Sr. M. Anacleta, ancora giovane professa, fu la destinataria di una breve lettera della Madre Fondatrice, di cui non possediamo che un frammento e non in originale, scritta per ribadire, quando si andava a fare servizio di assistenza a domicilio, la proibizione espressa nella Regola, di non mangiare insieme alla famiglia dell’infermo. Pur nella sua essenzialità Madre Rubatto coglie quella circostanza per dare un profondo insegnamento sul carattere di separatezza della religiosa anche, e soprattutto, quando si opera nel mondo. Evitare insomma la familiarità affinchè l’offerta fatta a Dio coll’abbandono della famiglia di origine, e la rinuncia ad averne una propria, non vada vanificata col trovarne un’altra laddove si svolge il servizio caritativo.
La numerazione iniziale è riferita alla redazione del 1995 delle “Lettere” di sr. M. Francesca Rubatto.

592. Genova, 1901
«Cara Suor Anacleta,
ho ricevuto il vostro caro biglietto al quale rispondo dicendovi che non posso permettervi di pranzare a tavola con la famiglia.
Ringrazio la signora della gentilezza che vorrebbe usarvi, ditele che per voi non si devono disturbare tanto, che vi contentate di poco e del mangiare […]»


Nell’ASCG sono conservati rari scritti di carattere personale di Madre Anacleta. Di seguito riproduciamo due documenti che ne fanno parte: delle immagini-ricordo stampate per la celebrazione il 25° anniversario di vestizione religiosa (avvenuta a Genova il 19 dicembre 1897), quando era Superiora a Milano nel 1922, e quella del 50°, celebrato come Madre generale a Genova.

Ricordo del 25° anniversario di Vestizione religiosa 1
Ricordo del 50° anniversario di Vestizione religiosa 2


1 ASCG sezione Suore, serie Cartelle personali: matr. 151
2 Ivi.