunicata anche la data degli Esercizi destinati alle Madri Superiore, per cui prego le stesse a voler attendere il tempo del loro turno, onde partecipare al completo. Ricordo che le suore bisognose di riposo, per eccessivo lavoro o per convalescenza, possono approfittare delle nostre case di Varese, Barzio, Roncobello e Sanremo, dove saranno accolte e ospitate con fraterna carità, senza però che per questo abbiano da lasciare gli Esercizi spirituali. Per quelle che hanno particolari necessità famigliari, veda la Madre Superiora caso per caso, comunque evitando gli abusi.
Per tante intenzioni a bene della Comunità, per le molte necessità delle case d’Italia, di America e di Africa e per il lavoro preparatorio al Capitolo Straordinario, vi prego care figlie di pregare; uniamo preghiere e sacrifici affinché sia offerta gradita a Dio in questa Santa Pasqua. Ricevete il mio abbraccio e il saluto cordiale delle RR. Madri del Consiglio, delle Madri e Consorelle di America e delle consorelle di Africa. Gesù Risorto tutte benedica, come di cuore lo imploro!
Aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per la santa Pasqua alle Sorelle americane (Genova, 14 aprile 1968) Leggi di più
S. Pasqua 1968
Figlie carissime nel Signore,
Mentre ancora si mantiene viva nel mio spirito la comune pena causata dalla mia partenza da Montevideo dopo la breve permanenza, ecco la prossima festività pasquale, che mi dà gradita occasione per l’invio della lettera circolare con la quale mandare il mio saluto e l’augurio cordiale di buona festa.
Saluto e augurio che vuole essere personale, cioè vuole raggiungere l’animo di ciascuna delle figlie d’America, particolarmente care al mio cuore, alle quali continuamente è rivolto il mio pensiero e le sollecitudini del mio animo. Se è stata notata una sospensione della corrispondenza in questi ultimi tempi ciò è stato causato non da altro che per l’indisposizione avuta dopo il mio rientro in Italia e per la quale dovetti sottopormi a cure mediche nella nostra Casa di cura di Bergamo. Ringraziando il Signore ora mi sento bene e ho ripreso la mia solita attività con la visita alle case d’Italia; c’è in programma anche la visita alla missione d’Africa, necessaria per le care Missionarie che attendono con ansia.
Pertanto mi affido alle loro preghiere che mi otterranno quell’aiuto nel compimento del dovere: che lo possa svolgere nei disegni e nelle disposizioni di Dio, affinché torni a sua gloria e per il bene delle anime.
Sorelle e figlie carissime! Non è a caso che ci troviamo riunite insieme come membri di questa religiosa comunità, bensì portate da una speciale chiamata di Dio, il quale vuole che ci amiamo e ci aiutiamo per servirlo con fervore sempre crescente, con impegno sempre più intelligente, con una collaborazione sempre più fraterna. Oh, ringraziamo il Signore che ci ha tolte dal mondo, ci ha attirate a Sé, con dono tanto grande di predilezione! La nostra risposta sarà quindi di amarlo in quanto sta nelle nostre possibilità, di farlo conoscere, onde sia amato e servito, con un impegno di ardente apostolato che sia di esempio e di attrazione a tanti nostri fratelli di fede. Questo impegno di apostole noi lo vogliamo riconfermare in questa ricorrenza liturgica della Pasqua di Resurrezione, ben comprese che non si può essere vere apostole, se non si ha una propria, profonda e ardente vita interiore.
Pertanto viene veramente propizia la proposta di un ritorno allo spirito di origine, come ci invita il Concilio, che richiede un lavoro di rinnovamento interiore personale: questo porterà alle concrete attuazioni che saranno realizzate per mezzo del Capitolo Straordinario in via di attuazione.
Allora riprendiamo insieme, figlie carissime, il ritmo impegnativo del nostro cammino con coraggio, con santo ardore e con molto spirito di fede, pur nel disagio che tutte proviamo in questo momento difficile che sta attraversando la Chiesa e che veramente fa soffrire! Se è grande la nostra pochezza, se sono molto limitate le nostre possibilità, tanto più dobbiamo riporre tutta la nostra fiducia in Dio! Unite a Lui nel colloquio intimo della preghiera di che dobbiamo temere? La Chiesa supererà questo momento di disorientamento, questo periodo difficile, per le preghiere e le offerte generose di noi, anime consacrate.
Preghiamo molto e offriamo i nostri sacrifici anche per il buon esito del Capitolo Straordinario che dovrà concludersi possibilmente entro il corrente anno e per il quale le consorelle delle tre Commissioni di studio, dell’Italia, dell’Uruguay e dell’Argentina, lavorano con indefesso impegno. Molte sono le grazie che Dio tiene riserbate alla cara Comunità: sappiamo esserne degne rispondendo all’invito della Chiesa del Concilio con quel profondo senso di responsabilità richiesto dalla nostra vocazione.
Vi lascio, care figlie, col mio abbraccio e l’augurio di buona festa e buona e santa Pasqua di Resurrezione. Auguri e cari saluti dalle Madri del Consiglio e delle Consorelle d’Italia e d’Africa.
Gesù Risorto tutte benedica
Vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per il sesto, settimo e ottavo questionario (Genova, 24 aprile 1968) Leggi di più
Genova, 24 aprile 1968
Carissima Madre Superiora e care suore,
Nella casa generalizia, ancora pervasa del canto giocondo dell’inno pasquale Resurrexit!, sono al loro termine gli Esercizi spirituali. Un corso ben riuscito, per grazia di Dio, che, è certo, porterà i suoi frutti di bene nelle anime delle partecipanti, le quali, riprese nello spirito e riposate nel fisico, ritornano più serene e con buona volontà alla famiglia religiosa e al loro dovere.
Del loro ritorno approfitto per mandare i tre questionari che le consorelle della Commissione di Studio in preparazione al Capitolo Speciale hanno ultimato in questi giorni e che riguardano rispettivamente: la formazione, la struttura delle Costituzioni e le Missioni: sono gli ultimi!…Così è ancora un sacrificio che viene richiesto, ma che tutte affrontiamo volentieri perché sappiamo valutare l’importanza della cooperazione di ciascuna suora per la riforma delle Costituzioni e l’adattato rinnovamento della Comunità, la famiglia religiosa che ci è tanto cara e la cui vita ci sta tanto a cuore!
Al fascicolo ciclostilato dei questionari, le consorelle della Commissione hanno creduto bene di unire copia delle conferenze tenute dal M.R.P. Cassiano O.M.C., come sanno moderatore del lavoro preparatorio del nostro Capitolo Speciale, nella certezza che saranno di valido aiuto alle suore per comprendere la gravità dell’impegno, l’importanza di una collaborazione sincera e intera della Comunità, vale a dire collaborazione di tutte le suore. Raccomando pertanto di leggere queste conferenze in comune e in privato, di farsi spiegare quei punti che forse non sono del tutto comprensibili. Raccomando di non farsi rincrescere a compilare le risposte, anche se costa, anche se richiede tempo e fatica; quelle che non se ne sentono in grado si uniscano al gruppo ma non stiamo passive, poiché è questo un dovere che incombe a tutte!
Il risveglio liturgico portato dal Concilio ci consente di adottare, in via provvisoria e di esperimento, la recita dell’ufficio Divino in italiano, per cui incominceremo nella Casa Generalizia e Noviziato. Quelle case, composte di un numero considerevole di suore, nelle quali viene recitato in comune l’Ufficio della B.V. Maria, potranno richiedere il volume alla Segretaria della Casa Generalizia.
Mando pure a ciascuna il cartoncino con la “Benedizione della mensa” in italiano, nella forma adottata dall’Ordine M. Capp., sempre in via provvisoria, perché ogni decisione va rimandata al Capitolo Speciale.
La gioia dell’incontro con Dio, personale esperienza di queste passate celebrazioni pasquali, permanga nel nostro cuore a conforto e a sollievo durante il quotidiano sacrificio.
A tutte poi, poiché ci incamminiamo verso il mese di maggio, la particolare benedizione di Maria SS. Regina e Madre nostra.
Vi abbraccia di cuore la vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana di G. C.
Circolare per la festa di santa Veronica (Genova, 1° luglio 1968) Leggi di più
Genova, 1° luglio 1968
Carissime figlie, Superiore e suore,
L’annuale festa della Madre S.ta Veronica trova la Comunità prossima alla celebrazione del Capitolo Speciale per il quale, in questi passati mesi, siamo state impegnate in un lavoro di collaborazione con risposte sincere e valide per la migliore riuscita del Capitolo Straordinario stesso, che dovrebbe segnare una tappa raggiunta nell’adattato rinnovamento della vita religiosa in seno all’Istituto.
Di questo rinnovamento, di cui tanto si è parlato, abbiamo sentito e letto, parla autorevolmente e con tutta chiarezza S. Em. il cardinale Antoniutti in un discorso tenuto a Roma alle Madri Superiore Generali che riporto, qui di seguito, quasi per intero, nella certezza che sarà a tutte di molta utilità se sarà ben meditato, applicando al nostro spirito ciò che in esso troveremo da appropriare.
Ritorno alle sorgenti
Va notato, innanzi tutto, che il Decreto “Perfectæ caritatis” é l’unico documento Conciliare che porta, anche nel titolo, ciò che ne indica e spiga il contenuto: il rinnovamento della vita religiosa.
Dopo aver riaffermato che il rinnovamento della vita religiosa comporta il continuo ritorno alle fonti di ogni forma di vita cristiana e allo spirito primitivo degli Istituti, il Decreto precisa che esso deve essere interpretato fedelmente e che si devono osservare lo spirito e le finalità proprie dei Fondatori, come pure le sane tradizioni che costituiscono il patrimonio dei singoli Istituti. E poi aggiunge che un rinnovamento efficace ed un giusto adattamento non possono essere ottenuti senza il concorso di tutti i membri dell’Istituto.
È lo spirito della Chiesa che risalta nel Decreto, perché la consacrazione religiosa ha le sue prime radici nella consacrazione del Battesimo con cui ogni cristiano viene iniziato alla vita spirituale. Avendo la Chiesa ricevuto la donazione delle anime consacrate a Dio, queste devono restare al servizio della Chiesa con una dedizione generosa e completa.
I religiosi dunque, fedeli alla loro professione, lasciando ogni cosa per amore di Cristo, lo seguano come l’unica cosa necessaria, ascoltandone le parole, piene di sollecitudine per le cose sue.
Da queste limpide parole si deduce chiaramente il senso preciso del rinnovamento che è un ritorno a Cristo, nell’adesione più completa e profonda alla dottrina del Vangelo.
Chi professa i Consigli evangelici deve ispirarsi a Cristo per rivestirsi di Lui, del suo amore, della sua innocenza, della sua pietà, della sua misericordia, del suo sacrificio. Soltanto in questo modo l’anima consacrata potrà sentirsi consapevolmente inserita nella vita della Chiesa e potrà portarvi il suo pratico ed efficace contributo nell’apostolato.
Animare spiritualmente le Regole
Perciò il rinnovamento non potrà limitarsi alla revisione delle vecchie Costituzioni, alla modifica di usi, pratiche e formalità, ma dovrà promuovere la vitalità spirituale ed apostolica dell’Istituto. Si richiede quindi una rinnovata legislazione, ma essa deve ispirarsi a concetti spirituali ed orientarsi all’impulso di un amore più elevato verso Dio, con la brama di una dedizione più generosa verso il prossimo.
Le leggi e la loro formulazione non devono frenare gli slanci delle anime. Esse sono una forza coordinatrice che unisce le energie e le muove all’azione. Perciò gli Istituti religiosi devono mirare innanzi tutto al conseguimento della propria vitalità spirituale per assicurare il fruttuoso esercizio dell’apostolato, perché diversamente la lettera ucciderebbe lo spirito.
Animate da questi princìpi le famiglie religiose, alle quali il Concilio ha dimostrato una benevolenza particolare, riconoscendole fattori insostituibili di ordine e di elevazione con la preghiera e col lavoro, dovranno accingersi a far rivivere l’autentico spirito dei Fondatori che costituisce la nota dominante delle loro Comunità. La Chiesa che, a suo tempo, ha accolto la domanda dei Fondatori e ha riconosciuto ed approvato le loro famiglie con opportuni decreti, norme e direttive, vuole oggi che queste famiglie, consapevoli delle proprie responsabilità, riesaminino la loro situazione, vedano se si sono scostate dagli insegnamenti e dalle regole ricevute ed approvate, e riprendano la pratica della virtù e l’esercizio della perfezione con rinnovato vigore, per far rivivere i tempi più fecondi e le tradizioni più belle del passato. Rinnovamento dunque, e non cambiamento, perché, come opportunamente ha detto il Santo Padre: “Il Concilio non è stato, né doveva essere, un Concilio trasformatore e nemmeno è stato radicalmente riformatore, come altri Concili, per altri tempi e per diversi bisogni, che non i nostri, hanno cercato di essere; ma rinnovatore….e possiamo aggiungere, per alcuni punti, il Concilio è stato anche innovatore”. Lo stesso Pontefice, parlando qualche mese fa alle Benedettine, ha soggiunto che: “L’azione del Concilio non è sovvertitrice, ma rinnovatrice”, ed ha ribadito il dovere di mantenersi fedeli allo spirito informatore degli Istituti, nel rispetto delle esigenze della vita religiosa che è consacrazione a Dio ed immolazione pel prossimo. Elevazione pertanto, e non rivoluzione, che significherebbe disordine interno, scompiglio esterno e fatale dissoluzione.
Il polo negativo del rinnovamento – Fuggire le novità profane.
Quali sono i punti che avrete cura di evitare per rendere i vostri Istituti sine ruga et sine macula come Papa Giovanni voleva la Chiesa, della quale voi siete porzione elettissima?
1° Non bisogna, innanzi tutto, accettare le tesi e le proposte avanzate talora in forme seducenti e con argomenti cosiddetti d’attualità che possono impressionare, ma il cui contenuto non concorda con la mente della Chiesa e con la dottrina dei Padri Conciliari. In diversi luoghi sono stati editi dei libri, scritti, articoli, diffuse delle pubblicazioni e pronunciate delle conferenze che si prefiggono di illustrare le decisioni del Concilio sui religiosi; ma in diversi di questi documenti non si trovano le direttive e i consigli dati dal Papa, le spiegazioni autorizzate e le interpretazioni esposte dai maestri competenti.
Le accennate descrizione non fanno giustizia alla grande generosità di migliaia di anime che tutto hanno donato a Cristo, alla Chiesa e all’umanità con una ricchezza d’amore, con un entusiasmo e una maturità di giudizio che difficilmente si riscontra in altri ceti. Senza soffermarci al campo educativo ed assistenziale che nei religiosi hanno trovato le iniziative più provvide e le realizzazioni più vaste; che sarebbero, ad esempio, le missioni senza i religiosi che hanno il grande merito di aver portato a tante genti il calore della carità di Cristo e la luce della vera civiltà?
Evitare dunque le “profane novità“ di cui parla S. Paolo, cioè la letteratura che si scosta dall’insegnamento del Papa e presenta la vita religiosa in una luce fatua che non corrisponde alle parole di Cristo: “Chi non rinuncia a se stesso, non è degno di me…“. Nessuno più del Papa vuole che le religiose siano moderne, atte a tutti gli uffici che la società può aspettare ed esigere dalla loro condizione; ma questo non vuole dire rinnegamento di un passato che è stato fecondo di opere e di santità.
Operare senza fretta e precipitazione
Questo criterio di perfetta concordanza col pensiero del Papa attraverso una stampa consapevole della sua missione, servirà a dirigervi anche nella revisione delle vostre Costituzioni e nei giusti esperimenti da introdursi. Il n° 4 del Decreto Perfactæ caritatis ammonisce che si deve evitare la fretta nelle decisioni, che debbono essere prese dopo aver sentito il parere dei membri degli Istituti. Bisogna quindi evitare tutto ciò che causa divisioni interne, attriti personale, contrasti di attitudini che creano disorientamenti, turbano la pace delle Comunità e provocano secessioni dolorose. Tutti i membri degli Istituti sono liberi di aprire la loro mente, ma devono farlo sempre con carità, con ponderazione, in maniera serena ed oggettiva, tenendo dinanzi agli occhi ciò che serve alla edificazione dell’Istituto ed evitando ciò che porterebbe all’indebolimento dello stesso.
La santità ha le sue esigenze ed i religiosi che hanno lasciato il mondo per provvedere alla loro santificazione, non possono accettare ciò che costituisce lo spirito e la vanità del mondo. La revisione delle Costituzioni non può pertanto contemplare l’introduzione di usi e di pratiche che contrastano con lo spirito di Cristo, che è spirito di innocenza, di povertà e di obbedienza.
Certi esagerati richiami alle necessità di riforme che sorpassano i limiti previsti dal Concilio, hanno potuto causare in diverse parti l’impressione che tutto sia da cambiare e che i metodi vigenti vanno sostituiti con altri.
Ripeto che non si può e non si deve guardare al passato come ad una pagina nera; esso invece, è pieno di luce e, rinnovato, potrà splendere ancora di più.
Non si deve poi sovvertire l’ordine dei valori per cadere nel facile errore di preoccuparsi prevalentemente di un adattamento che finisce per coincidere con una deplorevole smania di cambiare per il semplice gusto di cambiare, e con una corsa a seguire la moda per fare ciò che gli altri fanno, introducendo ciò che può essere comodo, piacevole ed anche mondano, coprendo e giustificando le innovazioni con pretesti di spiritualità aggiornata o di apostolato progredito, dimenticando che la religiosa deve essere impregnata di quell’amore cristiano che può avere soltanto chi ha offerto la vita in sacrificio a Dio pel bene del prossimo.
Mostrino quindi le religiose il modesto, dignitoso e riservato atteggiamento di anime consacrate: abbandonino ogni vanità secolare, si astengano da manifestazioni che contrastano con il loro abito e diano pubblica testimonianza di riservo e di umiltà.
Evitare le mondanità.
Molte lettere mi sono giunte da diverse parti e da persone di ogni ceto che, dinanzi a certe manifestazioni incomposte di qualche religiosa, abilmente diffuse ed illustrate da certa stampa, hanno chiesto di proteggere la bella aureola che circonda le vergini le quali sono ornamento della Chiesa, letizia dei fedeli, tesoro della società.
È un fatto che l’esercizio dell’apostolato, per riuscire fecondo, deve essere svolto con quel tono di semplicità spontaneo e di generosa donazione che va sempre associata con un cuore puro, dal quale trasparisce la carità di Cristo e facilita il servizio delle anime.
Ma come si potrà conservare puro il cuore se si introducono, sotto lo specioso pretesto di esperimento, delle libertà che sono in pieno contrasto con la modestia, ed in opposizione con la riservatezza che devono distinguere le religiose?
Cura particolare degli Istituti dev’essere quella di mantenere l’innocanza dei propri membri in tutto lo splendore evangelico fissato dalla Regola e perciò non possono essere sottovalutati i pericoli da cui la bella virtù è insidiata, pericoli che esigono delle cautele speciali e delle misure preventive.
Non si creda che il mondo apprezzi le mondanità delle suore anzi, vuole ed esige che esse mantengano quel tratto di edificante modestia che le rende più vicine al cuore di Dio e più accessibile ai sofferenti dalla terra.
E se qualche scrittore superficiale vuol vedere le suore sul teatro di tutte le vicende umane chiamando follemente ruderi i sacri recinti che le proteggono, molti, moltissimi, pregano perché le spose di Cristo non tradiscono le promesse che fanno delle loro vite un profumato olocausto offerto al Signore in odorem suavitatis.
Non si dimentichi che per conoscere il mondo e per adattare l’apostolato alle condizioni del mondo presente, non vuol dire che i religiosi debbano adattarsi al suo modo di vivere e di divertirsi ma, come dice il Decreto Perfectæ caritatis sapendo rettamente giudicare le circostanze attuali di questo mondo, secondo i criteri della fede e ardendo di zelo apostolico, siano in grado di giovare agli altri efficacemente.
Lo scoglio dell’attività eccessiva.
Il rinnovamento delle Comunità procede dal modo con cui il governo delle stesse si rinnova. È necessario pertanto approfondire i principi essenziali che lo moltivano e le ragioni che lo sostengono, affrontando le responsabilità per poterne giustificare gli ordini ed esigere l’obbedienza. Serpeggia in certi settori un erroneo concetto dell’autorità, pel cui conseguimento non si procede sempre nei debiti modi, mentre una volta perseguita non viene esercitata sempre coi dovuti criteri.
Sotto le apparenze di una totale dedizione al servizio dell’Istituto, si nascondono talora delle mire tutt’altro che soprannaturali e si riesce ad istaurare dei metodi che giungano purtroppo ad inserire nella pratica della vita religiosa dei motivi assai discutibili.
Purtroppo non sempre l’autorità superiore ne è tempestivamente messa al corrente perché si pongono in opera dei sistemi che dominano le forze interne degli Istituti e riescono talora a prevenire l’intervento superiore….
Danni per l’osservanza.
Senza soffermarmi sulle conseguenze negative che questo modo di agire porta nella formazioni disciplinare e spirituale delle religiose, credo di voler sottolineare soprattutto l’influenza deleteria che esso può provocare, e di fatto provoca, sulla osservanza della regola.
Se infatti da un lato si ottiene che le opere esterne abbiano uno sviluppo talvolta anche considerevole, dall’altro si constata che le suore, eccessivamente occupate, non hanno la possibilità di attendere ai bisogni dello spirito, sono trascurate nella formazione interiore, illanguidiscono nelle pratiche di pietà e lentamente, ma fatalmente, mutano la loro vita in quella di impiegate in una grande opera assistenziale.
Ne consegue che l’osservanza della Regola non è più l’espressione concreta di una vita di perfezione, ma di un formalismo che, lungi dal saziare i bisogni dello spirito, diventa un monotono e talora pesante esercizio.
Ogni pretesto quindi è sufficiente per dispensare e per dispensarsene, soprattutto per ciò che riguarda le pratiche di pietà che vengono mutilate, ridotte, talora omesse, con grave danno delle anime che sono private della loro linfa spirituale e del sostegno indispensabile per l’esercizio dell’apostolato esterno.
Per la formazione.
Questa eccessiva esteriorizzazione compromette inoltre la possibilità culturale delle suore che in alcuni Istituti non hanno la possibilità di sviluppare le proprie attitudini e di completare la propria personalità.
Ne deriva perciò un grave danno all’espansione dell’Istituto stesso che resta accentrato nelle mani di poche persone le quali non hanno tempestivamente preparato dei soggetti capaci di raccoglierne la successione e ne compromettono quindi la continuità operosa e feconda.
Si può comprendere poi, come lo stato di continua eccitazione in cui vivono alcune Comunità, porti talora anche allo squilibrio psichico delle religiose che, nella fragilità delle loro condizioni fisiche, non trovando il rimedio salutare che le fortifichi nello spirito, cedono sotto il peso delle vicende esterne. Alla luce di queste considerazioni, appare saggia e prudente la decisione che si provveda alla normale sostituzione di tutti i governi, quando arriva il tempo stabilito pel cambio dei superiori, evitando certe divisioni interne, ricorsi, ricerche di appoggi, che denotano una erronea valutazione della vita religiosa, la quale deve essere sempre vita orientata sui principi dell’ordine, dell’abnegazione e della rinuncia ai propri interessi.
Che nessuna superiora si creda o si faccia credere insostituibile. Se dopo un periodo che talora sorpassa i due sessenni, una Superiora Generale non ha ancora preparato e formato quella che le deve succedere, questo fatto da solo è una prova evidente che il tempo è venuto per cambiare il governo.
Nel prossimo Capitolo Speciale dei vostri Istituti, soffermatevi anche su questo punto. Il Superiorato non è solo una dignità: è soprattutto un servizio che dev’essere accettato con cuore generoso, eseguito con fedeltà, lasciato senza rammarico.
Governo è servire.
Essendo un servizio il vostro Superiorato, sappiate essere soprattutto MADRI per le vostre religiose, dando ad esse, per prime, l’esempio della scrupolosa osservanza della santa Regola, senza deboli cedimenti od arbitrarie concessioni.
Siate comprensive e benevole nel tratto, sempre pronte a sentire tutte le vostre figlie, sempre premurose ad aiutarle nelle loro difficoltà, sempre sollecite a provvedere ai loro bisogni, per conservare nelle vostre case uno spirito di famiglia sostenuto dalla mutua assistenza di tutte, avvalorato dalla reciproca collaborazione, rallegrato dalle comuni attività.
Fermezza.
Ma la vita religiosa comune è fratellanza. Ed anche se i sudditi sono consulti, messi al corrente delle decisioni, chiamati a collaborare, non devono però credere che i superiori abdicano la loro autorità. E se si stabilisce il dialogo per conoscere il pensiero della comunità, per ricevere delle indicazioni o dei consigli, per correggere delle mancanze o deviazioni, il dialogo però non può essere un patto e tanto meno una condizione nell’agire.
Si guardino quindi le Superiore dal volere accontentare tutte, cedendo e concedendo troppi diversivi, viaggi frequenti e ingiustificati, libertà o licenze varie, permanenze lunghe fuori della comunità a titolo di vacanze, credendo così di fare pesar meno la vita religiosa a chi se la rese insopportabile.
Non abbiate paura di prendere, colla dovuta prudenza e coi debiti preavvisi, i provvedimenti contemplati per coloro che violano palesamente e costantemente le Regole, come se queste non avessero più valore, o diffondono teorie dannose che turbano gli spiriti, compromettono la disciplina e paralizzano l’apostolato.
Abbiate cura di non indulgere con debolezza e con parzialità ai capricci di quelle suddite che si rifanno a qualche frase del Concilio, da esse intese stortamente e arbitrariamente interpretate, ma procedete con cautela, dopo aver sentito la Comunità, alla modifica o mitigazione di certe pratiche di penitenza, per non fraintendere il senso del rinnovamento e per non andare contro lo spirito dell’Istituto che deve sentirsi fortificato da una congrua austerità.
Rispetto dei valori tradizionali.
L’adattamento, infatti, che deve portare ad una maniera più agile e snella di vivere e di operare, e ad una maggiore aderenza alla vita reale dei nostri tempi, non dev’essere identificato con l’abbandono di tutto ciò che è tradizionale. Si deve piuttosto cercare di scoprire il nucleo ricco e vitale della tradizione per conservarlo e ripulirlo dalle scorie accidentali che hanno potuto oscurare lo splendore e diminuirne il valore.
Si appronti l’aggiornamento con mente serena e con cuore aperto. Le espressioni: “Non si è mai fatto”, “Da noi non si usa”, “Le nostre consuetudini non lo permettono” non devono essere invocate. È volere della Chiesa che l’aggiornamento venga compiuto. Di quella stessa Chiesa che ha approvato le Costituzioni, le Regole e i Direttori dei vostri Istituti. Essa esige ora questa revisione proprio per vitalizzare, in forma nuova, quanto le Regole e le Costituzioni intendono far vivere con pienezza. Le vostre Fondatrici, se vivessero oggi, sarebbero le prime ad accogliere le proposte della gerarchia e si adoprerebbero a realizzare con impegno per meglio servire la Chiesa.
Non si commetta però lo sbaglio opposto di voler ignorare, distruggere, modificare tutto ciò che esiste. I cambiamenti devono essere introdotti in accordo con la natura, le finalità e lo spirito proprio di ciascun Istituto. Tali cambiamenti poi, saranno introdotti in via sperimentale per constatare se certe forme nuove rispondono alle necessità o alle esigenze dei tempi, senza però intaccare le strutture fondamentali della vita religiosa e le finalità specifiche degli Istituti.
Non alleggerite i vincoli dei Santi Voti che vi devono unire sempre più intimamente a Dio.
Fate rivivere, anzi, lo spirito della povertà genuina, evitando tutte quelle forme esterne che denotano lusso e ricercatezza nelle residenze, talora troppo signorilmente addobbate, e nel tenore di vita che deve essere sempre modesto e frugale. Evitate tutto quello che può significare imborghesimento della vita con la conseguente decadenza della disciplina religiosa.
Inculcate l’obbedienza nella sua giusta valutazione, in rapporto ai valori soprannaturali della vita, dai quali gli stessi valori umani ritraggono ampio vigore. Gli appelli “alla dignità della persona umana“, “al valore dei talenti individuali“, ai “diritti dei singoli“, “alla libertà della conoscenza”, nascondono una sottile tendenza al naturalismo e fanno torto alla vera dignità delle anime consacrate, le quali sono impregnate di valori soprannaturali, tendendo alla pienezza di quella vita che scaturisce dall’unità con Dio.
Cercate di sviluppare la conoscenza viva di quell’amore intenso e casto con cui la religiosa si unisce più intimamente a Cristo e alla sua Madre Santissima, la Madre del bell’amore, per lavorare con slancio e con frutto al servizio della Chiesa.
Prima di conchiudere desidero invitare a porre la più diligente attenzione per lavorare sempre nelle Diocesi in pieno accordo coi Vescovi e svolgere così l’apostolato in perfetta concordanza con le provvide norme conciliari. In tal modo potrete rendere testimonianza alla vostra santa vocazione, dimostrare l’efficacia della vita religiosa ed assicurare larga assistenza alle opere diocesane a beneficio della Comunità cristiana. Ora illuminate, rinvigorite ed infervorate, procedete per mettere in pratica le decisione prese, per apportare alle comunità nuovo impulso di santo fervore, per dare agli Istituti una legislazione pratica ed aggiornata che assicuri un vigoroso rinnovamento della vita religiosa in pieno accordo con lo spirito del Concilio.
Ecco, care figlie, il dono che desidero far giungere a ciascuna in questa festa di Comunità, nel vivo desiderio che torni a profitto spirituale e nella certezza che lo sappiano apprezzare facendone spesso letture meditata.
Uniamo poi le nostre preghiere che, offerta preziosa, venga da Dio gradita e ottenga le grazie necessarie alla Comunità che si sta preparando alla celebrazione del Capitolo Speciale.
Infatti la Commissione di studio ha terminato lo spoglio delle risposte ai questionari e sta elaborando le “sintesi” cioè il risultato delle risposte sintetizzato in brevi relazioni, che saranno rivedute prima dal Consiglio Generalizio e poi presentate alle Capitolari. Il lavoro che ci aspetta è molto, care figlie, e di grande responsabilità, per cui ancora esorto a seguire con ferventi preghiere.
Ricordo pure che a Genova è aperto il Processo Apostolico per la Causa di Beatificazione della Ven.ta Madre Fondatrice: siano le nostre preghiere dirette anche a queste intenzione, che il Signore benedica il lavoro e che tutto proceda bene.
Mi valgo dell’occasione per comunicare il tempo dei prossimi esercizi spirituali:
Dal 25 al 31 agosto a Sanremo.
Dal 1° al 7 settembre a Genova per le M. Superiore.
Dal 20 al 29 settembre a Genova. Seguiranno il giorno 30 le Sante Professioni e Vestizioni.
Ci saranno altri due corsi nel mese di ottobre in Varese e Genova, con date da fissarsi.
Buona, santa festa in fervida unione spirituale, augura di cuore la
Vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per il santo Natale (Genova, 25 dicembre 1968) Leggi di più
S.to Natale 1968
Carissime figlie, Superiore e suore,
Sempre mi è motivo di gioia il raggiungervi singolarmente con lettere circolari in occasione delle care festività del ciclo liturgico annuale, come dagli inizi è in uso nella cara Comunità. Motivo di gioia, questa volta tanto più sentita, in quanto trattarsi di auguri per una circostanza particolarmente cara, quale quella del Santo Natale.
Buona festa dunque, care figlie, auguro di cuore a tutte! Alle nostre ammalate e anziane che, celebrando questa festa nella sofferenza, ne sapranno gustare il senso più vero e profondo; alle nostre missionarie dell’Africa e dell’America Latina, alle quali la tristezza causata dalla lontananza non turbi la gioia natalizia; alle Madri Superiore che, responsabili della loro famiglia religiosa, possono far rivivere questa solennità affinché sia motivo di sante riflessioni, di rinnovato fervore spirituale. Che sia per tutte questo Santo Natale ciò che significa: una venuta di Gesù nelle nostre case, un incontro personale con Gesù, nostro Salvatore!
Ciascuna, nell’intimo del nostro cuore, nel raccoglimento dell’orazione, potremo ascoltare la voce divina: disponiamoci a raccoglierla per il bene della nostra anima, per la nostra felicità. Anche questa è una grazia che si aggiunge al cumulo di grazie concesseci da quando abbiamo corrisposto alla vocazione allo stato religioso. Voce, questa, che sollecita alla virtù, alla disponibilità, al sacrificio di noi stesse: sacrificio di volontà, cuore, intelligenza, per farne dono a Dio per il bene della Chiesa, del nostro prossimo, del mondo che, oggi specialmente, attende proprio questo da noi religiosi: la testimonianza della nostra fede e dell’ideale santo che abbiamo seguito, ideale che ci rende povere, caritatevoli, dedite continuamente al servizio dei fratelli, nella vera carità. Ravviviamo la fede, care figlie! Dio si serve dei Superiori, o del nostro prossimo, per comunicarci la Sua volontà: è sempre una grazia tutto quanto ci viene da Dio anche in dispiaceri, privazioni, sofferenze: sappiamo tutto accogliere dalla Sua bontà perché, con questo, ci vuole degne di Lui e del paradiso.
Nell’incontro personale di questo Santo Natale, Gesù comunichi alle nostre anime quanto necessitano, ciascuna in particolare. Comunichi pure a ciascuna quanto è contenuto nel mio cuore, care figlie, che nella mia pochezza non mi è possibile esprimere a parole. Diamoci l’abbraccio di pace che sia espressione del vincolo di cordiale, fraterna unione, della bella, divina carità: desiderio, questo, della Venerata Madre Fondatrice, lasciato alla Comunità nel Testamento spirituale. È ormai imminente l’inizio del nostro Capitolo Speciale e pertanto la mia preoccupazione per lo svolgimento e il buon esito dello stesso, mi sollecita a chiedere di nuovo il contributo della Comunità in preghiere, in offerte di opere buone e di sacrificio.
Alle Madri Superiore, che avessero avuto cambi di suore nella famiglia religiosa in occasione della Congrega triennale, ricordo la necessaria segnalazione all’ufficio anagrafe del Comune di residenza, e la necessità che s’informino che le suore siano in possesso della Carta d’identità (non scaduta) e degli eventuali diplomi o copie degli stessi. Raccomando, poiché siamo a fine anno, di rinnovare gli abbonamenti alle nostre riviste per quel poco di cultura alle suore, oggi tanto necessaria: “Ancilla“, “Rivista delle Religiose”, i “Quaderni FIRO” per le ospedaliere e il bimestrale delle “FIRE” per le insegnanti nella Scuola materna. Molto buone letture sono anche: “Vita Francescana”, stampa del Terz’Ordine, e “Cammino”, stampa missionaria. Ricordo ancora il dovere di mandare la quota annuale alla Federazione delle Religiose della propria Diocesi al fine di ricevere, volta a volta, gli inviti a partecipare alle conferenze e corsi di aggiornamento in programma per il prossimo anno, ai quali è necessario partecipare, nel possibile, anche se costa sacrificio, perché voluti dalla Chiesa e perché mirano a farci comprendere il mondo in cui viviamo e a farci conoscere i problemi, le ansie, gli interrogativi di quanti avviciniamo nello svolgimento della nostra missione o di quanti collaborano con noi nel lavoro quotidiano.
Raccomando di inviare per tempo la relazione annuale e il bilancio semestrale: è indispensabile che tutti siano in Curia Gen.zia entro i primi giorni di gennaio. È comprensibile, dovendo le incaricate preparare le statistiche per il Capitolo che avrà inizio il 23 gennaio, come già comunicato.
Care figlie, piene di fiducia, di riconoscenza, di amore, apriamo l’animo a Gesù, che viene a noi desideroso di comunicarci la Sua grazia, e accogliamo fin d’ora quanto, nel Suo amore e nel Suo disegno a noi sconosciuto, vorrà disporre sul nostro cammino durante l’anno che stiamo per iniziare.
La Madre Vicaria Generale e le Madri del Consiglio, aggiungono i loro fervidi auguri e cordiali saluti in unione spirituale.
Tutte di cuore saluto, tutte abbraccio con materno affetto, mentre tutte tengo presenti nella preghiera per le necessità di ciascuna, e prego il Signore a benedire.
Aff.ma Madre
Madre Luciana
LETTERE CIRCOLARI 1969
(ASCG, serie Corrispondenza, I.1, 1969)Circolare per l'anniversario di Fondazione dell'Istituto (Genova, 19 gennaio 1969) Leggi di più
Bergamo, 19. 1. 1969
Carissime figlie, Superiore e suore,
Prossime alla data commemorativa di fondazione dell’Istituto dalla Casa di Cura S. Francesco, dove mi trovo da un mese, rivolgo loro un pensiero affettuoso, augurando a tutte e a ciascuna, buona e lieta festa, che torni a sollievo spirituale. Che sia intimamente goduta dalla religiosa famiglia unita nella fraterna carità; che sia pure fervida di preghiere e occasione di rinnovati propositi, nel ricordo delle sante disposizioni con cui la Ven.ta Madre Fondatrice, e le prime Consorelle, si sono preparate alla loro consacrazione a Dio.
È sulla strada iniziata da loro che pure noi dobbiamo camminare: ricordiamolo, oggi specialmente, mentre siamo sollecitate dalla Chiesa ad un rinnovamento di vita religiosa, al ritorno alle fonti, a una ripresa nello spirito primitivo dell’Istituto. Quale ricchezza di vita interiore nella Ven.ta Madre, sempre alimentata con preghiera vera, autentica, che è continuo colloquio con Dio! Con quale spirito di sottomissione, di umiltà, di ubbidienza, riceveva le disposizioni dei Superiori! Con quale abnegazione e con quanto spirito di sacrificio si dava alle opere di apostolato e al dovere! E noi? Dobbiamo umilmente riconoscere che molto ci siamo scostate dallo spirito vissuto dalle prime Consorelle e forse anche troppo poco ci siamo preoccupate di conoscere e di studiare la spiritualità della Ven.ta Madre Fondatrice per seguirla da vere Figlie sue e, come Lei, farci sante!
Pertanto ecco il mio augurio, in questa cara festa di comunità: ripensi ciascuna, nel momento di intimità col Signore, al dovere primo di ogni religiosa. La corrispondenza cioè, alla grazia nello spirito della Comunità nella quale è stata chiamata. Solo vivendo pienamente la nostra consacrazione, secondo i santi Voti, saremo fedeli alla Grazia e alla missione che Dio ci ha affidato nella Chiesa. Figlie carissime, cosa c’è di più bello, di più santo, della consacrazione a Dio? Un’anima che vive così, in Dio e per Dio, come la Ven.ta nostra Madre, è capace di cose grandi!
Buona festa, dunque, care figlie, unite nella preghiera, come mi sento io vicina allo spirito di ciascuna, che desidero nella pace e nella grazia di Dio. Buona festa anche alle nostre care ammalate, nel loro letto di dolore in Italia e in America, che sento ora più vicine nella comune sofferenza fisica; buona festa alle consorelle di America e alle care missionarie: tutte il Signore voglia confortare e benedire.
In Gesù aff.ma Madre
Madre Luciana
P.S. Chiedo in carità una preghiera, che mi ottenga la guarigione, se è nella volontà di Dio, per lavorare ancora e fare del bene alla Comunità, che lo desidero di cuore. Avverto intanto, che il Capitolo Speciale, il cui inizio era stato fissato per il 23 gennaio, è stato rimandato di un mese. In questo frattempo però, le Madri Capitolari porteranno avanti il lavoro delle sedute di orientamento, cosicché verrà ridotto il tempo da impiegarsi nel Capitolo e in parte ricuperati i giorni di questa forzata sospensione.
Circolare per la santa Pasqua (Genova, 6 aprile 1969) Leggi di più
S. ta Pasqua 1969
Carissime figlie, Superiore e suore,
Con l’animo colmo di riconoscenza a Dio per la riacquistata salute, disposta, per ubbidienza, a riprendere il mio compito, pure grave di responsabilità e di preoccupazioni, lavorando, per quanto le forze me lo consentiranno, a bene della cara Comunità, eccomi a loro, care figlie, per il solito cordiale incontro, che desiderano e auguro riesca per ciascuna di conforto, di consolazione spirituale.
Ci troviamo incamminate con la Chiesa verso la celebrazione della Pasqua: settimana di Passione, nella quale si rivivono le sofferenze di Nostro Signore all’approssimarsi del sacrificio supremo; settimana Santa, giorni di intima preparazione all’istituzione della SS. Eucaristia, giovedì Santo, la nostra Pasqua e la Resurrezione con Gesù!
Nell’attuale risveglio liturgico portato dal Concilio, le grandi celebrazioni annuali sono maggiormente sentite e vissute, non solo come personale incontro con Gesù, ma pure come celebrazione comunitaria: nella Chiesa, con la Chiesa, coi fratelli sofferenti o in necessità, ai quali la particolare nostra vocazione ci vuole vicini in spirito di servizio, sollecita del loro bene spirituale e della loro salvezza eterna.
Mi sembra, care figlie, che questa sia realtà vissuta dalla nostra religiosa famiglia, e ciò è consolante e ci sostiene nel cammino e nelle lotte di ogni giorno. Realmente è un pericolo quello che stiamo attraversando, di particolari difficoltà per la Chiesa e gli Istituti religiosi: tutte lo possiamo costatare; ma abbiamo fede! È una prova di purificazione e già si preannuncia la nuova primavera!
Il nostro Capitolo Speciale, origine di tanti timori e di preoccupazioni, si svolge regolarmente, con la grazia del Signore, e riuscirà di profitto per la cara nostra Comunità che, come tante altre, ha bisogno di un rinnovamento per adattarsi ai tempi. La “cronaca”, oltre a qualche notizia di comune interesse, contiene considerazioni delle Madri Capitolari emerse dallo studio fatto su documenti tratti dall’archivio generalizio e viene spedita ad ogni singola suora affinché ciascuna ne faccia uso a suo profitto spirituale. Penso sia accolta da tutte con piacere, mentre varie testimonianze di approvazione sono giunte al Capitolo, con parole di ringraziamento e di incoraggiamento. Per mezzo di questa mia circolare intendo far giungere, a quante ci hanno scritto e a quante ci seguono e pregano di cuore, l’espressione di gratitudine delle Madri Capitolari.
Una mia particolare espressione di riconoscenza alle care suore che mi hanno scritto e mi sono state vicine con la preghiera durante la mia malattia: il Signore le compensi tutte, di cuore lo auguro.
Buona e santa festa, care figlie! Anche la Santa Pasqua di quest’anno sia colma di grazie per la cara Comunità e secondo le necessità di ciascuna; sia motivo di nuovo impegno per il personale rinnovamento interiore voluto dalla Chiesa, rinnovamento interiore a cui paternamente ci invita il Papa e continuamente ci esorta. Mi piace riferirvi qui le sue stesse parole: “Siate voi, figliuole, a consolare la Chiesa col vostro amore, con la vostra perfezione, con la vostra dedizione. Oggi immersi sono i bisogni, immensi gli ostacoli e, alcune volte, anche immensi i dolori che nascono proprio dai figli che dovrebbero, invece, consolarla e sostenerla. Ma a voi, mentre vi ringrazio, vi benedico e vi prego: amate la chiesa, pregate per lei, soffrite per lei!” (alle Suore della Carità, 8.12.1967).
Con la benedizione e l’esortazione del Santo Padre tanto preziosa al nostro cuore, vi lascio, care figlie, pregandovi di un ricordo nella preghiera, mentre assicuro il mio, continuo e cordiale per ciascuna.
In Gesù aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per la Pentecoste (Genova, 25 maggio 1969) Leggi di più
Genova, Pentecoste 1969
Carissime figlie, Superiore e suore,
La solennità di Pentecoste di quest’anno, mi dà occasione desiderata di raggiungere ciascuna col mio cordiale e fervido augurio, mentre accompagno, come primo frutto del nostro Capitolo Speciale, le conclusioni del Capitolo stesso sullo “Spirito e scopo” del nostro Istituto e sulla “Vita di pietà“.
Anzitutto il mio augurio che a ciascuna trasmetto con le parole stesse di S. Paolo: ”Camminate secondo lo spirito…. Abbiatevi pace e gaudio nello Spirito Santo”.
Camminare secondo lo spirito significa vivere in pienezza la nostra vita di consacrate dal mondo e da noi stesse, sempre orientate verso Dio, superando con l’amore-carità, i molti ostacoli che tentano d’impedire il pieno sviluppo della nostra vocazione. Camminare secondo lo spirito vuol dire ancora attuare il rinnovamento spirituale personale, che è la base indispensabile per quell’aggiornamento della Comunità voluto dalla Chiesa.
Il giorno 23 febbraio, nella preghiera e nel raccoglimento del ritiro spirituale, la Madri Capitolari davano inizio al Capitolo Speciale della Congregazione, non senza timori e molta trepidazione per il grave compito, pieno di responsabilità, che erano chiamate a compiere. La fiducia nell'aiuto di Dio, le preghiere e le offerte della Comunità, hanno ottenuto l'assistenza del Signore e la Sua Grazia, per cui possiamo dire che il Capitolo si è svolto bene e i lavori dello stesso si sono conclusi con soddisfazione.
Le Madri Capitolari, con la coscenza di compiere un dovere da servire al bene dell’Istituto, e per rispondere al desiderio della Chiesa, hanno affrontato giorno per giorno il lavoro di revisione, procedente con questo criterio: tenendo presente quanto stabilito nelle Costituzioni, quanto suggerito dalla Chiesa per mezzo dei documenti Conciliari, e tenendo pure conto delle esigenze delle mutate condizioni dei tempi. I Verbali delle sedute Capitolari, redatti con scrupolo ed esattezza, contengono l’oggetto, lo studio e le decisioni del Capitolo; pertanto, restano come base sulla quale verranno redatte le nuove Costituzioni. Il lavoro per una prima bozza delle Costituzioni è stato affidato a una Commissione di quattro suore, e precisamente dalle RR. Madri Capitolari: M. Attilia di S. Pio, Sr. M. Teresa degli Angeli Custodi, Sr. M. Romana della SS. Trinità e Sr. M. Teresina di S. Francesco, aggiunta come membro esperto. Poiché tale lavoro richiede tempo, probabilmente anni, verranno comunicate, volta a volta, le decisioni del Capitolo con le innovazioni e le eventuali modifiche di qualche prescrizione delle Costituzioni, od usi di Comunità, su fogli ciclostilati, con stile semplice, con un’impostazione spirituale e legislativa, affinché i membri della Comunità possano conoscere i nuovi indirizzi da seguire ed incomincino a metterli in pratica, in modo che, nel frattempo, si vengano a preparare gli animi all’attiva accettazione della nuova legislazione, che va ad esperimento fino al prossimo Capitolo Generale. Resta inteso una volta per sempre che, all’atto della distribuzione di queste comunicazioni, le norme ivi contenute vanno in esecuzione. Per facilitare a ciascuna la comprensione delle nuove disposizioni, verranno trasmesse anche “istruzioni” e comunicazioni di esperienze in merito.
Care figlie, non lasciamoci tentare da preoccupazioni troppo umane, o dalla pigrizia, o dalla sfiducia: le nostre possibilità, è vero, sono ben poche, ma c’è di mezzo il Signore: è Lui che lo vuole e Lui tutto può! Se è Lui che può, noi umilmente ci mettiamo a Sua disposizione, ci affidiamo a Lui che, come ha guidato le Madri Capitolari nel lavoro di revisione, aiuterà ciascuna di noi a comprendere e attuare quanto, sotto l’influsso dello Spirito Santo, è stato stabilito.
Le Madri Superiore sentano la grave responsabilità che loro incombe per il posto che occupano a scopo della famiglia religiosa; a loro verranno date apposite istruzioni a suo tempo, mentre saranno riunite per i loro Esercizi spirituali.
Figlie carissime, la grazia dello Spirito Santo, che invoco copiosa per ciascuna, vi infonda coraggio, in uno spirito rinnovato nell’amore di Dio, e possa ciascuna ottenere il “gusto del bene” e “godere del conforto di questo spirito” come ben viene chiesto con l’Orazione delle Lodi nell’Ufficio dell’odierna solennità.
Il Signore ci benedica tutte, mentre di cuore vi saluta e vi abbraccia
La vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana di G. Crocifisso
PS. Raccomando che tutte le suore partecipino agli Esercizi spirituali annuali: c’è possibilità e comodità per tutte, mentre già sono stabiliti parecchi corsi, che riporto qui sotto. Nel prossimo autunno, in data da stabilirsi, verrà fatto un altro corso a Varese, affinché ne possano tener conto nello stabilire i vari turni delle suore.
A Ge-Quarto: dal 1° al 7 giugno
A Ge-Quarto: dal 6 al 12 luglio
A Sanremo: dal 30 agosto al 6 settembre
A Gen-Quarto: dal 13 al 20 settembre
Per le RR. Madri Superiore a Ge-Quarto dal 5 all’11 ottobre.
Circolare per la festa di santa Veronica (Genova, 9 luglio 1969) Leggi di più
Festa di S. Veronica 1969
Carissime figlie, Superiore e suore,
Ecco pronta un’altra parte delle conclusioni del nostro Capitolo Speciale e precisamente per quanto riguarda la Vita Comunitaria, il silenzio e la mortificazione religiosa, che io presento loro, care figlie, in questo giorno di festa della cara Comunità per l’annuale festa liturgica della Madre S. Veronica Giuliani.
Raccomando caldamente sia accolto con fede: è il risultato del lavoro di revisione delle sante Costituzioni, lavoro che le RR. Madri Capitolari hanno affrontato con impegno, con amore e non senza trepidazione, comprese della grande responsabilità annessa al compito loro affidato. Possiamo dire che è il tesoro spirituale della Congregazione perché tutto, norme e suggerimenti, impregnati dello spirito della Ven.ta Madre Fondatrice, derivano da una medesima fonte, come fossero concepiti e formulati dalla stessa Ven.ta Madre.
Infatti per il raggiungimento delle decisioni con le quali saranno formate le nuove Costituzioni, è stato fatto uno studio accurato e approfondito sulle Sue lettere, come pure sulle prime Costituzioni redatte nel 1901 che, sembra accertato, siano proprio di sua ispirazione.
Come già detto nella precedente circolare, qui vengono riportate solo le decisioni che modificano o sostituiscono qualche punto delle Costituzioni, intendendo vadano in atto al tempo stesso che vengono divulgate.
Le comunicazioni del Capitolo questa volta sottopongono alla nostra meditazione alcuni principi sulla Vita di comunità e danno alcune norme pratiche che dovremo tenere in evidenza. Contiene pure uno studio sul “dialogo”, che le Madri Capitolari hanno creduto opportuno preparate per le consorelle a scopo istruttivo. Il “dialogo“, così come è inteso e spiegato nelle “Istruzioni” allegate, è mezzo efficace per realizzare un’autentica vita di comunità. Presuppone un animo votato alla carità e all’amore del prossimo. Il dialogo è attitudine alla disponibilità. Quest’attitudine c’impegna a una riflessione continua per servire Gesù nel nostro prossimo e ad un continuo morire a noi stesse. Penso che questo studio, tanto opportuno, sarà anche quanto mai efficace per realizzare, nelle nostre case, quella “nuova famiglia” sorta non per la voce del sangue, ma per comunione di ideali soprannaturali e per identità di doni ricevuti, che riunisce membri in vita comune in “un cuor solo e un’anima sola”.
Con questi pensieri, così fruttuosi di bene, auguro a tutte e a ciascuna buona festa, in unione di preghiere e di carità.
Le consorelle Suor Speranza, della casa di Albenga, e Suor Irene, della Casa di Cura S. Francesco, partite il giorno 14 giugno per la missione di Saganeiti insieme a Suor Romana, hanno lasciato i loro fraterni e cordiali saluti. Noi le ricorderemo nelle preghiere, perché sappiano compiere con generosità il loro sacrificio e compiano tanto bene nella missione a cui sono state chiamate.
Ricordiamo nelle preghiere anche le consorelle della Delegazione dell’America Latina impegnate per l’elezione della Madre Delegata e delle Consigliere, come pure per tutti i problemi che assillano le varie famiglie religiose, che stanno passando un periodo di prova.
Noi siamo loro vicine col nostro cordiale e fraterno affetto, partecipando alle loro sofferenze e pregando il Signore che voglia sostenere con la sua grazia, aiutarle e consolarle.
Voglio ora aggiungere una bella notizia che sarà certamente di consolazione a tutta la comunità. La nostra casa di Loano, che tutte amiamo come culla della Congregazione, come casa che ha visto i nostri primi passi nella vita religiosa, dove tante grazie di lumi e di sante ispirazioni abbiamo ricevuto, per essere casa di Noviziato e di Esercizi spirituali, sta ora rifacendosi con edificio più ampio, bello, e sarà adibito ad opera di bene, quella che la Venerata Madre Fondatrice prediligeva. Infatti vi sarà trasportato l’Istituto educativo assistenziale “Madonnina del Tembien” di Albenga, che accoglie bimbe povere, prive degli affetti famigliari. Non dubitiamo che il Signore benedirà a questo nuovo sforzo che la Comunità deve sostenere per realizzare l’opera; soprattutto possiamo essere certe di incontrare l’approvazione e l’appoggio della Chiesa, impegnata, oggi soprattutto, a testimoniare la carità del Vangelo.
Raccomando alle Madri Superiore che fissino gli Esercizi spirituali ad ogni suora. A fine settembre, in data da fissarsi, verrà predicato un altro corso, in aggiunta a quelli già comunicati, per gli Esercizi spirituali ad ogni suora. A fine settembre, in data da fissarsi, verrà predicato un altro corso, in aggiunta a quelli già comunicati. Per gli esercizi a Quarto, prego tenere presente che la data non è dal 13, ma dal 12 al 20 settembre.
Per le suore di poca salute, le quali la M. Superiora trova necessità di un periodo di riposo, sarà aperta la casa di Barzio, per una ripresa in salute. Desidero che sia evitato il temporaneo ritorno estivo nelle famiglie: abbiamo ora le nostre case dove possiamo, mentre si riposa, continuare la nostra vita di comunità. La casa di Varese è pure adibita a questo scopo per quelle che lo preferiscono.
Care figlie, mi raccomando alle loro preghiere. Sia questo scambio spirituale di aiuto e di vicendevole conforto.
A tutte e a ciascuna il mio abbraccio e la benedizione del Signore che invoco di cuore.
Aff.ma Madre
Suor M. Luciana di G. Crocifisso
Circolare per la solennità della b.V.M. Assunta (Genova, 15 agosto 1969) Leggi di più
Genova, festa dell’Assunta 1969
Carissime figlie, Superiore e suore,
Con gli auguri più belli per una lieta festa dell’Assunta, affido alla Comunità, per mezzo di Maria SS., e come Suo dono prezioso, un’altra parte delle Comunicazioni del Capitolo Speciale, e precisamente quanto riguarda i “Voti”, “Le suore inferme e le anziane”, “La Comunità nelle sue relazioni esteriori”, “La corrispondenza” e “L’attività missionaria”.
Non trovo necessarie parole di commento, dato che il lavoro preparato dalle consorelle incaricate presenta, con semplicità di espressione, molto materiale per la nostra meditazione, che deve servire pure come sussidio per lo svolgimento di quel “dialogo” che ogni famiglia religiosa è stata invitata a realizzare, periodicamente, nel tempo disponibile e nel più adatto, secondo gli impegni quotidiani. Aggiungo però una parola di raccomandazione che sento necessaria e con la quale vorrei raggiungere il cuore di ciascuna.
Questi fogli ciclostilati, che ci arrivano con una presentazione umile, poco curata forse, contengono però qualcosa di grande che noi dobbiamo accogliere con fede e con amore: essi costituiscono la nostra nuova Regola. È la volontà di Dio nel pensiero della Ven.ta Fondatrice; è il contenuto, in sostanza, delle prime Costituzioni elaborato, onde renderlo più adatto alle necessità dei tempi. Esso vuole offrire un sussidio più valido alla nostra santificazione, nella ricerca, che tutte oggi sprona, ad una vita religiosa migliore, ad un miglior servizio apostolico nel mondo attuale, in questo momento carico di tante preoccupazioni, di tante angustie, di tanti interrogativi, ma pur carico di promesse, nel quale il Signore ci concede di vivere.
Pertanto accogliamoli con amore, con gratitudine: teniamoli cari questi fogli, ben risposti nell’apposita cartellina, ma anche alla portata, onde poterli consultare spesso.
Ci assista maternamente la Vergine SS. che invochiamo Madre della Chiesa e Madre nostra, per una generosa accettazione degli obblighi del nostro stato. Quanto Dio ci chiede per mezzo della S.ta Regola, sia da noi vissuto con intensità di fervore, con serietà di propositi, con slancio generoso, con spirito soprannaturale e dedizione completa.
Buona festa, mie care figlie, vi auguro di cuore.
Spero di potere incominciare quanto prima la visita alle case, rimandata per gli impegni del Capitolo, e così rivedere tutte, che tanto lo desidero.
Sempre unita nella preghiera, di cuore tutte benedico.
Aff.ma Madre
Suor M. Luciana di G. Crocifisso
I prossimi esercizi spirituali:
Dal 30 agosto al 6 settembre nella Casa di Sanremo
“ 12 al 20 settembre nella Casa di Ge-Quarto
“ 12 al 18 ottobre nella Casa di Varese-Biumo
“ 5 all’11 ottobre nella Casa di Ge. Quarto esclusivo per le RR. Madre Superiore al quale tutte dovranno partecipare.
Circolare per la festa delle S. Stimmate di san Francesco d'Assisi (Genova, 17 settembre 1969) Leggi di più
Festa delle S. Stimmate 1969
Carissime figlie, Superiore e suore,
Passati i mesi estivi, con la parentesi degli Esercizi spirituali e di un breve riposo, per quelle che ne avevano bisogno, ci ritroviamo nuovamente impegnate nell’apostolato caritativo a cui si dedica l’Istituto e ciascuna, nel suo particolare compito, in seno alla Comunità.
Così, ritemprate nello spirito, con energie nuove fisiche e spirituali, più bella e attraente ci si presenta la nostra missione, missione di carità che, un giorno, Dio stesso ci ha chiamate ad attuare e che, siamo certe, è la più adatta, la più propria, a ciascuna di noi.
Alcune riprenderanno la scuola, nella quale avranno tante possibilità di santificarsi nella paziente dedizione ai piccoli, i prediletti di Gesù! Altre dovranno compiere il loro sacrificio quotidiano nell’assistenza degli infermi o di persone anziane, compito che richiede disponibilità e abnegazione continua, una buona carica di sacrificio e di carità. Ma proprio qui, nel sacrificio e nell’esercizio della carità, troviamo Dio, la nostra gioia, la nostra più grande consolazione! E questo è l’augurio che di cuore invio a ciascuna, in questa festa di Comunità delle S. Stimmate di S. Francesco, mentre accompagno il lavoro terminato sulle Attività Apostoliche, che le RR. Madri Capitolari hanno preparato con tanto amore e zelo per il bene dell’Istituto e di ciascuna. È un lavoro che qualifico completo, fedele allo spirito della Fondatrice e alle direttive della Chiesa. A ciascuna ora l’impegno di assimilare il contenuto per un apostolato proficuo per sé e per il prossimo. Sarà bene però, come già detto altre volte, che venga letto e commentato in comune, nella familiare riunione, nella forma di “dialogo” e in clima di fraterna carità.
Questo è molto importante e prego caldamente le Madri Superiore a volerlo realizzare nel modo e nel tempo più opportuno. Ricordo che una “istruzione” sul dialogo è stata inviata a tutte con la circolare di S.ta Veronica, molto pratica e alla portata di tutte, per cui vogliamo tenerla presente rileggendo, semmai, quanto interessa.
Comprendo che tutto ciò richiede tempo e applicazione; e tempo ce n’è poco e l’applicazione costa sacrificio; ma, care figlie, è tanto importante e necessario per realizzare il rinnovamento e l’aggiornamento della Comunità a cui così caldamente ci invita la Chiesa.
Pertanto disponiamoci a fare anche questo sacrificio: ne avremo pace allo spirito per avere ubbidito e compiuto un dovere, e insieme avremo la benedizione di Dio per la prosperità dell’Istituto e per ottenere buone e sante vocazioni.
Teniamoci poi sempre unite con la preghiera e l’offerta quotidiana; preghiamo per il Papa e secondo le Sue intenzioni, tutte tese a bene dell’umanità sofferente; preghiamo per le consorelle d’America, per le missionarie d’Africa, per i molti bisogni delle famiglie religiose, per le necessità spirituali e materiali di ciascuna: tutte ci unisca la preghiera in un cuor solo e un’anima sola!
Pregate per me che tanto vi seguo con materno affetto.
Buona festa in serena letizia, Gesù tutte benedica!
Aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per la festa di san Francesco d'Assisi (Genova, 3 ottobre 1969) Leggi di più
S. Francesco 1969
Carissime figlie, Superiore e suore,
Con l’occasione della festa di S. Francesco che la nostra Comunità, piccola famiglia francescana inserita nella grande comunità della Chiesa, celebra ogni anno con particolare devozione, viene distribuita l’ultima parte delle Comunicazioni del Capitolo Speciale, e precisamente quanto riguarda “Il Governo e la Formazione”.
Anche questo è un lavoro che le RR. Madri Capitolari hanno portato a termine dopo uno studio molto accurato con riunioni, scambi d’idee e ponderate riflessioni. È quindi da accogliere con amore e riconoscenza, ed è pure con questi sentimenti che ciascuna deve accingersi alla lettura e allo studio di quanto contiene. Il Serafico Padre e la Ven.ta Fondatrice ci assistano nel compimento di questo dovere, necessario per il rinnovamento spirituale comunitario e individuale.
Non trovo necessario aggiungere altro, dato che già molto materiale viene sottoposto alla nostra considerazione, ma ancora una volta raccomando, con tutte le forze di cui è capace il mio spirito, per l’amore che porto alla cara Comunità, che posso dire con tutta sincerità è molto grande, e per l’amore che porto a ciascuna delle vostre anime, dopo che il Signore me le ha affidate dandomi l’incarico di tanta responsabilità qual è quello di Capo dell’Istituto, care figlie, raccomando lo studio di queste pagine, le quali rappresentano la nostra Regola, che sono l’espressione dello spirito della Ven.ta Madre Fondatrice, e che ci devono servire di guida per una vita spirituale più intensa, come di aiuto per l’esercizio delle virtù religiose al fine della nostra santificazione. Questo studio verrà facilitato se sarà fatto in comune, mediante le periodiche riunioni delle quali abbiamo già parlato altre volte. Dobbiamo accingerci a “dialogare“, a scambiare fra noi idee, vedute; dobbiamo imparare a viverla la vita comunitaria, che è scambio reciproco di beni, di virtù, di cultura, di esperienze. Questo farà realizzare la “nuova famiglia”, sorta per l’unione di animi dagli stessi ideali soprannaturali, dagli stessi doni avuti da Dio e per i quali, ciascuna, è responsabile davanti alla Chiesa. La famiglia nella quale ci si sente unanimi nel cercare il Signore, nel credere alla sua parola, nel servire il Signore nel prossimo e per suo amore. Lo spirito francescano favorisce la vita comunitaria perché l’eredità lasciata dal Serafico Padre è lo spirito di semplicità e di letizia: essere sempre liete, accettando ciò che il buon Dio ci manda giorno per giorno! Quanta pace per le sorelle che vivono insieme con questo spirito! Quanto gaudio spirituale per l’anima, pur nei sacrifici imposti dallo stato religioso!
Anche la Ven.ta Madre Fondatrice, in una delle sue lettere, così dice: “A tutte raccomando che vi amiate da vere sorelle…La carità di Cristo tenga sempre uniti i vostri cuori.”
Pertanto all’opera, con buona volontà e molta fiducia! Lo so che molte trovano difficile queste “novità”; ma è questione di metterci, d’incominciare. Faremo male, sbaglieremo anche, ma qualche cosa verrà fatto e, col tempo e con l’esercizio, anche questo ci diverrà facile, familiare, ci diverrà grato e piacevole, ma soprattutto sarà molto utile per la vita di comunità.
La consorella americana Suor Teresa degli Angeli Custodi, che ha lavorato con tanta competenza e con tanto spirito di sacrificio, durante il Capitolo Speciale e a redigere le nuove Costituzioni, il giorno 11 settembre ha fatto ritorno a Montevideo, insieme alle due consorelle Suor Estella e Suor Genoveffa che hanno portato il loro prezioso contributo alla fondazione della nostra missione di Africa. A loro l’espressione della nostra riconoscenza col ricordo nella preghiera. Il giorno 18 settembre sono rientrate alla missione di Saganeiti le consorelle Suor Dalmazia e Suor Gaetanina, dopo un periodo di riposo in Patria. Tornare alla missione era tutto il loro desiderio, perché forte sentono la vocazione missionaria, ma il cuore ha sofferto per il distacco: la famiglia religiosa, i parenti, i vecchi genitori…è quindi nostro dovere seguirle con la preghiera quotidiana, ricordando che il merito del loro grande sacrificio viene diviso in comunità, per cui pure noi ne beneficiamo. Tutte poi facciamoci missionarie proprio in quell’attività e nel posto voluto dall’obbedienza; ricominciamo ogni giorno con fervore, con santo zelo, con quell’amore di Dio che animava i Santi, che animava la nostra Ven. ta Madre Fondatrice e le nostre prime Consorelle! Il Serafico Padre ci sia vicino, ci conforti, ci benedica tutte!
Buona festa in serena letizia, augura a tutte, mentre vi abbraccia,
la vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
P.S. Aspetto a Genova-Quarto, il giorno 5 ottobre, tutte le Madri Superiore per i loro esercizi spirituali, che saranno tenuti dal M.R.P. Cassiano da Langasco;
raccomando che nessuna manchi, perché saranno fatte importanti relazioni, molto utili ai loro specifico compito in senso alla Comunità. Sarà pure loro comunicata la data di un altro corso di esercizi per le suore, tenute nella casa di Genova, affinché le suore che per ragioni di lavoro o per altri impegni non avessero potuto farli, ne abbiano ancora la possibilità.
Circolare per la festa della b.V.M. Immacolata (Genova, 8 dicembre 1969) Leggi di più
Genova, Festa dell’Immacolata 1969
Carissime Madri Superiore e care suore,
Giunga gradito a ciascuna, il mio cordiale augurio di buona e lieta festa dell’Immacolata, celebrata nel fervore spirituale promosso dalla Liturgia eucaristica, testè rinnovata dal Concilio Vaticano II con rito, nel suo svolgersi, più significativo, rito che tutte abbiamo accolto, abbiamo seguito e intimamente gustato. Quest’anno la Comunità deve celebrare questa festa in uno spirito nuovo, secondo quanto è stato deciso dal Capitolo Generale Speciale (vedi Comunicazioni del Capitolo pag. 12):
è desiderio unanime che maggiormente si sviluppi le devozione all’Immacolata Madre di Dio celebrandone devotamente le ricorrenze liturgiche: “devozione che non consiste in uno sterile e passeggero sentimento, ma procede dalla fede dalla quale siamo spinti al filiale amore verso la Madre nostra ed all’imitazione delle sue virtù“ (LG 67).
Quanta materia di riflessione e di aiuto spirituale ci viene data da quelle pagine che chiamiamo normalmente Comunicazioni del Capitolo e rappresentano il frutto di tanto studio e di tanto lavoro del nostro Capitolo Speciale! Care figlie, è necessario tenerle in evidenza, leggerle frequentemente con amore e devozione, dato che sostituiscono, per il momento, la santa Regola. Non avvenga per carità, che taluna non ne comprenda l’importanza e tenga la cartellina chiusa, ben riposta in qualche cassetto!
“ Dio ci ha riunite nel suo amore” (liturgia del Giovedì Santo) per collaborare, unite, in un impegno di santificazione nostra e dei fratelli . Era questo il desiderio, o meglio, l’ansia continua della Ven.ta Madre Fondatrice che ripeteva: “Figlie, facciamoci sante!” e insegnava la coroncina: “Vergine Maria, Madre di Gesù, fateci sante”, che ancora viene recitata dalla privata devozione delle suore.
A collaborare unite in questo impegno di santificazione ci invita anche la Chiesa: “I religiosi… mettano a disposizione tanto le energie della mente e della volontà, quanto i doni di grazia e di natura...” (PC 14). L’epoca in cui viviamo, ci ha detto in una sua istruzione precapitolare il M.R.P. Cassiano, esige da noi religiosi un rinnovato e serio desiderio di perfezione e di santità. E poiché “un adeguato rinnovamento deve essere sostenuto dal fervore dei membri e dalle sollecitudini dei Capitoli e dei Superiori…” (ES 11,19), ecco che sorge la necessità di un aiuto per le Madri Superiore, onde meglio possano comprendere i criteri coi quali oggi devono governare la religiosa famiglia, sì da essere la guida illuminata, lo sprone, la forza trascinatrice alla vera virtù e all’apostolato fecondo.
Pertanto, in accordo con le Madri del Consiglio, è stato predisposto un incontro con tutte le Madri Superiore e ci troveremo nella Casa di Quarto il primo 11 corr., dove il M.R.P. Cassiano, sempre sollecito per il bene spirituale dell’Istituto, a sera terrà una prima conferenza e altre due il giorno dopo. Attendo dunque tutte le nostre M. Superiore coi loro problemi, con le loro esperienze da esporre a bene comune, anche con proposte, che verranno discusse in clima di fraterna carità. In questo tempo le suore pregheranno e offriranno il lavoro quotidiano, il sacrificio e la sofferenza per il buon esito dell’incontro: tutte siamo interessate perché lo scopo da raggiungere è ancora il bene comune.
Preghiamo in scambievole, fraterno aiuto e il Signore tutte ci benedica. Di cuore vi saluta e abbraccia la vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per il santo Natale (Genova, 25 dicembre 1969) Leggi di più
Santo Natale 1969
Carissime figlie, Superiore e suore,
Il periodo liturgico dell’Avvento, che quest’anno è stato da noi particolarmente gustato con l’inizio delle celebrazioni eucaristiche nel nuovo rito, dono del Concilio, così ricco di significato, ha disposto il nostro spirito alla meditazione del mistero dell’Incarnazione e ad accogliere il messaggio del Natale.
Gesù ha sempre qualcosa da comunicare alle anime e a ciascun’anima in particolare; e noi potremo cogliere il messaggio di Gesù e comprenderlo, solo se ci avvicineremo a Lui con cuore puro, in semplicità, con fede viva, soprattutto mettendoci in ascolto nei momenti di intima preghiera. Riceveremo anche luce per il nostro spirito e sprone alla volontà per il lavorio del rinnovamento interiore a cui la Chiesa ci invita.
Oggi possiamo chiederci: che cosa abbiamo fatto, in concreto, per il nostro rinnovamento interiore? Come abbiamo corrisposto alle sollecitudini della Chiesa, tanto provvide e tanto necessarie in questo tempo?
Apriamo il volumetto delle Comunicazioni del Capitolo, che teniamo sempre vicino per poterlo frequentemente consultare. A pag. 23 troviamo:
Occorre “perseverare fermamente nel sacrificio e non sottrarre o prendere per sé una parte anche minima dell’olocausto offerto a Dio sull’altare”.
Occorre “coltivare diligentemente la povertà come segno molto apprezzato, partecipando alla povertà di Cristo, che da ricco si fece povero per amor nostro allo scopo di arricchirci con la sua povertà” (PC 13).
Occorre sottomettersi “in spirito di fede ai Superiori che fanno le veci di Dio, vincolarsi al servizio della Chiesa, mettendovi a disposizione tanto le energie della mente e della volontà, quanto i doni di natura e di grazia, per l’edificazione del Corpo di Cristo, secondo il piano di Dio” (PC 14). (Comunicazioni del Capitolo pag. 27).
Pertanto ecco le decisioni concretizzate, in obbedienza agli inviti della Chiesa Madre e Maestra, e a nome di tutte, dal nostro Capitolo Speciale, riportate a pagina 28:
6 ) Per poter camminare con gioia sulla via della volontà di Dio, ubbidiremo con spirito di fede, amore e umiltà. Fede che ci faccia scoprire Dio e la sua volontà; Amore che ci unisce a Lui e, facendoci vivere della sua vita, lo glorifichi; umiltà per ubbidire nonostante le deficienze di chi comanda.
7) Per il pieno sviluppo del nostro dono, volontariamente e di buon cuore, vogliamo inserire nella nostra offerta tanto le energie della mente e della volontà, quanto i doni di natura e di grazia, nel compimento degli uffici che ci vengono assegnati, sapendo con questo di collaborare al piano di Dio.
Care figlie, mentre il nemico del bene tanto lavora per togliere la fede dal cuore degli uomini e creare il disordine nel mondo, noi religiose vivremo santamente e gioiosamente gli impegni che ci siamo assunti volontariamente, consacrandoci al Signore, e chiedendo di fare parte all’esercito dei religiosi a servizio di Dio e della Chiesa. Il nostro rinnovamento interiore sarà il frutto di questo impegno che oggi riproponiamo a noi stesse.
Buon Natale, care figlie, cordialmente scambiamoci la pace, il dono di Gesù Bambino al mondo, scambiamoci preghiere, in aiuto alla nostra debolezza, scambiamoci i più santi e i più fervidi auguri.
Di cuore vi saluta e benedice la vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
LETTERE CIRCOLARI 1970
(ASCG, serie Corrispondenza, I.1, 1970)Circolare alle Superiore per la partecipazione al Convegno (Genova, 11 gennaio 1970) Leggi di più
Genova, 11 Gennaio 1970
Carissime Madri Superiore,
Com’è loro noto, per aderire ai desideri espressi nell’ultimo incontro svoltisi nella Casa di Ge-Quarto, è stato invitato il M.R.P. Cassiano per un’altra giornata di studio sui doveri che incombono oggi alle Madri Superiore di Comunità.
L’accettazione dell’invito da parte del M. Rev. Padre, di cui tutte conosciamo la competenza, ancorchè con sacrificio, perché sempre assillato da moltissimi impegni, e il desiderio da parte nostra di metterci in grado di meglio adempiere ai nostri doveri in seno alla Comunità che ciascuna presiede per volontà di Dio, ci devono stimolare a sormontare qualunque ostacolo per non perdere neppure una delle conferenze, che noi consideriamo, nel momento critico di incertezze e di dubbi che stiamo attraversando, un vero dono della Provvidenza Divina.
Dopo le conferenze il M.R. Padre sarà a disposizione per risolvere questioni o dubbi presentati dalle Madri Superiore a voce o per scritto. Prepariamoci quindi, con semplicità e con fiducia: Dio ci aspetta per venire incontro alle nostre necessità e ai nostri santi desideri.
È necessario che ciascuna si trovi con puntualità nella casa di Ge- Quarto il giorno 19 corr. Non più tardi delle ore 17, per la prima conferenza. Il raduno terminerà il giorno 21 corr. nella mattinata.
È mio desiderio che le suore della casa, in questi giorni, si impegnino in preghiere e offerte particolari affinché, lo scambievole aiuto fraterno, ottenga la benedizione di Dio per il buon esito di queste giornate di studio.
Tutte ringrazio, tutte di cuore saluto e prego il Signore a voler benedire.
Aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare della santa Pasqua alle Sorelle italiane (Genova, 29 marzo 1970) Leggi di più
S. ta Pasqua 1970
Carissime figlie, Superiore e suore,
Penso non ci sia, nel ciclo dell’anno liturgico, una festa più adatta della Pasqua di Resurrezione per un invito a scuotere la pigrizia, o quel torpore spirituale che facilmente può sorprendere il nostro spirito mentre ci troviamo impegnate nel lavoro apostolico del dovere quotidiano. Se poi abbiamo seguito la Quaresima, tempo di penitenza, con qualche volontario fioretto, meditando la Passione del nostro Dio e Salvatore, sofferta e offerta proprio per noi, il nostro spirito si trova preparato, pronto per una nuova ripresa, con uno slancio nuovo di generosità: risposta di amore alla richiesta di Gesù!
È sempre vero che noi amiamo Gesù, e lo attesta la nostra generosità nel rispondere alla vocazione religiosa con la quale abbiamo fatto il nostro sacrificio consacrandoci al Signore e mettendo a disposizione del prossimo tutte le facoltà e i beni di natura e di grazia; ma questo amore ha bisogno continuamente di essere tenuto vivo coi mezzi della Grazia e gli aiuti spirituali. A Gesù Risorto, nostra speranza, nostra gioia di questi terreni giorni di prova, ci accosteremo tutte per chiedere più luce, più grazia, più amore.
Sì, care figlie, abbiamo bisogno di più luce per vedere tutte le cose e gli eventi come disposti da Dio al bene spirituale. Dio è buon Padre, ama singolarmente ciascuna di noi e, se permette il male e la sofferenza, è solo in ordine al nostro bene spirituale: più luce, quindi, per accogliere con spirito di fede! Abbiamo bisogno di più grazia a purificazione dell’anima, come pure per fortificarla. Chi di noi può dire di essere buona? Sempre? Quante volte abbiamo sbagliato per debolezza, per negligenza, per difetto di controllo sopra noi stesse…“Se il Signore non edifica la casa, invano si affaticano i costruttori”! Abbiamo bisogno del Suo amore per compiere la nostra missione di carità con profitto per le anime; sentirlo cioè in noi con tanta forza, che ci sia stimolo a donarci ogni giorno e sempre, con tutta generosità.
Con la Sua luce, con la Sua Grazia, col Suo amore, ci si renderà facile la ripresa spirituale, che per tutte desidero ardentemente, in questa Santa Pasqua, e auguro di cuore, facendone oggetto delle mie preghiere in questi santi giorni. I mezzi non ci mancano, care figlie, per mantenerci fedeli alla nostra vocazione: sappiamone approfittare.
I santi Esercizi anche quest’anno verranno disposti in buon numero e suddivisi in modo che tutte le suore abbiano possibilità di farli. Prossimamente ci sarà un corso a Genova, in Casa Generalizia, dal 5 all’11 aprile; a Genova-Quarto dal 19 al 25 aprile; a Varese dal 26 aprile al 2 maggio. In seguito ce ne saranno altri dei quali verrà comunicata la data a suo tempo. È necessario questo breve periodo di riposo, di distensione, di tempo, per darci a nostro agio alla meditazione e alla lettura spirituale, che ha un’importanza grandissima nella vita religiosa, facendoci conoscere sempre meglio il Signore, mentre non è possibile approfondire la conoscenza di Dio senza sentirci di amarlo di più. In questo clima di raccoglimento si prega meglio: le preghiere comunitarie e quelle personali siano fervorose e gustate dallo spirito attento. La vita religiosa torna ad avere tutto l’incanto che a suo tempo ci ha attratte alla casa del Signore e si riscopre la gioia del vivere insieme. Ritemprate nelle forze fisiche e in quelle spirituali, sentiremo il bisogno di riversare le ricchezze dell’anima nostra sulle anime che ne hanno tanto bisogno e che il Signore ci fa avvicinare nel compimento del quotidiano dovere.
“Siate felici!“, ha detto il Santo Padre Paolo VI nel suo discorso alle religiose, “felici, perché avete scelto la parte migliore, avete destinato la vostra vita all’unico e più alto amore! Felici, perché siete della Chiesa le figlie predilette, e della Chiesa partecipate il gaudio e il dolore, la fatica e la speranza! Felici, perché nulla di quanto fate, pregate, soffrite, è perduto, nulla è sconosciuto a quel Padre che vede nel segreto e che nulla lascerà senza ricompensa! Felici, perché come la Madonna, avete ascoltato la parola di Dio e vi siete fidate, l’avete seguita!”.
Non avrei dono migliore da farvi, care figlie, che queste parole del Santo Padre che sono tutto un programma. A queste aggiungo il mio augurio di buona santa Pasqua di Resurrezione!
Dopo queste sante feste, ho destinato tempo di visita alle case della Lombardia. Anche per questo mio dovere, che compio con serenità, fiduciosa dell’aiuto di Dio, chiedo preghiere e spirito di fede per accogliere la mia persona come inviata da Dio, benchè fallibile e indegna, per accogliere quanto il Signore mi ispirerà di dire a ciascuna, come fosse direttamente Dio che parla alle loro anime. Così la visita tornerà più facile a me, di consolazione, come pure di conforto e di aiuto spirituale per tutte.
Le nostre consorelle missionarie d’Africa stanno bene e mandano cari saluti, raccomandandosi alle preghiere. Pure dall’America Latina sono giunti auguri e fraterni, cordiali saluti dalle Superiore e suore, che si dicono sempre spiritualmente unite e si sentono più che mai sorelle, dedite allo stesso ideale della Madre Fondatrice.
Cari saluti pure dalle RR. Madri del Consiglio e buona festa, in cordiale unione di fraterna carità.
La vostra aff. Ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per la santa Pasqua alle Sorelle americane (Genova, 29 marzo 1970) Leggi di più
S.ta Pasqua 1970
Alle dilette figlie dell’America Latina
Pace e bene!
Carissime nel Signore,
È unicamente diretta a loro questa mia lettera circolare in occasione della S.ta Pasqua di Risurrezione, e non soltanto per la comunicazione dei soliti auguri, ma soprattutto perché sia di esortazione al lavorio dello spirito, onde conseguire il rinnovamento individuale e collettivo della nostra famiglia religiosa, a cui ci ha chiamate la Chiesa.
Questo, che concretizza il vivo desiderio del mio cuore, è stato caldamente auspicato anche dalle RR. Madri durante il Capitolo Speciale, le quali, allo scopo, hanno preparato e distribuito alla Comunità quel fascicolo che chiamiamo Comunicazioni del Capitolo che, penso, sia in possesso di ciascuna suora e tenuto nella giusta considerazione.
Oggi possiamo chiederci: che cosa abbiamo fatto, in concreto, per il nostro rinnovamento interiore? Come abbiamo corrisposto alle sollecitudini della Chiesa, tanto provvide e tanto necessarie in questo tempo?
Apriamo il volumetto delle Comunicazioni del Capitolo che dobbiamo tenere sempre vicino per poterlo frequentemente consultare.
Alla pag. […] troviamo:
Occorre “Perseverare fermamente nel sacrificio, e non sottrarre o prendere per sé una parte, anche minima, dell’olocausto offerto a Dio sull’altare.”
Occorre “Coltivare diligentemente la povertà come segno molto apprezzato, partecipando alla povertà di Cristo che da ricco si fece povero per amor nostro allo scopo di arricchirci con la sua povertà” (PC13).
Occorre sottomettersi “In spirito di fede ai Superiori che fanno le veci di Dio, vincolarsi al servizio della Chiesa, mettendovi a disposizione tanto le energie della mente e della volontà, quanto i doni di natura e di grazia, per l’edificazione del Corpo di Cristo secondo il piano di Dio” (PC 14). (Comunicazioni del Capitolo pag […]).
Pertanto ecco le decisioni concretizzate, in obbedienza agli inviti della Chiesa, Madre e Maestra, e a nome di tutte, dal nostro Capitolo Speciale, riportate a pag. […]
6 ) Per poter camminare con gioia sulla via della Volontà di Dio, ubbidiremo con spirito di fede, amore e umiltà. Fede, che ci faccia scoprire Dio e la sua volontà; amore, che ci unisce a Lui e, facendoci vivere della sua vita, lo glorifichi; umiltà, per ubbidire nonostante le deficenze di chi comanda.
7) Per il pieno sviluppo del nostro dono, volontariamente e di buon cuore, vogliamo inserire nella nostra offerta tanto le energie della mente e della volontà, quanto i doni di natura e di grazia nel compimento degli uffici che ci vengono assegnati, sapendo con questo di collaborare al piano di Dio.
Care figlie, mentre il nemico del bene tanto lavora per togliere la fede dal cuore degli uomini e creare il disordine nel mondo, noi religiose, vivremo santamente e gioiosamente gli impegni che ci siamo assunti volontariamente consacrandoci al signore e chiedendo di far parte dell’esercito dei religiosi a servizio di Dio e della Chiesa. Il nostro rinnovamento interiore sarà il frutto di quest’impegno che oggi riproponiamo a noi stesse.
È da poco, due mesi circa, che la Rev.da Madre Irene, in funzione di Madre Provinciale, come stabilito dal Capitolo Speciale e ad experimentum, fino al prossimo Capitolo Generale, ha predisposto, unitamente al suo Consiglio, la nuova formazione delle religiose famiglie. I cambi di casa segnano sempre un grande sacrificio, lo sappiamo, ed io lo comprendo: posso dire con tutta sincerità, che ho sofferto e sono stata vicina a quante, in spirito di fede e di umile sottomissione, hanno accolto l’ubbidienza e fatto il sacrificio richiesto. Dio, che tutto vede perfettamente, sia per loro di conforto in questa vita, e sia ambito premio nell’eternità. La mia vita religiosa, per la maggior parte e negli anni più belli, è trascorsa con loro, care figlie, e nell’attività ospedaliera che tante consolazioni apostoliche ha dato al mio cuore. Pertanto è comprensibile come mi senta molto affezionata alla cara Comunità di America e, quantunque mi sia stata causa di dispiaceri in questi ultimi tempi, pure nutro certezza che le mie speranze non saranno deluse, mentre già possiamo intravedere quella primavera annunciata dal Concilio, frutto di una vita spirituale più ricca, più profonda, e di un apostolato più evangelico, più efficace.
Cara figlie, mi raccomando alle loro preghiere, che non mi venga a mancare l’aiuto di Dio affinchè, generosamente perseverando nel sacrificio richiestomi, possa compiere interamente questa mia missione, affidatomi da Dio, a bene della Comunità.
Buona Pasqua, care figlie! Cordialmente scambiamoci la pace, il prezioso dono al mondo di Gesù Risorto! Scambiamoci preghiere in aiuto alla nostra debolezza, scambiamoci i più santi, i più fervidi auguri. La Madre Felicita, le RR. Madri del Consiglio, tutte le consorelle d’Italia, le missionarie d’Africa, mandano fervidi auguri e cari saluti.
Vi abbraccia di cuore e vi benedice la vostra aff.ma
Madre Luciana
Circolare per la Pentecoste (Genova, 17 maggio 1970) Leggi di più
Festa di Pentecoste 1970
Carissime nel Signore,
Quest’anno siamo raggiunte dalla festività di Pentecoste mentre è in atto la visita alle varie famiglie religiose della Congregazione.
Viene a proposito, quindi, animare alla preghiera e allo spirito di fede affinché la visita della Madre sia efficace di frutti spirituali per tutte. Affido al buon Dio l’esito di questo mio compito che adempio come dovere che m’incombe, affinchè Lui benedica e supplisca, con la Sua Grazia, alle deficienza della mia povera azione. “Ogni giorno è giorno di fede”, è stato detto, ma la nostra fede dev’essere semplice, aperta come quella dei fanciulli!
Lo spirito di fede rende presente Dio in ogni cosa, dà il giusto valore e il giusto orientamento ad ogni azione. In quella Comunità nella quale viene praticato lo spirito di fede e la vita di fede, si nota sopportazione gioiosa del sacrificio, della povertà, si nota pratica costante e serena delle virtù religiose, abbandono alle disposizioni di Dio negli eventi di ogni giorno. Per lo spirito di fede l’anima acquista gioconda pace spirituale!
Buona festa, care figlie, e siano copiosi, per ciascuna, i doni del Santo Spirito!
Raccomando alle Madri Superiore che siano sollecite del bene spirituale della loro religiosa famiglia e, senza lasciarsi intimorire dalle difficoltà del momento, con molta fiducia nell’aiuto di Dio, continuino nel mandato loro affidato, soprattutto con la pietà e trascinando con l’esempio. Curino con tutte le forze lo spirito religioso, che nella suora non venga sopraffatto dalle molte attività esterne. Si leggano, in pubblico ed in privato, le Comunicazioni del Capitolo Speciale le quali sostituiscono, per il momento, le S.te Regole; si cerchi di attuare quanto in esse raccomandato. Dov’è possibile si faccia la riunione settimanale in forma di “dialogo comunitario”: è questo tanto raccomandato dalla Chiesa come mezzo indispensabile per attuare l’atmosfera di famiglia e unire gli animi nella fraterna carità.
Siamo apostole e missionarie come ci vuole la Chiesa. Facciamo nostre le sue ansie, le sue preoccupazioni, le sue pene del momento presente. “L’attività missionaria, è parte integrante dello scopo della nostra Congregazione” (Comunicazioni del Capitolo Speciale pag. 37) poiché la nostra Madre Fondatrice “lanciò subito la nascente Comunità, con una forza apostolica non comune, in tutti i campi in cui era assente il nome di Cristo” (Comunicazioni del Capitolo Speciale pag. 35).
Sollecitata dal Direttore delle PP.OO.MM. la nostra Congregazione, con l’anno in corso, ha dato la sua adesione all’Unione Missionaria del Clero e delle Religiose, per cui siamo impegnate ancor più particolarmente all’azione missionaria, alla collaborazione e all’apporto di preghiere. L’Unione ha un suo Statuto nel quale risaltano soprattutto due cose che sono da tenere presenti il programma.
Nel campo della spiritualità:
si chiedono preghiere per le finalità specifiche dell’Unione: conversione delle anime, ritorno dei fratelli separati e moltiplicazione degli operai evangelici. “I tesori di grazia scenderanno abbondantemente sulle missioni quando da tutte le case e da tutti i monasteri…saliranno al cielo suppliche per la conversione delle anime, per il ritorno dei fratelli separati e per la moltiplicazione degli operai del Vangelo” (Statuto).
Nel campo dell’attività:
si richiede un’attività di carattere universale. Quindi, pur lasciando le religiose libere di agire per l’incremento delle proprie opere e comunità, si richiede da loro il pieno appoggio “a quelle Pontificie Opere Missionarie che, per il fatto di essere a servizio dell’apostolato cattolico universale, la Chiesa fa sue e pone al disopra di qualunque iniziativa di carattere privato”. Quindi raccomanda in particolare:
la Giornata missionaria mondiale
la Giornata dei malati
l’Ottava di preghiere per l’Unità
la stampa missionaria
l’organizzazione missionaria nei collegi e nelle scuole secondo le direttive delle PP.OO.MM. e lo Statuto dell’Unione.
Pertanto ogni mese riceveremo “Adveniat”, pagellina con la quale ci potremo tenere in spirituale unione con tutti i membri dell’Unione, la quale riporta preghiere e intenzioni missionarie.
Mi valgo dell’occasione per comunicare che, per sollecitazione di alcune Madri Superiore, verrà tenuto un corso di esercizi in Genova, Casa Generalizia, nel prossimo mese di giugno dal 21 sera al 27 mattino. Per i corsi del prossimo autunno, che saranno ancora tre, verrà data comunicazione più avanti.
In unione di preghiere e di intenti, con ogni buon augurio, vi saluta e benedice la vostra aff.ma Madre
Suor Luciana
Circolare alle Superiore per il secondo incontro (Genova, giugno 1970) Leggi di più
Giugno 1970
Carissime Madri Superiore,
Il particolare momento che la Chiesa sta attraversando è grave di responsabilità anche per noi, Madri Superiore di Comunità religiose, che possiamo constatare quanto, ogni giorno più, diventino difficili i nostri doveri in ordine alla religiosa famiglia affidata alle nostre cure.
Oggi, i molti problemi da risolvere, tanti interrogativi che ci lasciano perplesse e dubbiose, ci tolgono parte di quella serenità e fiducia nelle nostre forze e possibilità, che pure sono indispensabili al compimento del nostro particolare compito e al quotidiano dovere.
Ecco perché ci vengono suggeriti incontri brevi ma frequenti, allo scopo di unire le forze e raggiungere la migliore soluzione di quanto ci preoccupa per mezzo dello scambio reciproco di criteri, di esperienze, ma soprattutto, penso che sarà questa l’occasione per meglio conoscerci e pertanto, meglio amarci e aiutarci scambievolmente.
Il nostro secondo incontro di quest’anno, già rimandato per impegni personali, sarebbe fissato per i giorni 10 sera, 11 e 12 luglio p.v. nella casa di Gen-Quarto. Tutte le Madri Superiore si tengano libere per questi giorni da ogni altro impegno, comprese dell’importanza che riveste tale raduno, e si portino ben disposte per un’attiva collaborazione perché il Convegno raggiunga il suo scopo, mentre solleciteranno le suore a seguire questi giorni con la loro preghiera, onde ottenere l’aiuto e la benedizione di Dio.
Il presente questionario, che ci è stato suggerito dal M.R.P. Cassiano, ha lo scopo di aiutarci a preparare le nostre risposte per tempo, con ponderazione, scritte su un foglio a parte, affinché tutte, anche le Madri Superiore che trovassero difficoltà ad esprimersi a voce, possano intervenire portando i loro criteri, le loro esperienze.
Se sarà trovato necessario, il M.R.P. Cassiano potrà intervenire con la sua parola illuminata per chiarire dove troveremo difficoltà, e noi conosciamo ormai, quanto è prezioso il suo intervento, avendolo esperimentato altre volte.
Preghiamo il S. Cuore di Gesù, poiché siamo nel mese a Lui consacrato, per la buona riuscita dell’incontro. Maria SS. voglia maternamente assisterci nel compimento di questo nostro dovere.
Di cuore saluto tutte, invocando per ciascuna la benedizione di Dio, mentre tutte attendo al Convegno.
La vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per l'anniversario di morte della Madre Fondatrice (Genova, 6 agosto 1970) Leggi di più
Genova, 6 agosto 1970
Carissime figlie, Superiore e suore,
La data commemorativa del decesso della Venerabile Madre Fondatrice mi ha riportato il grato ricordo di un giorno dello scorso anno nel quale, durante una seduta del Capitolo Speciale, le RR. Madri Capitolari proposero di dare maggior risalto a questa data, dies natalis come la chiama la Chiesa, giorno natalizio della Venerabile Madre, giorno del suo beato transito, della vera nascita al Cielo della sua anima bella! La proposta, sbocciata più dal cuore che dalla mente delle Madri Capitolari, venne unanimemente accolta e venne deciso di invitare la Comunità ad una festa familiare, semplice ma sentita, con la celebrazione liturgica particolare alla quale assistere, nello spirito di filiale affetto, di riverente amore, di gratitudine, e con tutte quelle espressioni che vengono dall’animo che è pieno d’amore, di sincera devozione per la nostra Venerata Madre.
Potremo inoltre dedicare qualche momento della giornata alla lettura dei suoi scritti onde meglio conoscerne lo spirito, oppure disporre di un breve tempo nel quale riunire la religiosa famiglia per il ‘dialogo’, prendendo appunto le prime pagine delle Comunicazioni del Capitolo che riguardano “Lo spirito dell’Istituto” onde studiarlo, commentarlo, approfondirlo.
La Commissione incaricata per lo studio dello spirito della Ven.ta Fondatrice, formata da tre suore e affidata alla Rev.da Madre Felicita, Vic. Gen.le (cfr. Comunicazioni del Capitolo pag. 9), sta già lavorando e fra poco sarà distribuita la prima parte del lavoro, che pure dovrà servire come aiuto al ‘dialogo settimanale’. Durante il Convegno delle Madri Superiore, dalle indagini fatte è risultato che poche sono le famiglie che hanno dato inizio al ‘dialogo settimanale’ e a quanto viene prescritto dalle Comunicazioni del Capitolo, le quali, mi è stato detto, da molte suore non vengono tenute nel debito conto. Il motivo non è certo: forse non ne hanno capito l’importanza; forse non si sa, o non si vuol sapere, che rappresentano la nostra S. Regola e che sono state distribuite a ciascuna suora perché siano il binario sul quale ciascuna deve camminare per arrivare alla santificazione. È mai possibile, care suore? È mai possibile tanta leggerezza di spirito nella cara Comunità? No, non lo posso pensare!
Prego, oggi particolarmente, la Venerata Madre, a vegliare ancora sulle Sue Figlie: che la sua assistenza ci renda forti nelle fede e nella virtù, nel desiderio unico di donazione al bene dei fratelli e per la nostra santificazione.
Mie care figlie, un giorno con tanto fervore spirituale ci siamo consacrate a Dio, accettando le privazioni della povertà, il sacrificio dell’obbedienza, le rinunce della castità, abbracciando con gioia grande la Santa Regola del nostro amato Istituto. Regola che ha santificato tante nostre care Madri e Consorelle che ci hanno preceduto in Cielo: ricordiamolo oggi per poter, con l’aiuto di Dio, dare inizio a quel rinnovamento spirituale individuale che sarà il frutto dell’osservanza di quanto disposto dal Capitolo Speciale, e che dovrà portare al rinnovamento collettivo della Comunità.
Io sono convinta che alla conoscenza dello spirito, del cuore, dell’anima della nostra Ven.ta Madre, niente può giovare meglio dello studio di quanto ci ha lasciato per scritto. Rileggiamo, ad esempio, il suo Testamento spirituale: “ A tutte raccomando che vi amiate da vere sorelle …la carità di Cristo tenga sempre uniti i vostri cuori….” (cfr. Comunicazioni del Capitolo pag. 15).
È questa l’espressione suprema del cuore della Madre, è l’ultima sua disposizione, ciò che essa da in eredità alle sue figlie, un dono tutto spirituale e celeste, un tesoro preziosissimo: la Carità!
È pure il dono che offro loro, care figlie, in questa data che d’ora innanzi vogliamo particolarmente commemorare. Auguro a ciascuna di cuore buona festa, a maggior profitto spirituale.
Il II raduno delle Madri Superiore, tenuto nella casa di Quarto allo scopo di dare istruzioni sui loro doveri e sui loro compiti, oggi particolarmente impegnativi, mi sembra riuscito bene, comunque meglio del primo, senz’altro darà i suoi frutti a bene comune. Ringrazio il Signore per la sua assistenza; ringrazio le buone Madri Superiore che mi hanno scritto il loro compiacimento per la buona riuscita, grata a tutte per la collaborazione. In allegato alla circolare, e riservato alle Madri Superiore, viene spedito il resoconto del lavoro di gruppo e le sintesi, con qualche aggiunta di appunti ricavati dalle spiegazioni fatte dal M.R. Padre Cassiano. Ripeto: sono riservati alle Madri Superiore e sarà loro profittevole se le vorranno rivedere e praticare a tempo opportuno.
C’è ancora una bella notizia, che penso farà vibrare di santo desiderio i cuori delle consorelle che si sentono missionarie: le RR. Madri del Consiglio Generalizio, ritenendo di fare cosa gradita alla Comunità, in omaggio alle Consorelle Martiri che hanno dato alla Congregazione il dono più prezioso col loro martirio, sono disposte a riprendere l’impegno della Missione di Alto Alegre, benché il momento sia grave di responsabilità, soprattutto per la mancanza di vocazioni e perché le difficoltà si accrescono ogni giorno più. Chi si sente chiamata a questo sacrificio, può scrivere. Certo, le grazie si ottengono con la preghiera, con la generosità: chissà che Dio non chieda a noi proprio questo per accrescere il numero delle vocazioni, per il buono spirito e l’incremento della Congregazione! La missione d’Africa, iniziata con tante incertezze e con grandi sacrifici, da ora risultati positivi e procura alle consorelle impegnate, e a noi, tante consolazioni! Pertanto, facciamoci coraggio e andiamo avanti con tanta fiducia nell’aiuto di Dio. Noi ci affidiamo a Lui, che disponga per il maggior bene delle anime e della Chiesa!
Ricordo che possono scrivere alla Madre anche le suore che trovassero difficoltà nell’esecuzione di quanto prescritto nelle Comunicazioni del Capitolo e ne spigo la ragione: siccome quanto è stato deciso va ad esperimento fino al prossimo Capitolo, che sarà fra un anno circa, i rilievi che eventualmente venissero fatti potrebbero servire per correggere o cambiare. Tutte apparteniamo alla Comunità e tutte dobbiamo concorrere al suo bene.
Aggiungo le date per i prossimi Esercizi spirituali e raccomando che tutte adempiano a questo dovere. Sentiamola la necessità di dare nutrimento allo spirito, affievolito forse nel lavoro che impegna più delle nostre forze: è una necessità spirituale a cui dobbiamo provvedere.
Teniamoci sempre unite con la preghiera, con l’offerta quotidiana del nostro sacrificio, con l’affetto cordiale fraterno.
Vi abbraccia e benedice
La vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana di Gesù Crocifisso
Esercizi spirituali:
a Quarto dal 4 al 13 settembre
a Genova dal 20 al 26 settembre
a Varese dal 5 all’11 ottobre.
Per le Madri Superiore a Ge- Quarto dal 10 al 24 ottobre.
Il giorno 18 agosto parto per l’America con la M. Segretaria in visita alle consorelle della missione: mi accompagnino le loro preghiere.
Circolare per le Sorelle italiane nella festa di san Francesco d'Assisi (Genova, 3 ottobre 1970) Leggi di più
Pace e bene!
Carissime figlie, Superiore e suore,
Con la visita compiuta alle nostre suore missionarie in Etiopia nello scorso mese di agosto, ho terminato di assolvere questo compito per l’anno in corso. Ringrazio di cuore tutte, per l’accoglienza avuta, di tante delicate attenzioni usatemi, delle festicciole, preparate certamente con sacrificio rubando tempo al riposo, degli indirizzi e dei bellissimi doni: per tutto, prego il Signore a voler ripagare.
Figlie carissime, malgrado i tristissimi tempi, in mezzo a molte difficoltà, la cara Comunità cammina ancora sicura, con l’aiuto di Dio e con la Sua Grazia, facendo del bene al prossimo, nelle varie istituzioni iniziate dalle Ven.te nostre Madri. In questa fase di post Capitolo, piena di delicate responsabilità per tutte, Superiore e suddite, per l’applicazione delle nuove Costituzioni, posso dire che, in generale, nelle nostre famiglie religiose c’è concordia, c’è buona volontà di cooperare al bene comune e di salvaguardare la carità fraterna; c’è l’ambiente famigliare nella bella semplicità francescana e i difetti di natura, che pure non mancano essendo fragile l’umana natura, non incidono sul buon andamento della Comunità. Diamone grazia a Dio, da cui viene ogni bene e ogni possibilità di compierlo.
Manteniamolo però con tutte le nostre forze lo spirito buono della nostra Comunità: è il dovere che tutte dobbiamo sentire, è l’impegno che tutte dobbiamo assolvere unite e compatte nel particolare momento di prova. La formula della nostra professione religiosa, riveduta e inserita nel cerimoniale del nuovo rito, così si esprime: “Dico a Gesù mio Sposo, il sì della mia fedeltà e del mio amore…”. Un giorno, in grande fervore di spirito, anche noi abbiamo pronunciato il sì della nostra fedeltà e del nostro amore a Dio; ora, col fervore che è frutto della buona volontà, lo pronunciamo ancora, ogni giorno, aderendovi con la nostra vita, con le nostre opere, per essere come ci vuole la Chiesa e come il mondo d’oggi si aspetta, autentica testimonianza del Vangelo.
E come potremo meglio dare testimonianza del Vangelo, se non attenendoci alle nostre Sante Regole che, per essere francescane, sono permeate di spirito evangelico? Mi riferisco alle nostre Comunicazioni del Capitolo così belle, preparate con tanto amore e con tanto studio, che prego caldamente a voler rileggere oggi e fare, potendolo, oggetto di meditazione e di dialogo. Vediamo ad esempio, il capitolo che riguarda ”Il nostro spirito” e “I Voti”. Da ogni riga emerge il Santo Vangelo: nella povertà di spirito, nell’austerità di vita, nella fede viva, nell’amore di Dio e del prossimo. Dove si dice che la Venerata Madre Fondatrice “su tutto e su tutti vuol far trionfare l’amore”; dove viene rilevata in lei una “vita di unione con Dio…per donare Dio all’umanità“, in una fervida e costante “disponibilità alla volontà di Dio, che è vera povertà di spirito”. Sono questi i mezzi che Dio e la Comunità mettono a nostra disposizione, mezzi validi e indispensabili che ci mettono in grado di ripetere ogni giorno a Gesù il sì della nostra fedeltà e del nostro amore. Sappiamola quindi apprezzare la nostra Regola, amiamola con tutto il cuore, rileggiamola spesso e teniamola sempre presente.
Coi prossimi Esercizi spirituali, che saranno tenuti a Varese dal 5 all’11 ottobre, termina il ciclo di Esercizi per le suore e spero che sarà bastato a dare possibilità a tutte di adempiere a questo dovere; quelli delle Madri Superiore, saranno tenuti nella casa di Ge-Quarto dal 18 al 24 ottobre (e non dal 20 al 26). Gli ultimi due giorni saranno dedicati per studiare e riflettere la soluzione dei problemi del momento, l’attuazione pratica delle Comunicazioni capitolari, e per iniziare la preparazione al prossimo Capitolo Generale. Convegni per le Madri Superiore analoghi a quelli fatti in Italia, sono stati realizzati anche nella Provincia americana con molto profitto e soddisfazione, dice la rev.da Madre Irene in un suo scritto, mentre assicura che la suora incaricata per la stesura delle nuove Costituzioni sta lavorando. L’équipe destinata allo studio dello spirito della Ven.ta Madre Fondatrice, in collaborazione delle incaricate d’America, sta preparando un secondo lavoro che verrà distribuito non appena pronto.
In occasione degli Esercizi spirituali, tenuti all’Oasi francescana per la preparazione delle juniores ai Voti perpetui, approfittando della loro presenza numerosa, è stato promosso un incontro delle stesse con la Madre Maestra del noviziato e quella dello juniorato, allo scopo di chiarire idee e risolvere questioni che spesso creano ansietà nell’animo delle nostre juniores, da poco impegnate nelle attività apostoliche o ancora in fase di preparazione con lo studio. Anche questo incontro, prima esperienza, è riuscito bene e ha lasciato le nostre juniores contente e soddisfatte.
Come possono rendersi conto, care figlie, da queste poche informazioni, l’Istituto attivamente lavora per il necessario rinnovamento: è tutto un fervore di attività che informa la cara Comunità, tesa a un sincero “ritorno al fervore delle origini evangeliche e dei Fondatori, a un adattamento alle esigenze dei tempi” ( P. Anastasio 11.11.64 - PC n° 2).
La visita fatta quest’anno alle nostre missionarie in Africa, mi è stata molto consolante. Ho trovato la famiglia religiosa in aumento: attualmente si compone di sei suore italiane, dieci juniores indigene, otto novizie e di un buon numero di aspiranti, circa una ventina, ancora immature però, alle quali viene data, oltre all’istruzione elementare, un’educazione e una preparazione casalinga, mentre viene studiato se veramente sono chiamate alla vita religiosa, affinché, dovendole rimandare in famiglia, possano diportarsi da buone cristiane ed essere il fermento di vita cattolica in un paese di tante diverse religioni. È questa la missione della casa di Saganeiti mentre rimane casa di formazione e sede del noviziato. La stazione missionaria di Dellè, nel bassopiano Cunama, è stata costituita casa a sé e vi lavorano una suora italiana con due juniores indigene. Nella città di Asmara è in costruzione un bell’edificio con aule scolastiche, attività questa più necessaria al Paese; nella casa risiederanno anche le suore che frequenteranno le scuole superiori e per la preparazione apostolica di quelle destinate alle stazioni missionarie dell’interno. Mi è di consolazione annunciare che Suor Genoveffa, dopo un periodo di riposo in Patria, ritornerà alla sua missione africana. L’unione fa la forza: possiamo ora guardare con sicurezza all’avvenire della nostra missione, visibilmente benedetta da Dio e protetta dalla Ven.ta Madre Fondatrice.
Ho così dato loro tante belle notizie, nella certezza saranno gradite.
Non ho che da augurare buona festa del Serafico Padre, che sia per tutte goduta nella semplicità e serenità francescana, ma soprattutto nell’impegno, come già detto, di rinnovare a Gesù il ‘sì’ della nostra fedeltà e del nostro amore perché, ci dice il Serafico Padre: “Grandi cose abbiamo promesso a Dio, ma cose ancora più grandi sono state promesse a noi!“. Cari saluti dalle Madri e consorelle d’America, dalle consorelle missionarie, tutte e sempre spiritualmente unite.
Vi abbraccia e benedice di cuore la vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Genova, S. Francesco 1970
Circolare per le Sorelle americane nella festa di san Francesco d'Assisi (Genova, 3 ottobre 1970) Leggi di più
S. Francesco 1970
Alle dilette figlie dell’America latina
e carissime Madri Superiore, suore, novizie, postulanti, il rinnovato religioso saluto e il cordiale augurio per la festa del Serafico Padre! A tutte e a ciascuna: pace e bene!
Tanta consolazione prova il mio cuore ogni qualvolta torno a loro col pensiero e lo scritto; posso dire che si fanno più vivi i sentimenti di cordialità, in proporzione del tempo che passa e dell’ipotesi che si fa via via più concreta, di dover rinunciare alla visita, un tempo programmata, prima della scadenza del mio incarico. Un brevissimo anno ci divide dal Capitolo Generale, e dico ‘brevissimo’ perché previsto denso di lavoro faticoso e di preoccupazioni, per la soluzione di importanti problemi in un tempo quanto mai difficile per gli Istituti religiosi. Pertanto ci dovremo accontentare di quanto vorrà disporre il Signore, comunque pronte ad aderire con amore alla sua volontà.
Care figlie, saremo spiritualmente unite come sempre nella preghiera, il cui punto culminante, il punto d’incontro quotidiano di tutte, sarà il sacrificio Eucaristico. Alla Santa Messa, in misura della carità da cui saremo animate, riceveremo a profitto della nostra anima la parte più abbondante degli aiuti divini. Proprio sull’altare, per mezzo del suo sacerdote, Dio attualizza la sua oblazione del Calvario, per permettere a noi di farci una cosa sola con Lui nella comunione e di metterci in comunione con tutti i nostri fratelli. È nel Cuore Eucaristico di Gesù che ci sentiremo unite; è Lui che elimina tutte le distanze; è in Lui che possiamo darci giornaliero appuntamento fra noi e con tutti coloro che amiamo.
Figlie carissime, malgrado i tristissimi tempi, in mezzo a molte difficoltà la cara comunità cammina ancora sicura, con l’aiuto di Dio e con la Sua Grazia, facendo del bene al prossimo nelle varie istituzioni iniziate dalle Venerate nostre Madri. Nelle nostre famiglie religiose, per grazia del Signore, c’è armonia, buona volontà di cooperare al bene comune e di salvaguardare la carità fraterna; c’è ambiente famigliare nella bella semplicità francescana e i difetti di natura, che pure non mancano, essendo fragile l’umana natura, non incidono sull’armonia e sul buon andamento della religiosa famiglia. Diamone grazia a Dio, da cui viene ogni bene ed ogni possibilità di compierlo. Manteniamolo però con tutte le nostre forze lo spirito buono della nostra Comunità: è il dovere che tutte dobbiamo sentire, è l’impegno che tutte dobbiamo assolvere unite e compatte nel particolare momento di prova. La formula della nostra professione religiosa, riveduta e inserita nel cerimoniale del nuovo rito, così si esprime: “Dico a Gesù mio Sposo, il sì della mia fedeltà e del mio amore…”. Un giorno, in grande fervore di spirito, anche noi abbiamo pronunciato il sì della nostra fedeltà e del nostro amore a Dio; ora, col fervore che è frutto della buona volontà, lo pronunciamo ancora, ogni giorno, aderendovi con la nostra vita, con le nostre opere, per essere come ci vuole la Chiesa e come il mondo d’oggi si aspetta, autentica testimonianza del Vangelo.
E come potremo meglio dare testimonianza del Vangelo, se non attenendoci alle nostre Sante Regole che, per essere francescane, sono permeate di spirito evangelico? Mi riferisco alle nostre Comunicazioni del Capitolo così belle, preparate con tanto amore e con tanto studio, che prego caldamente a voler rileggere oggi e fare, potendolo, oggetto di meditazione e di dialogo. Vediamo ad esempio, il capitolo che riguarda ”Il nostro spirito” e “I Voti”. Da ogni riga emerge il Santo Vangelo: nella povertà di spirito, nell’austerità di vita, nella fede viva, nell’amore di Dio e del prossimo. Dove si dice che la Venerata Madre Fondatrice “su tutto e su tutti vuol far trionfare l’amore”; dove viene rilevata in lei una “vita di unione con Dio…per donare Dio all’umanità“, in una fervida e costante “disponibilità alla volontà di Dio, che è vera povertà di spirito”. Sono questi i mezzi che Dio e la Comunità mettono a nostra disposizione, mezzi validi e indispensabili che ci mettono in grado di ripetere ogni giorno a Gesù il sì della nostra fedeltà e del nostro amore. Sappiamola quindi apprezzare la nostra Regola, amiamola con tutto il cuore, rileggiamola spesso e teniamola sempre presente.
Sono a conoscenza delle giornate di studio promosse, tanto in Uruguay che in Argentina, per l’aggiornamento delle Madri Superiore, per una migliore preparazione ai loro compiti oggi, più che mai, impegnativi. Anche in Italia sono state fatte, gradite dalle M. Superiore e molto profittevoli. La Commissione di studio presto sarà in grado di distribuire materiale proveniente dallo studio sullo spirito della Ven.ta Madre Fondatrice, che pure sarà molto prezioso e profittevole. È tutto un fervore di attività che informa la Comunità intera, tesa a un sincero “ritorno al fervore delle origini evangeliche e dei Fondatori, un adattamento alle esigenze dei tempi” (P. Anastasio 11. 11. 64 – PC n° 2).
La visita fatta quest’anno alle nostre missionarie in Africa mi è stata molto consolante. Ho trovato la famiglia religiosa in aumento: attualmente si compone di sei suore italiane, dieci juniores indigene, otto novizie e di un buon numero di aspiranti, circa una ventina, ancora immature però, alle quali viene data, oltre all’istruzione elementare, l’educazione e la preparazione necessaria ad una donna di casa, mentre viene provata la loro vocazione, affinché, se dovessero ritornare nelle loro famiglie, possano diportarsi da buone cristiane ed essere il fermento di vita cattolica in un paese di tante diverse religioni. La casa di Saganeiti rimane casa di formazione, mentre è stata costituita casa a sé la stazione missionaria di Dellè, nel bassopiano Cunama, dove lavorano una suora italiana con due juniores indigene. Nella città di Asmara è in costruzione un bell’edificio, con aule scolastiche, l’attività apostolica educativa più necessaria al paese. La casa servirà anche per le suore che frequentano le scuole superiori, con la preparazione apostolica di quelle che saranno destinate alle stazione missionarie dell’interno. Mi è di tanta consolazione annunciare che ancora una suora americana andrà ad aiutare le consorelle italiane nella missione entro l’anno: l’unione fa la forza. Possiamo ora guardare con sicurezza all’avvenire della nostra missione, benedetta da Dio e protetta dalla Ven.ta Madre Fondatrice.
Ho così dato loro tante belle notizie nella certezza che saranno gradite. Non ho che da augurare buona festa del Serafico Padre: che sia per tutte goduta nella semplicità e serenità francescana, ma soprattutto nell’impegno, come già detto, di rinnovare a Gesù il ‘sì’ della nostra fedeltà e del nostro amore, perché il Serafico Padre ci dice: “Grandi cose abbiamo promesso a Dio, ma ancora più grandi sono state promesse a noi”!
Aggiungo cari saluti dalle Madri e consorelle italiane, dalle consorelle missionarie, tutte e sempre spiritualmente unite.
Vi abbraccio e benedice di cuore la vostra
Aff.ma Madre
Madre Luciana di Gesù Crocifisso
Circolare per le Sorelle italiane per il santo Natale (Genova, 25 dicembre 1970) Leggi di più
Santo Natale 1970
Carissime figlie, Superiore e suore,
Con le prime note di giubilo del Santo Natale portateci dalla Liturgia dell’Avvento, ci è giunto, atteso e gradito, il documento della Sacra Congregazione che approva tutto quanto è stato fatto e deciso dal nostro Capitolo Speciale. Ringraziamo Dio, mie carissime figlie! Per Lui sia la gloria e la nostra lode, espressione di amore e riconoscenza e, per me, per tutte noi, di intima consolazione!
La Comunità, visibilmente benedetta con grazie particolari, quali la sua espansione, la fecondità di vita apostolica, il dono del martirio, della santificazione di tanti suoi membri - e ricordiamo con venerazione le care Madri e Consorelle che ci hanno preceduto nella vita eterna - cammina ora più sicura, in questo periodo burrascoso e impegnativo del post-Concilio. Infatti è la Chiesa che ci assicura valido il piano di riforma, di ritocco della Santa Regola, preparato con cosciente responsabilità, con accurato studio, dalle Madri Capitolari; è Dio che, per mezzo della Chiesa, dà il benestare per la sua attuazione. Così dice testualmente il documento:
“Questo Sacro Dicastero (…) tiene a felicitarsi del lavoro compiuto in piena adesione alle norme conciliari e post-conciliari, nonché in tutta fedeltà alle sane tradizioni della Congregazione”.
Nel dare quest’annuncio alla Comunità, mi tornano alla mente i giorni d’inteso lavoro del Capitolo Speciale, il momento d’incertezza, di trepidazione, dovendo accostare la Santa Regola, il patrimonio sacro dell’Istituto. Quando, ad esempio, si trattava di dare il voto alla costituzione delle Province, che pareva dovesse scindere qualcosa nella cara Comunità! Ricordo con viva commozione le espressioni di gioia non più contenuta nel constatare uscito all’unanimità il voto positivo! Dio ci conduce, care figlie, lo tocchiamo con mano ogni giorno; Dio ci è vicino e conduce la cara Congregazione, oggi più che mai impegnata al suo rinnovamento spirituale e all’aggiornamento delle attività apostoliche, onde meglio essere in grado di rispondere alle necessità della Chiesa.
Dio sostiene anche la nostra speranza malgrado i tempi difficili nei quali assistiamo, anche in casa nostra, al decadere della vita spirituale, a defezioni, e vediamo il disorientamento di molte, la lotta faticosa di quelle - e sono la maggioranza - che vogliono vivere sinceramente la loro vocazione. Sono queste le figlie docili della Chiesa, seriamente impegnate al rinnovamento interiore, nella consapevolezza di cooperare così al rinnovamento della comunità alla quale appartengono. Infatti il rinnovamento - ci hanno detto in un’Assemblea dell’USMI - deve aver inizio nella vita interiore, in una più intensa vita spirituale Deve farsi in modo che non trascini allo spirito mondano, alla facile libertà della condotta personale, ma infonda un ampio respiro di vita nuova. Deve portare ad essere fedeli allo spirito delle Costituzioni, le quali richiedono la santità della vita umile e povera, l’esercizio della carità sincera e paziente, il sacrificio sereno e generoso del cuore, il quale deve trovare le sue soddisfazioni solo nella purezza e nella dedizione completa e generosa ai fratelli.
Care figlie, ho voluto ripetere qui in poche parole, il concetto sul rinnovamento così come l’ho appreso in una delle tante conferenze fatte per le Madri Generali, affinché, come ho fatto io, ciascuna lo studi, lo faccia suo e gli sia di valido aiuto per il personale rinnovamento.
Ricordiamo che la vita è breve e che il tempo della prova è limitato; ricordiamo che il mondo, i fratelli, attendono molto da noi, attendono soprattutto quella dedizione e quella forma di comprensione che solo può dare un’anima consacrata.
Noi ci vogliamo distinguere per l’impegno nel compimento del dovere, per lo spirito di povertà, di carità; ci vogliamo distinguere per un lavoro svolto tra le classi umili e povere, sull’esempio della Ven.Madre Fondatrice, animate dalla sua ansia apostolica. Sostegno efficace al nostro apostolato lo troveremo solo in una pietà solida e sentita. Sì, perché ad alimentare il nostro spirito occorre la meditazione ben fatta, mai tralasciata, e dobbiamo trovarlo il tempo fra le molte occupazioni; occorre riempirci di dentro perché il nostro apostolato sia efficace di bene per le anime; occorre lo spirito di preghiera che fa l’anima attenta alle richieste di Dio che abita il suo cuore.
Noi ci vogliamo distinguere anche per lo spirito ecclesiale. Lo studio sullo spirito della Ven.Madre Fondatrice ci ha fatto scoprire anche quest’aspetto della sua anima di apostola. Pertanto faremo nostre tutte le ansie della Chiesa. Il Santo Padre Paolo VI non solo ci invita e ci sprona con la sua illuminata parola, ma ci dà anche l’esempio: ‘pellegrino di pace e di carità’, come è stato chiamato, eccolo nel suo nono viaggio fuori d’Italia, per il mondo, a visitare i figli di una terra tanto lontana: a loro, con la sua parola, ha portato la sollecitudine del suo grande cuore: “Siamo venuti da lontano. Voi sapete che la nostra sollecitudine è per tutte le Chiese e che, da Roma, il nostro pensiero, sostenuto dalla preghiera, non cessa di dirigersi con affetto verso ciascuno dei nostri fratelli nella fede (…) Voi religiosi e religiose, vivete nella fede e nella gioia della donazione di voi stessi per il bene di tutta la Chiesa”.
Posso aggiungere che lo spirito missionario è sempre animatore di sacrifici fra le nostre suore, e questo mi è di tanta consolazione. Suor Genoveffa è ritornata alla nostra missione d’Etiopia e ha ripreso, umile e serena, il suo posto con dedizione generosa. La comunità ha risposto con vivo entusiasmo alla richiesta di S. Ecc. Mons. Bossi che chiede la suore per riaprire la missione di Alto Alegre. Anche la comunità di Saganeiti si offre per la missione del Brasile. Hanno veramente del coraggio queste intrepide consorelle! È il coraggio che viene da Dio, mosso dalla generosità del loro cuore! Se il buon Dio lo vorrà, appianerà le molte difficoltà che comporta l’invito e potremo tornare sul luogo del sacrificio delle nostre Sorelle Martiri!
Le consorelle dell’America Latina continuano, pure in molte difficoltà, nella loro missione di bene. La loro opera, già difficile per il diminuito numero delle suore, è ostacolata da disordini civili, per cui le scuole si sono chiuse tre mesi prima, e negli Ospedali, occupati dalla forza pubblica, è stato proibito di accogliere i poveri ammalati, con quali conseguenze ce lo possiamo immaginare! Per loro sarà il nostro solidale, fraterno aiuto: che ci sentano vicine per un Natale lieto e sereno e, per tutta la Congregazione, ricco di grazie spirituali.
Come sempre ci daremo convegno alla culla di Gesù Bambino per apprendere ancora una volta la sua lezione di umiltà, di povertà e di sacrificio, tutto accettato per amore delle anime. Come sarà la nostra risposta alla Sua richiesta d’amore?
Saluto tutte e ciascuna, con grande, religioso affetto, e unisco il saluto cordiale e fraterno delle RR. Madri del Consiglio, delle Madri Superiore e consorelle d’America e d’Africa.
Con la benedizione di Dio, vi abbraccia la vostra
Aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per le Sorelle americane per il santo Natale (Genova, 25 dicembre 1970) Leggi di più
Santo Natale 1970
Carissime figlie, Superiore e suore,
Con le prime note di giubilo del Santo Natale, portateci dalla liturgia dell’Avvento, ci è giunto, atteso e gradito, il documento della Sacra Congregazione che approva tutto quanto è stato fatto e deciso dal nostro Capitolo Speciale. Ringraziamo Dio, mie carissime figlie! Per Lui sia la gloria, la nostra lode, espressione di amore e riconoscenza e, per me, per tutte noi, di intima consolazione!
La Comunità, visibilmente benedetta con grazie particolari quali la sua espansione, che ha del prodigioso, la fecondità di vita apostolica, il dono del Martirio, della santificazione di tanti suoi membri – e ricordiamo con venerazione la carissime Madri e Consorelle che ci hanno preceduto nella vita eterna - cammina ora più sicura, in questo periodo burrascoso e impegnativo del post-Concilio. Infatti è la Chiesa che ci assicura valido il piano di riforma, di ritocco della santa Regola, preparato con cosciente responsabilità e con accurato studio dalle Madri Capitolari; è Dio che, per mezzo della Chiesa, dà il benestare per la sua attuazione. Così dice testualmente il documento: “Questo Sacro Dicastero (…) tiene a felicitarsi del lavoro compiuto in piena adesione alle norme conciliari e post-conciliari, nonché in tutta fedeltà alle sane tradizioni della Congregazione”.
Nel dare quest’annuncio alla Comunità, mi tornano alla mente i giorni d’intenso lavoro del Capitolo Speciale, i momenti di incertezza, di trepidazione, dovendo accostare la santa Regola, il patrimonio sacro dell’Istituto. Quando, ad esempio, si trattava di dare il volto alla costituzione delle Province, che pareva dovesse scinderci qualcosa nella cara Comunità! Ricordo, con viva commozione, le espressioni di gioia non più contenuta nel costatare uscito all’unanimità il voto positivo! Dio ci conduce, care figlie, lo tocchiamo con mano ogni giorno, Dio ci è vicino e conduce la Congregazione, oggi più che mai impegnata al suo rinnovamento spirituale e all’aggiornamento delle attività apostoliche, onde meglio essere in grado di rispondere alle necessità della Chiesa.
Dio sostiene anche la nostra speranza, malgrado i tempi difficili, nei quali assistiamo, anche in casa nostra, al decadere della vita spirituale, a defezioni, e vediamo il disorientamento di molte, la lotta faticosa di quelle – e sono la maggioranza – che vogliono vivere sinceramente la loro vocazione. Sono queste le figlie docili della Chiesa, seriamente impegnate al rinnovamento interiore individuale, nella consapevolezza di cooperare così al rinnovamento della comunità alla quale appartengono.
Infatti il rinnovamento - ci hanno detto in un’Assemblea dell’USMI - deve aver inizio nella vita interiore, in una più intensa vita spirituale, in una valutazione sincera delle nostre deficienze, in un’umile e docile sottomissione alle direttive della Chiesa. Deve farsi in modo che non trascini allo spirito mondano, alla facile libertà della condotta personale, ma infonda un ampio respiro di vita nuova. Deve portare ad essere fedeli allo spirito delle Costituzioni, le quali richiedono la santità della vita umile e povera, l’esercizio della carità sincera e paziente, il sacrificio spontaneo, sereno e generoso del cuore, il quale solo deve trovare le sue soddisfazioni nelle purezza e nella dedizione completa e generosa ai fratelli.
Care figlie, ho voluto ripetere qui, in poche parole, il concetto sul rinnovamento così come l’ho appreso in una delle tante conferenze fatte per le Madri Generali affinché, come ho fatto io, ciascuna lo studi e lo faccia suo, e sia valido aiuto per un profittevole, personale rinnovamento.
Ricordiamo che la vita è breve e che il tempo della prova è limitato; ricordiamo che il mondo, i fratelli, attendono molto da noi, attendono soprattutto quella dedizione e quella forma di comprensione che solo può dare un’anima consacrata.
Noi ci vogliamo distinguere per l’impegno nel compimento del dovere, per lo spirito di povertà, di carità informante la nostra vita; ci vogliamo distinguere per un lavoro svolto fra le classi umili e povere, sull’esempio della Venerabile Madre Fondatrice, animate della sua ansia apostolica. Sostegno efficace al nostro apostolato lo troveremo solo in una pietà solida e sentita: sì, perché non basta la recita dell’Ufficio o di altre nostre preghiere. Ad alimentare il nostro spirito occorre la meditazione ben fatta, mai tralasciata, e dobbiamo trovarlo il tempo fra le molte occupazioni; occorre riempirci di dentro, perché il nostro lavoro apostolico sia efficace; occorre lo spirito di preghiera che fa l’anima attenta alle richieste di Dio che abita il suo cuore.
Noi ci vogliamo distinguere anche nello spirito ecclesiale. Lo studio sullo spirito della Ven.ta Madre Fondatrice ci ha fatto scoprire anche quest’aspetto della sua anima di apostola. Pertanto faremo nostre tutte le ansie della Chiesa: l’Ecumenismo, la fame, il razzismo, i popoli oppressi, quelli in fermento per la libertà del proprio Paese, la pace fra le nazioni, la libertà di religione. Terremo presente, in modo particolare, quanto tanto raccomanda la Chiesa, cioè ‘il dialogo’ aperto a tutti gli uomini, perché tutti fratelli. Il Santo Padre Paolo VI, non soltanto ci invita e ci sprona con la sua illuminata parola, ma ci da anche l’esempio: ‘pellegrino di pace e di carità’, com’è stato chiamato, eccolo nel suo nono viaggio fuori d’Italia per il mondo, a visitare i figli di una terra tanto lontana. A loro, con la sua parola, ha portato le sollecitudini del suo grande cuore: “Siamo venuti da lontano. Voi sapete che la nostra sollecitudine è per tutte le Chiese e che, da Roma, il nostro pensiero, sostenuto dalla preghiera, non cessa di dirigersi con affetto verso ciascuno dei nostri fratelli nella fede (…) Voi religiosi e religiose, vivete nella fede e nella gioia della donazione di voi stessi per il bene di tutta la Chiesa”.
Posso aggiungere che lo spirito missionario è sempre animatore di sacrifici fra le nostre suore, e questo mi è di tanta consolazione. Suor Genoveffa è ritornata alla nostra missione d’Etiopia e ha ripreso, umile e serena, il suo posto con dedizione generosa, accolta con gioia dalle consorelle italiane e africane. La comunità d’Italia ha risposto con vivo entusiasmo alla richiesta di S. Ecc. Mons. Bossi, Vescovo di Grajaù (Brasile), che chiede le suore per riaprire la missione di Alto Alegre: se il buon Dio lo vorrà, appianerà le molte difficoltà che comporta l’invito e potremo tornare sul luogo del sacrificio delle nostre Sorelle Martiri!
Ancora una raccomandazione alle mie care figlie d’America: ad un anno di distanza dal Capitolo Generale, nel quale dovranno essere prese in esame le nuove Costituzioni, che la Commissione incaricata sta perfezionando, e nel quale dovranno essere elette le nuove Superiore a reggere e governare l’Istituto, mi sembra opportuno fin d’ora invitare alla preghiera, onde ottenere l’aiuto di Dio per la migliore preparazione. La nostra deficienza è grande e nulla possiamo senza l’aiuto di Dio. Pertanto la Congregazione dell’America Latina si faccia animatrice di fervorosa preparazione.
Carissime figlie, mi sentano a loro spiritualmente vicina in questo santo Natale che auguro per tutte sereno e ricco di grazie spirituali.
Come sempre ci daremo convegno alla culla di Gesù Bambino per apprendere, ancora una volta, la sua lezione di umiltà, di povertà e di sacrificio, tutto accettato per amore delle nostre anime. Come sarà la nostra risposta alla Sua richiesta d’amore?
Saluto tutte e ciascuna con grande, religioso affetto, e unisco il saluto cordiale e fraterno delle RR. Madri del Consiglio, delle Madri Superiore e consorelle d’Italia e d’Africa.
Vi abbraccia la vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
LETTERE CIRCOLARI 1971
(ASCG, serie Corrispondenza, I.1, 1971)Circolare per la santa Pasqua alle Sorelle italiane (Genova, 11 aprile 1971) Leggi di più
S. Pasqua 1971
Carissime figlie, Superiore e suore,
Più ci avanziamo nel tempo tanto più gradita mi si presenta l’opportunità di questi periodici incontri, in occasione delle feste liturgiche o di comunità, nelle quali è in uso lo scambio degli auguri.
Ho la certezza che queste mie semplici espressioni contenute nelle mie lettere circolari, a volte di affetto, di stimolo alle virtù religiose, di richiamo su questa o quella osservanza della S. Regola o di usi di comunità, siano accolte benevolmente dall’animo di tutte loro care figlie, soprattutto, lo raccomando, con spirito di fede. In sostanza sono poche parole, poche righe, ma esprimono il desiderio grande di mantenere uniti i nostri cuori, del resto già tanto uniti spiritualmente dallo stesso fine e dallo stesso ideale religioso.
È proprio questa nostra unione di spirito, e il grande affetto che sento per loro, o meglio, per il loro bene spirituale, che mi danno forza a proseguire nel mio cammino, così intenso di preoccupazioni, di crucci, di sofferenze. Mi sento però vicine le suore, sento il frutto di tante preghiere, dell'offerta preziosa delle nostre care ammalate. Comprendo il valore del sacrificio che stanno compiendo oggi le nostre suore per vivere lealmente la loro vita di consacrate in mezzo a tanti contrasti che suscitano dubbi, incertezze, inquietudini, e tolgano la serenità dello spirito. Tutte sento vicine con l’offerta quotidiana del proprio dovere compiuto con amore e che richiede, oggi, doppio sacrificio. Così con ciascuna portiamo il nostro contributo alla realizzazione di quelle opere di bene nelle quali è impegnata la comunità; nessuna deve sentirsi esclusa da questo contributo compiendo il proprio dovere nel posto assegnatole dall'obbedienza. È un diritto che ci viene dall’appartenere tutte ad un’unica famiglia impegnata al bene del prossimo e unita nella carità.
Viverla, questa unione nella carità, è sempre difficile in comunità dove si trovano a vivere insieme tanti caratteri diversi dove, alle volte, divergenze di idee si cozzano, correnti di pensiero tentano la disunione. Noi vogliamo però impegnarci seriamente al dialogo fraterno, il quale suppone stima vicendevole, comprensione della mentalità, dell’indole, dell’animo della consorella. Soprattutto sarà da evitare la critica: se tutte siamo difettose e bisognose della comprensione altrui, perché non darci la mano in santa carità e scambiarci il compatimento fraterno?
Care figlie, il momento difficile che stiamo passando, (che vogliamo solo definire una prova permessa dal Signore per un bene maggiore) esige l’unione nella carità, onde sostenere gli animi vicendevolmente. Esige dialogo aperto e sincero, leale, costruttivo, cuore a cuore, alla ricerca della verità, in fraterna unione e nell’impegno di scoprire motivi di unione e non di divisione!
La nostra unione di spirito nell’offerta quotidiana, nello sforzo di maggiore contribuzione al bene comune, penso sia la migliore preparazione al prossimo Capitolo Generale. Al riguardo comunico che dovendo venire dall’America un buon numero di Capitolari, d’accordo con le RR. Madri del Consiglio, ho trovato opportuno rimandare la celebrazione del Capitolo stesso al mese di gennaio 1972, onde approfittare del tempo di chiusura dei collegi per le vacanze annuali. Già abbiamo chiesto e ottenuto dalla S. Congregazione il permesso che il Capitolo venga rimandato di quattro mesi, come pure la votazione delle Capitolari, per le quali si dovrà procedere come fatto per il Capitolo Speciale.
A suo tempo, cioè sei mesi prima, verranno distribuite le comunicazioni e istruzioni necessarie per la votazione delle Capitolari. Intanto fin d’ora uniamoci in una preghiera fiduciosa e fervorosa onde ottenere le grazie per una migliore preparazione. Si tratta, come ho detto, del bene comune, per cui a tutte deve stare tanto a cuore.
Ed ora qualche notizia che farà piacere. Il Postulatore Gen.le delle Cause di Beatificazione, P. Bernardino da Siena, in un suo recente scritto mi ha comunicato di avere finalmente ricevuto, anche dalla Ven.da Curia di Montevideo, tutti i documenti inerenti al Processo Diocesano al quale lui stesso aveva presenziato per l’apertura e, come ricorderete, io pure fui presente, trovandomi con la M. Amalia in visita alle case d’America. Sono procedure molto lunghe, tanto più per noi che attendiamo con impazienza che dalla Chiesa venga glorificata la nostra ven.le Madre Fondatrice. Intanto però, anche questo passo è compiuto e dipenderà ora dal nostro fervore, dalla nostra fede, se un altro passo avanti si vedrà realizzato tra breve. Noi continueremo a recitare la preghiera per ottenere la beatificazione della nostra Madre e ci renderemo più zelanti a diffonderne la devozione. Nessun malato deve uscire dai nostri Ospedali o dalle nostre Cliniche senza averla conosciuta: diffondiamo le immagini, diffondiamo la biografia. In Curia Gen.zia ci sono tanti libri de “La grande porta” e anche nella casa di Milano in via Settala. Sono libretti di poca spesa e si possono regalare: diamoli ai nostri ammalati, alle mamme dei nostri bimbi della scuola materna, lasciamoli nelle famiglie terminata l’assistenza domiciliare. Dobbiamo anche tener presente il valore della buona stampa che penetra nelle famiglie, e come alle volte è bastata una frase letta a caso su un buon libro per salvare un’anima. La nostra Ven.le Madre potrà così continuare a fare del bene, a ottenere le grazie, particolarmente quelle spirituali: manca solo lo zelo da parte nostra!
A Loano la costruzione della nuova casa è pressoché terminata, meno la Chiesa perché richiede un lavoro particolare, più accurato, nell’intenzione che riesca un monumento di gloria a Dio e ricordi la fondazione della Comunità. Sarà, lo spero, anche tomba dei Sacri Resti della Venerabile Fondatrice quando la vedremo agli onori degli altari. Monumento di gloria a Dio sarà anche l’istituzione benefica che qui troverà la sua nuova sede: comoda, funzionale, per il migliore svolgimento del suo compito assistenziale. L’Istituto educativo- assistenziale di Albenga farà qui il suo passaggio durante i prossimi mesi estivi. Per le suore che non lo sapessero, preciso che non si tratta di un collegio per l’educazione di bimbe normali; ma di un istituto benefico che, con l’educazione, dà anche assistenza adeguata alle necessità delle povere bimbe le quali, o per la perdita dei genitori, o per precarie situazioni famigliari, oggi molto frequenti, hanno ricevuto un trauma psichico per il quale potranno avere conseguenze per tutta la vita. Pertanto hanno bisogno di cure e metodi educativi tutti particolari, di qui la necessità di preparare le suore che saranno addette a questo compito, come realmente è stato fatto.
Non dubitiamo che la Venerabile Madre Fondatrice si compiaccia di quest’opera benefica di alto valore che verrà svolta proprio in quella casa di Loano che è stata la culla della Congregazione, che ne ha segnato i primi passi, i primi grandi sacrifici, e ha dato anche le prime consolazioni al suo grande cuore di apostola della carità. Un complesso edilizio a sé, ma collegato con corridoio all’Istituto educativo assistenziale e alla Chiesa, funzionerà per gli Esercizi spirituali anche per altre Comunità e per secolari, con camere singole, capace di una quarantina di esercizianti. Non è vero che è sempre stata una gioia per tutte noi poter tornare alla casa di Loano, anche per breve tempo, per riprendersi spiritualmente con gli Esercizi spirituali? Qui ci torneremo spesso per apprendere alla fonte lo spirito genuino della Congregazione, per ricordare la storia dell’Istituto e per chiedere protezione e benedizione alla Venerabile Madre per la nostra vita spirituale, per la cara Comunità.
Vedremo di realizzare un piccolo museo coi ricordi che ci sono rimasti della Ven.le Madre, e sarà fatto proprio in quelle due camere che si è potuto conservare nei vecchi travicelli del soffitto, nelle mattonelle rosse del pavimento, e che costituiscono la cucina e il refettorio della “Villa dell’Angelo”. Viene conservato anche il “caro S. Giuseppe”, oggetto di varie lettere della Fondatrice e oggetto della sua devozione particolare.
Finalmente è pronto anche il nostro libretto di preghiere che mi piace far loro giungere come dono pasquale. Non è un manuale di preghiere, ma una ‘Guida alla preghiera comunitaria’. Seguendolo, potremo pregare insieme e allo stesso modo, per quanto riguarda la preghiera comunitaria. Così ogni tanto, durante il giorno, in mezzo alle nostre quotidiane occupazioni e attività apostoliche, ci ritroveremo per un più intimo contatto col Signore: la preghiera tonifica il nostro spirito, unisce la nostra offerta e la innalza a Dio.
Dall’Africa le notizie non sono tanto buone, almeno per quanto si può sapere dai giornali. Le suore scrivono sempre con entusiasmo della loro vita missionaria e stanno tutte bene di salute, mentre fervono i preparativi per l’apertura della casa di Asmara nella quale, ci scrivono, è probabile dovranno tutte rifugiarsi se le cose non cambiano. In tutta l’Eritrea c’è stato di emergenza. Militari che tengono alcuni presidi fuori città e cercano di mantenere l’ordine, mentre il Fronte di Liberazione Nazionale lavora attivamente per rendere il paese libero e autonomo. Le suore nei loro scritti non parlano di questo, e dobbiamo evitarlo anche noi perché le lettere sono censurate; ma gli ultimi scritti dicono che è sempre difficile la visita al bassopiano e che l’ambulatorio di Dellè è stato chiuso per misure precauzionali. Noi le raccomandiamo al Signore, queste nostre intrepide missionarie, fiduciose della sua protezione.
Raccomandiamo nelle preghiere anche le nostre consorelle d’America: anche per loro i tempi sono tristi e difficili, e per loro è maggiore lo sforzo richiesto per vivere la loro vita di consacrate. Vogliamo loro esprimere la nostra solidarietà con la preghiera e l’aiuto fraterno.
Care figlie, Gesù Risorto ci faccia grazia di essere, nella Chiesa, le figlie docili, umili e operose, come desiderava le sue figlie la Venerabile Fondatrice. Ci aiuti a riscoprire la bellezza e la fecondità dello stato di consacrazione per ripetere la nostra donazione incondizionata con tanta gioia, come il giorno della nostra Professione religiosa. Così, penso, potremo godere intime gioie di una santa Pasqua di Resurrezione!
Buona festa care figlie, che sia una vera festa di cuori uniti nella gioia di una ripresa spirituale, nella serenità della famiglia e nella carità fraterna. A suo tempo aspetto a Genova le suore per i loro Esercizi spirituali dei quali, qui sotto, vengono riportate le date, anche di quelli che verranno tenuti in autunno, affinché le Madri Superiore abbiamo possibilità di disporre per tempo i turni delle suore e tutte abbiamo ad approfittare. Un corso particolare per le Madri Superiore verrà tenuto nel mese di ottobre e ci terrei proprio che tutte ne approfittino perché vi troveranno le grazie necessarie al loro compito e servirà anche come preparazione al Capitolo Generale.
A tutte e a ciascuna i cari saluti delle RR. Madri del Consiglio, delle consorelle d’America e missionarie d’Africa
Di cuore vi saluto e benedice
Le vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Prospetto degli Esercizi spirituali dell’anno 1971:
Genova Casa Gen.zia dal 18 al 24 aprile
Oasi Francescana dal 9 al 15 maggio
Genova Casa Gen.zia dal 18 al 24 luglio
Genova Casa Gen.zia dal 5 al 11 settembre
Oasi francescana dal 18 al 25 settembre
Oasi francescana dal 10 al 16 ottobre per le M. Superiore
Circolare per la santa Pasqua alle Sorelle americane (Genova, 11 aprile 1971) Leggi di più
(America mandata da tradurre)
S.ta Pasqua 1971
Mie carissime figlie,
Più il tempo passa e più gradita mi si presenta l’occasione di questi periodici incontri con le care figlie dell’America Latina.
Sono incontri spirituali, limitati se volete, comunque ho la certezza che le mie semplici espressioni, a volte di affetto, a volte di stimolo alle virtù religiose, siano accolte benevolmente dal loro animo. Poche parole, poche righe, ma grande il desiderio di mantenere uniti i nostri cuori, già tanto uniti spiritualmente dallo stesso fine e dallo stesso ideale religioso.
È proprio questa nostra unione di spirito e il grande affetto che sento per loro, care figlie, che mi danno forza a proseguire il cammino pieno di difficoltà, di sofferenza alle volte, per trovare una soluzione ai tanti problemi della vita religiosa di oggi.
Dico sinceramente che sento le loro preghiere e comprendo il valore del sacrificio che stanno compiendo per vivere lealmente la loro vita di consacrate, in mezzo a tanti contrasti che suscitano dubbi, incertezze, inquietudine e che tolgono la serenità dello spirito. Sono ben consapevole che a volte, nelle comunità, ci sono correnti di pensiero e divergenze di idee che potrebbero dividere, mentre il momento grave che stiamo passando esige un’unione ben forte per sostenere gli animi nella prova. Lealtà sì, esposizione di pensiero e dialogo, ma che il dialogo sia aperto, costruttivo, cuore a cuore, alla ricerca della verità e nell’impegno di scoprire mezzi di ricerca e di unione, non di divisione! Per le Madri Superiore in Italia, nello scorso anno, si sono tenuti incontri di studio per una migliore preparazione al loro compito, tanto più difficile oggi, dopo il Consiglio e dopo il Capitolo speciale della Congregazione, che ha dato direttive nuove a cui le Madri Superiore di comunità, per prime, devono attenersi. In uno di questi incontri, il M.R.P. Cassiano nell’introduzione, diceva appunto che oggi c’è una frattura fra i giovani e gli anziani: è questo un problema universale che si ripercuote anche nella vita religiosa… I giovani vogliono bruciare le tappe e mal sopportano che qualcuno indichi loro la via; gli anziani, avendo fatto esperienze, qualche volta anche dure, vogliono andare adagio per rifletterci, e si tengono fermi sulle proprie esperienze e sulle abitudini del passato. Il Concilio ha colto la situazione e ci ha indicato la linea di condotta, il modo di armonizzare le due tendenze ponendo come premessa la mutua comprensione:
agli anziani: stima dei giovani e fiducia nelle loro possibilità di bene
ai giovani: ascolto degli anziani e cordiale accettazione, con spirito di umiltà e di sottomissione, alle loro esperienze.
Solo così potrà riuscire bene il ‘dialogo’ nella religiosa famiglia, in assoluta lealtà, con animo disposto ad ascoltare, a discutere: mezzo valido questo, al rinnovamento.
All’apertura del Concilio, i Padri Conciliari compresero subito che “il più grande pericolo non veniva tanto dal tradizionalismo, quanto da un progressismo mal orientato, in reazione al tradizionalismo.” (Bernard Haering).
Dobbiamo, care figlie, studiare bene il Concilio per poter capire ciò che significa l’aggiornamento e il progresso reale a cui dobbiamo tendere su invito della Chiesa. In sostanza, si riduce tutto qui: rinnovamento nello spirito e nel più profondo.
Sentiamo al riguardo Paolo VI, il Papa pieno di sapienza di Dio, di zelo e di santo coraggio, in un discorso ad alcuni Padri Capitolari: “L’ora che noi viviamo oggi, nella Chiesa e nel mondo, è solenne e importante, diremmo: è unica. È un’occasione di grazia che forse non passerà più; è un invito indeclinabile ad assecondare l’opera dello Spirito Santo, che fa sentire alle coscienze dei credenti, dei sacerdoti, dei religiosi, l’assillo urgente di salvare il mondo, di prodigarsi per la sua evangelizzazione, e anche per la sua evoluzione verso strutture migliori. Per qualcuno quest’ansia di rispondere alle esigenze dell’ora si trasforma in agitazione febbrile che vorrebbe sganciarsi da tutto quanto è stato ereditato dal passato, per seguire vie nuove e non sufficientemente collaudate dalla prudenza; buttarsi a corpo morto all’azione, uniformandosi a mentalità e usi che non sono ecclesiastici, bensì mondani, ambigui, compromettenti, nella speranza di trovare così più facile accesso verso le parti più refrattarie o chiuse al messaggio cristiano. Vi sono anche tra questi, religiosi, anime consacrate. Ad essi, e a tutti i nostri figli religiosi, noi vorremmo ricordare che proprio il Concilio, nel postulare con forti parole il necessario rinnovamento, ha posto anzitutto l’accento sul primato della vita spirituale, senza la quale oggi pur splendido dono e valente capacità, ogni pur volenteroso sforzo, meramente umani, non possono che ridursi a cembalo squillante, a bronzo sonante ma vuoto. A voi ripetiamo il grave ammonimento del Concilio, che ove si spenga la comunione ininterrotta con la sorgente di ogni vita e attività soprannaturale, non può che morire ogni fecondità spirituale, prima nella vita personale e poi nell’azione apostolica”.
Care figlie, ho voluto riportare qui la parola del Papa che è più autorevole della mia, ed è chiaro ammonimento: il Signore ci faccia grazia di comprenderla perché possa servire alla nostra vita spirituale.
Il Signore ci faccia ancora grazia di essere aperte e attente ai “segni dei tempi” nella vera luce; ci aiuti a lavorare, disponibili sempre, fiduciose nel suo aiuto che non può mancare, perché lavoriamo nella Chiesa e con la Chiesa per la causa di Dio; ci aiuti a riscoprire la bellezza e la fecondità dello stato di consacrazione per ripetere la nostra donazione incondizionata con tanta gioia, come il giorno della nostra Professione religiosa. È un dono questo che richiede il nostro sacrificio completo. D’accordo, ma che importa? La vita vale solo in quanto è dono!
Sarà questa, mi sembra, la migliore preparazione al nostro prossimo Capitolo Generale. Al riguardo comunico che, dovendo venire in Italia un buon numero di Capitolari, d’accordo con le Madri del Consiglio, ho trovato opportuno rimandare la celebrazione del Capitolo al mese di gennaio 1972, onde approfittare del tempo di chiusura dei collegi per le vacanze annuali, A suo tempo, cioè sei mesi prima, verranno fatte le comunicazioni necessarie per le votazioni delle capitolari. Intanto, fin d’ora, uniamoci in una preghiera fiduciosa e fervorosa, onde ottenere le grazie per una migliore preparazione.
Vi lascio, care figlie, con l’augurio cordiale di buona Pasqua di Resurrezione! Buona festa! che sia vera festa di cuori uniti nella gioia di una risurrezione spirituale, nelle serenità della famiglia, nella carità fraterna.
Buona, santa Pasqua, e cari saluti da tutte le Madri e consorelle d’Italia e d’Africa. Vi saluta e benedice di cuore la vostra aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare alle Superiore per la preparazione al Capitolo generale (Genova, 28 maggio 1971) Leggi di più
Genova, 28 maggio 1971
Carissima M. Superiora,
Nell’ultima adunanza di Consiglio, parlando in merito al prossimo Capitolo Generale, si è trovato necessario dare alla Comunità un po’ di preparazione, cioè far capire alle suore la natura, lo scopo e il procedimento del Capitolo. Allo scopo verrebbe distribuito materiale atto a sensibilizzare sull’importanza di questo dovere, ponendo ciascuna di fronde alla propria responsabilità dato che ora, col nuovo sistema di votazione, ogni suora professa è chiamata a questo compito.
A Lei particolarmente, Madre Superiora, il Consiglio affida il compito di preparazione delle suore che compongono la sua famiglia religiosa, assecondando l’opera delle Madri e cooperando per la buona accoglienza del lavoro che verrà distribuito.
Nulla potremmo noi senza la sua cooperazione: il nostro lavoro sarebbe vano se Lei, Madre Superiora, non facesse opera di persuasione presso le suore affinchè comprendano l’importanza di questa preparazione e docilmente accolgano l’invito delle RR. Madri, leggano e studino il lavoro che, a suo tempo, verrà distribuito.
Allo scopo è parso opportuno un raduno delle RR. Madri Superiore al fine di una migliore intesa. Così ci troveremo all’Oasi francescana di Ge-Quarto il 13 giugno sera, per riunirci il 14 e 15. Ricercheremo insieme tutti gli elementi positivi atti a dare un indirizzo preciso e maggior impulso al nostro lavoro di coordinamento preparatorio al Capitolo Generale.
Intanto preghiamo e chiediamo al Signore l’aiuto anche per la nostra preparazione, pure tanto necessaria, soprattutto spirituale, ma poi anche pratica. Il questionario che viene allegato è conforme a questo scopo, per cui La prego, Madre Superiora, a volerlo compilare Lei stessa personalmente, come esercizio di preparazione. Le domande sono facilissime: non ha che da aprire le Comunicazioni del Capitolo Speciale alla pagina indicata per leggere la risposta. Sarà questo certamente un’ottima predisposizione al nostro incontro, e comunque il Signore terrà conto della sua buona volontà di aderire alle direttive dei suoi Superiori. Tenga conto che le risposte verranno ritirate dalle Madri e non verrà palesata la provenienza, rimanendo perciò anonime; verrà però notata la M. Superiora che non consegnerà il proprio questionario.
Cara Madre Superiora, siamo sorelle di un’unica famiglia: la Comunità che ci ha accolte e alla quale ci legano tanti motivi di riconoscenza. Diamoci la mano e collaboriamo al bene comune in questo momento critico e pieno di difficoltà. Ci sostenga in questo compito il prezioso ausilio della Venerabile nostra Madre Fondatrice, che ogni giorno invochiamo con la preghiera, perché, mediante l’efficacia della sua intercessione, ci ottenga dal Signore lo spirito di unione e tutte quelle grazie necessarie alla preparazione di un atto tanto importante e grave di responsabilità.
Il mio cordiale, religioso saluto mentre tutte attendo e spero rivedere.
Aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per la festa di Pentecoste (Genova, 30 maggio 1971) Leggi di più
Pentecoste 1971
Carissime figlie, Superiore e suore,
Mentre si susseguono i giorni, le settimane, e il tempo passa velocemente, penso alle molte necessità dell’Istituto e mi preoccupa la soluzione di problemi importanti e urgenti: la penuria di vocazioni e il conseguente disagio sofferto dalle famiglie religiose. Con l’animo in pena penso anche ai bisogni del mondo in questo nostro tempo di tante sofferenze per le guerre, per le malattie, la fame, la miseria, la corruzione morale che dilaga e sembra mandare alla rovina il povero mondo! Care figlie, mi sembra propizia la solennità di Pentecoste per rivolgere loro il mio accorato richiamo a una risposta di vita spirituale sincera e pronta, con l’impegno di maggior corrispondenza alla Grazia e al dono tanto grande della vocazione religiosa.
Come la Madonna e gli Apostoli in attesa dello Spirito Santo “erano uniti e perseveravano nella preghiera”, così questa solennità deve contribuire ad unirci di più nella preghiera, ad allargare i nostri orizzonti sulle necessità del mondo, di tanti fratelli sofferenti, e a farci più responsabilmente impegnate.
Non so se hanno avuto possibilità di leggere il discorso del Santo Padre fatto in occasione della giornata delle vocazioni: molti giornali lo hanno riportato. Si rivolge ai giovani dall’animo generoso e dice, fra l’altro: “Il mondo di oggi ha bisogno di anime generose che consacrano la loro vita a qualcosa di grande . Non si può rimanere inerti e insensibili quanto si pensa che tante mani si alzano dai cinque Continenti verso coloro che possono colmare le loro aspettative e rispondere alle loro speranze. Sono mani di bambini, di giovani, di uomini e donne a cui l’asprezza dura della vita quotidiana fa sentire più acuto il bisogno di Dio; mani di anziani, di sofferenti, di ammalati, che aspettano chi si interessi di loro, si chini sulle loro tribolazioni, ne consoli le amarezze, schiudendo all’anima stanca le speranze del Cielo (…) Il mondo di oggi ha bisogno di quei simboli viventi, in cui brilla di più viva luce il mirabile disegno di Dio sull’umanità; ha bisogno di quelle vite, quali lo Spirito Santo ha suscitate fin dall’origine della Chiesa e che, in forza di una consacrazione totale al Signore e di una immolazione integrale di sé al servizio di Dio e dei fratelli, manifestano agli occhi di tutti ciò che Dio attende dai suoi figli, e che Egli prepara per i suoi figli il suo regno d’amore. La nostra difficile epoca ha bisogno di sacerdoti, di religiosi e religiose esemplari; non di parole ha bisogno, ma di opere; non di velleità, ma di generosità concreta che paghi di persona; non di contestazioni sterili, ma di sacrificio personale che, impegnandosi direttamente, trasformi il mondo”.
Care figlie, meditiamo insieme oggi queste parole del Santo Padre che ci saranno certamente di profitto spirituale e anche di illuminazione su quanto sta accadendo nel mondo e sulle nostre responsabilità. Non stanchiamoci di pregare il “padrone della messe che mandi operai”, che susciti vocazioni nelle anime generose, che santifichi i suoi sacerdoti e li preservi dal male, che protegga e salvi la Chiesa e, infine, che venga nel mondo il suo regno di pace e d’amore.
Quante belle e sante intenzioni per le nostre preghiere quotidiane, preghiere che forse, alle volte, sono fatte per abitudine, prive di fervore e di sentimento! Alle preghiere però uniamo la nostra offerta a Dio, più preziosa e gradita: sarà il fioretto di qualche piccola rinuncia, l’accettazione generosa del quotidiano lavoro, il sacrificio richiesto nella dedizione paziente coi bimbi della scuola, dell’assistenza ai malati, agli anziani, nei lavori di casa, nello studio; oppure il fioretto di vivere gioiosamente in comunità, malgrado difficoltà di carattere, di ambiente. Tante sono le occasioni di mortificazione che ci presenta quotidianamente il nostro vivere in comune. Non sottovalutiamo il sacrificio della vita religiosa e della consacrazione coi santi Voti perché è quanto di meglio l’anima possa offrire a Dio, e molto più prezioso ed efficace di qualunque opera di apostolato! Questo è lo spirito nostro, lo spirito di S. Francesco e della Venerabile Madre Fondatrice, per mezzo del quale santificare noi e i fratelli!.
Care figlie, che i nostri generosi propositi si attuino con quell’ardore di carità che distingue le anime generose: lo auguro di cuore!
Anche nelle nostre Comunità, come del resto in tante altre, ci sono correnti di criteri diversi sul rinnovamento sollecitato dalla Chiesa per mezzo dei documenti conciliari: questo particolarmente viene notato nelle nostre comunità di America Latina. Le ‘progressiste’ si danno un gran da fare per cambiare, rinnovare, fare ‘esperienze’ e, nel loro zelo, vogliono bruciare le tappe….Ciò proviene dall’indole, dal temperamento di talune: lo comprendo, perché conosco bene l’ambiente e conosco le mie suore…individualmente! Care figlie, lo zelo nelle opere apostoliche sta bene, ma non deve essere indiscreto; soprattutto deve poggiare su basi spirituali solide; tutto ciò che intraprendiamo a bene dei fratelli, deve essere mosso dall’obbedienza e con la benedizione dei Superiori. Non è forse vero che in molte circostanze il Papa o i suoi rappresentanti, hanno ribadito che non può esserci vero rinnovamento nella Comunità senza un rinnovamento interiore nei singoli?
Bisognerà allora, prima di pensare a nuovi modi di apostolato, che incominciamo a vivere meglio la nostra vita di consacrate: la nostra disponibilità nell’obbedienza, la nostra vita povera, casta, umile, alla sequela di Gesù, porta la croce fino al sacrificio supremo, corredentrice con Lui. Questa è la nostra vita e lo scopo per cui Dio ci ha chiamate ad entrare nella comunità di Madre Rubatto. Preciso, care figlie, che l’Istituto non è contrario alle ‘esperienze’, a nuove forme di apostolato, come deciso nel nostro Capitolo Speciale, ma nella misura delle sue possibilità, quando queste rispondano a una vera necessità della Chiesa, quando vengano richieste dall’autorità ecclesiastica, purchè non intacchino il fine, la natura, l’indole dell’Istituto e non vadano a detrimento delle opere già esistenti.
Io esorto le mie care figlie dell’America ad amare e apprezzare il lavoro apostolico che è stato loro affidato in Comunità: è Gesù che lo ha loro affidato per mezzo dei Superiori, affinché serva a loro santificazione e al bene dei fratelli.
Auguro a tutte e a ciascuna buona festa di Pentecoste in serena armonia, nella fraterna carità che unisce la famiglia religiosa d’Italia, America e Africa. Il Signore tutte ci benedica!
Vi abbraccia e benedice
La vostra aff.ma Madre
Suor Luciana
Circolare per la festa di santa Veronica (Genova, 9 luglio 1971) Leggi di più
Genova, 9 luglio 1971
Figlie carissime, nel Signore,
La nostra religiosa famiglia, formatasi per la comunione di ideali soprannaturali, i cui membri si trovano sparsi un po’ ovunque in Italia, in America Latina e in Africa, in fervorosa attività apostolica per l’attuazione pratica del precetto della carità, è oggi spiritualmente tanto unita, proprio come fosse “un cuor solo e un’anima sola” nel celebrare la festa liturgica di S.ta Veronica che la Congregazione, fin dai suoi inizi, ha pregato e onorato come speciale protettrice.
Così penso ci troviamo nelle migliori disposizioni per accogliere la lettera che indica il Capitolo Generale della Congregazione.
Pertanto compio il dovere di comunicare che, per deliberazione del Consiglio Gen.zio, è indetto il nostro Capitolo Generale con inizio il giorno 2 del prossimo mese di gennaio 1972.
Data la forma nuova adottata, trovo necessario alcune chiarificazioni.
Com’è noto è stato chiesto e ottenuto dalla S. Congregazione, il permesso di rimandare di quattro mesi la celebrazione del Capitolo, al fine di dare possibilità alle Madri Capitolari della Delegazione di Montevideo, di assentarsi dalle loro opere, in prevalenza di apostolato educativo, durante il periodo di vacanze annuali delle scuole dato che, contrariamente al passato, la Delegazione avrà un buon numero di partecipanti. Infatti, è stato stabilito (vedi Comunicazioni del Cap. Speciale pag. 54) che al numero delle Madri Capitolari aventi diritto, attualmente otto, a cui va aggiunta la rappresentante della comunità missionaria, quindi nove (decisione presa dal Consiglio Gen.zio con le dovute facoltà), vanno aggiunte quelle che non hanno diritto di partecipare al Capitolo, che dovranno essere in numero doppio (diciotto) e che verranno elette dalla Comunità. Il numero dei membri da eleggersi, come dicono le Comunicazioni del Capitolo, dovrà essere diviso proporzionalmente al numero dei membri appartenenti a ciascuna Provincia. Per cui, avendo l’Italia ascritti 357 membri e l’America 280, risulta dalla proporzione:
N°10 le Madri Capitolari dell’Italia
N°8 le Madri Capitolari dell’America.
Pertanto dall’elenco che verrà distribuito ogni suora professa in Italia sceglierà 10 nominativi, e ogni suora professa in America ne sceglierà 8. I nomi dovranno essere scritti su mezzo foglio di quaderno con calligrafia chiara, ben leggibile. È lasciata libertà di spedire direttamente al Consiglio Generalizio (o delle Delegazione) per lettera raccomandata; oppure potrà essere stabilita la riunione dei membri della famiglia religiosa, i quali potranno raccogliere ciascun foglio in un’unica busta e spedire, sempre per raccomandata. Lo spoglio verrà fatto dalla Madre Generale col suo Consiglio o dalla Madre Delegata col suo Consiglio, e il risultato sarà fatto conoscere alla Comunità, mentre ciascuna Capitolare eletta riceverà apposita lettera d’invito a partecipare al Capitolo. La Madre Capitolare, che per motivi particolari si trovasse nell’impossibilità o che trovasse opportuno inoltrare la sua rinuncia, sarà sostituita da quella che, in graduatoria, avrà ottenuto il maggior numero di voti. Carissime figlie, è chiaro che il compito a cui siamo chiamate è grave di responsabilità per tutte perché, avendo adottato questo nuovo sistema, ogni suora è chiamata a dare il proprio contributo, non solo per la elezione di chi dovrà essere capo e guida della Comunità, ma anche per presentare questioni o richieste per la soluzione di problemi, in relazione alla vita comunitaria e alle attività apostoliche. Sarà compito delle Madri Capitolari, fra l’altro, la revisione e approvazione delle nuove Costituzioni, per cui prego quelle Madri Superiore o quelle suore che avessero rilievi da fare su quanto comunicato dal Capitolo Speciale, che non abbiamo timore a sottoporre tali rilievi al Capitolo, giacché è anche questa una forma di collaborazione ben preziosa, che denota il desiderio e l’impegno dei membri per il rinnovamento spirituale della Comunità e per l’aggiornamento delle attività apostoliche, al fine di una più autentica testimonianza della nostra vita di consacrate e per l’attuazione di un apostolato più fecondo tra i fratelli.
È evidente la necessità di una nostra particolare preparazione per essere in grado di assolvere questo compito con consapevolezza e con le disposizioni necessarie di rettitudine e spirito di fede. La nostra preparazione spirituale ci deve mettere nelle migliori disposizioni per desiderare e volere il solo vero bene della cara Comunità: non l’interesse particolare, quindi, non commenti vani, né tanto meno il voler far emergere la propria opinione. Sarà invece buona preparazione l’offerta del quotidiano sacrificio, l’accettazione delle sofferenze fisiche e morali che, a volte, Dio permette; oppure quanto ci viene di sofferenza dal nostro stato di consacrate o dalla vita comunitaria, o l’offerta di qualche volontario fioretto. È necessaria pure una preparazione pratica per cui raccomando tanto, tanto, a tutte e a ciascuna, di servirsi del ciclostilato che viene oggi distribuito, preparato appositamente perché serva allo scopo.
Per desiderio espresso dalle Madri Superiore, durante il loro incontro dello scorso mese di giugno, verranno organizzate riunioni anche per le suore, a scopo di istruzione, e per schiarimenti sui doveri che incombono oggi alle religiose impegnate nelle attività apostoliche. Il primo incontro verrà fatto in occasione dei prossimi Esercizi spirituali, nei due giorni che seguono la chiusura degli stessi. Prego le Madri Superiore a disporre per tempo le cose in modo che possano partecipare altre suore, oltre le esercizianti, senza pregiudicare il buon funzionamento dei servizi dell’opera; l’importanza di questa partecipazione è nota a tutte.
Come prescritto dalle nostre Costituzioni all’art.307, in tutte le case, tre giorni prima del Capitolo, oltre le preghiere consuete, si reciterà il Veni Creator, le Litanie dei Santi e si parteciperà alla celebrazione dell’Eucaristia, tutto indirizzato al buon esito del Capitolo.
Care figlie, preghiamo e siamo generose nelle nostre offerte.
Affidiamo a Dio i desideri e le sante aspirazioni del nostro cuore: è certo che incontreremo la bontà del Padre comune sempre pronto ad accoglierci, venendo in aiuto alle nostre molte necessità . Ogni giorno ci troveremo unite nella recita della preghiera del nostro Capitolo Speciale, conformando il nostro operare in coerenza con quanto nelle stessa chiediamo al Signore:
Aiutami, o Signore,
a capire ed amare ciò che la Chiesa mi chiede,
affinchè possa essere un testimonio del Tuo amore per gli uomini,
in una gioiosa donazione
sulle orme della Venerabile Fondatrice
e sotto lo sguardo materno di Maria SS. Amen.
Cordialmente tutte saluto e benedico.
Aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per la festa della b.V.M. Assunta (Genova, 9 agosto 1971) Leggi di più
Genova, 9 agosto 1971
Carissime figlie, Superiore e suore,
Accingendoci a celebrare la festa di Maria SS. Assunta, in questo periodo di preparazione al nostro Capitolo Generale, invito ad alzare il pensiero e il cuore alla Mamma Celeste con l’animo aperto a filiale fiducia, con rinnovata speranza, onde ottenere la sua materna e potente intercessione al buon esito del Capitolo che verrà celebrato a suo tempo, e particolarmente su questi lavori di preparazione spirituale e pratica della Comunità al Capitolo stesso.
Mi consta che dalle basi di Genova, per l’Italia, e di Montevideo, per l’America Latina, partono spesso inviti a raduni per Madri Superiore e per suore, come pure questionari da distribuire alla Comunità, col fine di aiutare alla lettura e alla migliore comprensione delle Comunicazione del Capitolo Speciale e dei Decreti Conciliari. Constato pure con soddisfazione che dalle suore viene accolta bene questa iniziativa, benché richieda un impegno che per talune non è indifferente: lavoro, cioè, che si aggiunge alla giornata già piena di laboriosa dedizione nel compimento del dovere quotidiano.
È certo care figlie, lo comprendiamo, che quanto più impegnata e seria sarà la preparazione, tanto meglio si svolgeranno i lavori del Capitolo Generale: questo fervore di preparazione apre l’animo mio a confidare che, per grazia di Dio, sotto la Sua guida, il nostro Capitolo Generale si svolgerà felicemente, concludendosi con soddisfazione di quante intendono e desiderano ardentemente quel rinnovamento che la Chiesa auspica per tutti gli Istituti religiosi.
Intanto, e lo faccio con tutta urgenza, come lo richiede il caso, devo fare una rettifica a quanto comunicato con la circolare del 9 luglio u.s. nella quale veniva detto che al numero delle Madri Capitolari aventi diritto, allo scopo di aumentare i membri, era stata aggiunta la rappresentante della Comunità missionaria. A scanso di responsabilità e per maggior sicurezza, è stata fatta un’ulteriore indagine presso la Sacra Congregazione dove ci è stato fatto osservare come, non essendo la Comunità missionaria costituita né Provincia né Delegazione, la sua rappresentante non può partecipare ‘di diritto’ (cfr. Comunicazioni del Capitolo pag. 54). Chiarito questo particolare ne consegue che la rappresentante della comunità missionaria potrà partecipare solo se sarà votata, o se chiamata dal Capitolo già riunito. Pertanto, essendo otto le Madri Capitolari di diritto, saranno sedici (numero doppio) le Capitolari da eleggersi dalla Comunità; perciò, dalla proporzione fra le suore ascritte alle rispettive comunità d’Italia e America, risultano:
N° 9 le Madri Capitolari da eleggersi in Italia N° 7 le Madri Capitolari da eleggersi in America.
In definitiva: il numero delle Capitolari da eleggersi viene diminuito di un’unità, tanto per l’Italia come per l’America, mentre nella distinta nominativa delle suore italiane da eleggersi, deve essere aggiunto il nominativo:
- Suor M. Romana della SS. Trinità n. 1928 v. 1949
membro effettivo di voce attiva e passiva.
Il procedimento pratico per queste votazioni mi sembra sia stato ben spiegato nella circolare citata sopra, per cui non lo ripeto; raccomando però che le votazioni giungano alla Casa Generalizia per i primi di ottobre, anziché alla fine del mese; questo per l’Italia, mentre per l’America già è stato definito il 15 di settembre, al fine di dare possibilità alle Madri della Delegazione di farne lo spoglio e di spedire quindi in Italia.
Per maggior chiarezza, ripeto, qui di seguito ci sono i nominativi delle Madri Capitolari aventi diritto:
Rev.da Madre Luciana di Gesù Crocifisso, Super. Gen.le
Rev.da Madre Felicita del S. Cuore, Vicaria Gen.le
Rev.da Madre Amalia di S. Carlo, Ass.te Gen.le
Rev.da Madre Clelia di S. Giuseppe, Ass.te Gen.le
Rev.da Madre Attilia di S. Pio, Ass.te Gen.le
Rev.da Madre Cesarina di S. Alessandro, Segretaria Gen.le
Rev.da Madre Annamaria di Gesù, Economa Gen.le
Rev.da Madre Irene di S. Bartolomeo, Delegata Prov.le.
Care figlie, penso sia a loro conoscenza come il Santo Padre, nel giorno d’inizio del Suo nono anno di Pontificato, ha voluto fare dono alle religiose di una Sua esortazione apostolica Evangelica testificatio sul rinnovamento della Vita religiosa, secondo l’insegnamento del Concilio. È diretta proprio a noi, che considera “parte eletta della Chiesa“! È un dono prezioso che vorrei fosse letto e studiato da tutte! In essa il Papa invita alla fedeltà verso la dottrina del Concilio e verso la tradizione della Chiesa, con la precisa intenzione di rispondere all’inquietudine e all’instabilità che alcuni dimostrano, e incoraggiare, parimenti, coloro che cercano il vero rinnovamento della vita religiosa” (n° 2). Alle suore in Italia già è stata distribuita, contenuta in un piccolo libretto dell’Editrice Ancora. Poiché certamente sarà curata anche la traduzione in lingua spagnola, si interessino le Madri Superiore della Delegazione, onde averne un numero sufficiente di copie da distribuire alle suore. A questo dono del Santo Padre, che tra i documenti pontifici emerge per il tono profondamente paterno, risponda la nostra cordiale adesione, la nostra operosità apostolica, l’immensa gratitudine del nostro cuore!
Questo il mio auspicio, mentre auguro cordialmente buona festa in unione spirituale e in fraterno affetto.
Il Signore voglia tutte benedire
Aff.ma Madre
Suor Luciana
N.B. Alle Madri Superiore raccomando particolarmente che siano attente a che tutte le suore abbiano le circolari d’istruzione sulla votazione, l’elenco delle religiose, sul quale aggiungere il nominativo di cui parla la circolare e che, fatta la votazione, venga riunita la religiosa famiglia e ciascuna consegni il proprio foglio sul quale ha segnato i nomi delle suore che intende far partecipare al Capitolo. Chiusa la busta in presenza della Comunità, venga spedita per raccomandata alla Madre Generale. Le suore, se lo credono, possono spedire anche direttamente, sempre per raccomandata. Raccomando ancora di far partecipare ai corsi di Esercizi nell’anno tutte le suore; c’è ancora un corso dal 5 all’11 settembre in Casa Generalizia e un altro a Ge-Quarto dal 18 al 25 settembre. Sempre al termine dei corsi si terranno i raduni a cui possono partecipare anche altre suore. Si facciano per tempo le prenotazioni al fine di evitare disguidi. Le Madri Superiore poi, sono attese tutte per i loro Esercizi a Ge-Quarto dal 10 al 16 ottobre.
Circolare della Vicaria generale alle Superiore riguardo la relazione per il Capitolo (Genova, 23 agosto 1971) Leggi di più
Genova, 23 agosto 1971
Carissima M. Superiora,
Le invio uno schema sul quale dovrà regolarsi per redigere la Relazione da mandare al Capitolo. Questa dovrà pervenire in Casa Generalizia entro il 4 ottobre p.v. e non oltre, insieme alle schede per l’elezione delle Capitolari e alle eventuali ‘proposte’ o questioni che si desidera sottoporre al Capitolo Gen.le per la loro soluzione.
Al fine di un lavoro più ordinato, si è trovato opportuno spedire dal centro le schede per la votazione e qui unite trova il numero sufficiente per consegnare un esemplare a ciascuna suora della sua famiglia religiosa, la quale dovrà compilarla scrivendo i nomi delle suore che desidera mandare al Capitolo; quindi, piegata la scheda, la consegnerà alla M. Superiora per la spedizione collettiva, oppure spedirà direttamente per lettera raccomandata alla Madre Generale o alle Madri del Consiglio.
Per una migliore intesa si precisa che le suore di voce attiva e passiva sono le professe di Voti perpetui, cioè le suore che hanno vestito l’abito religioso, segnate nella distinta, fino all’anno 1964. Le suore di vestizione dal 1965 in poi, sono di voce solo attiva.
Mi valgo dell’occasione per ricordarle che, almeno per i primi di novembre, dovrebbe mandare anche l’inventario dei beni immobili della sua casa, come è in uso per i Capitoli Gen.li, per poter dar modo alla M. Economa Gen.le di poter redigere la relazione degl’immobili dell’Istituto.
Sempre in unione di preghiere e in generosità di offerte per la buona preparazione del nostro Capitolo Generale, cordialmente saluto Lei, Madre Superiora, e tutte le suore.
Aff.ma
Madre Felicita del S. Cuore
Vicaria Generale
Circolare per la festa di san Francesco d'Assisi (Genova, 3 ottobre 1971) Leggi di più
Festa di S. Francesco 1971
Carissime figlie, Superiore e suore,
Per la festa liturgica del Serafico Padre, solitamente molto sentita e goduta nell’intimità delle nostre famiglie religiose, giunga a tutte singolarmente il mio cordiale augurio di “PACE E BENE”, augurio che racchiude quanto di buono e santo è nei desideri di ciascuna.
Abbiamo tutte un po’ bisogno di questa pace, di serenità di spirito, e particolarmente di fiducia, nel periodo inquieto di questo ns. tempo: idee nuove, desideri di novità, opinioni diverse sul rinnovamento, contraddizioni sconcertanti, anche in seno alla Chiesa, che ci tengono perplessi… Ma, care figlie, abbiamo fiducia! Il Signore ci è sempre vicino anche, e specialmente, quando permette situazioni di sofferenza in prova della nostra fede.
Un po’ di sconcerto, qualche timore nel nostro animo, può essere causato anche dalla preoccupazione del prossimo Capitolo Speciale che, a Dio piacendo, la Congregazione celebrerà in gennaio e avrà inizio il 23, giorno commemorativo di Fondazione dell’Istituto. Se ci pensiamo bene sono compiti, e responsabilità a cui andiamo incontro, tanto gravosi che veramente superano ogni nostra possibilità. Però è la Chiesa che lo vuole e noi, fiduciosi nella santa obbedienza e nella sua guida, ci accingiamo a compiere anche questo dovere; impegnandoci a collaborare fraternamente, con umiltà e rettitudine, con generosa dedizione di cuore e di forze, intensificando la nostra preghiera fiduciosa, in unione di carità.
Questo impegno, care figlie, desidero sia ripetuto ogni giorno da tutte durante la S.ta Messa, l’ora di preghiera più raccolta del giorno e, sempre in preparazione spirituale e per ottenere la benedizione di Dio sul Capitolo, reciteremo in comunità il Veni creator, tre Ave e la nuova preghiera alla Ven. Madre Fondatrice.
Mi sono incontrata con le nostre buone Madri Superiore, riunite all’Oasi Francescana per i loro Esercizi spirituali, che sono stati, a mio parere, più impegnativi del solito. Infatti non era difficile scorgere sul volto di ciascuna timori, ansie e perplessità per quanto venivano a conoscere sulle responsabilità del momento. La bella, ampia cappella della nuova casa di Noviziato-Infermeria, raccolta eppur piena di luce, accoglieva le loro preghiere e i voti sinceri del loro cuore. Alla fine del corso il M.R. Padre Cassiano da Langasco, moderatore dei lavori di preparazione del Capitolo Speciale, le riuniva per una conferenza di istruzione sul Capitolo stesso riuscita assai preziosa di opportune chiarificazioni, per cui penso di fare cosa gradita alla Comunità farne conoscere almeno gli elementi principali.
Il Capitolo Speciale è stato ‘ordinato’ dal Papa; per l’appunto noi possiamo leggere nei documenti conciliari, e precisamente nel Motu Proprio al n° 3: “per promuovere il rinnovamento e l’adattamento, si riunirà entro due o tre anni al massimo, uno speciale Capitolo Generale”. Lo scopo quindi del Capitolo Speciale è di promuovere il rinnovamento, darne l’avvio, l’inizio.
La Chiesa, però, lascia fare alle Comunità religiose, dà incombenza al Consiglio Generalizio che dovrà procedere dopo ampia e libera consultazione dei propri membri: “Il Consiglio Generale, nel preparare questo Capitolo, provveda convenientemente ad un’ampia e libera consultazione dei membri e ne coordini opportunamente i risultati“(Motu Proprio al n° 4).
Qui non siamo davanti alla prospettiva dei soliti Capitoli Generali, ma a un Capitolo Speciale, nel quale le capitolari avranno il compito di studiare, approfondire problemi, rivedere le Costituzioni, giudicare e decidere, in base al Vangelo, ai documenti conciliari, allo spirito della Fondatrice e a quanto la Comunità si è espressa per mezzo dei questionari. Lavoro che potrà durare anche parecchie settimane, data la sua importanza e la sua complessità.
Pertanto si può comprendere come sia necessario adottare un nuovo metodo di elezione delle Capitolari, dato che la Chiesa permette questa elasticità. Per cui veniva proposto, e accettato con unanime consenso dalle M. Superiore, questo sistema: la distribuzione di un elenco nominativo di tutti i membri effettivi della Comunità, con libera scelta, col criterio di votazione di un nominativo su cinquanta. In definitiva ogni religiosa in Italia (membri 382) dovrebbe votare sette nomi, mentre in America (membri 300 circa ) sei nomi. A questi saranno aggiunti i membri del Consiglio Generalizio, la M. Segretaria Gen.le, la M. Economa Gen.le e la Madre Delegata per l’America Latina.
Per essere precisa devo aggiungere di aver sottoposto tempo fa alla Sacra Congregazione la situazione nella quale veniva a trovarsi la Comunità per averne direttiva e consiglio, ma la risposta è stata esplicita e concisa: è la Comunità che deve esprimessi. Il Consiglio Gen.zio interroghi e decida, la Sacra Congregazione approverà solo il sistema che verrà adottato, ma sta pure a vedere quanto saprà fare la Congregazione.
E qui, ha detto bene il M.R.P. Cassiano nella sua istruzione, ci entra un motivo di interesse a farsi vedere capaci, altrimenti… la Chiesa può intervenire e procedere…Conseguentemente è necessario preparare bene il Capitolo, affinché abbia a svolgersi bene e risulti efficace. Come procederà poi il lavoro delle capitolari, in sedute di studio, di orientamento e in sessione di voto, avrò possibilità di spiegarlo in altre occasioni di prossime circolari. Per ora mi preme sia ben chiaro e compreso da tutte, l’importanza della votazione delle capitolari al fine della riuscita del Capitolo. L’importanza che le elette siano le più idonee per competenza, per agire responsabile, capaci di giudizio proprio, con idee giuste e chiare della vita religiosa e del rinnovamento voluto dalla Chiesa; che siano schive da mire umane e distaccate da interesse personali.
È pure molto importante, e lo raccomando di cuore, che la Comunità unisca i propri sforzi, in unione di carità, con l’offerta quotidiana a Dio di preghiera, di lavoro e di sacrificio a questo fine.
La presente lettera circolare giunge individualmente, nell’intento che sia per ciascuna oggetto d’impegno personale, onde prepararsi nel migliore dei modi al grande avvenimento, e dare il proprio contributo, che sia il più efficace concesso dalle possibilità di ciascuna.
Allegato alla circolare c’è l’elenco nominativo dei membri dell’Istituto in ordine di decadenza, e l’aggiunta dell’anno di nascita e di vestizione religiosa, onde eliminare ogni equivoco. Tutte abbiamo il dovere di votare, ma ciascuna è libera di votare chi crede. Non è escluso che chi volesse qualche informazione su questo o quel soggetto, si rivolga a persona di fiducia, con cautela e prudenza, onde averne consiglio.
La Madre Superiora distribuirà le schede sulle quali le suore scriveranno sette nomi (oppure i setti numeri corrispondenti ai nomi che si vogliono votare). La scheda dovrà poi essere piegata in quattro, sigillata (vedi campione allegato) e consegnata alla M. Superiora la quale, alla presenza delle suore, riunite tutte le schede in una busta, dovrà sigillarla e consegnarla a due suore che dovranno spedirla raccomandata alla Madre Generale.
Tutte le schede dovranno pervenire a Genova entro il 13 ottobre p. v.
La Madre Gen.le ne curerà lo spoglio con due RR. Madri del Consiglio e farà conoscere il risultato alla Comunità. Nella prima votazione le capitolari dovranno avere la maggioranza assoluta di voti; se si dovrà procedere alla seconda, sarà sufficiente la maggioranza relativa.
Care figlie, disponiamoci con molta fede e con umiltà a compiere questo dovere. Su ogni Madre Superiora, su ciascuna delle figlie, che tutte sento di amare nel Signore indistintamente, invoco la benedizione di Dio, proporzionata ai bisogni, alle sofferenze, alle responsabilità, ai desideri di ciascuna, e chiedo il ricambio, con animo grato per la loro bontà a mio riguardo e per la sincera e cordiale collaborazione.
Il Padre S. Francesco tutte ci benedica, come io di cuore lo prego, mentre tutte cordialmente saluto, augurando buona e santa festa.
Nel Signore aff.ma Madre
Madre Luciana
Santi Esercizi a Genova dal 6 al 12/10
Santi Esercizi a Varese dal 13 al 19/10
Circolare per il tempo d'Avvento (Genova, 1° dicembre 1971) Leggi di più
Genova, 1° dicembre 1971
Carissime nel Signore,
Ho presenti i nostri incontri di questi passati mesi in occasione degli Esercizi spirituali, incontri sempre piacevoli per tutte e che tornano efficaci allo spirito, fra l’altro, ci sono occasione per conoscerci meglio, per sentirci più unite nell’affetto religioso e fraterno.
Ma i giorni passano e già siamo entrate nel tempo liturgico di Avvento, che significa preparazione alla venuta di Gesù nostro Salvatore. Nelle meditazioni di questi giorni ricorre di continuo l’invito al rinnovamento interiore per preparare il nostro spirito alla venuta di Gesù. È l’invito che rivolgo io pure alla cara Comunità, nella certezza di avere pronta e generosa risposta giacchè, essendo prossimo il nostro Capitolo Generale, ci troviamo già ben disposte alla preghiera fiduciosa, all’offerta quotidiana, ad una generosità nel sacrificio che sola ci potrà ottenere quelle grazie e quegli aiuti assolutamente necessari al buon esito del Capitolo stesso. Occasioni di offerta generose non mancano nella nostra laboriosa giornata e nella vita comunitaria, non è vero? Basta saperle cogliere e saperne approfittare. Questa disposizione dello spirito, attento a Dio nello svolgersi dei normali nostri impegni quotidiani, è proprio quanto occorre per quel rinnovamento interiore a cui ci invita la Chiesa, particolarmente in questo tempo di Avvento.
Con la presente lettera circolare, accompagno la sintesi degli ultimi questionari. Ciascuna s’impegni a leggerne il contenuto per ricavarne quel profitto che era nell’intenzione delle Madri nel predisporre questo lavoro di indagine e di consultazione. Ringrazio quante si sono impegnate in questo lavoro, che rimane preziosa collaborazione al nostro Capitolo, dove tutto sarà preso in considerazione e vagliata ogni possibilità per la migliore soluzione dei problemi che urgono. Le proposte si possono ricevere ancora, fino al giorno d’inizio del Capitolo che, per un imprevisto, è stato rimandato di due giorni, per cui le Madri Capitolari si troveranno all’Oasi francescana di Ge-Quarto il giorno 4 gennaio sera. Per il giorno 22 corr. attendiamo le Madri Capitolari d’America delle quali, nella certezza di fare cosa gradita, comunico qui di seguito i nomi: la M. Delegata, Suor M. Irene, Suor M. Teresa, Suor M. Federica, Suor M. Clotilde, Suor M. Santina, Suor M. Emilia, Suor M. Gloria e Suor M. Aurora.
S’imbarcheranno a Montevideo il giorno 6 corr. e noi le seguiremo con la preghiera durante il loro viaggio.
Affidiamo a Maria SS. Immacolata le nostre preoccupazioni di questi giorni. Siamo costanti nella preghiera fiduciosa: la preghiera ci aiuti, ci conforti, ci sostenga a vicenda nel compimento dei nostri doveri, nell’impegno di fedeltà agli obblighi assunti con Dio e ci mantenga sempre unite nel vincolo della carità.
Tutte abbraccio e saluto cordialmente
Aff.ma Madre
Suor M. Luciana
Circolare per il santo Natale e congedo per il fine mandato (Genova, 25 dicembre 1971) Leggi di più
Santo Natale 1971
Carissime figlie, Superiore e suore,
Ormai prossime alla celebrazione del 13° Capitolo Gen.le della Congregazione vi sento tutte vicine, mie care figlie, unite nella preghiera e nell’offerta, in questa fervorosa vigilia non priva di preoccupazioni.
Il Signore ci conceda un Natale in serenità e pace, ci conceda tanta fede, tanta fiducia in Lui, che vorrà assisterci nella nostra debolezza e vorrà completare Lui la nostra santificazione mentre, durante la celebrazione Eucaristica della Notte Santa, tutte unite, rinnoveremo i Voti e la nostra consacrazione a Dio, con sincerità di sentimenti, con animo pronto e generoso.
È tanto consolante per me pensare la cara comunità così unita nella preghiera, unita anche da un affetto fraterno, religioso, che dispone l’animo alla comprensione, al compatimento, allo scambio cordiale di perdono, di aiuto materiale e spirituale. Tutte siamo deboli creature, soggette agli sbagli e, siamo sincere, anche con tante deficienze! In questo santo Natale ci vogliamo comprendere di più, ci vogliamo compatire e perdonare per amore di Gesù, ci vogliamo maggiormente amare, proprio da vere sorelle! È questo il mio pensiero che, insieme all’augurio di buone feste natalizie e buon anno, lascio alla Comunità con questa mia lettera circolare.
Al termine del mio compito come Superiora Generale della Congregazione, mi sento spinta ad aprire il mio animo e a manifestare i sentimenti che lo dominano. Il primo è un sentimento di riconoscenza a Dio per quell’abbondanza di grazie con le quali mi ha seguita e sostenuta nel compimento del mio dovere. Grazie, ne sono certa, ottenute per mezzo delle preghiere fatte dalla Comunità e dal sacrificio che offre giornalmente ciascuna suora nel compiere la sua missione di carità. Per cui la mia riconoscenza e il mio grazie vada a tutte e a ciascuna.
Sinceramente posso dire di aver fatto del mio meglio per il bene della Congregazione che sento di amare molto, quantunque non sempre i risultati ottenuti siano stati soddisfacenti; il motivo, lo possiamo comprendere, è soprattutto la particolare situazione critica in cui viene a trovarsi oggi la Chiesa. Un altro motivo di dispiacere e di tanta preoccupazione è la carenza di vocazioni che anche la nostra comunità soffre da parecchi anni. Non sono mancate le preghiere, non è mancato un certo apostolato vocazionale con raduni di giovani ed Esercizi spirituali, ultimamente con l’incarico dato a due suore per un vero e proprio lavoro vocazionale di reclutamento che speriamo possa, a suo tempo, dare buoni frutti.
Malgrado tutto, mi anima un senso di serena fiducia, di legittima soddisfazione, che vorrei trasfondere in tutte loro, care figlie, perché grazie a Dio, pur nelle inevitabili deficienze della natura umana, la cara Comunità, che tutte sentiamo nostra e sentiamo di amare come nostra famiglia, prosegue il suo cammino nella carità, realizzando molto bene le opere assistenziali a lei affidate. Bene anche di santità individuale: ricordiamo il sereno decesso di tante consorelle che ci hanno lasciato esempi ammirabili di virtù e, in comunità, un vuoto incolmabile!
Una caratteristica propria della nostra religiosa famiglia che, in generale, ancora anima le suore, è lo spirito di sacrificio e la serenità e semplicità francescana. È lo spirito della Venerabile Fondatrice che andava ripetendo: “Figlie, senza fatica e senza pene non si può fare il bene!“. Il sacrificio è un’esigenza della vita religiosa: se manca quello, tutto crolla. Infatti le anime consacrate fanno dono di sé a Dio, con risposta generosa alla sua chiamata, in una disponibilità totale e continua. Questo spirito oggi è un po’ assopito, ma non spento: ha bisogno di essere ravvivato dal nostro fervore e da decisa volontà. È quanto chiedo fervidamente a Gesù Redentore in questo Santo Natale come dono per tutte e per ciascuna.
Per ultima cosa, rivolgendomi particolarmente alle Madri Superiore, come pure alle care suore professe, anziane e giovani, chiedo scusa dei dispiaceri che avessi loro procurato, certo involontariamente, durante il disimpegno del mio ufficio, e prego a volermi concedere benevola comprensione se, nella mia poca capacità, avessi commesso qualche errore. Ripeto qui il mio grande amore per la cara Comunità e il mio unico desiderio di dedicare ancora a suo bene il poco tempo e le poche possibilità che il Signore mi vorrà concedere.
Desidero poi dire quanto mi siano state di consolazione le visite fatte alle case dell’Istituto, avendo potuto constatare come, nel complesso, è lo zelo che anima le suore nel disimpegno del loro compito di carità.
Prego e faccio voti che lo zelo e il buono spirito non diminuiscano mai nella cara Comunità, e che sempre regni la pace e la fraterna carità nelle nostre case, con la benedizione di Dio.
Ricordiamoci sempre che, con le consorelle d’America e d’Africa, formiamo un’unica famiglia, quindi “si faccia in modo che la vita comune perseveri nell’orazione e nell’unità di spirito” e che “i religiosi, come membra di Cristo, nei loro rapporti fraterni si prevengano gli uni gli altri, portando i pesi gli uni degli altri” perché “l’unione dei fratelli, manifesta l’avvento di Cristo e da essa promana una grande forza nell’apostolato” (PC 15).
Care figlie, vi lascio con la benedizione di Dio e l’augurio di buon Natale, mentre tutte cordialmente abbraccio nel Signore.
Aff.ma Madre
Suor Luciana
N.B. Ricordo che durante il Capitolo, che avrà inizio il 4 gennaio, tutte le Comunità dovranno impegnarsi a recitare le particolari preghiere prescritte dalle nostre Costituzioni cioè: il Veni Creator e le Litanie dei Santi. La Comunità sta compiendo un atto dei più importanti e dei più impegnativi, per cui tutte devono essere presenti con la preghiera e l’offerta del sacrificio quotidiano, onde ottenere da Dio alle Madri Capitolari i lumi e le disposizioni necessarie al buon fine del Capitolo stesso.