La Casa di Genova, a causa del Porto d’imbarco per destinazioni oltreoceano, è un crocevia di incontro di gruppi di Suore Missionarie in partenza per destinazioni oltreoceano. Dal modo in cui la Cronista annota queste brevi ospitalità, emerge il suo carattere pratico e, forse, essere stata in prima persona coinvolta a prepararla…

«Ultima settimana del mese di ottobre 1947. In questi giorni si è data ospitalità a diciassette Suore Canossiane venute a Genova per partire missionarie per la Cina. Stettero in Casa nostra sei o sette giorni e poi, non potendosi imbarcare, fecero ritorno parte a Roma, e la maggior parte a Vimercate. Abbiamo fatto del nostro meglio per trattarle bene e loro rimasero tanto contente. A dormire le accomodammo nel dormitorio degli otto letti, in quello dei sei nella camera dei forestieri1 . Queste buone Suore in riconoscenza lasciarono un’offerta per la nostra Comunità (…)».

«5 marzo 1947. Oggi sono arrivate nel nostro Convento sedici Suore Francescane del SS. Sacramento provenienti da Roma. Di queste dodici sono partite per le missioni in Bolivia. Le ospitammo cinque giorni. La loro Madre generale venne per accompagnarle al Porto. Avevano pure in loro compagnia una donnina del popolo che accompagnavano al di lei figlio nell’Argentina. A dormire le mettemmo nei due dormitori di sei e otto letti e nella camera dei forestieri. Si fece del nostro meglio per trattarle bene, e loro rimasero tanto contente. Il giorno della partenza ci ringraziarono e fecero un’offerta alla Comunità (…)».

1La zona del Convento destinata unicamente all’ospitalità, pertanto separata dalla clausura canonica, è chiamata tradizionalmente ‘foresteria’, da qui la denominazione di ‘forestieri’ intesi non in senso letterale, ma in quanto ospiti.