Estremi cronologici: 1898 dic. 30 - 1983 set. 8
Consistenza: nn. 3 buste, n. 1 volume, n. 1 quaderno e nn. 2 scatole
Descrizione: La sottoserie era conservata nella stanza di deposito e si presentava condizionata in n. 1 faldone denominato: “Alto Alegre. Lettere. Documenti”, da nn. 8 scatole denominate: “Martiri. Documenti Suore martiri. Corrispondenza con la Madre. Lettere dei Padri della Missione”; “Martiri. Lettere dai vescovi, dalle suore. Dati parenti Suore martiri. Stampe varie”; “Martiri. Scritti. Stampe. Inni. Immagini. 25°, 40°, 50°60°, 75°100° [anniversario]” [nn. 2]; “Centenario 1985. Richiesta S. Padre. Autorità religiose e civili. Circolari, corrispondenza varia”; “Alto Alegre. Stampe, libri – fascicoli”; “Martiri Alto Alegre. Esodo 1982”; “Foto Martiri” e nn. 3 cartelle “Alto Alegre. Dati”; “Fotocopie di lettere, foto e fotoliti”; “Alto Alegre. Lavori”.
Ordinata da Madre Romana solo per la documentazione contenuta nel faldone e nelle cartelle, la rimanente è stata raccolta, senza tuttavia un ordine coerente, da sr. Enrica Motta che si è occupata, almeno fino al 2010, di aggiungervi la corrispondenza del 1° Centenario del martirio e quella relativa alla pubblicazione della Prof.ssa Graziella Merlatti “Amore e martirio nella foresta”.
Dalle denominazioni si evince che la documentazione riguarda non solo la missione iniziale del 1899, ma anche il ritorno ad Alto Alegre nel 1975 e il suo drammatico epilogo del 1982.
Gli originali delle lettere delle Martiri conservati nell’ASCG sono in tutto 19 e sono indirizzate alla Madre Fondatrice, eccetto una che sr. M. Eufemia Macchello destina ai genitori. Alcuni originali sono conservati nell’Archivio della Curia provinciale dei Cappuccini di Milano ed altri sono stati conservati dalle famiglie d’origine delle Suore; nella presente sottoserie pertanto è conservata solo la copia fotostatica reperita dal CSMR.
All’indomani del martirio le lettere delle Missionarie e quelle dei padri Cappuccini, sono state conservate come un nucleo a parte, distinte dalla corrispondenza ufficiale (dato che in alcune compare una numerazione progressiva), e accuratamente, perchè alcune carte più deteriorate dei manoscritti originali sono state oggetto di risarcimento e consolidamento.
M. Villa ha segnato gli originali che costituiscono la corrispondenza con la sigla M seguita dal numero progressivo delle lettere. Ogni originale ha la trascrizione allegata.
Dopo il trasferimento dell’ASCG a Roma il nucleo ordinato da Madre Villa è stato rimaneggiato e ricondizionato in scatole con l’intento di raccogliere interamente quanto riguardasse Alto Alegre pertanto, come accaduto per altre serie, alla documentazione originale, esigua, ne è stata aggiunta una molto abbondante di storiografia. Dato che una parte notevole della documentazione sulla missione di Alto Alegre era conservata negli Archivi storici della Curia Generale dei Cappuccini di Roma e della Provincia dei Cappuccini lombardi, le Sorelle del CSMR, per approfondire la storia della missione, l’hanno riprodotta in fotocopia e condizionata insieme ai documenti originali. La cospicua documentazione storiografica è stata pertanto ricondotta nella serie CSMR ovvero all’ufficio della Curia che l’ha prodotta.
La sottoserie è andata altresì implementandosi con la documentazione prodotta in occasione degli anniversari del martirio (il 10° nel 1911, il 25° nel 1926, il 40° nel 1941, il 50° nel 1951, il 60° nel 1961, il 75° nel 1976 e nel 1° centenario celebrato nel 2001 ).
Nel febbraio del 1970 mons. Adolfo Luigi Bossi, vescovo e vicario apostolico della Prelazia de S. José de Grajaù – Marahñao (BR), chiese formalmente a Madre M. Luciana Bombelli, allora generale, il ritorno delle Cappuccine di Madre Rubatto in quella terra bagnata dal sangue delle Martiri nel 1901. Ciò suscitò molto entusiasmo soprattutto fra le giovani, ma la Madre, quasi al termine del mandato e soprattutto all’inizio dell’impegnativo lavoro di rinnovamento e revisione delle Costituzioni, addusse due difficoltà: la mancanza di vocazioni, con conseguente chiusura delle Case, e la notevole distanza che separava la regione del Maranhão non solo dalle sedi della Delegazione americana delle Cappuccine, ma anche da ogni centro cittadino.
Il 15 maggio 1974 sr. Romana Villa, Madre generale, annotò che mons. Valentino Lazzari ofmcap, nuovo vescovo di Grajaù, il sacerdote diocesano don Bruno Bortolaso e un laico, direttore del Lebbrosario, chiedevano espressamente Suore per Alto Alegre. In seguito alla visita s’iniziò a preparare il progetto del ritorno. Il 20 febbraio 1975 le quattro sorelle italiane sr. Guglielmina Locatelli, sr. Luisa [sr. Silvia] Civillini, sr. Francesca Scandella (e sr. Teresa Cattaneo, diretta però in Brasile sud), partirono in aereo dirette a São Luis, nello stato del Maranhão. Nel comunicarlo Madre Romana aggiunse: “La coincidenza con l’Anno santo è particolare stimolo all’autenticità e alla speranza” (Genova, 02/12/1974). Da Montevideo si aggiunse al gruppo delle italiane sr. Blanca Moreira. Purtroppo la rinnovata presenza nella missione di Alto Alegre fu di breve durata perchè già nel maggio del 1981 le Suore furono costrette ad abbandonare nuovamente la loro Casa, il dispensario e la Chiesina, santuario venerato in modo particolare in quanto luogo del martirio. Nel marzo del 1983 su quel che restava del paese di Alto Alegre si abbattè la definitiva distruzione della missione cappuccine di cui, ancora oggi, restano solo ruderi.
La sottoserie è corredata da documentazione fotografica relativa ai tre periodi: una prima, esigua, degli inizi della missione fino al 1901; la seconda, cospicua, che documenta gli anni del ritorno delle Cappuccine ad Alto Alegre, riferita perciò agli anni 1975-1981; la terza che testimonia la distruzione della missione e il definitivo abbandono di essa da parte delle religiose avvenuto nel 1983.