Estremi cronologici: 1907 lug. 30 – 1999 gen. 9
Consistenza: nn. 12 registri
Descrizione: “Deliberazioni del Consiglio generale” è la denominazione propria che l’Istituto delle Suore Terziarie Cappuccine impiega fin dagl’inizi per indicare i verbali di Consiglio, ordinariamente redatti dalla Segretaria generale solo a partire dal 1907, su registri cartacei alquanto poveri e di uso comune ad inizio del XX sec. I verbali sono registrazioni di quanto deliberato dal Consiglio generalizio, ovvero decisioni dell'autorità gerarchicamente costituita nella persona della Madre generale e delle sue quattro Assistenti secondo le Costituzioni dell’Istituto. Già le Costituzioni del 1897 prevedevano riunioni periodiche per trattare le questioni riguardanti la vita dell'Istituto e che hanno una ricaduta diretta sulle Suore di ogni grado, Aspiranti, Novizie, Professe temporanee o di Voti perpetui, e sulle singole Case intese come Comunità religiosa. Al Consiglio spetta la nomina, valida per un triennio, riconfermabile fino a un secondo, delle Superiore e delle Vicarie delle Case, nonchè la nomina della Madre Maestra di Noviziato e la sua Vice. Il Noviziato, fino al 1931, quando è stato istituito il primo della Delegazione americana a Montevideo, era unico e aveva sede a Loano nella Casa-Madre; dal 1957 è stato trasferito a Genova nella medesima sede della Curia. Altro compito del Consiglio, secondo il dettato delle Costituzioni, è la designazione della Madre Delegata delle Case d'America: «Ogni Provincia avrà una Madre provinciale con quattro Assistenti da eleggersi col metodo stesso con cui si elegge ora la Madre generale. Queste dureranno in carica per un triennio, ed ogni sei anni concorreranno alla elezione della Madre generale e delle sue quattro Madri Assistenti. Ogni Madre provinciale governerà la Provincia colle leggi istesse con cui presentemente è governato l’Istituto con totale dipendenza della Madre generale» (Cost. 1897, II, § 9).
Nei Verbali del Consiglio generale vengono trattati anche aspetti economici e amministrativi di carattere più o meno particolare e contingente come la vendita o l’acquisto di beni immobili, la gestione delle doti delle Suore, la definizione di lavori di manutenzione delle Case o la costruzione di strutture destinate ad ospitare le opere. Al discernimento e deliberazione del Consiglio generale è dato di accettare o meno la richiesta da parte di Vescovi o sacerdoti di aprire nuove Case e assumere servizi pastorali.
Rispetto ai primi anni, in cui i verbali riportano a modo di elenco il contenuto delle deliberazioni, i successivi acquistano vieppiù un carattere narrativo e, pur mantenendo la dovuta sinteticità, riportano, oltre all’ordine del giorno, l’iter delle decisioni. Dal 1912 la Segretaria non è necessariamente un’Assistente e, non di rado, ai Consigli viene ammessa anche la partecipazione di Superiore locali. Dopo il 1972, già erette le Province, ad alcune sedute di Consiglio sporadicamente partecipano anche la Superiora provinciale e il suo Consiglio e le riunioni sono dette “congiunte”. Dal gennaio 1990 la denominazione “Riunione di Consiglio” (RdC) viene sostituita dalla denominazione “Adunanza di Consiglio” (AdC), nel 1992 viene completato con: “Verbale adunanza di Consiglio” (VadC) e, a partire da 1996, “Seduta di consiglio” (SdC).
Nell'Ordinamento Villa la serie, consistente in nn. 12 registri, era stata ricondizionata nel 2003 in nn. 3 scatole con la dicitura: “Verbali Consiglio generale 1907-1940”, “Verbali Consiglio generale 1941-1965” e “Verbali Consiglio generale 1987-1999”. Ad un registro è stata sostituita, forse nello stesso contesto, la coeva etichetta del piatto - che erroneamente lo denominava “Necrologio”- con una, che è stata mantenuta, recante la dicitura: “Verbali Consiglio generale 1976-1987”.
La serie è stata conservata dalla Curia Generale dal 1907 e integralmente sottoposta a digitalizzazione nel 2016.