nasce a Rovagnate, in provincia di Lecco, il 21 febbraio del 1875 da Giacomo e Giuseppina Zerbi.
Veste l’abito delle Terziarie Cappuccine a Genova il 9 luglio 1894 e, ancora novizia, è la prima del futuro gruppo delle missionarie di Alto Alegre a partire alla volta dell’America il 15 gennaio 1896.
Professa i primi Voti a Montevideo il 26 luglio dello stesso anno e riceve l’ufficio di Superiora della giovane missione di São José da Providençia.
«La Madre Fondatrice la volle nel piccolo gruppo di suore che ella stessa accompagnò ad Alto Alegre nel 1899 e la costituì prima superiora della casa di missione, servizio che occupò fino all’agosto del 1900. Era infaticabile nella cura e nell’istruzione delle piccole indie accolte nella missione, insieme alle quali ricevette la palma del martirio»¹.
La corrispondenza avvenuta tra le Suore di Alto Alegre e la Madre Fondatrice sarebbe stata abbondante se la maggior parte di lettere spedite dalle une e dall'altra fosse regolarmente arrivata a destinazione. In una lettera conservata nell’ASCG sr. M. Agnese scrive tra l’altro:
«(…) in questa settimana abbiamo ricevuto due delle Sue lettere da quando, dopo che è partita non ne ricevemmo che tre (…) non potevamo capire che la nostra Madre ci scrivesse così di rado, ci lamentammo coi Rev.di Padri, ed Essi pure lamentano che si perdono le Sue. Creda, Madre che non lascevamo (sic) passare settimane senza scriverle una volta o due, dandoLe relazione di tutto. Poi abbiamo saputo che da Barra non partivano più he due o tre volte al mese, così le scrivevamo più di rado, non lasciando però passare i quindici giorni. Sentimmo con sommo dispiacere che non le riceve, creda, Madre, che si perdono e non sappiamo come»².
«(…) ci perdoni, cara Madre, se abbiamo tardato un poco questa volta a scriverLe; il motivo è che tutti i giorni aspettiamo sue notizie, ma non le riceviamo. Si figuri, cara Madre, già fanno quasi due mesi che non riceviamo lettere da nessuno; speriamo però che sarà in buona salute, Lei e tutte le Suore» ³.

Anche sr. M. Eleonora sente il peso gravoso di non poter avere notizie:
«(…) in questo momento arrivò il Rev. P. Vitor da Barra (…) e mi diede 3 lettere, di consolazione il sangue mi diede una scossa ed esclamai: oh finalmente!...Ma lui mi disse non ce né (sic) della Madre! Creda, cara Madre, entrai in casa tanto col cuore stretto, ed ancor adesso sento che mi cadde le braccia. (…) Cara Madre, io non so più cosa pensare di questo sì lungo silenzio (io non credo che Lei non ci scriva). Voglia il Signore che non sia così di Lei, che dunque soffrirebbe troppo; pensi Madre, già fanno più di due mesi e mezzo che non sappiamo più niente» ⁴.

Gli originali delle lettere delle martiri conservati nell’ASCG sono in tutto diciannove: eccetto una sono tutte indirizzate alla Madre Fondatrice o alle Suore della Comunità di Genova. Alcuni originali sono conservati nell’Archivio della Curia provinciale dei Cappuccini di Milano ed altri sono stati conservati dalle famiglie d’origine delle Suore. All’indomani del martirio le lettere delle missionarie, e quelle dei padri Cappuccini che ne hanno condiviso la vita e la morte, sono state conservate come un nucleo a parte, distinte dalla corrispondenza ufficiale (dato che in alcune compare la numerazione) e accuratamente, fatte anche oggetto di un, seppur maldestro, tentativo di risarcimento e consolidamento delle carte più deteriorate.
Madre Villa, durante il lavoro di ordinamento, ha segnato gli originali che costituiscono la corrispondenza superstite con la sigla M seguita da un numero progressivo.