Dalla fondazione dell’Istituto e l’elezione di Madre Rubatto si sono avvicendate come Superiore generali ben undici Cappuccine. E se per una recente consuetudine, a partire da Madre M. Luciana Bombelli, ogni secondo sessennio le Suore hanno scelto di affidare il mandato di Superiora generale ad una diversa sorella, non è sempre stato così. Varie cause li hanno a volte prolungati o abbreviati: quello ‘ufficiale’ della Madre Fondatrice (1894-1904) è davvero breve in confronto a quello di Madre Angelica, il cui governo trentennale (dal 1905 al 1935, con un breve intervallo tra il 1925 e il 1928) risulta il più lungo, e pertanto maggiormente decisivo, nell’assetto dell’ancor giovane Istituto, tanto che nella tradizione la si è a lungo ritenuta la “seconda Fondatrice delle Terziarie Cappuccine”. Altrettanto duraturo è stato il mandato di Madre Anacleta (1935-1953) reso tale dall’impossibilità di celebrare nei tempi canonici il Capitolo elettivo a causa del Secondo conflitto mondiale.
Di fronte a queste imponenti figure non meno significative sono quelle che hanno ricoperto il gravoso mandato di Superiora generale per breve tempo: è il caso di Madre Veronica (1925-1927) e Madre Pia (1953-1959) che la morte ha colto prima dello scadere del mandato. Certo non è la durata a definirne la qualità, ma a livello storico anch’essa determina indirizzi, traccia percorsi e caratterizza il modo di essere in un particolare periodo ecclesiale.
La documentazione conservata nell’ASCG, prevalentemente (e inevitabilmente) quella ufficiale, è nel complesso sufficientemente integra, considerando i Copialettere redatti allo scadere della Superiora generale, ma anche in questo caso non distribuita omogeneamente. Alcune Madri generali, Madre Pia in primis, ne hanno lasciato pochissima in copia, sia ufficiale che personale, e Madre Veronica pressocchè nessuna personale. La documentazione personale delle Madri appartenenti alla Provincia Italiana, Madre Luciana, Madre Romana e Madre Vincenza, così significativa per conoscere la personalità delle scriventi, dopo il 1972 è interamente confluita nell’Archivio storico della Provincia, e quella conservata nell’ASCG è unicamente quella istituzionale, prodotta durante il mandato.
La presente sezione tratta della documentazione presente in Inventario fino al 1995, pertanto è esclusa quella prodotta da Madre Gabriella Preda (1996-2008), da Madre Carmen Cimarolli (2008-2021) e dall'attuale, Madre Loredana Tiraboschi.
Di fronte a queste imponenti figure non meno significative sono quelle che hanno ricoperto il gravoso mandato di Superiora generale per breve tempo: è il caso di Madre Veronica (1925-1927) e Madre Pia (1953-1959) che la morte ha colto prima dello scadere del mandato. Certo non è la durata a definirne la qualità, ma a livello storico anch’essa determina indirizzi, traccia percorsi e caratterizza il modo di essere in un particolare periodo ecclesiale.
La documentazione conservata nell’ASCG, prevalentemente (e inevitabilmente) quella ufficiale, è nel complesso sufficientemente integra, considerando i Copialettere redatti allo scadere della Superiora generale, ma anche in questo caso non distribuita omogeneamente. Alcune Madri generali, Madre Pia in primis, ne hanno lasciato pochissima in copia, sia ufficiale che personale, e Madre Veronica pressocchè nessuna personale. La documentazione personale delle Madri appartenenti alla Provincia Italiana, Madre Luciana, Madre Romana e Madre Vincenza, così significativa per conoscere la personalità delle scriventi, dopo il 1972 è interamente confluita nell’Archivio storico della Provincia, e quella conservata nell’ASCG è unicamente quella istituzionale, prodotta durante il mandato.
La presente sezione tratta della documentazione presente in Inventario fino al 1995, pertanto è esclusa quella prodotta da Madre Gabriella Preda (1996-2008), da Madre Carmen Cimarolli (2008-2021) e dall'attuale, Madre Loredana Tiraboschi.