«Il giorno 22 luglio dell’anno 1927 le Suore fecero l’entrata nella Clinica del Prof. Giuseppe Moro (…) che sollecitava dalla Rev.da Madre generale Sr. M. Veronica di S. Andrea l’accettazione (…) Le prime Suore furono: Sr. M. Davidina di S. Pietro [Pontiggia], Sr. M. Paolina dell’Addolorata [Finazzi], Sr. M. Pia di Gesù [Beretta]; Sr. M. Davidina vi restò solo fino al giorno 19 Ottobre, lo stesso giorno venne Sr. M. Clelia di S. Giuseppe [Lagomarsino] (…) in qualità di Superiora, stimata ed amata da tutti quelli che ebbero la fortuna di conoscerla per la sua prudenza, bontà non comune e saggezza (…) nel mese di Novembre (…) fu aggiunta una quarta Suora che fu Sr. Maria di S. Lorenzo [Pozzoli] che vi restò pochi mesi e al suo posto venne Sr. M. Clemente di S. Pietro [Ferro]».
«Questa Clinica venne aperta prima in Porto Maurizio il giorno 10 novembre 1926 con le Suore: Sr. M. Davidina (Pontiggia) Sr. M. Paolina (Finazzi). Poi nel 1927 venne trasferita in Ventimiglia Corso Umberto n. 94 con le Suore: Suor M. Clelia (Lagomarsino) Suor M. Clemente (Ferro) Suor M. Paolina (Finazzi) Suor M. Pia (Beretta)».
La Clinica del prof. Giuseppe Moro, specializzata in alta chirurgia e ginecologia, nel 1939 era sita in Corso Umberto I, n. 94 a Ventimiglia. Nel novembre del 1932 intanto le Terziarie avevano stabilito una seconda presenza nella cittadina ligure, accettando la conduzione di un Asilo infantile e un laboratorio femminile dedicati al S. Cuore di Gesù «Questa Casa venne aperta per iniziativa del M. Rev. Parroco di S. Agostino Mons. Giovanni Semeria, che prese in affitto un appartamento a sue spese affinchè le Suore potessero dedicarsi alle opere parrocchiali e specialmente all’istruzione religiosa delle fanciulle, laboratorio femminile e ricreatorio festivo. Le prime Suore, accompagnate dalla Rev. M. Sr. M. Anacleta, Vic. Gen., entrarono nella Casa di via Ruffini n. 6 il 15 novembre 1932 (…) Si trasferirono poi nella Casa propria di via Roma n. 28 nel dicembre 1936 dove iniziarono l’Asilo Infantile con regolare autorizzazione dell’Ispettorato Scolastico di Imperia».
Durante il Secondo conflitto mondiale Ventimiglia subì gravi danni a causa dei bombardamenti, che interessarono anche l’Asilo «(…) un’altra lettera da Ventimiglia, della Superiora Suor Macrina [Gariboldi], porta notizie poco buone. Annuncia come nella notte del 22 giugno [1944 n.d.r.], in seguito a bombardamento aereo e navale, la nostra Casa di via Roma 91 ha subito danni gravissimi ed è resa inabitabile. Le Suore che si trovavano in casa non ebbero il tempo di correre al rifugio, si salvarono miracolosamente, per Divina protezione, nell’entrata, vicino alla porta d’ingresso. Dice che in seguito altri bombardamenti meno terribili furono pur causa di nuovi sinistri, onde necessita esportare quanto è ancora salvabile».
Diversa sorte ebbe la Clinica che già dal 2 gennaio 1944 era stata trasferita e inaugurata a Villa Poggio Ponente Vallecrozia a Bordighera. Le Suore residenti nella Clinica, al termine della guerra, e precisamente nel maggio 1947, richiedono al Prefetto di Imperia il permesso di gestire, sempre a Ventimiglia, in Corso Genova n. 244, la Casa di cura “Villa Grazia” di cui il dr. Eugenio Maccary ha assunto la direzione. Fino al 1° gennaio 1953 pertanto la Clinica viene intestata ad un altro ente e le Suore non ne sono più titolari. Nel giugno del 1955 la Clinica viene trasferita temporaneamente a Camporosso, presso la villa del dr. Eugenio Maccary e nell’ottobre dello stesso anno la nuova Clinica, sempre a Ventimiglia, è pronta ed agibile in via San Secondo n. 1. Nella corrispondenza della Superiora, sr. Adalgisa [Passoni], risalente al 1966 , è ben analizzata la penosa condizione delle Suore, costrette a far fronte ad un insormontabile e crescente impegno che ne motiverà il ritiro avvenuto il 1° dicembre 1967.
Il Fondo, che Madre Villa aveva posto nella serie Case chiuse in una busta denominata: “Ventimiglia. Villa grazia” insieme ad altri documenti afferenti alla Curia, consta di due serie: Cronaca e Amministrazione.
Estremi cronologici: 1926 ott. 30 - 1961 mag. 15
Consistenza: n. 1 busta e nn. 2 quaderni
serie CRONACA
Estremi cronologici: 1927 lug. 22 - 1961 mag. 15
Consistenza: nn. 2 quaderni
Descrizione: La serie consiste in due quaderni di cronaca che complessivamente rimandano ad una narrazione senza lacune della presenza e del servizio delle Terziarie nella clinica “Villa grazia” dal 22 luglio 1927 al maggio 1961, quando inspiegabilmente è interrotta. Il “Quaderno di memorie” inizia con l'apertura della Casa religiosa, del servizio infermieristico presso la clinica del prof. Moro ed è particolarmente interessante nella narrazione degli eventi accaduti alle Suore e alla popolazione durante la Seconda guerra mondiale. Al riguardo bisogna dire che purtroppo non tutte le Croniste delle Case esistenti nel periodo del Secondo conflitto mondiale hanno curato le Memorie e in realtà, in base ai documenti di cui disponiamo, non sappiamo quali, pur redatte, siano andate perdute. Ad oggi quelle di Ventimiglia, insieme a quelle delle Suore che prestavano servizio presso il Carcere di Novara, sono le più precise ed emozionanti. La Cronista narra le vicende che interessarono la Comunità e la popolazione di Ventimiglia e dintorni, alternando la terza persona plurale alla seconda, quasi non riuscendo a contenere l’emozione di una vicenda vissuta in prima persona: ne risulta una scrittura di rara freschezza e genuinità, che forse viene meno solo quanto il tono del racconto si fa esortativo. Il secondo quaderno di Memorie ha una datazione iniziale lievemente sfalsata rispetto alla chiusura del precedente, di cui però sostanzialmente è la continuazione. Infatti narra l'inaugurazione e la ripresa dell'attività della Clinica Moro a Vallecrozia-Bordighera , avvenuta nel gennaio del 1944 e, dopo una sintesi degli anni ’44-’45, prosegue registrando eventi legati alle celebrazioni liturgiche della Comunità religiosa, agli spostamenti delle Suore e alle relazioni con la Curia generale fino al 1961.
serie AMMINISTRAZIONE
Estremi cronologici: 1926 ott. 30 - 1958 ott. 21
Consistenza: n. 1 busta
Descrizione: La serie consiste nella Convenzione stipulata tra la Madre generale e il dr. Giuseppe Ricci, Direttore della clinica di Portomaurizio prima di stabilire la struttura in quel di Ventimiglia; una lettera del Parroco della Chiesa di Cristo Re; il decreto dell'Ufficio sanitario d'Imperia con il quale la Superiora veniva abilitata a svolgere attività sanitaria ed infine alcune planimetrie della Clinica.
La Clinica del prof. Giuseppe Moro, specializzata in alta chirurgia e ginecologia, nel 1939 era sita in Corso Umberto I, n. 94 a Ventimiglia. Nel novembre del 1932 intanto le Terziarie avevano stabilito una seconda presenza nella cittadina ligure, accettando la conduzione di un Asilo infantile e un laboratorio femminile dedicati al S. Cuore di Gesù «Questa Casa venne aperta per iniziativa del M. Rev. Parroco di S. Agostino Mons. Giovanni Semeria, che prese in affitto un appartamento a sue spese affinchè le Suore potessero dedicarsi alle opere parrocchiali e specialmente all’istruzione religiosa delle fanciulle, laboratorio femminile e ricreatorio festivo. Le prime Suore, accompagnate dalla Rev. M. Sr. M. Anacleta, Vic. Gen., entrarono nella Casa di via Ruffini n. 6 il 15 novembre 1932 (…) Si trasferirono poi nella Casa propria di via Roma n. 28 nel dicembre 1936 dove iniziarono l’Asilo Infantile con regolare autorizzazione dell’Ispettorato Scolastico di Imperia».
Durante il Secondo conflitto mondiale Ventimiglia subì gravi danni a causa dei bombardamenti, che interessarono anche l’Asilo «(…) un’altra lettera da Ventimiglia, della Superiora Suor Macrina [Gariboldi], porta notizie poco buone. Annuncia come nella notte del 22 giugno [1944 n.d.r.], in seguito a bombardamento aereo e navale, la nostra Casa di via Roma 91 ha subito danni gravissimi ed è resa inabitabile. Le Suore che si trovavano in casa non ebbero il tempo di correre al rifugio, si salvarono miracolosamente, per Divina protezione, nell’entrata, vicino alla porta d’ingresso. Dice che in seguito altri bombardamenti meno terribili furono pur causa di nuovi sinistri, onde necessita esportare quanto è ancora salvabile».
Diversa sorte ebbe la Clinica che già dal 2 gennaio 1944 era stata trasferita e inaugurata a Villa Poggio Ponente Vallecrozia a Bordighera. Le Suore residenti nella Clinica, al termine della guerra, e precisamente nel maggio 1947, richiedono al Prefetto di Imperia il permesso di gestire, sempre a Ventimiglia, in Corso Genova n. 244, la Casa di cura “Villa Grazia” di cui il dr. Eugenio Maccary ha assunto la direzione. Fino al 1° gennaio 1953 pertanto la Clinica viene intestata ad un altro ente e le Suore non ne sono più titolari. Nel giugno del 1955 la Clinica viene trasferita temporaneamente a Camporosso, presso la villa del dr. Eugenio Maccary e nell’ottobre dello stesso anno la nuova Clinica, sempre a Ventimiglia, è pronta ed agibile in via San Secondo n. 1. Nella corrispondenza della Superiora, sr. Adalgisa [Passoni], risalente al 1966 , è ben analizzata la penosa condizione delle Suore, costrette a far fronte ad un insormontabile e crescente impegno che ne motiverà il ritiro avvenuto il 1° dicembre 1967.
Il Fondo, che Madre Villa aveva posto nella serie Case chiuse in una busta denominata: “Ventimiglia. Villa grazia” insieme ad altri documenti afferenti alla Curia, consta di due serie: Cronaca e Amministrazione.
Estremi cronologici: 1926 ott. 30 - 1961 mag. 15
Consistenza: n. 1 busta e nn. 2 quaderni
serie CRONACA
Estremi cronologici: 1927 lug. 22 - 1961 mag. 15
Consistenza: nn. 2 quaderni
Descrizione: La serie consiste in due quaderni di cronaca che complessivamente rimandano ad una narrazione senza lacune della presenza e del servizio delle Terziarie nella clinica “Villa grazia” dal 22 luglio 1927 al maggio 1961, quando inspiegabilmente è interrotta. Il “Quaderno di memorie” inizia con l'apertura della Casa religiosa, del servizio infermieristico presso la clinica del prof. Moro ed è particolarmente interessante nella narrazione degli eventi accaduti alle Suore e alla popolazione durante la Seconda guerra mondiale. Al riguardo bisogna dire che purtroppo non tutte le Croniste delle Case esistenti nel periodo del Secondo conflitto mondiale hanno curato le Memorie e in realtà, in base ai documenti di cui disponiamo, non sappiamo quali, pur redatte, siano andate perdute. Ad oggi quelle di Ventimiglia, insieme a quelle delle Suore che prestavano servizio presso il Carcere di Novara, sono le più precise ed emozionanti. La Cronista narra le vicende che interessarono la Comunità e la popolazione di Ventimiglia e dintorni, alternando la terza persona plurale alla seconda, quasi non riuscendo a contenere l’emozione di una vicenda vissuta in prima persona: ne risulta una scrittura di rara freschezza e genuinità, che forse viene meno solo quanto il tono del racconto si fa esortativo. Il secondo quaderno di Memorie ha una datazione iniziale lievemente sfalsata rispetto alla chiusura del precedente, di cui però sostanzialmente è la continuazione. Infatti narra l'inaugurazione e la ripresa dell'attività della Clinica Moro a Vallecrozia-Bordighera , avvenuta nel gennaio del 1944 e, dopo una sintesi degli anni ’44-’45, prosegue registrando eventi legati alle celebrazioni liturgiche della Comunità religiosa, agli spostamenti delle Suore e alle relazioni con la Curia generale fino al 1961.
serie AMMINISTRAZIONE
Estremi cronologici: 1926 ott. 30 - 1958 ott. 21
Consistenza: n. 1 busta
Descrizione: La serie consiste nella Convenzione stipulata tra la Madre generale e il dr. Giuseppe Ricci, Direttore della clinica di Portomaurizio prima di stabilire la struttura in quel di Ventimiglia; una lettera del Parroco della Chiesa di Cristo Re; il decreto dell'Ufficio sanitario d'Imperia con il quale la Superiora veniva abilitata a svolgere attività sanitaria ed infine alcune planimetrie della Clinica.