Suor Maria Zita di san Bartolomeo (al secolo Maria Ancilla Dentella) nasce ad Aviatico, in provincia di Bergamo, il 23 settembre 1881, da Bartolomeo ed Emilia Carrara. Entra a far parte delle Terziarie di Loano il 14 novembre del 1904 e veste l’abito cappuccino il 22 maggio 1905 a Genova dove, il 10 ottobre 1907, professa i primi Voti. L’anno successivo, il 5 maggio, è destinata a Montevideo. Il 29 gennaio 1913 a Rosario S. Fé professa i Voti perpetui. Durante la sua lunga vita religiosa le sono stati affidati incarichi di grande responsabilità: per ventun anni, seppur in due distinti periodi (dal 1931 al 1939, e poi dal 1950 al 1965) le fu dato il mandato di Provinciale della Delegazione d’America; per ventidue è stata Assistente del Consiglio provinciale (dal 1922 al 1931 e poi dal 1939 al 1950); per sei anni Maestra delle novizie (dal 1919 al 1922, e poi ancora dal 1925 al 1931); per nove anni Superiora locale (nell’Ospedale Italiano di Montevideo) e per quattordici anni Vicaria (nel 1914 nell’Ospedale italiano di Rosario S. Fé, nel 1917 nell’Ospedale militare di Montevideo e dal 1965 nella Casa delle Delegazione).
Nel Testamento sr. M. Zita ha lasciato scritte, tra le altre, queste parole, che rivelano lo spirito con il quale ha servito le sorelle e l’Istituto:
Nel Testamento sr. M. Zita ha lasciato scritte, tra le altre, queste parole, che rivelano lo spirito con il quale ha servito le sorelle e l’Istituto:
«(…) Agradezco inmensamente a la Comunidad que me haya admitido a formar parte de la familia de la V. madre sor M. Francisca de Jesús en la cual se hallan todos los medios de Santificacación, aunque yo por mi culpa no supe aprovecharlos como debía (…) Además agradezco a todos mis amados Superiores la comprensión y las bondades que siempre me han dispensado, la confianza que han tenido con esta pobre hija en permitir que por tanto tiempo tuviera la tremenda responsabilidad de la Delagación, a pesar de mi incapacidad y múltiples miserias. Por esto siento el debar de pedir perdón (…)»1 .
Madre Zita muore a Montevideo il 3 maggio del 1970 e nella circolare necrologica ci sembra di ravvisare alcuni tratti di profonda pietà che hanno caratterizzato le sua esperienza umana e spirituale:
«(…) No obstante los cargos de tanta responsabilidad que ocupò en la Comunidad por tantos años, se mantuvo siempre humilde, siempre igual, como si fuera la ultima…y siempre con una prudenzia inigualable; jamás le oimos un comentario o gesto que dejara transparentar algo que rayara en la imprudencia! Quando la enfermidad la abatió, y la privó de sus acostumbradas actividades y ocupaciones, se dedicó a la oración aún más se cabe, y, a tejer prendas para los pobres (…)»2 .
SUOR ZITA VI TESTIMONE AL PROCESSO ORDINARIO DI MONTEVIDEO
Suor M. Zita di san Bartolomeo fu una testimone nel Processo ordinario celebrato nell’arcidiocesi di Montevideo dal 21 novembre 1941 al 16 marzo 1945. Dalla testimonianza di sr. M. Pietrina di Gesù, Economa generale, si apprende che sr. M. Zita si impegnò personalmente per iniziare le pratiche necessarie all’introduzione della Causa di beatificazione all’indomani del Capitolo generale del giugno 1935.
Suor M. Zita di san Bartolomeo fu una testimone nel Processo ordinario celebrato nell’arcidiocesi di Montevideo dal 21 novembre 1941 al 16 marzo 1945. Dalla testimonianza di sr. M. Pietrina di Gesù, Economa generale, si apprende che sr. M. Zita si impegnò personalmente per iniziare le pratiche necessarie all’introduzione della Causa di beatificazione all’indomani del Capitolo generale del giugno 1935.
«(…) Posso anche attestare in tutta coscienza che trovandosi allora in Italia la Rev.ma Madre Suor Maria Zita di S. Bartolomeo, delegata per le Case d’America, prima di ritornare in America, si portò detta Madre alla Curia Arcivescovile di Genova, con la Vicaria Generale Rev.ma Madre M. Francesca di Gesù (Martini) per chiedere istruzioni al Rev.mo Monsignor Cesare Carozzino delegato ai Monasteri, il quale rispose doversi ricorrere a Roma. A Roma si incaricò della cosa il Rev.do Padre Clemente da Terzorio, ora defunto, perché ne facesse cenno al Postulatore Generale dei Minori Cappuccini (...)».
Il testo che pubblichiamo di seguito è tratto dal volume Sacra Congregatio pro causis sanctorum. Montisvidei seu Ianuen. Canonizationis Servæ Dei Mariæ Franciscæ a Jesu. Positio super virtutibus (Roma, Tip. Guerra, 1984). Madre Zita, allora Delegata per le case d’America, testimonia come persona che conosce non direttamente ma solo per fama la santità della Fondatrice.
VI TESTIS: Soror MARIA ZITA A S. BARTHOLOMAEO,
relig. Congr. Sor. Tert. Cap. de Loano, 71 a., quae dixit:
Ad 2 (Proc. fol. 6 v.):
Mi chiamo Suor Maria Zita di San Bartolomeo, ho 71 anni di età, e sono la superiora delegata per l’America del Sud di questa congregazione delle Suore Terziarie Cappuccine di Loano.
§ 850 Testis est de auditu a videntibus
Ad 3: Non conobbi personalmente la Madre, la conosco da referenze.
Ad 4: Secondo queste referenze mi sono fatta il concetto che realmente era una santa, poiché la sua virtù sembra che superi di molto il livello comune delle religiose.
§ 851: Dolores forti animo tulit.
Ad 5: Ho sentito dire che morì di una malattia al ventre, fu operata ed il pus che le tolsero dal ventre emanava un terribile odore. Ho sentito dire dalle suore che l’assisterono che soffriva con pazienza esemplare e nei momenti di maggior dolore gemeva dicendo: «Mio Dio, mio Dio!». Alla domanda che mi si fa se nel momento del delirio la Madre cercasse di mordere le suore dichiaro che mai ho sentito dire una cosa simile. La spiegazione che secondo me può essere verosimile di tale versione è o qualche cattiva interpretazione o esagerazione della relazione delle grandissime sofferenze della Madre o forse qualche confusione di quanto detto con ciò che fece qualche altra ammalata. Non è possibile che gente di fuori possa dire una cosa che ignorano le suore che l’assisterono, le quali si meravigliano nel sapere ora che si è potuto dire tale cosa.
relig. Congr. Sor. Tert. Cap. de Loano, 71 a., quae dixit:
Ad 2 (Proc. fol. 6 v.):
Mi chiamo Suor Maria Zita di San Bartolomeo, ho 71 anni di età, e sono la superiora delegata per l’America del Sud di questa congregazione delle Suore Terziarie Cappuccine di Loano.
§ 850 Testis est de auditu a videntibus
Ad 3: Non conobbi personalmente la Madre, la conosco da referenze.
Ad 4: Secondo queste referenze mi sono fatta il concetto che realmente era una santa, poiché la sua virtù sembra che superi di molto il livello comune delle religiose.
§ 851: Dolores forti animo tulit.
Ad 5: Ho sentito dire che morì di una malattia al ventre, fu operata ed il pus che le tolsero dal ventre emanava un terribile odore. Ho sentito dire dalle suore che l’assisterono che soffriva con pazienza esemplare e nei momenti di maggior dolore gemeva dicendo: «Mio Dio, mio Dio!». Alla domanda che mi si fa se nel momento del delirio la Madre cercasse di mordere le suore dichiaro che mai ho sentito dire una cosa simile. La spiegazione che secondo me può essere verosimile di tale versione è o qualche cattiva interpretazione o esagerazione della relazione delle grandissime sofferenze della Madre o forse qualche confusione di quanto detto con ciò che fece qualche altra ammalata. Non è possibile che gente di fuori possa dire una cosa che ignorano le suore che l’assisterono, le quali si meravigliano nel sapere ora che si è potuto dire tale cosa.
1 ASCG sezione Suore, serie Cartelle personali matr. 253: Testamento di Madre Zita (Montevideo, marzo 1967).
2 Ivi: Circolare necrologica redatta da sr. M. Irene de S. Bartolomé (Montevideo, 03/05/1970).
3 ASCG serie Centro Studi Madre Rubatto: Spiritualità carisma. Testimonianze di vita.
2 Ivi: Circolare necrologica redatta da sr. M. Irene de S. Bartolomé (Montevideo, 03/05/1970).
3 ASCG serie Centro Studi Madre Rubatto: Spiritualità carisma. Testimonianze di vita.